Mai avrei immaginato un giorno che in una terra cosi lontana da quei tre confini, dove nel 1949 i braccianti e le donne montesi, diedero vita ad una delle più grandi lotte, che segnarono per sempre la storia della Basilicata e del mezzogiorno d’Italia, la nostra Vincenza Castria avrebbe ricevuta un omaggio cosi grande.
Il pubblico numeroso che affollava la sala del ridotto del teatro Magnani, si è appassionato nell’ ascoltare dalla voce di Filippo Novello prima, e di Vera La Monica poi, il profilo tracciato per ricordare questa grande protagonista della storia del meridione e del movimento delle donne italiane.
Un ringraziamento personale lo voglio dedicare agli intervenuti, di Maura Giuffredi, segretaria della camera del lavoro di Fidenza, Filippo Bubbico, senatore della Repubblica, Roberto Garbi, consigliere regionale di Emilia Romagna e Paolo Bertoletti, segretario provinciale della CGIL, per la loro testimonianza che ha reso indimenticabile la serata.
Un ringraziamento particolare va ai tanti fidentini e cittadini dei comuni vicini, nonche alla massiccia presenza di montesi e lucani che hanno voluto dimostrare il grande affetto che li lega alla storia di Vincenza.
Bella serata ieri al Magnani di Fidenza.
Come dicevamo con gli amici ieri sera, forse questo è uno dei momenti in cui la storia narrata nel libro è più che mai attuale.
Molto piacevole il ritrovo di tanti montesi sparsi per l’Italia in una accogliente e “calda” Fidenza.
Complimenti a Tonino che da vero motivatore ha saputo riunire così tanta gente.
Un saluto particolare a F. Novello che ho avuto il piacere di conoscere di persona nell’occasione.
Tra i montenettiani presenti: da sottolineare l’ottima compagnia di Anycamy, in splendida forma (sarà la dolce attesa 🙂 ) e compagno.
Sottotono il corvo forse un po’ suggestionato… 😉
Un ringraziamento particolare ad Ambrogio Ponzi, grande figura intellettuale fidentina che ha voluto rendere ancora più speciale la serata mettendo a disposizione questa splendida opera del padre Ettore, che ritrae una famiglia di mezzadri fidentina dei primi del 900, a testimoniare il legame storico, bracciantile e contadino che lega le nostre due regioni.
Ma se nella terza foto dormono tutti!! Mhua.
Bravo Tonino, so che ti sei impegnato tanto e sai che mi sarebbe piaciuto essere lì.
Spero di vederti presto a Monte e non sentirti solo al telefono 😉
"rossa terra mia"
caro sudista ti scrivo….
di Franco Bifani
Grazie Tonino per la bella serata! Ho avuto il piacere di incontrare molti della nostra comunità ma soprattutto l’opportunità di conoscere Filippo Novello "il figlio della statua"!
Non ridete non sto scherzando la statua in via san Francesco era per me una statua come tante altre. Conoscevo la storia raccontata qua e là. Ricordavo che si trattava di un brutto episodio avvenuto più di cinquant’anni fa. Lo ammetto non ne conoscevo l’anima. Mi mancava la storia.
La statua era per me adolescente, un punto fermo per appuntamenti con amici prima dell’uscita serale. Era lì immobile mentre andavo e tornavo da scuola.
Grazie Filippo Novello per aver saputo raccontare con parole semplici e piene d’amore l’anima di quell’episodio che personalmente conoscevo poco, per aver saputo raccontare il dramma di chi è rimasto e non si è fermato. Per aver raccontato di tua madre, donna di Monte forte e coraggiosa!
Ma di quale statua state parlando? Io conosco solo quella del monte Vetere. Fatemi capire.