venerdì 22 Novembre 2024

Minzolini dovrebbe vergognarsi

servizio tratto da repubblica.it

 

 

l direttore del telegiornale ha sferrato un duro attacco a Tangentopoli, a dieci anni dalla scomparsa del leader socialista
"Un vulnus alterò i rapporti politica-magistratura e ha lanciato nell’agone politico i magistrati che ne erano stati protagonisti"

Minzolini al Tg1 difende Bettino Craxi
"Uno statista, non serve riabilitazione"

Di Pietro: "Lo querelerò e denuncerò alla Camera. Chi è pagato con il canone non può permettersi di raccontare parzialità"
D’Alema: "Discuterne con maggiore distacco. E’ parte della storia italiana. Questo ci aiuterebbe a vederne qualità ed errori"

 
Bettino Craxi

ROMA – Un "capro espiatorio" e uno "statista" che non ha bisogno di essere riabilitato. Bettino Craxi è stato definito così dal direttore del Tg1. Augusto Minzolini ha sferrato un duro attacco alla storia dell’inchiesta su tangentopoli, a dieci anni dalla scomparsa del leader socialista, morto ad  Hammamet in Tunisia il 19 gennaio del 2000. Sempre al Tg1 ha parlato anche Massimo D’Alema: "Dovremmo discutere di Craxi, che è una figura importante nella storia italiana, con maggiore distacco. Ormai fa parte della storia del Paese. Questo ci aiuterebbe a vederne le qualità accanto agli errori". E Antonio Di Pietro ha annunciato che querelerà il direttore del Tg1.

L’editoriale. Richiamandosi alla vicenda della guerra fredda, il direttore del Tg1 ha sottolineato che "una democrazia costosa, permise per cinquant’anni al nostro Paese di restare nel mondo libero: da un lato i partiti che governarono la prima repubblica con i loro pregi e difetti, dall’altro il più grande partito comunista occidentale, con i suoi rapporti con l’Urss. Con la caduta del muro di Berlino, per il solito paradosso italiano, i vincitori, quelli che erano sempre stati dalla parte giusta, invece di ricevere una medaglia furono messi alla sbarra".

"Basti pensare – ha proseguito Minzolini – che il reato portante di Tangentopoli, cioè il finanziamento illecito ai partiti, era stato oggetto di un’amnistia soltanto due anni prima: un colpo di spugna che preservò alcuni e dannò altri. La verità è che a un problema politico fu data una soluzione giudiziaria. E l’unico che ebbe il coraggio di porre in questi termini la questione, cioè Craxi, fu spedito alla ghigliottina. Per questo Craxi non volle mai vestire i panni dell’imputato".

"E’ di quegli anni il vulnus che alterò i rapporti fra politica e magistratura. Un vulnus che per quasi un ventennio ha fatto cadere governi per inchieste che spesso non hanno portato da nessuna parte e che ha lanciato nell’agone politico i magistrati che ne erano stati protagonisti, che già per questo avrebbero dovuto dimostrare di non essere di parte".

Il "vulnus" nel rapporto fra politica e magistratura porta Minzolini verso la conclusione del suo editoriale: "Ecco perché – ha aggiunto il direttore del Tg1 – non ha bisogno di nessuna riabilitazione l’uomo, che accettando coraggiosamente da socialista e riformista gli euromissili, contribuì, insieme a Reagan e a papa Woityla, a mettere in crisi l’Urss, che disse di no agli americani nella crisi di Sigonella e affrontò i referendum sulla scala mobile".

Secondo il direttore del Tg1 "il destino di Craxi, la sua carriera fatta di luci e ombre, è comune a molti dei grandi personaggi di quel periodo complesso. Addirittura Helmut Kohl riunì le due Germanie e poi finì sotto processo. Ma per la storia Craxi va già ricordato oggi come uno statista".

La replica di Di Pietro. Antonio di pietro, leader dell’Idv, ha risposto a stretto giro di posta al direttore del Tg1: "Querelerò Minzolini e lo denuncerò alla Camera, perché chi è pagato con il canone non può permettersi di raccontare parzialità", ha detto l’ex pm. "Minzolini – ha continuato Di Pietro – non può paragonare un corrotto al Papa. Bettino Craxi è stato più volte condannato per corruzione con sentenza passata in giudicato. I soldi non finirono al partito, ma in conti propri. Ha anche ricevuto miliardi sul conto All Iberian da un imprenditore televisivo che si chiama Silvio".

L’Aiart: "Eccessivo il paragone con il Papa". "Senza nulla togliere a Craxi, ma metterlo sullo stesso piano di Papa Wojtyla ci pare davvero eccessivo, un paragone forzato". Lo afferma Luca Borgomeo, presidente dell’associazione di telespettatori cattolici Aiart.

Il ringraziamento di Stefania Craxi. "Rivolgo un grazie al direttore Augusto Minzolini per il suo editoriale in ricordo di Bettino Craxi – afferma Stefania Craxi, parlamentare del Pdl e sottosegretario agli Esteri – uno Statista che ha dato la vita per il bene del Paese. Le sue idee innovative sono ormai patrimonio di tutti gli italiani".

Le celebrazioni. In occasione del decimo anniversario della scomparsa di Bettino Craxi, la fondazione intitolata al leader socialista, presieduta dalla figlia Stefania, ha in programma una serie di iniziative. Domenica 17 gennaio alle 10.30 si terrà una cerimonia presso il cimitero cristiano di Hammamet. Alla commemorazione prenderanno parte tra gli altri il ministro degli Esteri, Franco Frattini, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, e il ministro della Funzione Pubblica, Renato Brunetta. Martedì 19 gennaio alle 10 la Fondazione Craxi terrà a Roma, presso la Sala degli Atti Parlamentari del Senato della Repubblica (Piazza della Minerva 38), la celebrazione ufficiale della figura di Craxi. Al saluto introduttivo del presidente del Senato Renato Schifani, seguirà la relazione di Stefania Craxi. I lavori proseguiranno con una tavola rotonda alla quale prenderanno parte, tra gli altri, Luigi Angeletti, Tarak Ben Ammar, Renato Brunetta, Giuseppe De Rita, Franco Frattini. Le conclusioni saranno affidate alle parole del Ministro Maurizio Sacconi. All’iniziativa sarà presente il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Nel pomeriggio del 19 gennaio, la fondazione Craxi sarà ricevuta dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Quirinale.


Commenti da Facebook

11 Commenti

  1. RoKKo77

    era un magistrato e non lo sentiva parlare nessuno, e oggi si permette di parlare di gente che paga il canone che non puo sentire parzialità? si invece io posso sentire e vedere le schifezze di Annozero? ma per piacere!!!

    1. falco

      Niente di più sbagliato parlare di Craxi, oggi, e paragonarlo agli ultimi dei ladruncoli che l’Italia abbia mai avuto.

      Alla luce di quanto  è successo in questo ultimo decennio, certamente, non rende giustizia alla figura che questo personaggio di indubbio spessore politico e storico ha rappresentato per l’italia intera.     

      A parte le vicende giudiziarie Craxi ha segnato un periodo storico molto importante per il  nostro paese.

      E’ stato il primo presidente del consiglio socialista.

      Mai un leader dell’area di sinistra, fino ad allora, aveva mai occupato tale incarico e mai nessun leader prima di lui aveva mai mostrato una politica estera indipendente dal volere degli Stati Uniti d’America. Tant’è vero che molti furono i momenti e le occasioni di tensioni tra i due paesi.

      In questo ultimo decennio l’Italia, col consenso di tutte le forze politiche, ha imboccato una strada  molto concomitante con quello che era il pensiero politico di Craxi, a cominciare con il riformismo, ossia modificare gradualmente con mezzi legali l’ordinamento della società e dello Stato con la politica delle riforme rifiutando mezzi e metodi rivoluzionari.Dotare il nostro paese di una legge elettorale che puntasse alla governabilità dello stesso per l’intero mandato previsto dalla costituzione.

      Però a suo discapito pende la questione morale, ossia la corruzione, come successivamente la giustizia ha accertato e condannato.  

      Un sistema di finanziamento illegale, che a parer mio, e come lui ha sempre sostenuto, utilizzavano tutti, solo che forse lui ed il suo partito lo esercitavano in  maniera spregiudicata incuranti delle possibili conseguenze.

      Per questo credo che Craxi a differenza di molti suoi colleghi abbia pagato un alto prezzo finendo la propria esistenza  da vero e proprio capro espiatorio. 

       

       

       

       

       

       

       

       

      1. tm

        da più parti oggi si cerca di ridare alla figura di Craxi quella onorabilità che a mio avviso non merita in nessun modo.

        Senza entrare nel merito di quello che ha dichiarato Minzolini al TG che a mio parere è di una gravità inaudita per un direttore di un telegiornale pubblico, più gravi mi suonano le dichiarazione di personaggi come D’Alema e di conseguenza quelle di tutto il codazzo che puntualmente si adegua al suo pensiero cambiando opinioni da un giorno all’altro, che proprio ieri e sempre al telegiornale non esitò a definire Craxi un personaggio di "indubbio spessore politico" (stesse parole usate sempre dai seguaci) della storia italiana.

        Mussolini mise le pensioni, fece le autostrade, realizzò una miriade di opere importanti ancora oggi per la nostra nazione, ma nessuno si sognerebbe di tracciare un profilo storico di Mussolini diverso da quello di dittatore che si costruì con i suoi crimini.

        Craxi è stato… Craxi ha fatto… Craxi ha….

        Craxi è stato un personaggio politico degli anni 80 e novanta che come tanti altri per il ruolo che ricopriva dovette seguire quelle che erano le tensioni sociali di quegli anni, e quindi seguire anche la via del riformismo che non fu certamente una sua invenzione ma il risultato di una aspra lotta della società italiana per i diritti civili.

        Ma il fatto di aver fatto parte di quel periodo politico di grandi riforme non costituisce assolutamente giustificazione per tutto quello che lui come tanti altri mise in piedi per estorcere fondi dagli appalti, dalle concessioni, dagli imprenditori per finanziare illegalmente non solo i partiti del governo e in qualche caso anche dell’opposizione ma anche per rimpinguare i conti correnti personali, quegli stessi conti correnti che gli hanno permesso di fare una vita da nababbo in Tunisia alle spalle dei contribuenti italiani.

        Craxi ha pagato un prezzo troppo alto mentre altri….

        Ma stiamo scherzando Craxi non ha pagato alcun prezzo dal momento che si sottrasse alla giustizia fuggendo in Tunisia, non ha fatto un solo giorno di carcere e neanche ha pagato una lira di risarcimento a differenza di altri veri capri espiatori che avevano operato per suo conto e che invece hanno affrontato la pena loro inflitta.

        Semmai potremmo dire che tanti altri sono rimasti ignoti ma questo non rende Craxi meno colpevole di quello che era.

         

        1. falco

          Quanta gente c’era al monte degli ulivi
          ad ascoltare le parole di Gesù
          ma dalla folla esce una donna in lacrime
          è circondata da scribi e farisei
          questa donna maestro ha molto peccato
          e per la nostra legge la dovremo lapidar

          chi e’ senza peccato scagli la prima pietra
          chi è senza peccato scagli la prima pietra

          quanta gente ancora oggi intorno a lui
          li riconosco siamo tutti quanti noi
          tutte le volte che ancora giudichiamo
          e condanniamo senza alcuna pietà
          noi vediam la pagliuzza negli occhi dell’altro
          ma poi non ci accorgiamo della trave che c’è in noi

          1. tm

            i peccati li facciamo tutti ma non tutti si sottraggono alle loro colpe come ha fatto il bettino nazionale e sopratutto non tutti avanzano pretese di riabilitazioni che non gli spettano.

            L’umiltà sta anche nel fatto di saper riconoscere i propri errori e accettare le giuste conseguenze, senza sotterfugi e senza leggi ad personam 

  2. Raf

    Sono sostanzialmente d’accordo con tm e con quanti siano rimasti interdetti dall’editoriale di Minzolini. Per le ragioni che ha espresso tm e che sono abbastanza ovvie.

    A mio avviso pero’ (Minzolini a parte) si deve stare attenti a non essere sempre condizionati a priori.
    Ogni giudizio sull’uomo non deve condizionare per forza il giudizio sul politico, visto dalla distanza della storia.

    Voglio dire: ci deve essere pur concesso guardare al periodo politico di Craxi e alle sue attività con occhio critico, apprezzando anche, quando possibile, quello che ha fatto come statista. Che si valuti pure il suo impatto sulla storia. Per altro in un periodo di forti cambiamenti internazionali.

    Il fatto che Mussolini sia stato un dittatore, tm, non deve impedire che ci sia revisionismo sulla sua politica. Non avremmo avuto il contributo importante di De Felice e altri.
    Un personaggio storico (e ormai si deve parlare di storia) deve essere valutato a tutto tondo, nel complesso del suo contributo.

  3. ciffo

    Il fatto che ultimamente sia diventato di moda esaltare la figura di Craxi non mi sorprende. Se un corrotto che usava il suo potere per rubare soldi per se e per il suo partito viene riconosciuto come un grande statista perseguitato dai magistrati allora viene molto più facile spiegare ai tanti tonti fan che uno come Berlusca o uno come D’Alema sono dei grandi politici anche loro.
    Per me Craxi rimane quello che è… un delinquente latitante. Non concordo neanche con chi dice che durante il suo governo ha fatto bene… sfido chiunque ad amministrare un azienda e a non far bene quando raddoppi il già enorme debito che quell’azienda ha nei confronti delle banche. Con un’analisi superficiale si potrebbe concludere che l’azienda sembra fare grandi cose… ma alla fine conta il risultato a lungo termine. Se ora l’Italia è in ginocchio è anche grazie a Craxi. Se ogni anno paghiamo 8miliardi di euro solo per gli interessi sul debito pensate un pò a quante risorse Craxi ha contriubito a sottrarci, risorse che oggi avremmo potuto usare diversamente, per la crisi, per lo sviluppo, etc.
    Ma queste sono cose opinabili… se falco o chiunque altro crede che Craxi sia stato un ottimo statista io rispetto la sua opinione. Trovo però assurdo che si trovi accettabile che un uomo delle istituzioni possa aver rubato alla comunità, possa averlo ammesso e possa essere fuggito latitante all’estero pretendendo che il suo fosse un processo politico… così facevan tutti… come se, come giustamente ha affermato TM, il fatto che a rubare fossero in tanti rendesse meno grave il fatto stesso.
    Certo Craxi ha pagato per tutti… niente è cambiato. Abbiamo al governo il compagno di merende di Craxi e all’opposizione molti personaggi che probabilmente fecero come e peggio di Craxi. Ma il fatto che sia stato l’unico a pagare lo rende ora degno di onori?
    Ma per favore!!!
    Il fatto poi che questa santificazione avvenga in diretta su quello che è IL telegiornale degli italiani… questo è davvero indecente!

    1. SpigaVacand

      In merito alla discussione in atto, vorrei fare alcune precisazioni;

      innanzitutto mi ritrovo quasi completamente daccordo con quello che ha scritto Falco, il Craxi politico avrebbe tanto da insegnare ai novelli di oggi, la sua lungimiranza, la sua pragmaticità, il suo carisma e sopratutto il suo DECISIONISMO sono doti che oggi non si ritrovano in nessuno dei leader di maggioranza e opposizione.

      Caro Ciffo, nessuno sta discutendo il fatto che Craxi abbia raddoppiato il debito pubblico, abbia intascato mazzette (utilizzate per finanziare le attività del partito e non per faccende personali), non mi sognerei mai di dire che Craxi sia una stinco di santo.

      La cosa che mi da tremendamente fastidio è sentire lezioni di moralità da chi per anni ha ricevuto FINANZIAMENTI DAL PCUS (PARTITO COMUNISTA DELL’UNIONE SOVIETICA), finanziamenti da uno stato nemico dellOccidente in cui la gente moriva di fame e in cui non venivano garantiti i minimi diritti di libertà.

      Caro TM-Torrevetere-Fortebraccio (non ci vuole tanto per capire che siete la stessa persona) non ti sei mai vergognato di ciò? non ti sei mai vergognato del fatto che mentre milioni di Russi morivano di fame e i dissidenti venivano mandati nei Gulag a Botteghe oscure arrivavano milioni di Rubli???

      Non ti sei mai vergognato di come si sono comportati i tuoi compagni di partito una volta raggiunto il potere??? (vedi Bassolino in Campania, vedi i vari scandali Unipol – capitalia- consorte ecc ecc)

      Nonostante ciò, non giustifico e non riabilito il Craxi uomo,  ma se ci accorgiamo che Ciriaco De Mita che fu colpevole forse più di Craxi del disastro Italiano, e oggi siede a Bruxelles, che tanti ministri della repubblica hanno mangiato e bevuto alle spalle di Bettino e ora sono a capo dei dicasteri più importanti, sono sempre più convinto che Craxi, come si dice a monte  " à paiàt u’ pan d l’ultm fùrn"

      Saluti a tutti

      1. tm

        Caro spiga per tua informazione di quello che succedeva in URSS ma anche nel PCUS e anche nel PCI di cui ho fatto parte mi sono vergognato e me ne vergogno ancora, non è un segreto che ormai da tempo definisco Stalin uno dei peggiori criminali della storia come non è un segreto che riconosco che anche nel PCI vi sono stati dirigenti che hanno avuto gli stessi comportamenti che poi hanno portato a tangentopoli.

        Andrò ancora oltre e ti aggiungo anche che il periodo politico storico di cui mi vergogno di più è quello in cui ho avuto esperienze amministrative in cui ho dovuto ingoiare rospi e mandare a puttane tanti di quegli ideali in cui credevo e che pur di mantenere in piedi una amministrazione guarda caso in cui ogni giorno si subiva i ricatti dei craxiani, si era costretti a calpestare i propri principi.

        Si spiga, mi sono vergognato e mi vergogno ancora, e posso anche aggiungere che uno dei motivi per i quali non ho seguito il percorso fatto dai dirigenti del pci sta nel fatto che di quella vergogna ho fatto tesoro e ho scelto di essere il cane sciolto che sono.

        Vuoi che ti dica che l’URSS era colpevole? ebbene si era colpevole.

        Vuoi sentirmi affermare che anche Tanti dirigenti del PCI erano colpevoli? ebbene si lo erano e hanno continuato ad esserlo e lo sono tutt’ora quando usano il loro potere per assunzioni nepotistiche nei vari enti o anche per affidamenti di appalti e via dicendo.

        Tutto questo lo dico da tempo è non è assolutamente un segreto.

        Quello che non capisco è il perchè si voglia giustificare Craxi con la scusa che era una pratica messa in atto da tutti.

        Non è giustificabile Craxi come non sono giustificabili tutti coloro che per una ragione od un’altra hanno usato il loro potere per corrompere ed arricchirsi. Si spiga, arricchirsi perchè Craxi come tanti altri non solo usava quelle pratiche per finanziare il PSI ma anche per rimpinguare i suoi conti correnti personali csi come ampiamente dimostrato dalla magistratura.

        Quali sarebbero poi questi presunti meriti?

        Uno certamente glielo posso riconoscere, e cioè quello di aver regalato all’italia un ventennio di Berlusconi del quale Craxi è stato il fido scudiero e che alla sua scomparsa è dovuto scendere in campo direttamente.

        tonino

        ps Craxi non ha pagato nessun pane dell’ultimo forno, perchè non ha pagato proprio un bel niente, ne ha fatto un solo giorno di carcere ne ha versato una sola lira della pena a cui fu condannatto dai tribunali in NOME DEL POPOLO ITALIANO

  4. Wiseman

    L’altra sera, la rai ha trasmesso una fiction, Lo scandalo della Banca Romana, pur con tutte le cautele che una fiction può contenere, magari fatti inventati o adattati alla trama che si vuole sviluppare, è emersa alla fine una conclusione attualissima, anche se la storia era ambientata nel 1890, cerco di descriverla brevemente:

    Un bravo giornalista di provincia che si trasferisce a Roma e riesce ad entrare in un grosso giornale dell’epoca, al servizio del governo (un pò come qualche testata odierna),questo giovane riuscì a scoprire tantissimi scandali su politici corrotti in affari con la mafia, escort, banchieri, imprenditori senza scrupoli, magistrati che si vendevano alla politica. Insomma il nostro,dopo aver raccolto tutti i dati, pubblicò tutto in prima pagina creando una scandalo enorme! Risultato finale? Tutti colpevoli…nessun colpevole!tanto che il nostro eroe dovette tornare al suo paesello a riprendere il suo lavoro. Sapete chi c’erano, a vario titolo, in quel governo? Giolitti, Nitti, Crispi e via discorrendo, ora ditemi voi, in quale città o paese italiano non c’è una piazza, un viale o una strada intitolata a questi signori?Penso che con questi presupposti, sicuramente, a breve avremo tante strade ovunque dedicate al defunto, così come non mi meraviglierò se tra qualche anno a Milano, cambieranno Piazza Duomo con Piazza l’Uomo (di arcore), con tanto di lapide commemorativa sul posto della "vile" aggressione subita.Cry

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