questo articolo di ieri, mi fa tornare indietro di un bel pò di anni, quando agli inizi degli anni ’60, cominciava a diffondersi,specie tra i giovani, il "ciao" come saluto! secondo la mentalità dell’epoca, era una forma quasi volgare o troppo confidenziale per salutarsi.Era considerato quasi irriverente rivolgere un "ciao" al parroco, al preside e, comunque alle persone più anziane!
Oggi ci risiamo con il " tu"! personalmente sono d’accordo che si dialoghi usando una forma diretta, parlare o scrivere in terza persona, mi sembra troppo burocratico e distaccato,senza nascondere che mi sembra anche una forma di sottomissione dare del "lei" all’interlocutore.
L’Educazione? non mi pare che si possa non essere scostumati pur dando del Lei, inoltre c’è da notare che di ciao non è mai morto nessuno, per cui, sicuramente si sopavviverà anche al Tu.
che ve ne pare?
Caro Wiseman,purtroppo in giro c’è gente che per sentirsi superiore pretende che le si venga dato del Lei o addirittura del Voi.E che ci possiamo fare?contenti loro…tanto quelle persone credono di comandare,ma in realta’ non comandano neanche a casa loro.
Un saluto a tutti.
Bravo Lino . 😀
beh per me ha ragione Sabatini: se c’è distanza o formalità nella conversazione deve essere bilaterale: il tu con il tu e il lei con il lei.