Sono mesi che l’argomento Influenza Suina, ovvero influenza A/H1N1, riempie le pagine dei giornali e i titoli dei telegiornali.
Si è detto di tutto, si sono generate inevitabilmente paure e psicosi, si annunciano provvedimenti straordinari e vaccinazioni di massa. Ogni giorno c’è qualche esperto che in TV ci rassicura dopo che agli inizi di luglio avevano scatenato il panico fra le persone comuni che nutrono le loro informazioni solo dalla tele.
Le prime riflessioni che vengono in mente sono legate al metodo di fare informazione che a volte sembra lontano dalla realtà. Se ricordate bene ci hanno messo un bel po (qualche mese) per mandare in onda un bel servizio chiarificatore che dicesse la verità (medica), ovvero che si tratta di normale influenza: anche se ha la particolarità di diffondersi rapidamente. Ci sono volute parecchie settimane per ascoltare in TV servizi dove specificavano che le persone che ci lasciavano le penne avevano già altre patologie gravi. Scenari daltronde che si ripetono puntualmente ogni inverno per le "comuni" influenze.
Certo c’è da dire che la "rapidità" di diffusione potrebbe creare molti problemi "indiretti" sui cittadini. Immaginate intere caserme di vigili del fuoco fuori uso, o interi reparti di ospedali con zero personale perchè tutti a letto per l’influenza. Ecco, gli scenari potrebbero essere questi, ma sicuramente i problemi non possono derivare "direttamente" dalla contrazione del virus.
Eppure il parlarne ha creato paura, anche in me che sono qui ad analizzare le cose a freddo e mistificare chi ha sollevato il polverone. Sarebbe bastato che qualcuno dicesse di andare a consultare il sito dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità per sapere tutto quello che c’è da sapere. Ad esempio ricordo che a Luglio giornalisti allarmisti (per tornaconto??) e politici vogliosi di apparire in TV intimavano di non viaggiare perchè pericoloso. Mentre la WHO non sconsigliava neanche i viaggi in Messico che è stato a quanto pare il focolaio. Diciamo pure che l’informazione ci ha messo del suo. In basso un video su youtbe che dimostra come l’informazione prende continue cantonate e dice mezze verità.
Sicuramente questa "confusione" continua e l’incessante rimbalzo di titoloni fanno nascere interrogativi circa il ruolo dell’informazione. E’ un modo classico di sfruttare presunti scoop per vendere più copie o fare più ascolti?? O addirittura c’è consapevolezza di occupare spazio con notizie poco importanti per distogliere l’attenzione dai problemi più seri che affrontano i governi? Inoltre si fa strada sempre più la convinzione che il tutto sia a vantaggio esclusivo delle case farmaceutiche che guadagneranno miliardi con i farmaci per la cura e per i vaccini. Interessante la storia del Tamiflu, il farmaco che dovrebbe curare l’influenza e che ha dei "precedenti": ovverro non è la prima volta che si cerca di spingere per venderlo.
Andando in giro per la rete si trovano inoltre una serie di filmati e fonti che seguono una linea abbastanza avventata ma sempre affascinante: quella del complotto. Mi ha fatto un po sorridere l’intervista fatta ad un certo David Icke, un saggista britannico un po malato di "complottismo", che crede ad una sorta di setta che cerca di governare il mondo in ogni modo e si avvale anche di armi come i farmaci per controllare l’umanità. E’ ovvio che è un "tantino" paranoico, ma come potete vedere nell’intervista in alcuni punti non dice proprio cose a caso, soprattutto quando parla del fatto che non è il massimo dare vaccini ai bambini che stanno "costruendo" il loro sistema immunitario. Inoltre è interessante il riferimento, ripreso da molti, alla presunta pandemia nel 1976 negli USA. pandemia che non si è mai verificata.
Insomma Icke grida di non vaccinarsi assolutamente dipingendo scenari abbastanza apocalittici, ma in molti ambienti si è scettici sul discorso pandemico e spesso si trovano collegamenti strani tra profitti improvvisi e vaccinazioni a largo spettro. Interessantissimo il servizio di report sull’argomento di cui riporto una parte.
Cose ne pensano i montesi.net??
Che idea vi siete fatti? Siete spavenati?
Secondo voi a chi dovremmo credere?
Iniziamo a raccontare con un’immagine, l’ennesimo conflitto d’interesse del Governo Berlusconi, in attesa che Veltroni, come ha annunciato, partorisca il suo progetto per risolvere il problema.
La sera, il Ministro della salute Maurizio Sacconi rientra a casa. Si siede a tavola. Accanto a sé la moglie, Enrica Giorgetti. Trascurando i dialoghi privati tra i due. E’ credibile che parleranno anche di questioni legate al lavoro di ognuno? Sì. Bene. Ma se lui, dirige un Ministero, quello della salute, che stabilisce, attraverso la AIFA (Agenzia italiana farmaci) i prezzi dei farmaci, ma anche quali farmaci ritirare dal commercio e quali no e anche, per restare all’attualità, se rendere obbligatorio il vaccino contro il virus dell’ A/H1N1 (conosciuto erroneamente come influenza suina) oltre che per le fasce, cosi dette a rischio, anche a soggetti tra i 2 e i 27 anni per un totale di 15,4 milioni di persone, considerando che il vaccino prevede due dosi significa che verranno acquistate 48 mln di dosi di vaccino pandemico, stiamo parlando di un giro d’affari che si aggira sui 10 miliardi di dollari e 600 milioni di dosi prenotate per tutto il mondo; e lei è Direttore Generale di Farmindustria che rappresenta politicamente, diciamo, tutte le aziende farmaceutiche italiane? La conversazione tra moglie e marito assume contorni inquietanti? Sì.
Per restare sull’attualità più stretta, sappiamo che si stanno acquistando circa 48milioni di dosi, un grande affare per le aziende e per Farmindustria che le rappresenta. E che, come spiega il farmacologo Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” di Milano: “L’acquisto di 48 milioni di vaccini sarà una spesa non indifferente per le già malandate casse dello Stato e addirittura probabilmente inutile. Se il virus A/H1N1 della nuova influenza non muterà, acquisendo dunque una maggiore virulenza rispetto allo stato attuale, la vaccinazione di massa annunciata dal governo italiano e da quelli di molti altri paesi non è necessaria. Esiste, certamente una grande pressione da parte delle industrie, che da tale corsa trarranno molte risorse economiche».
Tutto questo, premettendo, che non abbiamo elementi per dubitare della professionalità della dottoressa Giorgetti, laureata in Giurisprudenza, nominata Direttore generale di Farmindustria che fa capo a Confindustria, dopo essere stata direttore dei rapporti istituzionali e della comunicazione di Autostrade S.p.A. e direttore dell’Area strategica impresa e territorio di Confindustria, ma il fatto che sia moglie del Ministro della salute è un fatto che non garantisce ai cittadini alcuna certezza di imparzialità nella gestione della salute pubblica. Non si può, infatti, trascurare che Farmindustria, che riunisce oltre 200 imprese del farmaco operanti in Italia, nazionali e a capitale estero, è soggetta ai controlli del Ministero della Sanità, controlli che vanno da quelli sull’avvio dell’impresa, di natura sanitaria e non sanitaria sugli stabilimenti; ai controlli sul prodotto a quelli sulla sua immissione in commercio e sulla presentazione del prodotto, a quelli sui prezzi, a quello sulla presentazione del farmaco in commercio (etichetta, foglio illustrativo e pubblicità) che riguarda la presentazione al pubblico del prodotto e le sue successive modificazioni ecc…
E mentre in Italia il fatto non è tale da guadagnarsi le prime pagine dei giornali e le aperture dei telegiornali e, di conseguenza di non suscitare l’indignazione di cittadini non informati, all’estero non è così. Per appurarlo basta leggere la britannica Nature, una delle più antiche ed importanti riviste scientifiche, forse, in assoluto quella considerata, insieme a Scienze, di maggior prestigio nell’ambito della comunità scientifica internazionale, fondata nel 1869, che il 7 agosto, in un dettagliato articolo dal titolo “Clean hands, please”(Mani Pulite, per favore) avverte: “…Per di più le connessioni tra i Ministeri della sanità e del welfare con il sistema industriale sono sgradevolmente strette: per esempio la moglie del ministro Maurizio Sacconi è direttrice generale di Farmindustria, l’associazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche…Infatti il Governo Berlusconi ha già manifestato l’inquietante tendenza di permettere a interessi industriali di estendere la loro influenza su agenzie dello Stato". Nature, che, a differenza di quanto accade nel nostro Paese, dove la memoria viene considerata ingombrante, ricorda che gli scandali nel nostro Ministero della Salute abbiano origini lontane risalendo ai tempi dei De Lorenzo, dei Poggiolini, ecc. “Il Governo”,conclude Nature "dovrebbe pensare due volte se può essere il caso di riaprire la porta che è stata sbarrata dopo il caso Poggiolini”.
Morale,triste morale: per ricordare cosa è avvenuto,e per apprendere cosa avviene in Italia,dobbiamo leggere la stampa estera.