martedì 24 Dicembre 2024

I conti in tasca ai manager lucani

Alcuni giorni fa Raf ha inserito una piccola recensione sul film "Generazione mille euro" parlando di giovani che stanno peggio dei padri tra incertezza e voglia di tranquillità economica.

 Io non ho visto il film, però mi è capitato di leggere un servizio della Gazzetta del Mezzogiorno in cui sono pubblicati i redditi dei manager lucani. Si tratta spesso di politci o ex politici che percepiscono cifre molto alte. Sicuramente svolgono un lavoro di responsabilità, ma certe cifre sono un pò esagerate. Mi chiedo quali sono i criteri per assumere certe cariche.

guardate un pò le cifre:

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/oggetti/30622.pdf  

http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallabasilicata_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=241602&IDCategoria=12

Fate un pò il confronto tra la generazione mille euro e la generazione trecento mila euro (del più ricco manager lucano).

mario


Commenti da Facebook

23 Commenti

  1. vince_ditaranto

    Buongiorno a tutti,
    non so da dove iniziare, vi dico solo che appena ho visto l’articolo che ha allegato Drago con quei compensi da capogiro mi è venuto qualcosa dentro che non so descrivere.
    Dovevo scrivere qualcosa.
    Io mi chiedo, va bene che il merito non è proprio il motto delle amministrazioni pubbliche (in realtà neanche tanto quello delle private) ma a tutto c’è un limite.
    C’è qualcosa che si può fare??
    Una petizione, una interrogazione parlamentare, un appello all’Europa??
    E’un abuso!!! Un ladrocinio!
    Non è tollerabile che una manica di ignoranti percepiscano tutti questi danari!!!
    Su quali basi poi??
    Non c’è un tetto agli stipendi di questi “presunti” manager pubblici?

    Meglio che chiuda qui il mio intervento.

  2. falco

    premesso che comunque sono una barca di soldi. Prima di azzardare un qualsiasi commento andrebbe verificato se c’è il giusto rapporto  prezzo/qualità del risultato. Perchè se si spende quella barca di soldi per ottenere il risultato appropriato non vedo di cosa ci si possa scandalizzare. Diversamente concordo nel fatto che sarebbe uno schifo.

    Comunque, solo per precisare, per darvi un’idea più chiara della questione, solo una informazione  tecnica,  non entro nel merito specifico, i dati pubblicati sul giornale, essendo degli imponibili, sono da intendersi al lordo della tassazione.

    In poche parole al manager sono andati la differenza tra quegli importi e la ritenuta fiscale. Comunque non ci si dovrebbe lamentare, buon stipendio.   

    1. ciffo

      Concordo con falco. Il problema non è se prendono tanti soldi, ma quanto gli stipendi siano in linea con risultati, impegno, responsabilità.
      Sarei contento se prendessero ognuno 1 milione di euro se solo la nostra regione fosse ben amministrata.
      Ad ogni modo…. per sorridere un pò.
      Guardate che bella figura che faceva qualche tempo fa Mitidieri in un servizio delle IENE:

      1. vince_ditaranto

        Sono totalmente d’accordo con Mario, le vostre considerazioni sono molto soft, perchè teoricamente è vero che se facessero bene il loro lavoro (cos adi cui dubito un tantino)a me sta bene che siano ben pagati ecc….ecc….
        Ma secondo me sono i NUMERI che fanno spavento e mandano a quel paese qualsiasi tipo di considerazione garantista.
        Ragazzi, più di 350 mila euro l’anno (….Falco, conosco benissimo la differenza tra lordi e netti :wink:)sono una cifra spropositata per qualsiasi tipo di lavoro remunerato dallo stato stato…..sono cifre, passatemi il termine, “incostituzionali” se si confronta con la ricchezza media. Non ci sono ma e non ci sono forse.
        Sono d’accordo che non è quello il problema “concreto” della nostra regione, ma è un problema MORALE che fa capire l’insolenza e la strafottenza del potere.
        Il video delle iene dà giustizia al popolo di chi si nasconde dietro quei FURTI alla collettività.
        Qui non è demagogia, qui dobbiamo iniziare ad additare i nemici dello stato.

        1. ciffo

          E perché mai uno che guadagna 350mila euro deve per forza essere nemico dello stato?
          Per me sono discorsi stupidi.
          Io non mi inorridisco se uno guadagna tanto ma solo se guadagna tanto senza meritarlo oppure se lo fa disonestamente o non pagando le tasse….
          crocifiggiamo i calciatori ad esempio?
          No. C’è un mercato e leggi che lo governano che permettono a pochi fortunati che ci sanno fare col pallone di guadagnare cifre immorali. Ma non mi scandalizza più di tanto se poi ci sono milioni di persone che permettono questo… farsi un giro sul guestbook per capire quanti frustrati ci sono in giro e quanto siano meritati tutti i quattrini dei giocatori.

          E poi qualcuno ha allegato i curricula dei manager agli stipendi?
          Leggo dal web che Mitidieri ricopre o ha ricoperto cariche di ogni genere, Acquedotto, consiglio regionale, banco di napoli, ecc…. magari ha anche un’azienda di famiglia… insomma siamo sicuri che la sua unica fonte di reddito sia la carica di n.1 dell’acquedotto?

          Che poi la politica sia uno dei pochissimi modi per fare 13 in Lucania.. bé… penso sia così ovvio che non serve manco parlarne.

          1. Wiseman

            per favore, ti chiedo di censurare (!) quest’ultimo intervento di Ciffo!

            Non è lui che scrive, mi rifiuto di crederci Frown!!!!!!!!!!!!!!!!

            scusatemi ma è la prima reazione avuta appena letto il post.

          2. ciffo

            Nooooooo Wise! :O
            Comincio a preoccuparmi. :sick:
            come rokko77 anche tu vuoi censurarmi?

            Scherzi a parte ragioniamo su cosa comporta buttare tutti nello stesso calderone indistintamente… magari tra quei nomi ci sono un sacco di oneste persone e bravi lavoratori. Ti piacerebbe un post in cui si scrive “Tutti i commercianti di monte non si meritano niente?”

          3. vince_ditaranto

            Mi sa che Ciffo ha avuto una nomina a Manager pubblico alla provincia e inizia già a giusticarsi Cool

             

            (Avviso per i più svegli: visto episodi precedenti si deve precisare che questo Post è ovviamente ironico.)

      2. ZODD
        ai furi provinciali , mi offro come autista porta borse , , vi apro lo sportello da makn vi kiamo kommenda , vi porto il giornale , vi porto addo ve porta er kore , basta ke i date almeno 2000 euri . 
        no perdi tempo , ma x soli uomii duri ke a una certa ora vi stancate ,:D
  3. drago

    forse siamo un pò troppo diplomatici. Si tratta di cifre incredibili che gridano vendetta. questa politica ci delude sempre più, conviene fare politica così.

    in un panorama di crisi c’è gente che prende mille euro al giorno.

    la politica produce enti su enti con consigli di amministrazione che spesso sono più numerosi degli amministrati.

    in sicilia all’ufficio stampa della Regione ci sono 24 giornalisti tutti dirigenti (anche questo era un servizio delle Iene).

    mario

    1. Capitan Harlock

      Io mi chiedo: ci lamentiamo dei tanti enti…"ed è vero"; ci lamentiamo dei vari incarichi…"ed è vero"; ci lamentiamo dei vari politici…"ed è vero"; ma mi spiegate perchè allora continuiamo ad andare a votare? e ad affollare le sedi dei vari partiti?

       Capitan Harlock

      1. Wiseman
        dopo l’accomodante intervento di falco e quello "very soft" di ciffo, volevo esternare qualche mia considerazione. Visto che si parla del 2007, in fondo si è trattato solo di meno di un caffè al giorno da parte di tutti i lucani, poco importa se oggi, magari siamo al cappuccino! come dice drago, 1000 euro al giorno! che importa se magari 2 famiglie di pensionati, devono sopravvivere per 1 mese con la stessa cifra,oppure un giovane che lavora al call center deve impiegare 2 mesi e mezzo per racimolare la stessa somma, importa a qualcuno se pretendono di farci pagare per la depurazione che,di fatto non esiste? insomma, ancora una volta tanto spreco, al quale bisogna aggiungere i compensi dei vicepresidenti(4?)……eppure non è che stiano facendo la storia dell’Al!!!YellYellYell
  4. drago

    Un problema fondamentale  è l’accumulo di cariche.

    ad esempio nel curriculum del presidente dell’acquedotto lucano si legge che ha ricoperto una serie incredibile di cariche pubbliche (presidente Case popolari,sindaco di Latronico, Consiglio regionale ecc..).ma non è l’unico. Per esempio Rutelli è a capo del Copasir. Vi pare giusto? Ha ragione Grillo quando dice: fate due legislature( io intenderei anche solo due cariche) e poi a casa, date spazio agli altri… 

    E’ vero che fanno tredici a fare politica…

    1. Cristoforo Magistro

      Rispondo molto volentieri a Drago.
      Devo premettere che in passato ho sempre considerato demagogico, populistico e fuorviante mettere sotto accusa i gruppi dirigenti per i compensi che percepivano, ma che negli ultimi anni ho cominciato a chiedermi se fossero meritati.
      In linea di principio penso che merito e qualità debbano essere pagati, ma non mi sembra che ci sia stato merito né qualità da nessuna parte se ci troviamo nella situazione attuale.
      Non ricordo dove ho letto che negli ultimi vent’anni lo squilibrio fra la paga di operai e impiegati e i compensi dei manager è aumentato di due-trecento volte. Non sono sicuro che fosse precisamente questo il rapporto, ma la sproporzione era abissale e l’ulteriore aggravarsi della frattura fra chi lavora e chi dirige mi sembra un segno dei tempi. Un segno molto preoccupante, una ricaduta all’indietro, un sintomo di regressione sociale.
      Si potrebbe obiettare che se l’industria privata dà tanti soldi ai propri dirigenti sono affari suoi, vorrà dire che li meritano.
      La crisi economica attuale dimostra che sono, invece, affari di tutti poiché se le cose si mettono veramente male per le imprese private lo stato deve, in un modo o nell’altro, intervenire a sostenerle per evitare il collasso del sistema.
      La stessa crisi ha dimostrato che il cortocircuito finanziario si è avuto non perché i manager delle banche americane non fossero bravi, ma perché lo erano troppo e che erano troppo stimolati a fare finanza creativa dalle barche di soldi che andavano poi a loro. Adesso saranno i contribuenti a pagare i danni.
      Felice porta a esempio di una categoria che, a suo dire, merita di guadagnare tutto ciò che il mercato le offre: quella dei calciatori. Bene, se il calciatore porta alla sua società tantissimi soldi è giusto che ne prenda una parte congrua. Ma è così? Ci sono società calcistiche con bilanci in attivo o la marea di denaro che gira attorno al calcio ha altre origini?
      Non so nulla di calcio e la mia domanda è: i presidenti delle squadre di calcio pagano così tanto i calciatori per i proventi che vengono dallo stesso calcio, oppure perché, grazie all’essere patron di società sportive, entrano nei salotti buoni della finanza, degli affari e della politica?
      Sui manager pubblici che hanno portato al dissesto le ferrovie, l’Alitalia e via fallendo e sono stati liquidati a suon di miliardi, mi pare che non ci sia nulla da aggiungere.
      Che dire dei 23 amministratori pubblici lucani che prendono dai 300 ai 200 mila euro all’anno?
      Sarebbe già una bella cosa se ne usassero una parte per imparare a parlare.
      Le Iene e, per così dire, lo jenismo non mi piace, loro, quelle macchiette che posano a padri della patria, ancora meno. Se penso che un ricercatore di fisica a Torino prende mille euro al mese e viene mandato a rappresentare la facoltà in convegni e conferenze all’estero e che l’anno prossimo dovrà ritenersi fortunato se sarà chiamato in qualche scuola media a fare matematica, se penso a tanti altri giovani che hanno creduto alla befana dello studiare e dell’essere fra i migliori nel loro campo, provo tanta rabbia e amarezza.
      La verità è che mia generazione non ha lasciato nulla di buono ai giovani; neanche, purtroppo, la giusta rabbia per mettere fine alla brutta commedia che stiamo vivendo.
      Mi astengo dal dare consigli. Chi ha sbagliato tutto così clamorosamente è meglio che stia zitto.

  5. drago

    Caro prof la vostra analisi è ineccepibile, non concordo però sul finale.

    A mio avviso non ha parlato di due aspetti fondamentali. 

    il primo: se quei manager sono lì è responsabile la classe dirigente (mi riferisco ai nostri partiti, da destra a sinistra e degli accordi che si sottoscrivono, tipo tu non sei stato eletto vai a quell’ente).Ciò succede a livello nazionale e locale. questo è grave. Di fronte a questo non esiste il silenzio, va bene riconoscere gli errori del passato, ma è giusto continuare a sbagliare tacendo?

    Il secondo: la mancanza di società civile decente che alzi la voce di fronte ai soprusi.

    Grillo dice che "questi non molleranno mai e neanche noi  dobbiamo mollare". A cosa? Alla  rassegnazione di vedere queste disuguaglianze tra la classe dirigente e il resto della popolazione….

  6. Wiseman

    con un’intervista apparsa sulla gazzetta di oggi, il presidente di Acquedotto lucano, precisa che il suo reddito percepito dall’ente è di 134.000 euro, il resto è da attribuire a beni e rendite familiari! annuncia inoltre che sarebbe prevista una riduzione pari al 20% del suo e degli altri stipendi dei dirigenti di Al,già a partire da quest’anno. Per me restano comunque parecchi, rapportati alle paghe dei comuni dipendenti.

    All’incensurabileSurprised Ciffo, vorrei chiedere come si fa ad equiparare un reddito frutto di libera contrattazione ,domanda/offerta, ad uno frutto di spartizione/occupazione di poltrone?

    All’illuminato ed illuminante prof. Cristoforo, voglio fare i miei complimenti per la chiarissima esposizione, aggiungendo solo una postilla sulla nostra "fortunata" generazione: secondo me, è quella che ha mangiato tutta polpa e, adesso si sta anche spolpando gli ossi! Ragazzi, il futuro è vostro…DIFENDETELO!

    Buon week end a tutti

  7. Cristoforo Magistro

    Non ritengo giusto parlare sempre e comunque male dei “politici” perché la democrazia non può funzionare se non ci sono persone che si propongono ai cittadini, vengono elette e svolgono funzioni politiche e amministrative.
    Questa ovvietà, di questi tempi, va ribadita.
    Ormai però sono in tanti, e di vari orientamenti, a sostenere che è necessario un rinnovamento dei modi di fare politica e un ricambio dei gruppi dirigenti poiché il discredito e la sfiducia che su loro pesa ha raggiunto livelli pericolosi per la stessa tenuta democratica.
    Ne sono convinto anch’io, ma dubito fortemente che ciò possa avvenire in tempi brevi.
    Per mia curiosità ho cercato di farmi un’idea di chi sono, ad esempio, i trenta consiglieri regionali andando a guardare i loro curricola sul sito della regione.
    E ho preso qualche appunto che propongo alle correzioni dei frequentatori del sito. Spero proprio che ce ne siano poiché ciò che viene fuori dall’analisi delle schede riportate su http://minisiti.basilicatanet.it/consiglio/ è piuttosto deprimente.

    L’età media fra i consiglieri che dichiarano l’età mi sembra piuttosto alta. Il più giovane è nato nel 1965, il più vecchio nel 1938, i due terzi sono nati prima del 1960. Non credo che essere giovani sia di per sé un titolo di merito. Durante il fascismo ogni tanto si lanciava, senza grandi risultati sul piano della qualità, la campagna “largo ai giovani”, ma trovo preoccupante che un’intera e problematica generazione, quella dei trentenni, non sia per nulla rappresentata. Analogo discorso farei per le donne, non sono a favore delle riserve indiane ma attualmente sono solo tre.
    Per quanto riguarda i titoli di studio: sette non ne dichiarano alcuno, tre hanno un diploma di scuola media superiore e tutti gli altri hanno conseguito una laurea. Fra questi la fanno da padroni i laureati in legge (nove), come in passato. E altrettanto ben rappresentati, come in passato, sono i medici che contano cinque consiglieri. Si tratta, come tutti sappiamo, di una categoria ad “alto contatto” con la gente e per la quale è più facile che per altre procurarsi voti.
    Non è questa una critica, ci mancherebbe che si proibisse a chiunque non svolga mansioni particolarmente delicate di godere dell’elettorato passivo, ma una constatazione.
    Piuttosto significativa mi sembra, per contro, l’assenza di architetti, ingegneri e tecnici in genere. Eppure i nostri paesi ne hanno dato e ne danno in abbondanza.
    Ancora più sorprendente mi sembra il dato concernente il settore d’appartenenza: quattro non lo dichiarano, sei appartengono al settore privato e venti al pubblico. Pure considerando che fra questi rientrano gli insegnanti e che chi insegna non può che farlo, in prevalenza e per fortuna, nel settore pubblico, due pubblici dipendenti su ogni tre consiglieri mi sembrano tanti. Tanto più che in parecchi sono stati in precedenza funzionari della stessa regione o di enti ad essa collegati.
    E vengo al punto sul quale, più che su tutti gli altri, spero di aver preso lucciole per lanterne.
    Sempre a giudicare dai soli curricula, si direbbe che l’attività prevalente dei trenta sarebbe la seguente: non dichiarata per 1, professionale per 12, politica per 17.
    Da una dedizione esclusiva e quasi sacerdotale alla politica di tanta gente ci si sarebbero aspettati risultati migliori.
    Quanto alla provenienza politica, mi pare che la maggior parte venga dalla vecchia DC.
    Mah !

    Mario Dimichino parla della mancanza di società civile che alzi la voce per denunziare i soprusi e le ingiustizie. Sono d’accordo con lui; per quello che ne so, fatte le dovute e lodevoli eccezioni, l’associazionismo è spesso una scatola vuota, una sigla dietro cui non c’è altro che il dritto che l’ha ideata per raccogliere contributi e vendere fumo. Sarebbe interessante sapere qual’è da noi l’attività realmente svolta dalle associazioni e il rapporto numerico fra sigle e associati.

    1. ciffo

      E’ sempre un piacere leggere Cristoforo… alle sue opinioni allega sempre numeri, date, fatti.
      Trovo lucidissima la sua analisi. E concordo anche sulla poca trasparenza della società civile anche se sono sicuro che Mario facesse riferimento a ben precisi movimenti.

      Non so poi se possiamo rallegrarci della nuova moda che vede affermare a scapito dei politicanti di mestiere la nuova moda delle veline. Si stava meglio quando si stava peggio?

    2. vince_ditaranto

      Buongiorno, per la prima volta sottoscrivo ogni parola degli interventi di Cristoforo Magistro .

      Rinvenutomi dalla indignazione emotiva causata da quell’articolo, Cristoforo mi ha fatto sdegnare ancora per la situazione, ma stavolta in maniera lucida e sistematica. Che aggiungere??

      Io lo dico da sempre che, nonostante sia abbastanza d’accordo con il fatto che i politici sono l’espressione del popolo bene o male, bisogna ammettere che sono in media “non i migliori” che il tessuto sociale può esprimere.

      Trovo interessante l’analisi delle categorie a cui questi personaggi appartengono mediamente. A mio avviso la motivazione è essenzialmente nell’atteggiamento con il quale si affronta la vita. Il laureato nelle materie “tecniche” non è fatto per la politica perchè tende a fare processi mentali consequenziali, dimostrazioni, logica, fatti incontrovertibili……quindi naturalmente non si trova a suo agio un mondo dove tutto può essere il contrario di tutto. E’ il motivo per il quale mediamente troviamo moltissimi avvocati che si danno alla politica.

      La presenza dei medici a mio avviso è motivata benissimo da ciò che ha detto Cristoforo. Sono serbatoi di voti incredibili, infatti spesso capita che vengono “tirati dentro” dai partiti più che proporsi spontaneamente.

      Infine devo aggiungere che il quadro tracciato da Cristoforo è comunque una approssimazione per eccesso, perchè sicuramente i curricula dei vari politici e dirigenti pubblici sono gonfiatissimi….spesso riescono a riempire pagine parlando di uno che ha “zero tituli” e nessuna esperienza…..senza parlare del fatto che non sono obbligati a riportare eventuali posizioni pendenti con la giustizia.

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