Torino
Fra consuetudine e rinnovata volontà d’impegno la gente di sinistra si è ritrovata nelle strade di Torino, la città che, malgrado tutto, non ha rinnegato la sua vocazione di città fabbrica e laboratorio politico. A questo riguardo, una straordinaria conferma è venuta negli ultimi giorni dalla partecipazione agli oltre cento convegni di “Biennale Democrazia” che hanno avuto come relatori importanti studiosi italiani e stranieri. Tanta gente al corteo, ma anche assenze rivelatrici dei ritardi che sindacati e partiti hanno nel rendersi credibili al nuovo proletariato: i lavoratori precari e quelli in nero, i disoccupati, gli stranieri.In breve si può dire che era meglio rappresentata la vecchia classe operaia, l’antica immigrazione e il pubblico impiego che i nuovi umiliati e offesi. Più i ben protetti che gli indifesi. Tanti richiami al Quarto Stato, ma di quarto stato dei giorni nostri (i manovali rumeni, i facchini marocchini, i lavoratori delle cosiddette cooperative, l’esercito di badanti,ecc.) ve n’era poco.Buona la partecipazione degli studenti e dei giovani dell’associazionismo.Parecchi i personaggi di rilievo: da Fassino a Ferrero, che nella città della Mole sono di casa, a Di Pietro e a Vendola.In pdf alcune immagini della manifestazione.