Siamo davvero liberi di esprimere i nostri pensieri??? e soprattutto sono davvero liberi i giornali, i giornalisti e chiunque abbia il gravoso compito della divulgazione e dell’ informazione ?
Non è certo la prima volta che se parla e oggi le pricipali testate nazionali hanno riportato questo sconcertante risultato della classifica,relativo ai Paesi di tutto il globo, circa la libertà di stampa:
http://www.disinformazione.it/libertadistampa.htm
…INQUIETANTE!!!! (…per usare un eufemismo!!!)
Qui trovate inveceil link al sito della FREEDOM HOUSE
http://www.freedomhouse.org/template.cfm?page=70&release=811
Ma cos’è FREEDOM HOUSE? Nel suo statuto si puo leggere:
MISSIONE: FREEDOM HOUSE è un organizzazione non-governativa e indipendente che supporta la diffusione libertà nel mondo. La libertà è possibile solo in sistemi politici democratici ….; in cui prevalgano le regole delle leggi; e in cui la libertà di espressione, di associazione, di credo cosi come il rispetto delle minoranze e delle donne siano garanti. La libertà, in ultima analisi, dipende dall’azione di uomini e donne impegnati e corragiosi. Supportiamo iniziative cicili e non violente in società in cui la libertà sia negatao minacciata e ci oppoiamo alle idee e alle forze che sfidano il diritto della gente di essere libera.
Voi che pensavate? … e ora che pensate?
Penso ancora che siamo in un paese libero in cui ad ognuno è consentito dire quello che pensa.
Ovviamente è per me evidente che chi dice quello che pensa non fa molta strada in un paese in cui il conflitto di interessi è la norma.
Pensiamo solo all’ultimissima vicenda… la moglie di Berlusconi che da anni assiste alle imprese di playboy di suo marito sbotta quando questo va alla festa di una minorenne. Ipocrita oppure no credo che la sua reazione sia almeno comprensibile. Ma è comprensibile in uno stato civile un giornale che mette in prima pagina le foto di questa a seno nudo riservandole un attacco frontale che neanche Osama Bin Laden????? E solo perché ha osato criticare l’imperatore suo marito?
Tornando al nocciolo della questione… Veronica Lario è certo libera di manifestare il suo pensiero…. ma le conviene davvero farlo? E generalizzando…. è davvero possibile dissentire in Italia?
Io credo di no.
Vi lascio la registrazione di questo pezzo di Fabio Volo in cui il famoso attore/dj/scrittore durante la sua trasmissione su radiodj viene “insultato” da un radioascoltatore. Intelligentemente Fabio Volo lo richiama e gli da la possibilità di parlare…. rivelando quanti danni enormi possono fare tv e giornali!
Condivido con voi anche questo sondaggio internazionale (pag.4) commissionato da France 24 e International Herald Tribune su un campione di cittadini europei/americani riguardo la popolarità dei vari primi ministri. Sappiamo bene che in Italia un giorno si e l’altro pure esce un sondaggio che assegna a Berlusconi una popolarità assurda… quasi al 70-80%. Stranamente quando i sondaggi li fanno all’estero le cose non stanno così e Berlusconi guadagna pochissimo consenso anche se continua a mantenere una popolarità più alta in Italia che all’estero. Nessuno ci dice che questo sondaggio sia migliore di quelli che fa Berlusconi…. ma il punto è…. qualcuno ha mai saputo di questo sondaggio che pone il nostro primo ministro (17% di consenso) anni luce lontano da Obama (80%) o Merkel (51%) o Sarkozy(40%) mettendolo in lizza per il peggiore insieme a Fidel Castro, Putin , Chavez?
Per fortuna c’è ancora il web che permette a chi ha voglia di non essere un pecorone di farsi da solo un’idea di come stanno davvero le cose.
Ciffo te la posso dire na cosa? alla prossima tua stupidaggine vi mando a ca…re visto che stai solamente facendo campagna elettorale e sinceramente mi sono scocciato di leggere queste assurde stupidaggini che scrivi ok?se a te non piace berlusconi sono cavoli tuoi va bene?per favore mi stai facendo passare la voglia di aprire il sito e credo che rimettero la volonta di muovere un solo dito per la comunita!credo che si sia sorpassato ogni limite della decenza ora BASTA!
Caro Rocco, io non sono Ciffo ma ti risponderò ugualmente 1)perchè questo post l’ho creato io (e quindi mi sento x forza di cose partecipe alla discussione) e 2) perchè i toni e soprattutto i "contenuti" della tua risposta mi hanno stuzzicato.
Mi chiedo :hai letto attentamente il post o hai solo letto qualche parola chiave tipo "Berlusconi" ,"scarso gradimento" etc etc e il tuo cervello ha fatto corto circuito?
Da quello che io leggo nel post di Ciffo, leggo solo che vengono riportatati i risultati di un sondaggio commissionato da soggettiASSOLUTAMENTE AUTOREVOLI NEL PANORAMA INTERNAZIONALE E CHE NON HANNO NESSUN LEGAME POLITICO CON LA SINISTRA O LA DESTRA ITALIANA. Quell oche scrive Ciffo dopo NON È UN COMMENTO O UNA CRITICA bensi solo UN ANALISI ACRITICA DEL RISULTATO DEL SONDAGGIO, nonvedo nessun commento o critica personale. Il problema di fondo non riguarda Berlusconi o qualche altro leader nella sinistra ma è generale: berlusconi è ora il nostro presidente del consiglio e si parla,inevitabilmente di lui, cioè del capo del nostro governo.
Se tu disponi o sei capace di recuperare nel web qualche sondaggio condotto da qualche altro organismo internazionale altrettanto autorevole proponicelo e lo discuteremo o ne prenderemo atto.
Statt buon!
APPUNTO…. è l’unica parole che mi viene in mente leggendo l’assurdo commento di rokko77. Ci mancava solo che mi desse del comunista come ha fatto il furbone che ha chiamato Fabio Volo….
…vabè…. stendiamo un velo pietoso.
rokko… un paio di cosette:
1) non faccio campagna elettorale per nessuno!
2) sono una persona PE(N)SANTE a cui piace riflettere, fare osservazioni, condividere, chiedere opinioni altrui, arricchirsi, migliorarsi, evolvere.
3) La partecipazione al sito e fare qualcosa per la comunità non c’entrano nulla con le mie opinioni. Se vuoi un’alibi per non far nulla cercane uno migliore
4) Nessuno ti obbliga a leggere mie opinioni…. puoi semplicemente ignorarle.
5) Ammesso e non concesso che le mie riflessioni siano così importanti e che influiscano sul voto…. bene… fai altrettanto. Se le cose che scrivo sono stupidaggini certamente il popolo di montenet non vede l’ora di leggere le tue perle di saggezza. Io anche gradirei che ci fosse gente che rispondesse ai miei commenti dandomi la possibilità di capire i miei errori. Si spera risposte un pò più articolate di “se a te non piace berlusconi sono cavoli tuoi”….
lunga vita a papi! 😉
Felice non tange il tuo post ma è stupido spendere del tempo per scrivere cazzate inutili che creano solo distaccamento da questa comunita che vorrebbe essere simbolo dell esatto contrario.Io non capisco se voi la notte invece di dormire vi sognate a Berlusconi o che cavolo fate, per voi intendo tutte le persone che lo devono nominare anche se va al cesso!
Non so se sia cosi tanto costruttivo tutto cio, come anche si sa bene che tnon influisce sul voto anche se il tuo intento evidentemente è solo questo quindi, se a te fa piacere continuare a scrivere guarda che dai fastidio ad un utente quale sono io che credo di avere per lo meno coraggio a dirtelo anche se poi tu con il tuo savoir faire ironizzi quando scrivi che il popolo di montenet (come se tu stai nella testa di tutti) non vede l ora di sentire le mie perle di saggezza., ma credo che dia fastidio a tante altre persone che da un po di tempo hanno iniziato a snobbare il sito.
Beh caro Felice se sei cosi convinto di poter spadroneggiare in tutto ti consiglio di aprire la mente e cercare di capire che forse in una comunità si cerca di trovare degli equilibri e certamente parlare di Berlusconi in questo modo non porta ad alcun bilanciamento!
Caro Felix
questo post ce lo cantiamo in 2! è un peccato che sia poco partecipato perchè riguarda una questione che ben omale ci coinvolge tutti, va contro un idea che ci è stata inculcata , va contro una favola che ci viene raccontata (quella della libertà di espressione e di stampa). I motivi per cui non si è creata un’aniamta discussione possono essere certo tanti e talvota personali (stanchezza post lavoro, voglia di argomenti piu frivoli tipo calcio, motori, sport, culi ,tette) e comprensibilissimi; tuttavia, mi chiedo se ,oltre a questi, ci sino altri come il fatto di credere davvero che siamo liberi (noi, i giornalisti radio e televisivi) di dire tutto cio che vogliamo!
Ad maiora
La scarsa partecipazione alla discussione proposta da Felice dà già, a mio parere, una risposta alle domande che pone.
Il nostro è un paese che sembra talmente libero che parlare di libertà interessa a pochissimi.
Lo è veramente?
Sul piano formale sì, nella sostanza forse un po’ meno.
Mi spiego: se in concreto essere liberi significa influire con i propri orientamenti sulla gestione della cosa pubblica, parlare di libertà non ha molto senso poiché nella società di massa la frazione di “potere” detenuta dal singolo individuo è talmente piccola che l’individuo ha la sensazione di non contare nulla. Ma è pur vero che, come disse la zanzara pisciando nel mare, “Tutto fa”, poiché alla fin fine le grandi masse sono la somma di molecole. Volendo invece usare una metafora finanziaria si potrebbe dire che il singolo individuo conta quanto il piccolo azionista di una grande azienda quotata in borsa. Insieme agli altri come lui forma quello che viene definito il “parco buoi”, l’insieme di chi è ininfluente nelle scelte strategiche dell’azienda e all’occorrenza viene sacrificato.
Sono, tutti e due, paragoni impropri, ma forse avvicinano alla comprensione del problema.
Nelle società di massa comparse sulla scena europea alla fine del secolo scorso e, paradossalmente, rafforzatesi con la Grande Guerra e i suoi esiti, il problema della libertà si legò strettamente a quello della democrazia. Quella guerra fu combattuta, si disse da parte delle potenze vincitrici, per affermare la democrazia. Sappiamo che nel nostro paese le cose andarono poi diversamente e, anzi, le modalità con cui il paese era stato trascinato in guerra – cioè contro la volontà del parlamento e il sentimento della popolazione – furono riutilizzate per far trionfare il fascismo. La migliore definizione di sintesi del fascismo rimane, a mio avviso, quella di “regime reazionario di massa”, cioè di un governo di pochi sostenuto dall’acclamazione – durata fino a quando il paese non fu portato in guerra- dei molti.
La democrazia è quindi un valore che non è dato una volta per tutte e non è mai completamente acquisito, è piuttosto una tendenza, un’aspirazione, un record che ha sempre bisogno di essere superato per restare in vita, ecc.
La libertà è un ingrediente della democrazia, ma le due cose non si sono mai identificate anche perché i concreti contenuti della parola libertà variano nel tempo.
Il segreto – un segreto di Pulcinella di cui tuttavia si tiene sempre poco conto- per conquistare e mantenere il potere in democrazia è nell’organizzazione del consenso.
In questo l’ex giornalista Mussolini e l’imprenditore Berlusconi sono da considerare dei maestri, ma mettere i due sullo stesso piano non ha senso. Al secondo manca, oltretutto, lo spessore umano, anche se tragico, del primo. Fortunatamente, bisogna aggiungere.
Il mondo di oggi è infinitamente più libero di quello di ottanta anni fa. Lo è perché le merci, reali e virtuali, devono potersi spostare dove il mercato è migliore. Insieme alle merci o – a dirla col vecchio Marx- merci fra le merci, anche gli uomini. Su questo il governo attuale ha messo su la commedia del “respingimento” dei clandestini guadagnandosi da una parte le critiche della Chiesa e dell’Onu e, dall’altra, l’appoggio della maggioranza della popolazione.
Un appoggio che è frutto della paura dello straniero, dell’invasione, della criminalità di cui gli stranieri sono stati resi in massa portatori per l’immaginario collettivo. Una reazione del tutto comprensibile e naturale, ma sulla quale i mezzi di informazione possono suonare, a discrezione, le campane d’allarme o quelle pasquali. Oggi chi vive nelle grandi città vede spacciatori, scippatori e prostituzione come in passato, ma la tv ne parla meno e quindi sembra che le cose vadano meglio.
Oggi l’Italia è un paese formalmente libero poiché – scrive lo storico del giornalismo Nicola Tranfaglia- “Non c’è più la censura tradizionale che nasconde la notizia ma una nuova censura che capovolge l’importanza delle medesime e decide su quale concentrare l’attenzione e l’interesse dei cittadini. Non più ci si preoccupa di nascondere qualcosa ma soltanto di confondere chi vede e chi ascolta,di spingerlo a interessarsi dei fatti privati e di costume o delle contraddizioni di chi si vuol colpire.”
C’è concretamente a minacciare la libertà lo squilibrio fra la forza di persuasione dei diversi mezzi d’informazione e discussione.
Questo, ad esempio, è un libero mezzo di espressione, ma credere che abbia un qualche peso sarebbe patetico e convincersi che non serve a nulla sarebbe peggio. Il valore che può avere è dato dalla credibilità e dalla voglia di confrontarsi sui contenuti proposti.
Molto altro vi sarebbe da dire, ma, rileggendo, noto che è già troppo ciò che ho scritto e che ci sono troppi sottesi riferimenti ai “massimi sistemi”. Non me ne scuso.
Le parole di uno che qualcosina la capiva!