Il ministro degli Esteri, Franco Frattini ha disposto il richiamo a Roma,per consultazioni,dell’ambasciatore d’Italia in Brasile Michele Valensise.Personalmente ritengo che Cesare Battisti sia un terrorista comune e che non merita assolutamente il riconoscimento dello status di rifugiato. Per questa settimana è infatti attesa la decisione della Corte suprema federale del Brasile sulla richiesta della Procura generale di chiudere il caso Battisti con un’archiviazione. Sulla sorte dell’esponente dei "Proletari armati per il comunismo", condannato in Italia a 4 ergastoli, la suprema Corte aveva, infatti, chiesto il parere del procuratore generale Antonio Fernando de Souza, che si è detto a favore dell’estinzione del procedimento di estradizione e della liberazione di Battisti, detenuto in un carcere di Brasilia dal 2007, quando fu arrestato a Rio de Janeiro. Il procuratore, nel suo parere, fa riferimento alla legge 9474 del 1997, che regola i principi per la concessione dell’asilo politico. A sua avviso, questa norma prevede chiaramente che il riconoscimento dello status di rifugiato politico impedisce il proseguimento di qualsiasi richiesta di estradizione. Souza poi sottolinea che la Corte suprema ha di recente ribadito la costituzionalità di quella legge e affermato chiaramente che la decisione di concedere l’asilo è di competenza politica e dipende dal potere esecutivo. Il parere del procuratore è solo l’ultimo capitolo di una vicenda che ha portato a una crisi diplomatica tra l’Italia e il Brasile, con la decisa protesta di Roma alla scelta del ministro della Giustizia brasiliano, Tarso Genro, di concedere l’asilo all’ex terrorista il 13 gennaio scorso.
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Probabilmente è una delle poche cose che il governo italiano ha fatto e che mi trova d’accordo. Spero che non sia un fuoco fatuo ma che questa presa di posizione sia l’inizio di un atteggiamento che duri nel tempo e non solo verso il Brasile. Quasi metà dei terroristi italiani sono sparsi in tutto il mondo, anzi solo in Francia, Brasile, Argentina, Spagna, paesi orientali ecc.. Pensate, se anche i vecchi governi democristiani avessero usato lo stesso metodo del governo attuale adesso avremmo in carcere tutti i neofascisti accusati delle stragi degli anni ‘70-’80; e, udite udite, magari qualcuno avrebbe detto la verità e avrebbe fatto dei nomi(eccellenti?). Oltretutto, come si evince dall’articolo di drago88, è solo dal 1997 che in Brasile c’è la legge che blocca l’estradizione dei “rifugiati politici”. A voi non sorge qualche dubbio?