Calci pugni e mani al collo. L’uomo voleva gli 800 euro del reddito di cittadinanza “persi” dalla sua compagna. Ora è in carcere.
Estorsione aggravata nei confronti del titolare di un bar. E’ l’accusa che ha portato all’arresto in flagranza di un uomo di 44 anni conosciuto alle forze dell’ordine colpevole di aver aggredito fisicamente con calci e pugni, come ricostruito dalla Polizia, e anche con delle mani al collo i titolari di un bar della città. A scatenare la reazione il fatto che la compagna era stata prima licenziata, poi fatto lavorare non in regola e poi dopo un controllo della Guardia di Finanza riassunta perdendo così il beneficio degli 800 euro del reddito di cittadinanza che l’uomo chiedeva così ai titolari del bar cittadino.
Le due vittime hanno chiamato il 113 riferendo di essere state aggredite fisicamente dall’uomo, che le aveva colpite con calci e pugni e anche mettendo le mani al collo di uno dei due, tanto da costringerle a fare ricorso alle cure dei sanitari del locale Pronto Soccorso.
Gli agenti della Squadra Volanti sono prontamente intervenuti, ponendosi alla ricerca dell’aggressore che nel frattempo si era dato alla fuga. Gli operatori sono riusciti in breve a rintracciarlo e a condurlo in Questura.
È emerso che i due titolari dell’esercizio pubblico avevano assunto come barista una ragazza, compagna del pregiudicato. Successivamente, per le difficoltà economiche dovute anche all’attuale emergenza sanitaria, erano stati costretti a licenziarla. Di comune accordo, tuttavia, avevano continuato a farla lavorare benché non in regola.
Nello scorso mese di febbraio, l’esercizio era stato oggetto di controllo da parte della Guardia di Finanza che aveva scoperto l’irregolarità, procedendo di conseguenza. Pertanto, i due erano stati costretti ad assumere nuovamente la donna che perdeva così il diritto al reddito di cittadinanza pari a circa 800 euro mensili, beneficio di cui usufruiva all’insaputa dei titolari del bar.
«Ciò aveva provocato la reazione del compagno della donna, il quale, fortemente risentito nei confronti dei due datori di lavoro poiché la sua compagna non percepiva più il reddito di cittadinanza, aveva iniziato a minacciarli pretendendo dai due il versamento degli 800 euro, corrispondenti alla mancata somma percepita, con la promessa di fornire protezione anche per altre attività commerciali che le due vittime conducono nell’hinterland materano.
All’ennesima richiesta del denaro, i due però si sono ribellati provocando la reazione violenta del pregiudicato. L’arresto è stato convalidato dal Gip del Tribunale di Matera che ha disposto la custodia cautelare in carcere dell’uomo».