mercoledì 25 Dicembre 2024

Racket e usura, nasce in Calabria e Basilicata progetto “Economie di libertà”

Cassano allo Ionio (Cosenza) – Nasce “Economie di Libertà”, una rete di legalità contro l’usura e il racket che coinvolge due regioni. Il progetto – sarà presentato il 26 marzo in conferenza stampa – si chiama “Economie di Libertà” ed ha come prioritario obiettivo quello di aiutare concretamente chi è stato colpito dai fenomeni di usura e di estorsione. Due le regioni coinvolte: Calabria e Basilicata. Cinque i presìdi di legalità individuati, che diventeranno punti di riferimento fisici e operativi per portare avanti le attività del progetto: tre saranno in Calabria a Cetraro, Cassano allo Ionio e Limbadi e due in Basilicata a Potenza e Montescaglioso.

Il progetto, che è stato promosso dalla Fondazione nazionale ”Interesse Uomo” Onlus ed è finanziato dal Ministero dell’Interno nell’ambito del Programma Operativo “Legalità”, si sviluppa attraverso un fitta rete operativa di diversi soggetti: partner ufficiale sono la Fondazione Antiusura San Matteo Apostolo (Cassano allo Ionio), l’Associazione Antiracket Falcone e Borsellino (Montescaglioso), l’organizzazione di volontariato San Benedetto Abate (Cetraro); l’Università della Ricerca, della Memoria e dell’Impegno Rossella Casini (Limbadi). Il 26 marzo, in modalità online, il progetto sarà raccontato nel corso di una conferenza da don Marcello Cozzi, presidente della Fondazione ‘Interesse Uomo” e dal vescovo di Cassano allo Ionio mons. Francesco Savino. Alla conferenza parteciperanno anche i referenti dei presìdi di legalità.

“L’obiettivo principale di ‘Economie di Libertà’ – si spiega in una nota – è aiutare singoli cittadini o attività economiche in difficoltà caduti nella spirale dell’usura o del racket, accompagnare chi ha già sporto denuncia o chi lo farà grazie al supporto degli operatori che si metteranno a disposizione. Il progetto promuove percorsi di assistenza e sostegno per le vittime e per le loro famiglie e il supporto per favorire buone pratiche e creare una rete per il consumo critico”


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