QUELLA FINLANDESE E’ UNA VERA RIFORMA UNIVERSITARIA.

In Finlandia le nuove università nascono dalla fusione di atenei già esistenti. E’ il caso della AALTO UNIVERSITY: tre istituzioni, ciascuna delle quali con più di cento anni di storia alle spalle, hanno deciso di convergere in un unico soggetto per restare al passo con l’innovazione richiesta al sistema universitario.

Helsinki School of Economics, University of Art and Design e Helsinki University of Technology hanno deciso volontariamente di cessare di esistere come atenei indipendenti per crearne uno solo.

L’ex-rettore di una delle tre ex-università, anziché minacciare di darsi fuoco sulla piazza per l’affronto subito dal proprio ateneo, ha tenuto qualche giorno fa un discorso in cui ha definito questo passaggio la “riforma del secolo”. Yrjö Sotamaa ha inquadrato la scelta delle tre istituzioni come anticipazione di una strategia nazionale per l’innovazione che si è data come obiettivo di ridurre da 20 a 15 le università finlandesi, per renderle più competitive a livello internazionale.

La riforma dell’università è il cuore di una strategia nazionale per l’innovazione che si rivolge a tutta la società finlandese, con l’obiettivo di predisporla ad un cambio di paradigma nel modo di concepire il proprio futuro. Al centro della riforma universitaria sta la trasformazione in fondazioni, dunque maggiore autonomia, e un incremento dei finanziamenti pubblici, anche grazie alla riduzione del numero di atenei. Anche la governance viene rivoluzionata: al vertice dell’università starà un consiglio di sette membri, nessuno dei quali può appartenere all’università stessa. Nel caso della Aalto University due membri devono provenire da prestigiose università americane (MIT e Boston University) e uno dalla European Science Foundation. La scelta del Presidente avviene con una selezione internazionale. Almeno tre devono essere le donne.

Chiunque abbia interesse ad affrontare i problemi dell’università italiana dovrebbe leggere il discorso di Sotamaa non una ma almeno tre volte. E poi leggere i giornali di questi giorni. 

Se si vogliono cambiare le cose si può…….ma siamo sempre alle solite.


Commenti da Facebook

Rispondi a

Info sull'Autore

Post Correlati

Translate »