Carissimo signor Sindaco, dopo la sua lettera aperta, unitamente al Comitato Feste di cui sono presidente, sento di precisare alcuni passaggi.
All’incontro al quale Lei ha partecipato, il giorno 16 giugno, erano presenti oltre al sottoscritto, solo due membri del Comitato (l’avv. Ciannella e il prof. Buonsanti) e il maresciallo Pasquale Anselmi.
Come Lei ben sa, fu un incontro preliminare per discutere circa la situazione alla luce delle norme governative: tutto fu verbalizzato. La decisione finale è stata presa da me, coadiuvato dall’intero Comitato.
Sento di ringraziaLa di cuore per tutta la disponibilità mostrata sia nell’incontro poc’anzi citato, che nella sua lettera aperta, indirizzata a me e tutta la cittadinanza.
Mi preme ribadirLe la mia totale disponibilità a collaborare con le istituzioni civili e militari per il bene della nostra comunità, in quanto servo il Vangelo: come potrei disinteressarmi del popolo santo di Dio, che il Vescovo mi ha affidato?
Riguardo alla questione “Festa Patronale” mi limito semplicemente a ribadire che ciò che ci ha guidati, nell’assumere le decisioni ormai note, è la legge morale anzitutto, che ci impone – come cristiani e ancor più a me come sacerdote – di pensare al bene maggiore da tutelare, che è la salute dei cittadini, e poi anche, ovviamente, la legge civile, che non può essere derogata.
Mi permetto di dire, come Lei ben sa e insegna, che non si tratta di ricevere una autorizzazione, così come non si tratta di una questione meramente economica, ma, insieme, desideriamo tutelare il bene comune che in questo caso coincide con la salute non di persone ipotetiche ma di ogni uomo e donna di Montescaglioso, specie di quelli che non godono di una buona salute o che hanno un’età avanzata.
Anche noi avremmo voluto svolgere almeno le processioni tradizionali, ma solo se e quando il Comitato Tecnico Scientifico avesse dichiarato, con nota ufficiale, il cessato pericolo di contagio e l’annullamento delle misure restrittive. Come Chiesa stiamo minuziosamente osservando quanto ci viene detto e di loro ci fidiamo.
Nel caso che ci riguarda, sussistendo ancora anche il pur minimo rischio, tutto rimarrà limitato alle sole celebrazioni eucaristiche, la novena, che quest’anno sarà celebrata, in accordo con don Giuseppe Frescura, oltre che in Chiesa Madre anche nella chiesa di Santa Lucia, e le messe dei giorni solenni di Festa (19 e 20) in orari diversi. Vorrei ricordare, proprio in quanto parroco, che è la partecipazione alla santa messa ciò che non può mancare nella vita di chi si dice cristiano.
Queste sono le motivazioni che stanno alla base delle nostre decisioni, anche in obbedienza alle direttive date dalla Chiesa italiana sulle manifestazioni esterne della festa patronale.
Ho apprezzato – e La ringrazio – che Lei sarebbe disposto ad assumersi la responsabilità giuridica di tutto: Lei sa che in questo momento non basta.
Inoltre, mi permetto di suggerire che forse l’impegno di spesa che il Comune vorrebbe sostenere per la festa patronale, considerando la grave situazione socioeconomica, potrebbe essere destinato a enti caritativi come la Caritas delle due parrocchie e al Convento dei PP. Cappuccini, che saprebbero intercettare i bisogni dei cittadini meno abbienti e supportarli, come già hanno ampiamente fatto durante il periodo del lockdown o, comunque, potrebbe essere destinato ad una finalità benefica da Lei individuata.
Un’ultima cosa. Il Comitato di Montescaglioso è stato l’ultimo dei Comitati della zona, a comunicare l’annullamento (28.6.2020) della festa e a risolvere i contratti stipulati, proprio perché si sperava in una cessazione totale del rischio di contagio. Così non è stato e ne prendiamo atto con umiltà e spirito di servizio nei confronti della comunità.
Questo è quanto mi sentivo di dire: l’interesse unico è il bene delle persone. Questo mi insegna Gesù Cristo. Sicuramente l’anno prossimo avremo modo di organizzare la festa con serenità e gioia. E’ quanto ci auguriamo tutti.
Le rinnovo la mia gratitudine e il mio affetto.
Montescaglioso 19 luglio 2020
Don Gabriele Chiruzzi