Care amiche e cari amci
il mio soggiorno di cure e riposo in Italia si è concluso positivamente e da questa mattina sono nuovamente al lavoro con i nostri fratelli mozambicani.
Grazie a Dio in questi tre mesi sono riuscito a effettuare tutti gli accertamenti medici e le cure necessarie per ritornare fra gli amici mozambicani in buona salute.
E sono sicuro che alla mia guargione ha contribuito molto anche l’affetto che mi avete dimostrato dal primo giorno che sono arrivato tra voi.
Un affetto che devo confessare mi ha meravigliato, perchè è giunto in particolar modo da persone nuove, diverse, che mai mi avevano visto, ma che già mi conoscevano, anzi che mi aspettavano per conoscermi.Questo è avvenuto sia a Giovinazzo e Montescaglioso(paesi in cui”sono di casa”), sia in tutti i paesi e le parrocchie dove sono stato per la prima volta. Ogni giorno una stretta di mano di un professionista, un sorriso di un anziano, un abbraccio di un amico,uno sguardo di un bambino incoriosito dal mio abito hanno rallegrato le mie giornate, mi hanno caricato di una gioia che porterò con me a Quelimane e che sarò lieto di condividere con i bambini della Casa Familia, con i professori della Scuola dei Martiri, con gli indigenti della Mensa San Francesco, con i collaboratori della Coooperativa Ceramica, con gli anziani del Centro Giovanni Paolo II.
Non posso quindi che dirvi GRAZIE per questi semplici e sentiti gesti e momenti visssuti insieme e per la generosità dimostrata.
Con le offerte ricevute realizzeremo nei prossimi mesi il nuovo centro per i disabili, all’interno del cortile della Cooperativa, a Quelimane.
In questo luogo daremo assistenza e possibilità di lavoro a tutte le persone della città diversamente abili, che da anni si raccolgono intorno alla Mensa San Francesco e producono manufatti in paglia, in stoffa, in legno oppure vendono piante e fiori prodotti nella Cooperativa stessa.
E’ un modo per dare speranza ai più poveri tra i poveri.
Speranza è la parola che più spesso è uscita dalla mia bocca durante i convegni e gli incontri pubblici a cui sono stato invitato.
Probabilmente perchè è un termine così grande e positivo che racchiude i sogni, i sacrifici, le opere nostre e dei nostri fratelli africani.
E con questa parola nella mente e nel cuore sono tornato a Quelimane, con la speranza( scusate il gioco di parole) che qualcuno di voi venga a trovarmi, per condividere un’esperienza missionaria unica.
Ci rivedremo, se Dio vuole, fra due anni, perciò mi auguro che nel frattempo, magari in occasione del ventennale della morte dei tre Martiri di Ihhassunge( che ricorrre nel prossimo mese di Marzo 2009), vi lasciate tentare dalla voglia di raggiungermi, per dare una mano nei diversi progetti.
In particolar modo avremmo bisogno di un meccanico che venga ad insegnare l’uso del tornio e della fresa nella Scuola Arti e Mestieri.
Vi aspetto!
Un abbraccio.
Fra Antonio Triggiante.
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