giovedì 21 Novembre 2024

CAROVITA! Colpa dei commercianti o di chi?

Questa domanda la rivolgo a tutta la web community.

Premetto che appartengo proprio alla categoria dei commercianti, categoria troppo spesso bistrattata dai mass media e dallo stato che con le tasse succhia il 60 -70% dei ricavi.

E’ giusto che ci accusino di essere degli speculatori o addirittura dei ladri?

A questa domanda io non trovo risposte. Se ne avete voi da darne, noi siamo qui per imparare.

Se avete consigli utili per alleviare le pene dei poveri consumatori, saremo felicissimi di accettarli; se avete delle critiche da farc, prenderemo atto degli sbagli: l’importante è almeno capire di chi è la colpa, io non ci riesco!


Commenti da Facebook

30 Commenti

  1. ZODD
    io penso che la colpa sia di tutti , dal produttore al cosumatore finale .
    si fa di tutto x guadagnare il piu possibile , a discapito di controlli e qualita e altro ancora, ma la colpa piu grande che ci accumuna tutti e che ci porta ad esser cosi è la nostra di tutti senza esclusioni.
    xke siamo gente ke nn ama le lotte se no quelle verbali , che ha imparato a lamentarsi solo quando il problema si è fatto serio x tutti e su tutto, altrimenti saremo stati in silenzio nel nostro piu grande menefreghismo.
    ma un giorno cionn sarà cosi..un giorno se nn corregiamo i nostri errori e non ci diamo una regolata, arriveremo a brutte conseguenze.
    notte a chi gia dorme e a chi non dorme mai .
  2. lomfra

    Innanzitutto volevo chiamare il problema con il suo nome reale per cercare di far capire meglio il problema, quindi non carovita, bensì inflazione o perdita del potere d’acquisto. Purtroppo caro aspide, qua cè poco da fare, nè i commercianti nè i cittadini possono fare granchè.

     

    Ammesso che si possa parlare di colpa (ormai è l’intero sistema che funziona cos’ì) questa non possiamo che attribuirla  a chi immette liquidità nel sistema economico italiano (ma qui si può benissimo allargare al sistema economico mondiale) decretando così una svalutazione della moneta.

     

    Allora perchè si immette moneta nel sistema? perchè lo stato, le imprese e i privati chiedono soldi in prestito e le banche ci guadagnano speculando!

    Il grado di indebitamento di un paese o di una famiglia è indice della perdita di potere di quel soggetto nei confronti della società in cui vive.

    Le banche possono prestare soldi per un ammontare pari a 20 volte il loro capitale, questo vuol dire che possono prestare soldi che non hanno e che a loro volta chiederanno in prestito alle banche centrali le quali emetteranno nuova moneta, basando tutto su una promessa di pagherò, e quindi immettendo liquidità che non esiste.

    A questo si aggiunge il nostro debito pubblico (il terzo + alto al mondo come rapporto con il  Pil). Ma perchè abbiamo il debito pubblico? perchè il governo italiano chiede soldi necessari alla spesa pubblica al sistema bancario, soldi che saranno restituiti con un interesse, interesse che pagheremo noi contribuenti..

     

    Secondo pitagora, se facciamo 2 + 2 capiremo che tutto questo comporta un aumento del denaro in circolazione, a fronte del quale cè una enorme guadagno delle banche. Ma perchè adesso stanno fallendo? Perchè la gente non compra più i loro prodotti, e quindi il sistema non si alimenta più, così sono gli stati (ovvero sempre noi) che sono costretti a sostenere le banche comprando quei prodotti che il mercato non richiede… cmq non voglio addentrarmi troppo nel problema. Vi consiglio un sito che può farvi approfondire le cose : http://www.centrofondi.it

     La domanda a questo punto è: perchè noi cittadini dobbiamo scannarci l’un l’altro quando il problema stà molto più a monte??

    1. ciffo

      lomfra, ho letto alcuni documenti dal sito che hai indicato…. davvero molto interessanti. Grazie per lo spunto. Mi sono scaricato il pdf sul sistema monetario e sarà la mia lettura di questi giorni.
      La crisi investirà tutti noi… meglio conoscere il nemico.

  3. vince_ditaranto

    Cari Aspide e altri,

    che il problema sia alla base, nel sistema bancario, economico eccc…… siamo un pò tutti d’accordo….nel senso che la crisi impatta su tutti i costi.

    Ma la domanda è un’altra. I commercianti, come anche i liberi professionisti, sono onesti verso l’utenza finale????

    Così chiedo ai commercianti, rispetto ai costi dei fornitori qual’è la percentale di guadagno che avete includendo i costi di gestione dell’esercizio?

    Non si possono giustificare i prezzi elevati con le tasse.

    Vi ricordo che anche la tassazione per i dipendenti (privati e statali) è altissima.

    Altra domanda e chiudo.

    Cosa ne pensi caro Aspide di tutti i tuoi colleghi, di Monte e non, che non emettono mai uno scontrino??

    Sei davvero convinto che la vostra cattiva “fama” sia così ingiustificata??

    Ci sono le dovute eccezzioni, è ovvio, ma se la gente ha un sentore non credo sia tanto campato in aria.

    Per quanto mi riguarda non appena un commerciante o un professionista non mi rilascia scontrino o fattura già mi girano…..perchè in quel momento lui evade le tasse e, alla lunga, è complice del processo che le farà aumentare per tutti!!!!Tralascio poi le implicazioni morali che è meglio.

    Ti saluto

    A presto

    1. SpigaVacand

      Buongiorno a tutti,

      data l’ora di pranzo rispondo brevemente alle domande “pungenti” dell’amico Corvo.

      Innanzitutto non mettere nello stesso calderone commercianti e liberi professionisti, tra le due categorie c’è una differenza abissale in termini di reddito e sopratutto in termini di evasione.

      Oggi oramai la maggior parte della tassazione per noi commercianti viene ricavata dalle fatture in acquisto, in pratica si pagano quasi tutte le tasse in base al volume degli acquisti all’ingrosso, quindi a volte fare o non fare lo scontrino non cambia assolutamente nulla in tasca nostra; (sia chiaro, lo scontrino bisogna farlo sempre e comunque)

      Il Libero professionista, (medico, avvocato, notaio, ecc ecc.) non ha in carico l’acquisto di nessun prodotto, quindi il dentista di turno, ti visita e ti fa una pulizia dei denti che dura 20 minuti, ti chiede 80 euro, non ti rilascia la ricevuta e i suoi venti minuti spesi per te, al fisco non risulteranno da nessuna parte, quindi puliti puliti quesi soldi  finiscono in tasca sua. Chi ti vende un jeans, un televisore o una gelato, anche se nn ti rilascia lo scontrino, stai ben certo che le tasse le paga comunque, dato che ti vende un prodotto che è stato precedentemente acquistato e quindi tracciabile dal fisco.

      Non so se sono stato chiaro, e comunque oltre al sentore dei commercianti evasori, io in giro percepisco sempre più spesso il sentore dei dipendenti statali e privati fannulloni, assenteisti, prennemente in malattia, e via discorrendo…ma questa è un’altra storia 🙂 naturalmente anche in questo caso ci sono un sacco di eccezioni positive 😛

      ciaoooo 

      1. vince_ditaranto

        Ciao Spiga,

        sono contento che qualcuno abbia raccolto le mie “provocazioni”.

        Andiamo per ordine.

        Non ho messo sullo stesso piano comercianti e liberi professionisti, ho solo detto che DAL PUNTO DI VISTA DELL’UTENTE il comportamento è lo stesso. 

        Io utente, compro un bene acquisto un servizio e nessuna emissionne fiscale.

        Le differenze ci sono, è ovvio, perchè sicuramente  ogni categoria ha le sue “tecniche” di evasione.

        Ma ti faccio una domanda: perchè, se quello che dici è vero, il commerciante si assume il rischio di non farti lo scontrino, la multa per il commercinate che non emette scontrino è salata che io sappia,  se tanto le tasse le paga comunque? E’ per risparmiare tempo? O magari gli fanno male le dita a battere sulla cassa?

        A mio avviso c’è una tecnica per eludere anche il meccanismo delle fatture in acquisto, altrimenti non si spiegherebbe.

        Concludo con una precisazione sui dipendenti statali e privati.

        ATTENZIONE: se il dipendente privato è assenteista o fannullone non lede assolutamente la collettività, tranne i propri colleghi ovviamente, ma IL CAPITALE PRIVATO. E’ deprecabile moralmente ma fa “danni” circoscritti al suo ambiente, voglio dire non impatta direttamente su ciascuno di noi contribuenti.

        Gli stessi atteggiamenti nel pubblico invece impattano e come perchè siamo noi che li paghiamo con le tasse dirette e indirette.

        Credo di essere stato chiaro.

        Visto che ci siamo ti faccio una domanda diretta.

        Sei sicuro che i rincari sui prezzi siano nella stessa percentuale dell’aumento delle forniture e dei costi di gestione???? Sinceramente non credo che un rincaro di 40-50 centesimi al Kg di pane e pasta in neanche un’anno sia giustificabile se non con una parola SPECULAZIONE. A che livello della filiera non lo so, ma sicuramente non c’è nessuna giustificazione a questo. Piccolo particolare, nonostante le balle che dicono sull’aumento della richiesta nei paesi emergenti, nello stesso anno il prezzo del grano è sceso.

         

        buon pomeriggio

    2. sweet77

      Caro Corvo,

      sono un’artigiana_commerciante,parli di implicazioni morali quando un commerciante non emette scontrino,vogliamo parlarne……..E PARLIAMONE VA!

      Una persona un giorno si sveglia e stanca del fatto che non trova lavoro e volendo contribuire al bilancio economico della sua famiglia mette su dal nulla,un’attivita’ in proprio,credendo di fare una cosa buona e giusta,credendo di offrire un grande servizio al proprio paese,credendoci veramente a tal punto che il suo lavoro diventa la sua vita, occupando il 90%della sua esistenza.Non voglio essere presuntuosa,ma un dipendente non immagina nemmeno le responsabilita’ che derivano da un’attivita’ commerciale.Parliamo un attimo di costi,il montese che e’ anche commerciante,e’ un povero disgraziato e condannato,se io mi permetto di alzare i prezzi perche’ non ce la faccio, sono un ladro,se chiudo ,sono un fallito,pero’ se il mio prodotto e’ svalutato perche’ il prezzo non e’ paragonabile alla qualita’ allora e’ un affare,e un flagello e una croce da portare per me,devo andare dallo psicologo se voglio aumentare anche di un solo euro un prodotto,perche’ per farlo devo giustificarmi mille volte,devo dirlo in una maniera tale che al cliente non sembri un abuso,devo vedere come fare per non far perdere la fiducia che hanno in me,in qualita’ di commerciante.Ogni giorno,ogni santissimo giorno,e’ un cercare di far quadrare i conti,ma non perche’ non si e’ in grado,anzi si cerca sempre di migliorare e di dare il massimo,ma se il cliente montese continuera’ a pensare che il commerciante agisce contro di lui,allora le attivita’ montesi sono destinate a chiudere per lasciare il posto a persone di fuori che sostuiranno la qualita’ con la convenienza,ed io comincero’ da capo e faro’ il dipendente,sicuramente fuori paese,perche’ se non si spezza questo circolo vizioso non ci saranno mai posti di lavoro qui!

       

    3. ASPIDE 65

      molto bene il post che ho lanciato vedo che interessa,monte.net si risveglia da un dolce sonno, forse perchè questo argomento tocca un pò tutti, premesso che nel post ho specificato che si accettano critiche e consigli utili per far si che abbiamo almeno la consapevolezza di quello che stà accadendo,  però caro corvo io dico che se le critiche sono costruttive è meglio, mentre le tue affermazioni mi sembrano delle accuse, accuse forse giustificate ,ma non si può fare di tutt’erba un fascio,ci sono commercianti onesti e commercianti disonesti ,come ci sono dipendenti statali efficenti e dipendenti fanulloni e per questo ci sono gli organi preposti a controllare e ti posso assicurare che controllano,( per esperienza personale)

      poi gli altri motivi per cui penso tu non abbia centrato il problema te li hanno elencati nei post SWETT E SPIGAVACAND.

      Vorrei però porti un altra domanda : perchè  con la liberalizzazione delle licenze commerciali e l’ intensificarsi della grande distribuzione quindi molta concorrenza i prezzi si alzano invece di abbassarsi?

       non si è sempre detto che la concorrenza è l’anima del commercio, non ti viene il dubbio che ce qualcosa che và oltre la non emissione di uno scontrino fiscale?

       forse c’è qualcosa come dice LOM FRA   che non potremo mai capire e non ci resta che farci la guerra tra poveri ,voluta da gente che mangia caviale e beve champagne….

      rifletti corvo …….riflettiWink

       

       

      1. falco

        Secondo me non parlerei affatto di settore in crisi,  pregherei Spiga di non confondere e mescolare le cose in un unico calderone, ma di scarsa intelligenza da parte di pseudo operatori commerciali accecati dalla presunzione di voler a tutti i costi fare i conti in tasca agli altri.

        Con la liberalizzazione delle licenze, oggi, ad eccezione di attività di somministrazione di alimenti e bevande, un qualsiasi cittadino, siccome l’ha fatto il suo dirimpettaio o perchè l’ha sognato la notte, si reca al Comune e compila il modello COM ed apre una attività commerciale. Incurante del fatto che seppure sia facile essere autorizzati dalle autorità preposte, si tratta comunque di una arte o meglio ancora di un mestiere a tutti gli effetti che richiede capacità cognitive non comuni, dove tutto è basato sul ricarico dei prodotti posti in commercio, saper associare il prezzo alla qualità e alla quantità in modo da essere competitivi sul mercato.

        Doti queste che a Monte purtroppo scarseggiano. Qui  prevale il dilettantismo, affiorato soprattutto nella riunione dell’altra sera nella sala consiliare, lo evidenziano  gli interventi susseguiti su questo sito,dove non si è stati in grado di recepire i consigli e le esposizioni  di altissima qualità degli esperti del settore, riducendo il tutto in MERA POLITICA.

        I commercianti di Montescaglioso, secondo me, sono come alla corrida di Canale cinque: DILETTANTI ALLO SBARAGLIO.

        Buona sera a tutti e soprattutto BUONA FORTUNA!!

         

         

         

        1. Wiseman

          non avevo letto il tuo intervento prima di postare e mi sembra che tu stia volando troppo in alto, in quanto il tema non mi sembra strettamente locale, però dal momento che il campo si è ristretto ti rispondo “a tono”:

          meglio essere dilettanti allo sbaraglio che PREDE di voraci professionisti sindacali, che vivono e sguazzano con le quote associative, alla faccia dei fessi che le pagano!

          Auguro anche a te buona serata e altrettanta buona fortuna! good good

          LaughingLaughingLaughing

          P. S.domattina ti aspetto per il caffè, stavolta lo accetterò….per perdonarti!

          1. falco

            Guarda, caro e vecchio uomo saggio, a questo punto della discussione non riesco a capire cosa intendiate per associazione di commercianti quindi di categoria.

            Ho capito, forse volete aprire un dopolavoro dove intrattenervi la sera, dove  giocare a carte e parlare da buoni amici del più e del meno, cercando ogni tanto di “marcarvi” stretti se qualcuno decide qualche iniziativa in autonomia tipo, ad esempio stare aperti 25 ore al giorno.

            Sebbene tu conosca benissimo il mio pensiero sui voraci professionisti sindacali devo proprio dire che stavolta hai toppato alla grande.

            Perchè devi sapere che  quelli che sono venuti a “perdere tempo” nella sala coniliare del Comune non sono affatto sindacalisti che sguazzano con le quote associative, ma gente seria che appartiene all’ associazione di categoria più presente e più sensibile sul territorio provinciale e soprattutto più preparata, sotto ogni aspetto:

            – Quello sindacale;

            -Quello fiscale;

            -Quello creditizio;

            -Quello burocratico.

            Aspetti fondamentalissimi per l’espletamento normal/quotidiano di una qualsiasi attività commerciale.

            Solo che, purtroppo, proprio per il dilettantismo vigente il tutto viene etichettata mestamente come POLITICA spiccia atta solo a voler aggiungere al proprio carnet altre quote associative. 

            Personalmente sono contrario, e tu lo sai, all’estorsione delle quote associative dei bollettini previdenziali, però sono altrettanto convinto che uniti si vince sempre e se c’è qualcuno che lavora quotidianamente e lavora bene per la causa è giusto che lo stesso venga pagato attraverso il contributo VOLONTARIO di tutti i beneficiari. Da quel contributo si mantengono le strutture e chi ci lavoro, si paga il materiale occorrente ecc..

            Non penso proprio che in questo caso possiate considerarvi delle PREDE.

            Mi dispiace hai toppato ;).

            Poichè ho letto solo ora questo tuo appunto, tono per tono, ti esorto, domani mattina, ad accenderti la sigaretta mattutina solo dopo aver preso il caffè con me.

            GOOD, GOOD, OFF DIESELWink

             

             

             

          2. Wiseman

            e dire che avevo pensato di proporti come consulente esterno aggratis (ciffo docet!) alla nascente associazione! devo ripensarciCool

            diamo intanto il benvenuto ad Ombra, una di noi…..

            Ad ogni modo, per rientrare nel seminato, sono convinto che il vero scandalo sia ben altro: tutti leggiamo, apprendiamo dai tg, di politici, sindacalisti, economisti che denunciano le grosse speculazioni in atto, avete traccia di qualche iniziativa concreta atta ad arginare tutto questo? 

            goodnight fellows

        2. Ombra

          Sono anch’io una commerciante, figlia di un artigiano montese.

          Innanzitutto mi complimento con Aspide per l’interessante post e poi leggendo le varie risposte (più interessante qualcuna e meno qualcun’altra), mi sono imbattuta in una che, a mio avviso, era la più imbarazzante di tutte.

          “PSEUDO OPERATORI COMMERCIALI”

          E’ così che ci ha definiti Falco, il quale dovrebbe ben conoscere le problematiche che ARTIGIANI E COMMERCIANTI affrontano ogni giorno.

          Sarebbe bello se per una settimana, tutti passassero al di qua del bancone per vedere quanto è difficile starci.

          Si sta cercando di costituire un associazione di commercianti e di già alcuni sono pronti a distruggerla ancora prima che nasca.

          Siamo dei dilettanti …è vero!

          Dilettanti che ogni mattina hanno il coraggio di alzare la serranda e di sperare che la giornata sia proficua.

          E siamo gli stessi dilettanti che giovanissimi e soprattutto senza chiedere niente a nessuno si sono messi in gioco.

          Comunque caro Falco, visto che siamo alla CORRIDA e, che noi siamo i dilettanti allo sbaraglio, Applaudi l’iniziativa anzichè suonare la TROZZOLA!

          Giovane Commerciante Montese.

          1. falco

            Carissimi Ombra e Aspide poichè sono nel settore da oltre 25 anni, conosco, non bene, ma benissimo le vostre problematiche che in larga parte condivido.

            Ti garantisco non sto a suonare la trozzola poichè facendo parte della cosiddetta filiera se le cose vanno male a voi di riflesso inevitabilmente vanno male anche a me. 

            Se foste stati un pò più attenti nel leggere, il mio precedente intervento, vi sareste resi conto che, sotto un certo aspetto, era mirato proprio a cercare di dare una spiegazione logica al disagio che il vero commerciante /artigiano si trova in questo momento a dover affrontare.

            Detto in parole povere, invece di colpevolizzare il cliente del mancato introito, bisognerebbe cercare di guardare un pò di più all’interno e fare autocritica.

            Bisognerebbe chiedersi perchè un consumatore non viene da voi ma va altrove; Bisognerebbe chiedersi che senso ha, su una popolazione di appena 9.000 anime, aprire negozi delo stesso genere;

            Bisognerebbe chiedersi perchè altrove gli stessi prodotti costano di meno; Bisognerebbe chiedersi che senso ha aprire nuove attività commerciali senza avere alle spalle almeno il 50%  delle risorse proprie senza indebitarsi preventivamente ed esporsi al 100% con le banche;

            Tutto questo, caro Aspide, viene a  vostro discapito, a discapito di chi fa questo mestiere da tanti anni, con successo e certamente non perchè ha rubato.

            Riflettete gente, meditate. Autocritica è essenziale. Se questo non è dilettantismo ditelo voi cos’è. 

            Anzi direi che è suicidio.

             

             

             

             

             

          2. sweet77

            Il cliente viene, ma come hai detto tu sono 9000 anime,il senso di aprire attivita’ dello stesso genere sta nel fatto che una persona punta molto sulla distinzione che sia di educazione servizio o prodotto stesso,poi vorrei dire che non tutti hanno la fortuna di avere gia’ a trent’anni cinquantamila euro,per poter iniziare con il 50%,gia’ disponibile,certo se tornassi indietro non lo rifarei,ma perche’ deve essere segnalata come una colpa?qui cerchiamo soluzioni no analisi,perche’ e’ tanto facile dire io,io,io…..

            Mi devi per forza dar ragione se ti dico che chi ha iniziato anni fa,oggi affronta meglio la corsa dell’euro,quindi la mia colpa dovrebbe essere il fatto che 25 anni fa,quando tu hai cominciato e portato avanti con successo la tua attivita’ io avevo solo 6 anni?…………..

          3. Ombra

            Caro Falco ho letto con molta attenzione il tuo secondo intervento delle 13:45 ed ho apprezzato come questa volta sei stato più costruttivo, placando i toni.

            Penso che nessuno di noi voglia colpevolizzare il cliente se i nostri introiti sono al di sotto del lavoro svolto.

            D’altronde è stata una nostra scelta quella di essere commercianti.

            Scelta magari dettata dal fatto di non trovare lavoro.

            E allora perchè non crearselo da soli?

            Ovviamente ti dò ragione quando dici che serve autocritica: servirebbe probabilmente un minimo di indagine di mercato.

            Non accetto però quando si dice che a Monte i “prodotti” costano di più!

            Quanto costa un caffè a Matera?

            Quanto costa una serata in pizzeria a Matera?

            Quanto costa andare al cinema a Matera?

            E una semplice penna Bic?

            E a quanto ammonta la parcella mensile di un commercialista a Matera?

            Il problema è che siamo convinti ancora che spendere fuori convenga.

            Riusciremo a cambiare modo di pensare?  ….booo!Cry

        3. ASPIDE 65

          Falco sono d’accordo con te sul fatto che ci sono molti esercenti commerciali che si sono improvvisati tali pur non avendo bene in mente cosa significa portare avanti un attività commerciale,  però questo non preclude il fatto che a Montescaglioso ci sono degli ottimi commercianti di vecchia data e coraggiosi giovani che stanno facendo bene il loro lavoro con impegno e serietà, mi dispiace falco ma questa volta hai toppato il problema ,poi detto da un addetto hai lavori come te che conosci le problematiche degli imprenditori montesi lascia un pò perplessi.

          Hai detto che siamo DILETTANTI ALLO SBARAGLIO  e che questo è emerso nella riunione  dell’altra sera ,dove noi commercianti non abbiamo saputo recepire gli utili consigli degli esperti del settore, ti posso dire caro falco che se abbiamo reagito cosi è propio perchè stiamo incominciando a prendere atto di quello che st a succedendo al commercio montese e siamo stanchi di sentire sempre le stesse cose da persone che già conosciamo bene e anche i loro trascorsi.

          detto questo , falco posso dirti che a breve i  COMMERCIANTI DILETTANTI  si costituiranno in una  associazione  che cercherà di risolvere o almeno di  condividere i problemi  dell’ economia locale e non…..solo allora caro falco si può scrivere a CANALE 5 e a GERRY SCOTTY per partecipare alla CORRIDA sperando di vincere, dove spero tu sarai uno spettatore meno critico  e severo nei tuoi giudiziSmile

          ti saluto……….

  4. Raf

    Signori, siamo d’accordo sui problemi di sistema: le banche e la quantità di denaro messo in circolazione. Ma credo che cio’ non giustifica il fatto che, in un bar, il caffè costa 90 cent un giorno e 1 euro il giorno dopo.
    Non c’è inflazione che giustifichi un aumento di più del 10% da un giorno all’altro.

    1. Wiseman

      vorrei solo integrare gli ottimi interventi di Spiga e Sweet.

      A parte il fatto che, di questo passo, va a finire che il tracollo delle Borse mondiali, sarà in gran parte dovuto alla mancata emissione di scontrini fiscali Cry, da parte nostra,oppure allo sproporzionato aumento della tazzina di caffè! c’è da dire che a molti sfuggono alcuni particolari e chiedo a Falco di eventualmente correggermi.

      Innanzitutto c’è da dire che noi autonomi (artigiani e commercianti) versiamo i contributi all’INPS, per pensioni e assistenza sanitaria, in percentuale presunta minima che equivale allo stipendio annuale  medio di un dipendente (circa 15.000 euro), con la differenza che per andare in pensione, dobbiamo lavorare un anno in più rispetto ai dipendenti, per non dire poi che, se malauguratamente ci ammaliamo….sono cavoli nostri!!!!!! ferie pagate? tredicesima? premi di produzione? e chi li conosce?

      Non prendiamo assegni familiari, gli artigiani poi, foraggiano anche quei carrozzoni che sono le Camere di Commercio e l’Inail.

      Poi ancora, per i redditi hanno inventato gli studi di settore, grazie ai quali, non si può guadagnare meno di quello imposto per legge.

      Non voglio assolutamente giustificare l’evasione, però a nessuno mi pare sia vietato PRETENDERE lo scontrino o la ricevuta, o no?

      Accidenti alle “provocazioni corviane”: vuoi chiarire il significato del lavativo dipendente privato che non nuocerebbe alla comunità?Smile

      1. vince_ditaranto

        Cari Wiseman, Aspide Sweet e altri,

        vorrei riasumere le cose.

        Il caro LomFra ha dato un’eccellente spunto per riflessioni economiche di ampio respiro ma la domanda di Aspide non era “la crisi dell’economia mondiale” ma semplicemente, ho riletto il suo post iniziale, perchè il commerciante montese e non è visto come speculatore o addirittura ladro. Mi sbaglio o era questo l’argomento??? Allora perchè mi dici, caro Aspide, che non ho centrato il problema??

        E’ ovvio che non tutti i commercianti sono uguali, che discorsi sono ma non si può negare che i comportamenti “non buoni” non sono affatto eccezzioni…..anzi.

        Nessuno dei commercianti ha risposto alla domanda inquietante però.

        Ripeto e lo scrivo bello grosso.

        VOI COMMERCIANTI MONTESI COME GIUSTIFICATE L ABOMINEVOLE AUMENTO DEI PREZZI???

        Mi aspetto risposte con CIFRE e non elusioni della domanda. Se i prezzi al dettaglio aumentano perchè aumenta il costo delle spese (e non parlate di tasse perchè quelle le paga qualsiasi categoria) ALLORA DITELO, così nessuno più dirà che siete voi gli speculatori.

        Come giustificate l’aumento di 40/50 centesimi in un anno su pane e pasta???????

        NOn parliamo di caffè ma di generi di prima necessità.

        E’ gradita una risposta puntuale.

        Rispondo a Wise: mi sono impelagato nei discorsi sulle categorie e forse ho fatto  male, ma chiarisco una ipotesi di fondo.

        Io non confronto “il virtuoso” di una categoria con il fannullone dell’altra che voglio screditare. Faccio il paragone tra “comportamenti simili”. Qualcuno ha tirato in ballo dipendenti fannulloni e assenteisti, ma il paragone non regge se parli di dipendenti del settore privato che PAGANO se si comportano in maniera non adeguata e influiscono sul capitale della società non sulle tasche degli italiani come nel caso del comportamento poco virtuoso del dipendente pubblico. Che tra l’altro praticamente non “risponde” mai  a nessuno, tant’è vero che nessuno viene mai licenziato nel pubblico. Penso di essere stato chiaro, ma era una divagazione su cui mi avevano spinto. Rimane il fatto che non è del tutto corretto fare paragoni tra categorie.

         

        Buon pomeriggio

         

        1. ASPIDE 65

          non sapevo che la community era tanto sensibile a questo argomento,comunque per risponde a falco  e a corvo ,tengo a precisare che l’argomento del post non era rivolto al problema montese,ma alla crisi generale del commercio anche fuori monte perchè se è come dite voi che ha monte non siamo dei buoni commercianti e la gente va a spendere fuori nei paesi dove questa gente si reca a fare spesa non ci doveva essere crisi e invece haimè la crisi è generale ,addirittura la grande distribuzione stà accusando forti cali di vendite, però siccome tutto si è spostato sul commercio montese posso risponder da commerciante montese ai carissimi falco e corvo che nonostante la pensano diversamente da noi fa molto piacere che insieme a noi cercano di capire il problema.

          Per quanto riguarda pane e pasta non essendo io del settore provo solo a dare qualche spiegazione, aumento della materia prima ,aumento delle spese di gestione, aumento del gasolio e tanti piccoli altri aumenti che un impresa deve tener conto per andare avanti e purtroppo piu alzano i costi più si devono alzare i ricavi se si vuole rimanere sul mercato, ma vi posso assicurare che si guadagnava molto di più prima quando tutto costava meno e la gente spendeva di più, magari si riusciva a vendere la merce tutta a basso costo io sarei il commerciante più felice del mondo.

          falco io sono quasi 20 anni che faccio il commerciante, non ho ancora capito se sono un buon commerciante, però posso dirti che non condanno i giovani che non hanno un lavoro e che cercano di crearsi un futuro senza chiedere niente a nessuno  io avrò sempre 20 anni di esperienza in più e delle spalle più forti per affrontare questa crisi, però non voglio togliere niente a nessuno ,”quando esce i l sole esce per tutti”poi sta  a noi trovarci il posto migliore,di questi tempi è difficile avereil 50% del capitale propio per aprire un attività quindi si e costretti a ricorrere alle banche,  certe volte non ci si riesce a venirne fuori però l’intenzione di quel giovane non era di suicidarsi come dici tu,caro falco.

          1. falco

            Carissimo Aspide, quello che tu dici è sacrosanto sotto l’aspetto emotivo, ma in queste cose non c’è spazio per l’emotività.

            Se 2 + 2 fa quattro non c’è nessun santo in paradiso che lo faccia diventare tre o cinque a seconda della necessità.

            Mi viene in mente una barzelletta:

            Pierino!! ,dice la maestra, descrivi cosa hai fatto ieri a casa.

            e pierino: ieri a casa mentre camminavo ho caduto,

            subito la maestra lo riprende: Pierino sei un asino! non si dice ho caduto ma sono caduto.

            e subito pierino: ma maestra o ho caduto o sono caduto sempre a terra sono andato.

            OK? con tutta la solidarietà di questo mondo…………………….

             

             

          2. ASPIDE 65

            ma si falco facciamoci una risata sdrammatiziamo un pò che qui l’argomento sta diventando pesante,quella di pierino è propio una bella barzellettaLaughing,speriamo che tutti la capiscono Undecided chissà chi avrà torto o chi avrà ragione l’importante e confrontarsi…

            ti saluto affetuosamente

        2. ZODD
          bhe corvo , provo io a sintetizzarti una risposta in merito , anche se invitirei chi meglio di me è nel settore.
          gli aumenti di grano e pasta (e di tutto il resto ) è sintetizzato in un unico problema ovvero l’aumento del petrolio ke ha fatto alzare il tutto .
          costo del concime , costo dei medicinali , costo di lavorazione delle sementi , costo di lavorazione dei campi , giornata lavorativa , trasporto di ogni tale prodotto ,quindi ootenendo tutti questi aumenti  gli agricoltori cotnierebbero a semiare cereali?  ma quando andate a spasso con le auto le campagne come le notate , abbandonate o belle fiorenti? continuo? si dai continuo.
          parlando a skala mondiale tutte le nazioni produttrici di grano , nel vedere questa grande richiesta dell’asia di petrolio si so messi a seminare i famosi biodisel …. e i granai mondiali si so svuotati, ma il prezzo …….
          poi aiutati kon la tua fantasia. ke poi se è ti faccio due conti veloci anke sul frantoio di quanto costa a un azienda mandare avanti la baracca…
           
  5. j-pastorius

    Nessuno vuole colpevolizzare nessuno. Io posso solo dire che i commercianti sono una categoria di “piagnucoloni” , non gli sta mai bene niente, si lamentano per il cattivo stato delle strade e quando la ristrutturano piangono perché perdono i clienti. Si lamentano per le macchine parcheggiate davanti alla loro attività e quando istituiscono isole pedonali non gli va bene, se le aboliscono giù proteste. E’ vero i negozianti sono tartassati dallo Stato, come tutti, ma i liberi professionisti e i commercianti le tasse le pagano dopo aver incassato; al contrario i lavoratori dipendenti le pagano alla fonte,e subito, e non è una piccola differenza. Non ho mai sentito dire da un commerciante “è tutto OK” eppure in Italia le nuove attività commerciali aumentano, e aumentano nonostante l’invasione dei supermercati e la globalizzazione dei consumi. Quindi un esame di coscienza non fa male a nessuno. Buon lavoro a tutti

    1. patty

      Alla faccia che argomento scottante caro Aspide… Da nuova pseudo operatrice del commercio nonchè dilettante, speculatrice e concludo alla grande piangendomi addosso come solo io e la mia categoria sappiamo fare aggiungerei due righe…purtroppo a monte come in ogni luogo alla fine si sà solo parlare a vanvera.A monte si è contenti se un negozio chiude, si è soddisfatti. A monte se qualcuno fa un progresso… è un ladro. A monte ci vorrebbe, come una volta qualcuno mi disse, che per una settimana, le serrande dei nostri negozi dovevano stare abbassate…ad oltranza!Tanto per far capire l’importanza del commercio in un luogo, che non serve solo a riempire le nostre tasche, noi offriamo un servizio vitale, se pensiamo alle farmacie;importante se pensiamo a tutti gli alimentari;utile se pensiamo a tutto il resto dei prodotti, dai regali, all’uso personale che se ne fà… Invece pur sapendo la situazione critica,come diceva Lomfra, si continua a sparare a zero, talvolta offendendo pesantemente, quasi ad intendere la nostra colpa nei confronti di questa situazione. Basta.Se questo paese deve crescere dobbiamo smetterla di avere le bistecche sugli occhi.

       

                                                         La Vostra Pseudo Operatrice

                                                                                              Patty

    2. RoKKo77

      “E’ vero i negozianti sono tartassati dallo Stato, come tutti, ma i liberi professionisti e i commercianti le tasse le pagano dopo aver incassato”

      Quasi tutti gli imprenditori le tasse spesso e volentieri le pagano prima di incassare!Magari per i commercianti al dettaglio forse la tua affermazione è in parte corretta ma per qualsiasi azienda la realtà è di gran lunga diversa perchè ogni cliente dilaziona il pagamento a 30 – 60 -90 gg e via dicendo ma lo stato vuole invece il pagamento delle imposte a prescindere!Di conseguenza è sovente che le tasse vengano pagate comunque anche su fatture che non sono state ancora incassate mentre per il dipendente è tutto rose e fiori perchè riceve in busta paga gia il netto senza alcuna responsabilità!è vero che il dipendente magari non sarà mai possibile che diventi un evasore delle tasse ma è anche vero che agli sportelli bancari ci va il suo titolare a pagargli i contributi INPS ogni 16 del mese e la sua IRPEF!

       

  6. lomfra

    Volevo rispondere prima di tutto a corvo alla sua domanda perchè aumentano il pane e la pasta.

    basta seguire ogni tanto l’andamento dei mercati per capire che l’aumento dei cereali è il primo motivo per cui aumentano pane e pasta, e dietro a questo aumento ci sono le economie in via di sviluppo che per sfamareil bestiame (di cui adesso cominciano a nutrirsi anche loro) usano terreno coltivabile che sarebbe meglio destinarlo al consumo diretto umano! Da questa scarsità di terra coltivabile, deriva una carenza di prodotti alimentari di base con conseguente aumento dei prezzi. Basterebbe una politica più attenta da parte dei grandi allevatori e coltivatori per stabilizzare i prezzi.

    A questo si aggiunge il caro petrolio (anchesso scarso) e conseguente aumento dei prezzi di trasporto, luce, ecc.. come vedete in economia è tutto collegato, questi sono solo gli effetti più evidenti di disastri a livello globale.

     

    E secondo me non si può stare qui a parlare del fatto che i montesi non sanno fare i commercianti, o che i dipendenti pubblici non sono produttivi, insomma per rispondere a falco che parla di dilettantismo, io non penso che supplire alla carenza di lavoro aprendosi una propria attività e lavorandoci tutti i giorni sia dilettantismo, (nelle attività montesi sono sempre stato trattato benissimo, con in più il fattore conoscenza).

    E’ certa una cosa, che per migliorare le nostre condizioni cè bisogno di una categoria di imprenditori che lavorano nella produzione e non solo nel commercio.. ma cosa fare?

  7. j-pastorius

    La responsabilità degli aumenti non è di nessuno?

    E’ tutto vero, gli aumenti del costo delle fonte energetiche, l’aumento del grano perché viene usato anche per fabbricare carburanti, mettiamoci pure che aumentano le tasse; e come conseguenza si ha un aumento del costo dei prodotti al dettaglio. Questo aumento in che percentuale deve essere?  Corrisponde a quella che verifichiamo tutti i giorni? Allora se il prezzo del petrolio è tornato ai livelli di 3-4 anni fa tutto dovrebbe diminuire o no? Andate a visitare questo sito. Ciao

    http://www.altroconsumo.it/ricerca-avanzata-p164263/search/aumenti+pane/stem/0.htm

    1. ant

      L’argomento è abbastanza complesso per prendere una posizione netta. Leggendo i vari post mi sento di essere abbastanza filantropo e quindi di dare ragione un po’ a tutti. Alla domanda dell’amico Aspide: è colpa dei commercianti risponderei che bisogna fare delle distinzioni. Certamente ci sono delle categorie di commercianti che forti di controlli inesistenti o inefficaci diciamo che se ne approfittano un po’ ma non si può fare di tutta l’erba un fascio. Sulla contrapposizione tra lavoro autonomo e lavoro dipendente ci sarebbero da dire tante cose. Io credo che il commerciante prima di aprire un’attività ci rifletta tanto perché è ben consapevole di entrare in una dimensione che lo terrà impegnato fisicamente e mentalmente quasi 24 ore su 24. Questo perché un’attività non si apre su due piedi ma c’è bisogno di un investimento iniziale, non indifferente, che si basa su un elemento aleatorio rappresentato dall’incertezza della riuscita di quella che è a tutti gli effetti una scommessa.  Dopo di che il lavoro non finisce dietro un bancone ma c’è da gestire il rapporto con i fornitori, i pagamenti, le commesse, eventuali problemi con i dipendenti ecc…Non si può certo dire che sia un lavoro di sole 8 ore e privo di responsabilità. In poche parole è una scelta che comporta sacrifici che non so quante persone sarebbero disposti a fare. Per quanto concerne l’aspetto economico/fiscale a differenza del lavoro dipendente dove c’è uno stipendio fisso ampiamente tutelato dai contratti, per il lavoro autonomo “lo stipendio” è frutto di tutta una serie di fattori tra cui al primo posto metterei la bravura del commerciante e la potenzialità del mercato di riferimento. Su quest’ultimo aspetto, concordo ampiamente con Falco quando dice che in alcuni casi c’è quasi una miopia da parte di qualcuno che nonostante il mercato saturo sceglie di lanciarsi in una scelta che di lì a breve si rivelerà fallimentare e che, purtroppo, danneggerà anche gli altri colleghi. Per quanto riguarda le tasse bisogna dare nettamente ragione a Corvo che sostiene, dati alla mano, come il sistema italiano si mantenga quasi esclusivamente grazie alle tasse del lavoro dipendente che si vedono applicare la c.d. ritenuta alla fonte. Tutti noi siamo rimasti indignati leggendo i dati reddituali dell’indagine portata avanti da “l’Espresso” sul lavoro autonomo. Comunque, così come diceva Spiga, non è che il commerciante/artigiano sia così libero di evadere le tasse. Questo perché ci sono meccanismi, come l’odiato studio di settore, che in base all’elaborazione di alcuni dati impongono di dichiarare un reddito che solitamente non è affatto basso. Quindi a mio parere è l’apparato statale che dovrebbe approntare un sistema di controlli che impedisse o rendesse difficile evadere. Anche qui una piccola nota politica è dovuta. Il Governo Prodi aveva abbassato il limite della circolazione del contante da 12.500 euro a 5.000 nonché per i professionisti aveva previsto che addirittura gli incassi da cento euro in su dovevano farsi con strumento tracciabile. Siccome aveva colpito il cuore dell’evasione Berlusconi ha pensato bene, tra i primi provvedimenti, di riportare la circolazione del contante a 12.500 e di eliminare totalmente il sistema dei pagamenti tracciabili.

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