A seguito di indagini dirette dalla DDA di questa Procura della Repubblica, e sviluppate dalle Squadre Mobili di Matera e Potenza (quest’ultima quale articolazione dei Servizi interprovinciali di Polizia Giudiziaria del Distretto di Corte d’Appello) si è proceduto, in agro del comune materano di Bernalda, all’esecuzione di diverse perquisizioni locali e personali che hanno consentito il rinvenimento di un vera e propria base logistica della criminalità organizzata lucana.
Oltre a banconote false, consistenti quantitativi di sostanza stupefacente (di ogni tipo : dalla “cocaina” fino all’ hashish e alla marijuana) — e, ovviamente, di sostanze da taglio e materiali per il confezionamento delle singole dosi, segno evidente della finalizzazione dello stupefacente all’attività di spaccio, sono state rinvenute soprattutto diverse armi da fuoco lunghe e corte e un Imponente quantitativo di munizionamento, di materiale esplosivo costituito da ordigni di elevata pericolosità e un giubbotto antiproiettile, segno ulteriore, dopo i recenti fatti di sangue occorsi nel materano fra esponenti di ramificati gruppi criminali, della forte fibrillazione in essere nel contesto criminale lucano.
Nello specifico si è proceduto, con l’ausilio di unità cinofile e artificieri della Polizia di Stato, al sequestro di:
1, 2 kg circa di “cocaina”;
2,7 kg circa di “hashish”, suddivisi in 27 panetti;
125 gr. di “marijuana”;
2 fucili;
5 pistole – revolver e semiautomatiche;
Circa 5.000 proiettili di vario calibro e potenzialità; kg 4,5 di materiale esplodente, costituito da diversi ordigni e manufatti esplosivi, completi di miccia.
Con contestazioni accusatorie aggravate anche ex art. 416 bis. 1 c.p., si è quindi proceduto all’arresto in flagranza di reato di Vincenzo Porcelli di 46 anni, della moglie Susanna Ditaranto di 54 anni e di Beniamina Carbone di 56 anni, proprietaria dell’abitazione posta di fronte a quella di Vincenzo Porcelli, consapevolmente concessa in uso allo stesso per l’occultamente sia della “santabarbara’ che della gran parte dello stupefacente.
Si è proceduto, altresì, nell’immediatezza anche al fermo di polizia giudiziaria di Kostantin Beshiri di 54 anni, cittadino di origine albanese dimorante a Bernalda, che due sere prima aveva consegnato parte dello stupefacente rinvenuto nell’abitazione dei coniugi Porcelli-Ditaranto, occultato in una intercapedine ricavata dietro il box doccia.
Il Gip di Matera il 9 dicembre ha convalidato tutti i provvedimenti precautelari, disponendo la custodia cautelare degli indagati.
L’operazione di polizia giudiziaria di cui sopra – che si colloca nel più ampio contesto dell’azione di contrasto al crimine organizzato lucano che vede un impegnata questa DIDA e le Forze di Polizia — ha, dunque, svolto, anche una funzione di prevenzione rispetto alla consumazione di altre gravi azioni delittuose su di un territorio, quale è quello della fascia jonica-metaPontina, caratterizzata da una recrudescenza criminale che non ha eguali in Regione, frutto di azioni delittuose compiute con modalità e finalità di chiara matrice mafiosa.
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