venerdì 22 Novembre 2024

Bambina disabile di Bernalda in attesa da 5 mesi di una sedie a rotelle adeguata, la mamma punta il dito contro l’Asm

La bernaldese Antonella Fuina ha inviato una nota alla nostra redazione per segnalare una situazione di disagio che coinvolge lei e soprattutto sua figlia Melissa, bambina di 10 anni disabile, costretta su una sedia a rotelle in quanto nata prematura a soli 6 mesi.

Di seguito la nota integrale.

“Da circa 5 mesi mia figlia Melissa sta aspettando dalla Asm la sua nuova sedia a rotelle, in quanto quella attuale è diventata piccola. L’attesa sembrava finita ma quando la ditta appaltatrice con grande stupore di tutti, compreso il tecnico che doveva prendere le misure dell’unità posturale che permette a mia figlia di stare seduta in posizione corretta, costatando le misure extra large della sedia a rotelle e spiegandoci che tutto questo avrebbe comportato un grave danno di postura per mia figlia, molto umanamente mi veniva incontro, cambiando la sedia a rotelle, consegnandomi senza chiedere un euro in più alle Asm una sedia su misura per Melissa.

Purtroppo il direttore sanitario della Asm negava l’autorizzazione all’acquisto della più idonea sedia a rotelle pediatrica, malgrado questo non comporti nessun aggravio di spesa per l’Azienda sanitaria di Matera. Il direttore mi ha riferito che devo ricevere comunque la sedia assegnata a mia figlia anche senza unità posturale. Il problema è che se non c’è una sedia adeguata mia figlia non può stare seduta. Invece secondo l’Asm dovrei andare dal fisiatra che prescrive questo mezzo e lui doveva decidere se bocciare la pratica e fare una nuova prescrizione, presentando quindi una nuova domanda. Questo vuol dire che dobbiamo attendere ancora ma nel frattempo mia figlia è costretta a stare seduta ricurva su una sedia diventata ormai piccola, in quanto sono trascorsi 5 anni dal suo utilizzo. Denuncio pubblicamente questa situazione perchè purtroppo la burocrazia colpisce le fasce più deboli e in questo caso mia figlia Melissa e tutta la nostra famiglia”.


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