venerdì 22 Novembre 2024

Forno crematorio visto da tonino ditaranto

Qui di seguito l’intervento che avrei fatto questa sera all’incontro sul forno crematorio se fossi stato a Monte e che ho provveduto a spedire direttamente all’Amministrazione comunale e alla capogruppo di Monte in testa, sperando che possa essere tenuto in considerazione.

Buona sera a tutti; ringrazio intanto per l’attenzione che sarà dato a questo mio piccolo contributo alla discussione inerente la realizzazione di un impianto di cremazione presso il nostro cimitero venendo subito a dire che il mio non è un intervento ne favorevole ne contrario alla sua realizzazione, ne tantomeno voglio esprimere giudizi di natura tecnica che non mi competono, non essendo certamente un esperto ne un tecnico che si occupa di cose di questo genere. Il mio sarà un intervento di natura politica e di circostanza, circa l’utilità o meno della sua realizzazione. Stiamo parlando di un momento della vita, quello della morte, che dovrebbe chiederci imprescindibilmente una attenzione al riguardo con tutto il rispetto che noi tutti esseri umani dobbiamo ad un evento che comporta forti emozioni personali e che spesso ci cambia la vita. Noi tutti abbiamo perso dei cari e continueremo a perderne e proprio perché nessuno può ritenersi al di sopra di ciò che comporta la perdita di una persona cara, ritengo che la discussione non possa essere banalizzata ad un semplice si o no ma ci deve aiutare a riflettere e valutare tutte le possibili opzioni che vadano verso una soluzione più giusta per la comunità ma anche rispettosa verso le ultime volontà di chi purtroppo viene a mancare. Se è giusto rispettare la volontà di chi decide di farsi seppellire nella cruda terra, o in un loculo cimiteriale, altrettanto sacrosanto è il diritto di colui che liberamente sceglie di farsi cremare, soluzione questa prevista dalla normativa italiana. Una scelta di questo tipo, non può essere soggetta ad una enumerazione quantitativa , ma va rispettata anche se trattasi di un solo individuo che ne fa richiesta. Questa è l’umanità che noi tutti dobbiamo alla persona che muore, rispettando inequivocabilmente la propria volontà. Mi si dirà allora sei d’accordo? Non esattamente. Sono pienamente convinto che dobbiamo rispetto, ma sono anche cosciente che non in tutti i posti è possibile realizzare strutture di cremazione, dati gli alti costi gestionali. Una piccola comunità come la nostra, pur nel caso più ottimale, non avrebbe un numero sufficiente di cremazioni tali da giustificare un notevole investimento finanziario e quindi di qui la scelta dell’amministrazione, a mio avviso, di coinvolgere una ditta privata per la sua realizzazione. Se da un lato può sembrare una scelta oculata, dall’altro, c’è da considerare che tale scelta, trattandosi di un investimento che supera il milione di euro, creerebbe una servitù perpetua all’interno del nostro cimitero, con un evidente vantaggio economico per il privato, che potrebbe concentrare a Montescaglioso un numero consistente di cremazioni, e dove il ricavo in termini economici da parte del comune, visto i 31 mila euro e il 5% sulle unità, risulterebbe essere una vera inezia rispetto al volume d’affari stimato in circa 700 cremazioni annue. Ne vale davvero la pena? Questa è l domanda che ci dobbiamo porre. Io ritengo che dato queste premesse, non vi sarebbero vantaggi tali per la nostra comunità per giustificare la svendita in questo caso, di un servizio e di un luogo che deve sempre e comunque rimanere di appartenenza pubblica. Se proprio si vuole continuare a perseguire tale progetto, allora la strada non può essere che una sola, ossia l’investimento pubblico con fondi europei all’interno di un accordo consortile che coinvolga altri comuni a noi limitrofi o di province e regioni limitrofe.

Io credo che ognuno di noi debba sforzarsi di cominciare a vedere il tutto con un occhio più attento e collaborativo, mettendo da parte pregiudizi o preconcetti che negli ultimi decenni hanno fatto veramente male alla nostra collettività. Il problema ambientale esiste, non vi è dubbio, ma non vi è neanche dubbio le normative al riguardo sono rigorose e che gli stessi impianti italiani, hanno raggiunto livelli di sicurezza tali che in Europa risultano essere all’avanguardia. Evitiamo per favore di addentrarci in problematiche che se pur esistono, non sono più gravi di quanto non sia già grave il problema ambientale di Montescaglioso, a partire da quello di emissione di polveri sottili e metalli pesanti prodotti dalle auto, per continuare con la rinvigorita inciviltà di coloro che hanno scambiato le nostre periferie per un immondezzaio. Ci preoccupiamo giustamente delle emissioni eventuali che un domani potrebbero venir fuori dalla ciminiera di un forno crematorio, mentre invece pare non fregare una cavolo a nessuno delle porcherie ch sprigiona un’auto ferma dieci minuti con il motore acceso e che a conti fatti forse sono superiori e più nocive di quelle della cremazione di una salma. Non so quanti di voi si siano accorti, aprendo la porta o la finestra al mattino della sporcizia che si trova sui davanzali di marmo, bene quella sporcizia, altro non è che il fumo rilasciato dalle auto e che durante la notte si posa sulle nostre strade e sui nostri indumenti. Vogliamo parlare di ambiente? Allora siamo coerenti e cominciamo a farlo dall’inquinamento che già abbiamo e naturalmente anche di quello che potrebbe arrivare, se invece pensiamo solo a quello ipotetico di un domani, senza interessarci di quello che abbiamo, allora scusatemi ma per me siamo ambientalisti a corrente alternata. La verità, scusatemi, e questo lasciatemelo dire noi che veniamo da fuori lo notiamo con facilità, è che a Montescaglioso ormai pare che il bene comune sia qualcosa che appartenga ad un altro pianeta. Ognuno pensa esclusivamente al proprio orticello e spesso con l’arroganza di pretendere anche quello che non ci è dovuto. Siamo una piccolissima comunità, basterebbe poco affinchè si potesse procedere nella direzione di un bene collettivo, invece continuiamo con le contrapposizioni di parte e solo per partito preso. Le amministrazioni si susseguono e puntualmente assistiamo alla demolizione di ciò che hanno fatto le amministrazioni precedenti e naturalmente all’osteggiare ciò che intende realizzare l’amministrazione in carica. Signori, la politica delle contrapposizioni partigiane lasciamole da parte, ci vuole tanto a stringersi la mano e cercare di collaborare per il bene di tutti? Alla fine, in questo piccolo paese ci vive colui che amministra ma anche colui che sta all’opposizione e non è che e se l’aria è ammorbata non ci sono filtri che funzionano per gli oppositori si e per gli amministratori no. Quello che facciamo oggi lo lasceremo in eredità ai nostri figli e se saremo stati previdenti e buoni amministratori lasceremo una eredità che li potrà far sperare in un futuro migliore. Concludo con una esortazione, lasciamo da parte i vecchi rancori mettiamoci alle spalle un passato fatto di odio reciproco e reciproci sguardi in cagnesco e lavoriamo tutti insieme per far crescere questa nostra splendida comunità e con l’augurio che oggi faccio, che le future generazioni possano godere di una politica fatta di persone che hanno saputo rispettarsi pur nella diversità di opinioni e che da oggi in avanti l’unico obbiettivo di chi si candida ad amministrare la nostra cosa pubblica, sia il perseguimento del bene comune.

Grazie

Tonino Ditaranto


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