sintesi del programma elettorale
il programma completo è disponibile sul sito della sinistra l’arcobaleno
Sintesi del Programma
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1. Dignità e diritti nel lavoro: la sicurezza
Ogni giorno in Italia muoiono in media 4 persone mentre lavorano. Grazie a una legge voluta dal Governo Berlusconi si può lavorare anche 13 o 14 ore al giorno e spesso per lavorare occorre rinunciare ai propri diritti. Siamo arrivati al paradosso che il lavoro è pagato a prezzi orientali e le merci così prodotte vengono vendute a prezzi occidentali.La Sinistra l’Arcobaleno propone: una legge che fissi la durata massima del lavoro giornaliero in 8 ore e in 2 ore la durata massima degli straordinari; l’immediata approvazione dei decreti attuativi del Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro e quindi più controlli e più certezza e severità delle pene per le imprese che trasgrediscono le norme.
2. Dignità e diritti nel lavoro: lotta alla precarietà
I lavoratori e le lavoratrici precarie nel nostro Paese sono oltre 4 milioni. È precarietà di vita, non solo di lavoro. La Sinistra l’Arcobaleno propone di superare la legge 30 e di affermare il contratto a tempo pieno e indeterminato come forma ordinaria del rapporto di lavoro; di rafforzare la tutela dell’articolo 18 contro i licenziamenti ingiustificati; di cancellare dall’ordinamento le forme di lavoro co.co.co, co.co.pro e le false partite IVA.
3. Dignità e diritti nel lavoro: salari, fisco e redistribuzione del reddito
Nel 2003 ai lavoratori toccava il 48,9% del reddito prodotto nel Paese, nel 1972 era il 59,2%. Oggi la quota dei redditi da lavoro dipendente è ulteriormente diminuita. Secondo i dati della Banca d’Italia, dal 2000 al 2006 prezzi e tariffe sono notevolmente aumentati e i salari sono rimasti invariati. La Sinistra l’Arcobaleno vuole fissare per legge il salario orario minimo per garantire una retribuzione mensile netta di almeno 1000 euro; propone un meccanismo di recupero automatico annuale dell’inflazione reale; propone di elevare le detrazioni fiscali per i lavoratori dipendenti. La Sinistra l’Arcobaleno vuole introdurre, come avviene in tutta Europa, un reddito sociale per i giovani in cerca di occupazione e per i disoccupati di lungo periodo, costituito da erogazioni monetarie e da un pacchetto di beni e servizi. La Sinistra l’Arcobaleno propone di diminuire il prelievo fiscale per i redditi più bassi portandoli dal 23 al 20%, contemporaneamente di aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie al 20%, di redistribuire il reddito ai lavoratori e alle lavoratrici attuando immediatamente quanto previsto dalla Finanziaria di quest’anno, che destina loro tutto l’extragettito maturato.
4. Pensioni: per un’anzianità dignitosa.
Il sistema pensionistico contributivo combinato con la discontinuità dei versamenti causata dai contratti precari, condannerà milioni di ragazze e ragazzi a un futuro di povertà. La Sinistra l’Arcobaleno propone un intervento legislativo di riforma del meccanismo di calcolo delle pensioni, che assicuri una pensione netta non inferiore al 65% dell’ultima retribuzione, con un minimo nel 2008 di 600 euro mensili, rivalutato successivamente di anno in anno sulla base dell’inflazione reale.
Nei criteri di accesso alla pensione va considerata non solo l’età, ma anche gli anni di
contributi versati.
La tipologia del lavoro svolto influisce direttamente sia sull’aspettativa di vita sia sulla sua qualità.
I lavori usuranti (notturni, a vincolo, alla catena, a rischio) dovranno essere riconosciuti
effettivamente e definitivamente, consentendo ai lavoratori che li svolgono di andare anticipatamente in pensione.
Per le pensioni attuali minime e basse La Sinistra l’Arcobaleno propone un aumento fino ad almeno 800 euro nette mensili e di cambiare il meccanismo di rivalutazione di tutte le pensioni collegandolo alla ricchezza prodotta dal Paese e all’inflazione calcolata su un paniere di beni e servizi essenziali.
5. Laicità: lo spazio di libertà per tutti
Nei Paesi europei più avanzati, e non solo in Europa, i fondamentali diritti della persona sono tutelati e garantiti da una legislazione che ne salvaguarda la sfera personale, nel rispetto della libertà di scelta di ciascuna e di ciascuno. Da noi non è così. La Sinistra l’Arcobaleno afferma l’uguaglianza sostanziale dei diritti delle persone omosessuali e propone il riconoscimento pubblico delle unioni civili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che ognuna e ognuno abbia il diritto di decidere del proprio corpo e della propria vita e propone una legge sul testamento biologico.
6. Libertà e autodeterminazione femminile
Nemmeno negli anni ’70 l’attacco alla libertà delle donne è stato tanto feroce; addirittura c’è chi propone una moratoria contro l’aborto chiamando “assassine” le donne. La Sinistra l’Arcobaleno propone interventi affinché la legge 194 sia applicata estendendo in tutto il Paese la rete dei consultori e introducendo in via definitiva la pillola RU 486 come tecnica non chirurgica di intervento che può essere scelta dalle donne; una nuova legge sulla fecondazione assistita per eliminare gli ingiusti divieti della legge 40, lesivi della libertà di scelta delle donne e del diritto costituzionale alla tutela della salute; una norma che persegua tutte le forme di discriminazione basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.
7. La pace, il disarmo
L’Italia è al 32° posto per la ricerca scientifica e al 7° posto nella classifica mondiale delle spese in armamenti. Con i soldi spesi per comprare un solo caccia Euro Fighter si potrebbero costruire 100 asili. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene che vada pienamente attuato l’art. 11 della Costituzione. L’Italia non deve più partecipare a missioni al di fuori del comando politico e militare delle Nazioni Unite. Vanno tagliate le spese per gli armamenti ed avviata la riconversione dell’industria bellica applicando la legge 185. Vogliamo una legge per la messa al bando delle armi nucleari dal nostro Paese. Siamo contrari alla costruzione della nuova base militare a Vicenza ed è necessaria una Conferenza nazionale sulle servitù militari per rimettere in discussione tutte le basi della guerra preventiva presenti sul nostro territorio. Serve una nuova legge sulla cooperazione allo sviluppo.
8. Proteggere il pianeta: un Patto per il clima
Contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici è fondamentale per garantire una speranza di futuro all’umanità: senza adeguate misure ci saranno rischi certi per la salute e l’ambiente. La Sinistra l’Arcobaleno rifiuta il nucleare e propone che entro il 2020 si superi il 20% dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e che le emissioni siano ridotte del 20%; un grande investimento pubblico in pannelli solari su tutti i tetti delle case e degli edifici pubblici. L’acqua è un bene comune e come tale deve essere pubblico. La Sinistra l’Arcobaleno propone la ripubblicizzazione dei servizi idrici, una legge quadro sul governo del suolo e l’inasprimento delle pene contro i reati ambientali e le ecomafie.
9. Le “Grandi Opere” di cui il Paese ha bisogno
Sono necessari grandi investimenti per una diversa qualità dello sviluppo e una buona occupazione. Queste sono le nostre “Grandi Opere”: messa in sicurezza del territorio dal rischio sismico e da quello idrogeologico; investimenti per migliorare i servizi di trasporto per i pendolari e la mobilità nelle città con nuove metropolitane, linee tramviarie e mezzi a energia pulita. Nei prossimi 5 anni 1000 treni per i pendolari. Vanno abbandonati progetti inutili e dannosi come il Ponte sullo Stretto, il Mose a Venezia, la TAV in Val di Susa, a favore di interventi su nodi ferroviari urbani, infrastrutture ferroviarie nel Mezzogiorno e potenziamento dei valichi alpini. Investimenti sul trasporto merci su rotaia e sulle autostrade del mare. Riduzione della produzione dei rifiuti, forti investimenti nella raccolta differenziata, misure concrete per il riciclaggio, impiego delle tecnologie più moderne ed avanzate.
10. Il diritto alla salute e le politiche sociali, indice di civiltà
L’Italia destina alla spesa sociale solo il 2,7% del PIL. In Germania, ad esempio, alla spesa sociale viene destinato l’8,3%. Il fallimento e la crisi dei sistemi che hanno introdotto il mercato nella sanità sono la dimostrazione ulteriore che solo il sistema sanitario pubblico e universalistico può dare risposte al bisogno di salute. La Sinistra l’Arcobaleno propone di adeguare il fondo sanitario nazionale al livello europeo, superare definitivamente i Ticket e le liste di attesa, inserire le cure odontoiatriche nei livelli essenziali del sistema sanitario. La Sinistra l’Arcobaleno propone una legge sulla non autosufficienza finanziando un fondo nazionale per almeno 1,5 miliardi di euro, l’aumento del fondo nazionale per le politiche sociali e l’indicazione di livelli essenziali delle prestazioni per eliminare la divaricazione fra regioni ricche e povere. La Sinistra l’Arcobaleno lancia un piano di asili come cardine della rete dei servizi per le bambine e i bambini. Inoltre La Sinistra L’Arcobaleno propone di abrogare la Fini-Giovanardi sulle droghe, superando in una prospettiva non proibizionista la normativa vigente.
11. La casa è un diritto, non una merce
Dopo un ventennio di politiche di privatizzazione e deregolamentazione del mercato delle locazioni, il costo degli affitti raggiunge oggi il 50% del reddito e anche più e gli sfratti di chi non ce la fa a pagare i canoni sono diventati il 70% del totale. L’Italia spende per la politica sociale della casa un decimo dell’Europa. La Sinistra l’Arcobaleno afferma che non ci possano essere sfratti se non da casa a casa, propone un piano nazionale per l’edilizia sociale a cui destinare 1,5 miliardi di euro, che porti l’Italia al livello europeo, modificare la legge 431/98, abolendo il canale libero. Vogliamo costituire un fondo a sostegno della ricontrattazione dei mutui di chi ha acquistato la prima casa e rischia di perdere l’alloggio ed eliminare l’ICI sulla prima casa non di lusso per i redditi medio-bassi.
12. Convivenza, inclusione, cittadinanza
Gli immigrati in Italia sono quasi 4 milioni, incidono per il 6,1% sul PIL, pagano quasi 1,87 miliardi di euro di tasse. Sono lavoratrici e lavoratori indispensabili per la nostra società, ma sono esclusi dall’accesso a molti diritti. La normativa attuale impedisce l’ingresso legale nel nostro Paese, creando clandestinità e sottoponendo donne e uomini migranti ad una condizione di sfruttamento e precarietà estrema. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene indispensabile l’abolizione della legge Bossi-Fini, e l’approvazione di una nuova normativa che introduca l’ingresso per ricerca di lavoro, meccanismi di regolarizzazione permanente, il diritto di voto alle elezioni amministrative, la chiusura dei CPT, una legge sulla cittadinanza sulla base del principio dello ius soli.
13. Istruzione, formazione, università e ricerca: le vere risorse per il futuro
Gli iscritti e le iscritte alla scuola italiana di ogni ordine e grado sono 7.742.294, le risorse destinate all’istruzione e la formazione sono pari al 3,5% del PIL e non aumentano da molti anni. Nel nostro Paese gli investimenti in università e ricerca rappresentano l’1,1% del PIL contro l’1,87% dell’Europa a 25, il 2,7% degli USA, il 3,15% del Giappone. La Sinistra l’Arcobaleno ritiene la laicità della scuola pubblica fondamentale a partire dal rispetto rigoroso del principio che le scuole private sono libere, ma senza oneri a carico dello Stato. La Sinistra l’Arcobaleno propone la generalizzazione della scuola dell’infanzia, l’estensione del tempo pieno e prolungato, l’innalzamento dell’obbligo scolastico da fare nella scuola e da portare progressivamente a 18 anni; la valorizzazione del ruolo dell’insegnante come intellettuale educatore. La Sinistra l’Arcobaleno propone di aumentare l’investimento pubblico in alta formazione e ricerca, nel corso della prossima legislatura, per raggiungere la media dei paesi OCSE; di rinnovare il sistema università e ricerca, anche con il reclutamento di 3000 giovani ricercatori l’anno per i prossimi 5 anni; di estendere il diritto allo studio elevando a 20.000 euro il limite di reddito per aver diritto alla borsa di studio.
14. Tagliare i privilegi, difendere la democrazia
La questione dei costi della politica non può essere separata dalla condizione generale del Paese: crescono le diseguaglianze e crescono i privilegi. E crescono anche gli intrecci tra affari e politica a partire dalle regioni meridionali ma non solo. La Sinistra l’Arcobaleno propone la riduzione del numero di parlamentari e di consiglieri regionali. La retribuzione dei parlamentari italiani non deve essere superiore alla retribuzione media dei parlamentari degli altri Paesi europei. È necessaria una legge che sottragga ai partiti le nomine, nella Sanità come negli altri settori pubblici, che stabilisca criteri che le Amministrazioni devono rispettare per garantire l’interesse pubblico e i principi del merito.
15. Una informazione libera, pluralista, democratica
L’Italia in questi anni è stata messa più volte sotto accusa dall’Unione Europea per carenza di pluralismo nell’informazione. Secondo l’ultimo rapporto USA sulla libertà di stampa, il nostro Paese occupa il 61° posto. La Sinistra l’Arcobaleno propone l’abrogazione della “Legge Gasparri” e l’approvazione di una vera legge di sistema che imponga tetti antitrust e impedisca posizioni dominanti nelle comunicazioni e nell’industria culturale. È assolutamente indispensabile approvare una vera legge sul conflitto di interessi.
tonino, hai letto il programma del Partito Democratico? se ancora non l’hai fatto, ti invito a farlo, sperando in una presa in considerazione! se poi ci ostiniamo a perdere… cloniamo i programmi e cosi’ sia!
cara mep rassicurati ho letto il programma del pd e francamente non capisco come tu possa parlare di clonazione, mi viene spontaneo il dubbio che tu lo abbia letto, comunque nessuno ti vieta di poterlo inserire per i dovuti confronti.
alcune considerazioni:
1 non una parola sulla legge 30 e il precariato, con il mantenimento dei co.co.co e dei co.co.pro mentre la sin arcob propne il superamento e la definitiva abolizione di contratti atipici e l’individuazione dei contratti a tempo indeterminato come unico rapporto di lavoro.
2 non una parola sui dico e le unioni di fatto, ne sul superamento delle discriminazioni che attualmente vigono e ledono i diritti alle scelte di ognuno di noi in materia di rapporti sessuali e di unione.
3 non una parola sulle spese per armamenti e sulla pace, mentre la sin arcob propone la riduzione drastica di tali spese e la partecipazioni a missioni che siano esclusivamente volute dalle nazioni unite.
4 il pd propone una riduzione di energia data dal petrolio mediante la rigassificazione nazionale e la costruzione di termovalizzatori e riqualificatori senza un minimo accenno alle energie rinnovabili quali solare o eoliche che per la sin arcob sono invece prioritarie al fine di migliorare l’impatto ambientale che porti alla riduzione del 20% delle emissioni di gas nell’atmosfera entro il 2020.
Cara mep l’elenco delle diversità di vedute trà il pd e la sinistra arcobaleno potrebbe continuare all’infinito ma voglio fermarmi qui con un’ultima considerazione personale sul precariato e i contratti anomali dandoti una informazione: il 70% di tali contratti riguardano lavoratori precari impiegati presso cooperative facenti parte della cosiddetta area vicina a pd che con tali contratti esercitano un notevole potere ricattatorio nei confronti dei lavoratori (guardati bene anche alcune cooperative nostrane di servizi in prov di matera) e forse per questo veltroni o il pd non avranno mai il coraggio di abolire la legge biagi, senza dimenticare che l’inizio di tali contrattazioni in nome di una certa flessibilità si è avuta con il governo Dalema.
Ti consiglio altresi di leggerti il libro il lavoro non è una merce di luciano gallino edito da laterza.
tonino ditaranto
Tonino non mi trovo per niente d’accordo sulla proposta di abolire del tutto i contratti di lavoro non a tempo indeterminato. E’ vero che oggi sono male utilizzati e si approfitta di questi contratti per lucrare sui lavoratori ma la soluzione non è eliminarli.
Sarebbe come dire “l’abuso di alcool fa male…. impediamo la vendita di alcool”.
La soluzione invece è nel riconoscere ai precari la loro condizione e retribuirla adeguatamente. Se esistono contratti nazionali per cui un operaio assunto a tempo indeterminato ha diritto a uno stipendio minimo di 1000 euro mensili allora deve esistere una legge che allo stesso operaio, se precario, deve assicurare non 1000 ma 2000 euro mensili. Oggi invece ne danno magari 800 e senza ferie e altri diritti.
caro felice devo dissentire. Quando si parla di precarietà non si parla solo di uno stipendio non garantito per un determinato periodo, ma anche di una serie di problematiche ad esso connesse. Un lavoratore precario non potrà mai accedere ad un mutuo per l’acquisto della casa ne al finanziamento di un’auto senza l’avvallo di un genitore o di qualcuno che abbia un reddito garantito, e questo indipendentemente dal fatto che lo stipendio sia di 1000 o 2000 euro, gli ist. di credito guardano i contratti e se non hai un contratto a tempo indeterminato addio sogni.
I contratti di collaborazione o a progetto erano stati pensati per andare incontro a delle esigenze del tutto eccezionali e che dovevano essere limitate nel tempo, anche perchè tali contratti sono lesivi dei diritti della costituzione che sancisce che lo stato deve rimuovere gli ostacoli acchè ogni individuo si veda assicurato il lavoro e una vita dignitosa. Negli anni tali contratti hanno sostituito quasi del tutto i contratti a tempo indeterminato creando insicurezza tra coloro che si apprestano a costruirsi una vita e dando nel contempo uno strumento di notevole portata ricattatoria nelle mani di coloro che sfruttano a proprio uso e consumo questi strumenti legislativi.
la proposte della sin arcob di abolire i contratti atipici parte proprio da queste considerazioni e dalla necessità di ribadire che qualunque cittadino ha uguali doveri ma anche uguali diritti difronte allo stato e che non potrà esserci uguaglianza se ad uno solo dei suoi cittadini lo stato non dovesse garantire tali diritti.
Discutiamo anche sui periodi di prova, che non possono assolutamente essere i due anni proposti dal pd, discutiamo anche se necessario di mobilità o flessibilità, cominciando però con l’abolire la legge berlusconi che consente di fare anche 14 ore di lavoro, ma il diritto dei nostri giovani ad aspirare ad una vita tranquilla se permetti questo non si discute.
tonino
scusa mep ma prima dimenticavo una cosa molto importante che differenzia la sin arcob dal pd: le quote rosa.
nel pd alla camera troviamo una donna candidata al terzo posto e una al quinto,
mentre al senato ne troviamo solo una al quarto posto.
nel pdl una donna all’ultimo posto alla camera nessuna al senato.
nella sinistra arcobaleno Titti deSimone capolista alla camera Rosa Rivelli capolista al senato con la certezza che se si dovesse riconfermare sia il deputato che il senatore entrambe saranno donne cosi come è stato nella passata legislatura.
Cara mep la differenza tra noi e voi si vede anche in questo
tonino
Ti assicuro tonino che l’equazione non funziona.
In un mercato in cui il precario viene pagato di più di un fisso (ad esempio nel mondo informatico è questo quello che spesso accade) ci sono molti che aspirano ad essere precari.
Un azienda che spende 100 per un fisso e 150 per un precario ti assicuro ci penserà 2 volte prima di proporre un contratto a a co.co.co. D’altro canto se l’azienda ha realmente bisogno del lavoratore solo per pochi mesi è bene che spenda qualcosa in più con la certezza di non avere costi fissi anche dopo.
Non bisogna eliminare i contratti a tempo determinato, semplicemente vanno trovate soluzioni per evitare che questi contratti vengano indebitamente utilizzati per risparmiare o ricattare i lavoratori.
Caro Tonino, le tue parole sono sacrosante. Se un giovane è precario non ha nessun diritto ad avere un mutuo, quindi non può semplicemente realizzare i propri sogni. Però, caro Tonino, sai meglio di me che un’azienda non può permettersi molto facilmente di stipulare un contratto a vita con un suo dipendente. Adesso ci troviamo nell’epoca della globalizzazione caratterizzato da elevata mobilità sia delle merci sia delle persone. Attualmente è richiesta dinamicità e voglia di migliorare anche perchè la concorrenza dei paesi emergenti è veramente forte. No Tonino non possiamo tornare ai mitici anni 60-70-80 dove il posto fisso, specialmente in Italia, era qualcosa di normalissimo. Erano anni del muro di Berlino, erano anni in cui la ricchezza veniva prodotta da solo poche nazioni mentre le altre morivano lettralmente di fame. Adesso il muro di Berlino è caduto, la Cina non è più un paese del terzo mondo e le aziende sono sempre più immerse nel mercato globale. Lo scenario politico-economico è stato letteralmente stravolto e pensare a metodi passati come il posto fisso per me è semplicemente utopia pura.
Io sono convinto che il male in Italia derva dal passato. Spesso, specialmente al Sud, si sono creati posti di lavoro statali e fissi solo per il semplice fatto di occupare personale senza alcuna necessità concreta. Tutto questo ha anche determinato una eccessiva burocrazia che attualmente impedisce alle aziende di crescere o, peggio, di nascere. Tutto questo poi si trasfoma in difficoltà nell’assumere personale a tempo indeterminato.
No Tonino per me quel programma è semplice utopia così come la soluzione di Bertinotti al caso Alitalia. Non credo sia giusto accollare i debiti di un’azienda a tutti i cittadini.
caro gianni purtroppo hai ragione su una cosa e cioè sul fatto che viviamo in un era di globalizzazione dove il mercato impone una concorrenza spietata. Però devi convenire sul fatto che questa globalizzazione non l’hanno voluta ne i lavoratori attualmente occupati come precari ne tantomeno i giovani che si apprestano a laurearsi e che dopo aver passato la propria giovinezza sui libri di scuola si ritrovano con un pezzo di carta ed una prospettiva di passare da una ditta all’altra a leccare il c. a questo o quel notabile senza poter progettare un proprio futuro in ragione del titolo di studio conseguito. Se non sbaglio tu sei un neo laureato, ora io non voglio entrare nelle tue previsioni di lavoro che ti sei fatto, però sono sicuro che certamente non accetteresti di lavorare in una lavanderia con assunzione e licenziamento trimestrale e questo non per una esigenza produttiva o di mercato, ma solo perchè la cooperativa che gestisce tale servizio deve avere la possibilità di mandare a casa in qualunque momento la donna che decidesse di avere un figlio. I debiti dell’alitalia non possono essere accollati ai cittadini dici giustamente, ma neanche quelli di Moratti allora, dal momento che per la riqualificazione degli impianti di salas in sardegna ha ricevuto un contributo dalla stato di 200 milioni di euro dietro impegno di assunzione di 240 nuovi operai.
Se determinate aziende sono in crisi non è certo colpa di chi ci lavora, ma di politiche sciagurate volute dai passati governi che hanno sperperato il denaro pubblico facendo poi ricadere le conseguenze sempre sui lavoratori sia in termini di contributo alla spesa pubblica (prelievo sempre più pesante) sia in termini di redditività (stipendi fermi al 2000 contro un aumento del costo della vita raddoppiato) sia in termini di garanzie occupazionali.
Se in passato c’è stato un eccesso di garantivismo su determinati posti fissi allora interveniamo su quello, attuando degli strumenti che accertino realmente assenteismi e lavativi, ma senza ledere i diritti fondamentali sanciti dallo statuto dei lavoratori.
Caro gianni, è vero siamo in globalizzazione, ma non siamo in cina ne in tailandia, e se in quei posti si producono merci a bassissimo costo sfruttando anche la manod’opera di ragazzini pagati con un pugno di riso il nostro compito non è quello di adeguarci alla cina abbassando i costi sulla pelle di chi lavora, ma fare in modo che anche in cina i lavoratori vengano trattati da essere umani e non da schiavi.
tonino
Chi ha pubblicato il programma degli arcobalenisti ha fatto bene a farlo, in quanto ha mostrato veramente i limiti di codesta forza politica e l’assoluta incapacità ad andare oltre la propria setta.
Leggendo questo programma ci si rimane sconcertati.
Sconcertati dal fatto che, secondo questi signori, l’Italia sia fatta soltanto di operai e pensionati. Meno male che non è così.
Leggendo queste righe deduco che questa gente sia lontana dall’Italia reale e dalle sue problematiche anni ed anni luce.
Non una parola è spesa verso l’Italia che produce.
L’italia dell’industria e dellla sua crisi, delle medie e piccole imprese, dell’artigianato (di cui farebbe parte il pubblicatore e pubblicizzatore di tale obrobrioso programma) e dei commercianti.
Non un’idea, non un concetto degno di attenzione verso queste categorie che sono oggi vero asse trainante della nostra economia.
Dove stà la sinistra moderna? dov’è l’arcobaleno?
Se queste sono le vostre credenziali bene faranno a non votarvi.
Distinti saluti.
mamma mia falco…stavolta mi hai sorpreso con effetti speciali…ora sì che andiamo daccordo, vola sempre a queste altezze 😛
Personalmente non ho letto il programma arcobaleno, proprio perchè sono certo che ce ne siano di tutti i colori (passatemi la battutina)…ma mi basta sentirli parlare,,,il comunista in cachemire (il secondo tra i più ricchi alla camera) che si ricorda dei pensionati, dei deboli e degli operai solo ora, mentre da presidente della camera andava in giro in Sudamerica alla vicevca del modello Socialista…il Pecoraro che non avendo il coraggio di candidarsi nella sua Campania si è fatto inserire nelle liste in Puglia (speriamo che non faccia l’interesse dei Pugliesi così come ha fatto per i Campani…) Diliberto cà penz angor a Lenin…però però il nome lo hanno azzeccato…L’arcobaleno…ne fanno di tutti i colori !!!
p.s. per TM, non prendere questo mio commento come una critica alla tua persona o ai tuoi ideali, ma è il mio semplice pensiero sul movimento politico di cui si parla, che di certo non è assolutamente peggio degli altri…sia quello guidato dal missionario mancato, sia quello guidato da sua emittenza, sia quello guidato dal difensore dei valori cristiani, e della famiglia tradizionale cà ten 3 figgh e 4 mghìer…è una questione politicaaaaaa una grande presa per il culoooooo !!!!!!
cambiano i tempi ma le mentalità non cambiano.
ieri le accuse rivolte al partito comunista erano che il suo capo Enrico Berlinguer fosse padrone di mezza Sardegna, oggi che Bertinotti è il secondo più ricco della Camera senza che nessuno dica però che la maggior parte dei suoi introiti finiscono nelle casse del partito cosi come è per tutti gli eletti a qualunque livello del prc e cosi come lo è stato per il pci.
siamo seri parliamo di politica senza farci prendere da pregiudizi e falsi problemi.
Nessuno si è chiesto però se il presidente della camera ha tutti quegli introiti o che i deputati percepiscono stipendi da capogiri forse la colpa è di un sistema politico che deve essere cambiato?
Tonino hai pefettamente ragione. Io in passato prima di laurearmi facevo l’operaio e conosco benissimo quanto è duro quel lavoro. Poi se l’azienda è una di quelle piccole i diritti, ti assicuro, sono sempre minori. Conosco bene quanto sia duro quell’ambiente e quanto la figura dell’operaio sia sempre meno considerata e non solo all’interno dell’azienda ma anche all’esterno nel sociale.
Attualmente sono in cerca di un lavoro compatibile con gli studi che ho fatto e mi rendo conto che non è una cosa semplicissima. Per questo Tonino tu hai perfettamente ragione su tutto quello che dici ma, ripeto, se siamo arrivati a questo è per delle scelte sbagliate fatte in passato. Il problema adesso è come cercare di migliorare le cose. Tonino qui bisogna scegliere tra precariato e lavoro nero, non vi sono strade diverse da queste. Io penso che la precarietà sia un male solo in Italia perchè deriva da una cultura del posto fisso e non siamo abituati ai cambiamenti. Se vogliamo fare leggi che possano garantire effettivamente maggiori tutele ai precari va bene ma, non possiamo tornare alla mentalità del posto fisso, la considero una forzatura nel mondo del lavoro. Attenzione è verissimo anche che in Italia molte aziende e molti imprenditori son state super aiutate dallo stato (FIAT, Olivetti, Alitalia ecc…), ma è anche vero che la maggior parte delle aziende non hanno mai ricevuto niente da nessuno.
Scusami Tonino nel 2008 non possiamo parlare di posto fisso, è una vera utopia. La sinistra arcobaleno non può appellarsi a idee meravigliose pur sapendo di non poterle attuare. Avere la certezza di perdere significa anche avere il vantaggio di dire cose irrealizzabili.Diciamo di no al precariato? Ok ma alla fine ritorneremo al lavoro nero….altro che arcobaleno…..
Scusami se son stato duro
sai gianni mi piace discutere con te e anche se sei duro non hai niente da scusarti in quanto tu giustamente sostieni un tuo punto di vista che può anche non essere condivisibile però argomentato da concetti che fanno senz’altro bene alla discussione. Il dialogo e il confronto non può che fare bene, sono le farneticazioni e i pregiudizi che annullano il confronto specie quando si parla per partito preso o per difendere ad ogni costo una partigianeria che non ha nulla di difendibile e lo si fa con frasi fatte e accuse di settarismo o peggio facendo i conti in tasca al presidente della camera.
Con te è diverso e per questo apprezzo tantissimo i tuoi post e ammiro il tuo senso critico.
Il programma della sinistra arcobaleno che io ho inserito ha notevoli lacune e molte cose che sinceramente non mi trovano del tutto d’accordo, manca di tanti argomenti che avrei voluto che trattasse: artigianato,commercio,sicurezza, giustizia e altro, ma come ben sai è il frutto di un incontro avvenuto a camere sciolte senza che le componenti che hanno dato vita a tale programma abbiano avuto il tempo necessario per approfondire tutti gli aspetti del nuovo movimento che si vuole creare, se pensiamo alle lacune dei programmi del pd o del pdl che hanno un processo costitutivo ormai da qualche anno allora capirai che quella della sinistra arcobaleno ha fatto passi da gigante. Tu parli di errori del passato e io sono d’accordo, quindi occorre porvi rimedio, però dobbiamo essere tutti disposti a rinunciare a qualcosa se vogliamo crescere e non continuando a chiedere di stringere la cinghia anche in termini di contrattazione solo ai lavoratori o ai piccoli imprenditori e continuare a permettere alle grosse aziende di fare e disfare a loro piacimento, continuando a mungere dalle casse dello stato in termini di contributi e di infrastrutture e poi continuando a portare i capitali all’estero.
All’interno della sinistra che sta nascendo ti posso garantire è in atto un processo di svecchiamento e di rinnovamento reale anche in termini di approccio verso nuove categorie di lavoratori e ceti sociali e questo processo andrà avanti indipendentemente dal risultato elettorale perchè noi siamo i primi a fare mea culpa e sostenere che anche i partiti della sinistra negli ultimi anni avevano smarrita la strada e si erano adeguati a comportamenti simili agli altri e che nulla hanno a che vedere con la storia della sinistra. E’ un programma lacunoso ma è anche un qualcosa in cui crediamo per davvero e che faremo crescere e progredire perchè la nostra è una scelta di parte, e la scelta di stare con la parte che lavora.
tonino
Caro tm, capisco che l’estremizzazione, è un fenomeno trascinante e coinvolgente … ma, credo che in una fase della vita in cui si può raccontare di ideali, di ambizioni, di sogni avuti e non visti realizzati del tutto un po’ di moderazione non faccia male! Va bene…Il programma condivisibile per certi aspetti ma come dice giustamente falco, vogliamo renderci conto che la società è anche formata da imprenditori, artigiani, commercianti,professionisti che lottano quotidianamente con problemi di gestione, di realizzazione, di competizione, di tasse e… quant’altro?!? Purtroppo, la società è formata anche da categorie di lavoratori che lottano quotidianamente per sopravvivere dignitosamente , senza urlare il disagio, ma che comunque vogliono fare arrivare il loro messaggio.Questo caro tm, è una realtà,che da’ da pensare oggi… oltre la classe operaia. Prendere atto che è un’emergenza.Nel terzo millennio, le lotte di classe i padroni da combattere sono ben altri!In un’epoca mediatica in cui tutto è raggiungibile , tastabile, visionabile, alla portata di tutti affrontare problematiche fuori da logiche è facile. “Noi vogliamo una società normale ,in cui ogni persona, ogni cittadino si senta ben inserito in un stato che sappia rappresentare e tenere conto dei suoi bisogni, delle sue aspettative. Chiediamoci,tonino, in questo momento, in questo contesto, sono realizzabili i tuoi propositi?Dobbiamo vivere fino a cent’anni di ideali, di ideologie…ecc…ecc… Per iniziare un processo di modernizzazione, quali sono le fasi costruttrici? Su quali basi potrai fondare una società che sappia dare pari opportunità a tutti i cittadini? Dobbiamo iniziare a costruire dall’alto verso il basso o viceversa? Secondo me e il Pd, la modernità consiste nel dover unire tutte le sinergie, tutte le forza lavoro,(tenere conto anche e soprattutto delle nuove figure comunitarie ed extracomunitarie che rappresentano una novità, un gisagio?) che sono il patrimonio di uno stato democratico e costruire insieme, tenendo conto delle esigenze di ognuno, valorizzando le idee e i progetti,e soprattutto non penalizzare i cittadini che lavorano ,che dal loro lavoro una quota parte la destinano allo stato per dare la possibilità che la cosa pubblica funzioni,affinchè tutti i cittadini possano usufruire di servizi sociali, assiatenziali.In uno stato democratico dobbiamo tenere conto che non bisogna solo chiedere, bisogna anche dare e sentirsi orgoglioso di farlo e soprattutto di POTERLO FARE !Ciao e salutami fidenza
cara lina, pensavo mi conoscessi meglio,perchè se cosi fosse sapresti che ho vissuto e continuo a vivere di ideali (e non esiste un’età per smettere di farlo) ma anche che in tutta la mia vita trascorsa nel pci prima e anche dopo che il pci ha smesso di esistere la mia visione è stata sempre aperta e rivolta a quelle categorie di lavoratori,imprenditori, piccoli artigiani e commercianti e liberi professionisti che quotidianamente devono convivere con mille problemi e inventarsi soluzioni per continuare a rimanere a galla in un mondo fatto di mercanteggiamento barbaro che permette solo a pochi di sopravvivere. La mia visione operaista della sinistra l’ho lasciate dietro nel tempo e prima di me l’aveva lasciata un nostro grande comune maestro, Enrico Berlinguer e se le tue accuse di idealismo che mi rivolgi sono quelle di seguire un determinato esempio, be allora ti dico che sono orgoglioso di sentirmi ancora oggi un berlingueriano. Certo nell’ambito della sinistra esistono ancora france di irriducibili che si ostinano a credere che esista solo la classe operaia, ma questi non fanno parte ne della storia del pci ne della sinistra arcobaleno. I partiti che oggi compongono questo nuovo sogggetto politico hanno dimostrato più volte anche durante il passato governo prodi di tenere innanzitutto ai tanti problemi legati al rilancio dell’economia e della produttività italiana e lo hanno fatto ingoiando rospi su rospi, votando a favore di provvedimenti che pur non condivedendo servivano per la tenuta di un governo che ha disatteso dal primo giorno gli impegni programmatici che si era dato, non ultimo il voto favorevole all’ultima finanziaria nonstante la marcia indietro del pd in materia di pensioni e precariato cedendo ai ricatti dei vari Dini o Dipietro o Bonini:
Dini è passato a destra, Dipietro e Bonino hanno trovato posto nel pd e tutti conosciamo quali sono state le merci di scambio per tali accordi.
Carissima lina, qui non si tratta ne di estremizzare ne di essere idealisti, ma di prendere atto che se non avviene un cambiamento reale della strategia politica, con un riavvicinamento della politica alle esigenze della gente l’italia non ne verrà fuori. I governi di destra ormai li conosciamo, sono i governi dello sbaraglio economico, dell’arrangiamoci tutti, ti lascio rubare l’importante che chiudi gli occhi sulle mie ruberie, mentre quelli cosiddetti di centro sinistra che pur dovrebbero assicurare un modo diverso di governare si sono rivelati litigiosi e protettivi di alcuni settori a discapito dei più deboli. La stessa nascita del Partito Democratico che io stesso avevo salutato come un evento del possibile cambiamento si è rivelato invece tutta una farsa e una spartizione matematica di cariche dirigenziali, e ti prego non dire di no perchè sai molto bene che sono a perfetta conoscenza di cio che è avvenuto per la formulazione della lista unica per la elezione del coordinamento cittadino a Montescaglioso.
Sai bene lina che nel PD ho tantissimi amici che stimo a cominciare da te, ma il modo di fare di un partito che nell’arco della storia ha perso per strada valori inestimabili e irrinunciabili per adeguarsi a pratiche anche clientelari non mi convince per niente.
tonino
tonino, se partiamo dal presupposto che tu conosci bene quali siano state le manovre per la formazione del gruppo cittadino del pd, ti devo dire in tutta sincerita’ che io non lo so…manovre e accordi di sottecchi non ne conosco! Se poi ad ogni fase di cambiamento dobbiamo o vogliamo dare un’ impronta speciale… non ci posso fare niente! Mi limito a dirti e ripeterti , alla luce di cambiamenti epocali, strutturali ,di partiti che si sono configurati o si stanno configurando partendo da un’unica base, che il migliore che possa rappresentare il rinnovamento sia il pd.Credo che, e ne sono convinta, se Enrico Berlinguer fosse tra noi, avrebbe aderito al pd per la sua capacità di interpretate i tempi e la necessità di usare misure giuste per pesi giusti.Tutto ciò per dirti che tu, non sei l’unico o il solo paladino rimasto a combattere e a urlare le lotte di classe o i soprusi dei più deboli! E’ insito in ogni persona che si reputa di sinistra il rispetto e la considerazione per i più deboli! Ritorno a dirti che oggi i più deboli hanno facce nuove, gli operai, se sono tali, sono già fortunati! oggi c’è gente che giorno per giorno è minacciata dal rimanere senza lavoro e non perchè licenziata,ma perchè un contratto di lavoro non l’ha mai avuto! c’è gente che non può investire sul suo futuro non perchè non ci sono gli aggiornamenti delle aliquote, riduzione delle trattenute ecc… voci di buste baga, ma perchè non sa nemmeno cosa sia una busta paga! che non può fare uno sciopero perchè non ha i requisiti per farlo! Oggi, ahimè c’è gente che vive questa condizione e la vive in una maniera dignitosa, civile e vuole essere ascoltata. Le idee non si cambiano, col tempo migliorano! Ancor più analizzando quali siano i modi e le condizioni per poter raggiungere gli obiettivi prefissi. Se tu ritieni opportuno cosi facendo di poter quantizzare una tua idea,( ricordato tonino, gli ideali fini a se stessi sono come i sogni: belli ma irrealizzabili!) ben venga; io sono convinta che Veltroni in questa campagna elettorale ce la sta mettendo tutta perchè un prossimo e augurabile suo governo sia libero di poter operare senza scendere a compromessi con altri,sarei felice per te se la tua sinistra arcobaleno facesse altrettanto, ma…temo sicuramente…che agevolerai la parte opposta che è lontana anni luce dalla tua formazione politica. Con affetto lina
mep non capisco perchè ti ostini a voler per forza far passare il tutto come se le mie posizioni siano dettate solo da un attaccamento ideale senza riconoscere che esistono delle realtà e nuove categorie sociali che se pur non operaie abbisognano comunque delle attenzioni e degli interessamenti della politica italiana.
Se enrico Berlinguer avrebbe aderito al partito democratico o meno questo non potremo mai saperlo, sicuramente sappiamo che le sue vedute andavano oltre i limiti propri del marxismo-leninismo e le sue aperture a classi e ceti sociali differenti non si discutono. Devi convenire comunque su una cosa che la portata morale di Enrico Berlinguer certamente non sarebbe andata daccordo con metodologie assunte da diversi dirigenti dell’attuale partito democratico. Nepotismi e favoritismi non sarebbero mai stati sopportati e neanche si sarebbe permesso che lavoratori e lavoratrici di cosiddette cooperative “rosse” venissero trattate come pezze da piedi cosi come avviene oggi in tante di codeste strutture, mi fermo qui senza andare oltre non senza ricordarti che fu proprio berlinguer alla vigilia della sua morte che volle la più grande battaglia per la difesa della scala mobile e dello statuto dei diritti dei lavoratori e che è stato anche uno dei più accaniti oppositori dei contratti atipici e delle fantomatiche flessibilità o mobilità.
Premesso questo ti garantisco che non siamo ciechi, (anche se mi manca un occhio,) la gente che non arriva alla fine del mese la vediamo benissimo, gli artigiani stritolati da un sistema di tassazione abnorme sono sotto gli occhi di tutti, l’inflazione che si mangia l’intero stipendio di chi ce l’ha o che costringe contadini, piccoli commercianti, liberi professionisti di determinate categorie a ricorrere sempre più a sistemi creditizi la capiscono anche i bambini, ma stranamente non la volete capire voi che continuate a chiedere a tutti di stringere la cinghia senza invece influire con decisioni drastiche su coloro che affamano l’italia, su certe categorie protette a partire da notai, dentisti e quant’altro. Anche le cosiddette liberalizzazioni tanto decandate da Bersani si sono rivelate un fuoco di paglia spentosi dopo la prima pioggerella dei tassisti romani, L’italia ha detto no al nucleare decine di anni fa e oggi invece di promuovere la ricerca per le energie alternative diversi di voi ritornano a parlare di nucleare, come se chernobyl non fosse mai esistita, chiedete sforzi e sacrifici alle casalinghe e di andare in pensione a 62 anni però non spendete una parola sui costi degli armamenti che vede l’italia al 7 posto mondiale per tali spese. Se davvero si vuole salvare il paese allora cominciate con il dire che tutti quegli enti inutili sparsi per tutta l’italia e che servono solo per assicurare posti da dirigenti a tanti tromboni sponsorizzati dai vari partiti vanno chiusi, che andassero loro una volta a fare i precari invece di mettersi in tasca compensi per centinaia di migliaia di euro o di milioni come nel caso del segretario consulente di Bassolino.
Credimi mep per il bene dell’italia la dirigenza politica italiana va tutta cambiata, compresa la nostra e noi vogliamo farlo per davvero per ridare credibilità anche alle idee e soprattutto all’italia.
scusami lo sfogo
tonino
tm, i colpi di spugna non sono facili e realizzabili in realtà dove il radicamento di alcune tipologie professionali sono presenti , tanto più se sono caste che conservano a livelli alti i loro rappresentanti! e non mi far parlare a proposito delle farmacie..argomento affrontato dall’amato Bertinotti, il quale nell’occasione in cui si parlava di liberalizzazione, affermo’ che ” il farmaco non doveva essere considerato una merce vendibile e quindi … quale espressione più “di parte?” o era semplicemente in buona fede?
Mi pare al quanto vivace la discussione circa il precariato, la giustizia sociale, ecc. Sono sorpreso dalla lettura di alcuni commenti di certi che si dichiarano ancora comunisti PD e che appaiono dei Berlusconiani 2001. Non credo che solo la sinistra arcobaleno abbia a cuore le tematiche del sociale e, per sociale intendo il benessere nella massima accezione, cioè dello star bene tutti, però sfido chiunque a dimostrare il contrario che nel caduto governo prodi, l’arcobaleno di oggi non abbia smussato a favore della gente/massa tutti i provvedimenti governativi e legislativi. Tutti quelli che sono precari o peggio ancora disoccupati e che proprio in questo sito ma anche altrove, dalle sole letture delle notizie di stampa esprimono perplessità verso la stabilizzazione del lavoro, e simpatie da mega loimprenditori, vedasi il compagno gianni, secondo me sono come i peggiori leghisti provenienti dal sud. Svegliatevi “bamboccioni”, vi parla un dipendente pubblico a tempo indeterminato che come tanti altri, nel 2008 ha serie difficoltà ad avere un mutuo casa, come pensate che possa aspirarvi un precario. Il limite l’abbiamo già superato. Se potessi voterei rivoluzione popolare.