In una società come la nostra ci si ricorda che c’è ancora la classe operaia solo quando accadono tragedie come quella della Tyssen-Krupp.
Per ricordare quelle morti e riflettere tutti sulla loro assurdità, questa mattina in una Torino gelida e surreale c’è stato un corteo come d’altri tempi.
C’erano vecchi operai alla Cipputi e trentenni, la generazione del precariato e del dove andiamo a prendere l’aperitivo stasera.
E fra tutti domande dalle risposte banali e scontate.
Come è potuto accadere che una fabbrica del genere non avesse estintori funzionanti? Come mai con tutti i discorsi sulla sicurezza nell’ambiente di lavoro nessuno ha controllato che gli impiani fossero in sicurezza prima che accadesse quel che è accaduto? Come è possibile nel 2007 che un turno di lavoro duri fino a dodici ore?
Nell’attuale crisi occupazionale ci si tiene stretto il lavoro che c’è se si ha la fortuna di averne uno e si fanno le ore che la direzione chiede di fare perché i soldi non bastano mai a chi deve destinare un mese di stipendio al pagamento del riscaldamento e metà di ciò che prende negli altri mesi all’affitto.
E’ da queste cose che deve ripartire ogni discorso politico. Non è accettabile che si sia tornati indietro di quarant’anni nella qualità della vita per chi svolge lavori da prima società industriale.
Condivido le parole di Cristoforo. Ma non vedo spiragli. Secondo me torneremo indietro di secoli prima di invertire la rotta. E non potrà essere diversamente fino a che inutili discorsi autoreferenziali su PD, PDL, leggi elettorali, mattarellum, vassallum, inciucio, grande alleanza, cosa rossa e bianca, falce e martello saranno i temi politici principali di questa nazione. Adesso chissà… altra legge speciale sulla sicurezza, passa il polverone e via di nuovo da capo ad occuparsi delle proprie cosucce, anche a costo di andare a braccetto col nemico di ieri.
Questa estate, dopo una serie di infortuni, il governo prontamente ha emanato un DL pacchetto unico sulla sicurezza sul Lavoro..
con la fianziaria 2007 sono stati quintuplicate le sanzioni per le aziende inadempienti.
etc etc
caro Folino (cristoforo) le tue domande sono legittime, siamo realmente tornati indietro di 40 anni e forse anche di più, ma non credi per caso che anche noi di sinistra e in primo luogo i ds, ora pd dovremmo batterci il petto e fare un po di mea culpa?
devo necessariamente convenire con felice, purtoppo fino a quando staremo li a discutere di pd, cosa rossa, leggi elettorali e altro i problemi dei lavoratori passeranno sempre in secondo piano. Siamo diventati cosi bravi e convincenti che finanche i sindacati ora si schierano con coloro che nell’era della globalizzazione ci hanno imposto sempre più la regola della produttività massima a discapito dei diritti fondamentali dei lavoratori, primo fra tutti la sicurezza sul lavoro. Siamo cosi ciechi che non ci siamo accorti di quanto oggi la qualità della vita sui posti di lavoro sia regredita, per non parlare del potere d’acquisto dello stipendio dei lavoratori, e se per certi versi sembra che turnazioni di dodici ore siano dovute al fatto di dover guadagnare di più la realtà invece è che ci hanno imposto certi ritmi solo per aumentare gli introiti e i guadagni d’impresa. Nonostante le leggi avvolte anche molto dure in materia di sicurezza, ti garantisco che difatti nessuno li rispetta, anche perchè è diffusa l’abitudine da parte degli organi preposti e anche da parte di strutture sindacali di avvisare preventivamente le aziende prima che avvengano i controlli. Oggi si discute cosi tanto perchè l’incidente di Torino è di una gravità estrema e anche perchè è avvenuto in un settore, quello metalmeccanico, da sempre sensibile a certe problematiche. Ma incidenti mortali sul lavoro avvengono tutti i giorni, e nonostante tutto si continua a lavorare ignorando le più elementari regole di sicurezza anche con la complicità di dovrebbe invece sorvegliare affinchè dette regole non vengano eluse.
Folino, facciamoci un’esame di coscienza, er cominciamo a dire anche ai nostri dirigenti cosi legati a stipendi di decine di migliaia di euro che è arrivato il momento che se ne devono andare affanc.
scusate l’enfasi
tonino
e se vogliamo anche aggiungere altre citazioni…parole parole paroleeeeeeee!!!! smettetela di stare a fare i mea culpa o i je accuse!finitela di accusare le aziende perchè tu per primo senza di esse oggi non potresti manco campare!!!perciò è inutile ingigantire un incidente sul lavoro facendo cascare dalle nuvole milioni di italiani facendoli immaginare come se fosse uno scandalo!non è ne la prima ne sarà l ultima volta che capita un incidente sul lavoro e per quanto mi riguarda queste manifestazioni sono altamente fuori luogo!ogni azienda ha la propria vita e non sono di certo leggi restrittive che possono rimodernare il sistema italia specie se a fare queste leggi alla faccia nostra sono politici che sono altamente imbottiti di soldi da capo a piedi e se ne fregano se un giovane vuol mettere su un impresa visto che le leggi colpiscono per la maggiorparte dei casi le piccolissime e medie imprese e non quelle grandi dove ogni intervento è visto come costo o guadagno e non come problema grave da risolvere come nelle piccole aziende dove anche l’incidenza di un costo di adeguamento alla 626 ad esempio costa bei soldini e non tutti se lo possono permettere ma lo fanno ugualmente per obbligo, e in quel caso non esiste guardare alla dichiarazione dei redditi in base alle imprese perchè il questo caso pagano tutti!
E quindi Rocco? Riposino in pace, Amen?
Non so se mi fanno rabbrividire di più quattro vite giovani stroncate sul posto di lavoro o le tue parole… Ma come si fa a pensare che quello che è successo è stato solo un “banale” incidente che poteva capitare a chiunque?
Non poteva e non doveva capitare a nessuno.
Ti ricordo che proprio nello specifico caso della Thyssenkrupp, si tratta di un gruppo industriale di dimensioni notevoli, non certo della piccola azienda a conduzione familiare che per adeguarsi alla 626 deve sostenere costi esorbitanti.
Per le aziende di tali dimensioni, la sicurezza non è un optional, come potrebbe esserlo la certificazione di qualità. La sicurezza è un obbligo la cui inadempienza comporta rischi che possono portare a stragi vere e proprie, come quella di Torino.
E poi c’è la questione etica. Morire sul luogo di lavoro: come dire il danno e la beffa per questi giovani operai, appartenenti alla stessa generazione dei “non-so-cosa-voglio-fare-da-grande”, che cercano di incastrare la propria vita nell’intricato meccanismo dei turni, per cui le otto ore lavorative sono solo un part-time e che – nonostante gli straordinari – a stento riescono ad arrivare a fine mese. Altro che premi, avanzamenti di carriera, riconoscimenti: questi vanno in fabbrica e ci trovano la morte perchè l’azienda non garantisce loro neanche le condizioni minime per operare in sicurezza.
Davanti a questo, e solo qui hai ragione, le facce contrite dei nostri politici accorsi a versare lacrime di circostanza sono assolutamente fuori luogo, le loro vergognose retribuzioni mensili stonano miseramente con i 1.700 euro in busta paga dei compianti operai.
ho avuto modo , ringraziando il padre eterno di lavorare , e di lavorare in aziende ke si diversificano nei settori. ho imparato da cio ad esser molto e dico molto attento nell’operare , sia x i costi benefici dell’azinda che specialmodo personali.
voglio dire ke molte volte mi è kapitato di lavorare in aziende dove nn esistenva nemmeno la cassetta del pronto soccorso, oltre a norme di sikurezza dell’intero impianto , e io ci lavoravo dentro finke me konvenuto , in un altra azienda ho lavorato x otta giorni in nero , convinto dell’ingaggio , a fine rapporto mi so trovato sotto pagato e kon tantyi riski adosso , sia a livello di sikurezza ke legale . questo x aver dato fiducia a una persona …. ma mi serviva lavorare xke kon i tempi ke korrono ci si akkontenta di tutto karo mio cavagliere del lavoro e della sagezza rokko77. e ti diro di piu la mia ragazza ha lavorato 10 ore al giorno di media prefestivi inclusi , a 500 misere euro al mese senza tredicesima nhe tanto meno un contratto a pino titolo , ma i soliti contrattini del cavolo , cio sarebbe a dire ke x un mese il suo datore di lavoro versava allo stato 400 euri circa invece di 800, e questa è un altra realta montese di imprenditori ke si lamentano del lavoro ke nn ce , e ke girano kon makkine anke se usate di una certo benessere,ma ke sotto pagano. l’unika lancia che spezzo a tuo favore è ke c’è molta ignoranza e superbia da parte di certa classe operaia , ke nn lavorano o lavorano male disordinatamente e ad alto riskio, dikasi piu semplicemten ignoranti delle regole o delle normative di sikurezza e igiene.
karo rokko rifletti prima di parlare .
x quanto riguarda torino , la kolpa si sapra solo a indagini terminate , xke se la kausa è un operaio è na kosa poi si pensa agli estintori. quindi i kolpevoli so due , ma se la kausa è la mankanza di sikurezza di un impresa allora rokko , la kolpa è solo del padrone .
Zodd ti voglio rammentare che hai dimenticato un particolare, l’azienda viene costantemente ispezionata da un dirigente dell ispettorato del lavoro che deve controllare su tutti questi problemi perchè stiam parlando in una gransissima azienda e chiedendo un po in giro, tutte le persone che hanno sempre lavorato per grosse aziende sanno bene che l ispettorato del lavoro è sempre presente.se è successo un incidente ora dobbiamo far polemica?io questo voglio dire. secondo me non sta ne da fare di tutta l’erba un fascio ne far finta di niente ma solamente limitarsi a dispiacersi, perchè anche a me dispiace quando succedono tragedie come questa e io non sono assolutamente dalla parte dell’azienda, che NON VUOL DIRE PADRONE, ma azienda, ma sono dalla parte del giusto.e chi sbaglia paga in base a leggi esistenti da decenni e non che ogni volta bisogna rimarcare che le aziende sono tutte truffaldine e tutti na massa di pezzi di m… ricordiamoci sempreche le aziende vanno avanti grazie agli operai ma gli operai che continuano a fare sempre e soltanto gli operai vuol dire che nella stragrande maggioranza san fare solo gli operai perchè fare l’imprenditore vero e cioè colui che investe soldi per aprire un azienda è difficile a differenza del falso imprenditore che è colui che risulta capo di un azienda solo perchè prestanome per prendere contributi qua e la.
Il mio discorso si fonda su un punto ben preciso, se la Thyssen ha sbagliato, allora bisogna colpire la Thyssen e non farne una questione generica, oggi la televisione sta mostrando questo caso, ti posso assicurare che non è ne il primo ne sarà l ultimo ma secondo me la politica sbaglia a prendere provvedimenti che vanno a colpire magari le aziende che si adoperano a prendere misure precauzionali gia da tempo perchè leggi in materia di sicurezza esistono gia da tempo, se gli estintori non funzionano due sono le cause, o che il responsabile della sicurezza e antincendio thyssen non ha provveduto a mandare in manutenzione gli estintori o che l azienda che fa da manutenzione non fa il proprio dovere.BASTA, non esiste nessun IL PADRONE SE NE FREGA, O NESSUN POPOLO OPERAIO.Andiamo un po avanti, basta con le manifestazioni le lotte operaie che ci portano solamente ad aggiungere leggi su leggi in materia di sicurezza quando da che mondo e mondo esiste la legge umana del buon senso che forse vale piu di ogni restrizione che qualsiasi governo possa imporre a chicchessia titolare di azienda, che sia titolare di un azienda a conduzione familiare che sia il manager d’altri tempi.
si resta senza parole a leggere post di un certo livello. Povera classe padronale, tartassata da leggi ingiuste e dure e gli stronzi degli operai invece che ringraziare per il lavoro che viene offerto fanno anche le manifestazioni e scioperi per qualche piccolo incidente. Ma dove andremo a finire, sti stramaledetti operai sono davvero degli ingrati. Mi verrebbe da chiudere qui il mio intervento, perche certti post non meritano neanche di essere presi in considerazione.
Ma dove vivi Rokko77?
Ogni giorno ci sono decine di incidenti in tutta italia, centinaia di persone ci lasciano le penne e tu li chiami piccoli incidenti. e dovremmo anche ringraziare quelle imprese che ci danno da lavorare e ci permettono di campare. Le leggi sulla sicurezza ci sono, e sono anche troppe se solo avessimo il coraggio di farle rispettare, se solo funzionari corrotti non avvisassero prima le aziende che stanno per ricevere le ispezioni, se solo la classe imprenditoriale imparasse che deve spendere il dovuto per la sicurezza senza pagare sindacalisti e persone preposte ai controlli per chiudere tutti e due gli occhi, se solo non subappaltassetro determinate lavorazioni a ditte senza scrupoli che sfruttano la manovalanza extracomunitaria a basso costo e senza un minimo di garanzia, se solo si guardassero i documenti di identità della gente che entra nei posti di lavoro senza guardare solo cartellini che si stampano in serie con lo stesso nome e cambiando solo la foto, se solo i governi imparassero a rispettare il lavoro di chi lavora seriamente senza cedere ai ricatti dei vari Dini, Mastella,Dipietro che dicono di avere a cuore l’economia dell’italia ma mi sa che l’unica economia che tengono a cuore è quella delle loro tasche e dei degni sfruttatori che rappresentano.
Finiamola con la storiella che questi poveri imprenditori non hanno di che campare, perchè chi veramente non riesce più a campare sono gli operai, gli artigiani, i piccoli commercianti che continuamenyte sono sotto il ricatto di balordi senza scrupoli e con molti morti sulla coscienza.
tonino ditaranto
perchè chi veramente non riesce più a campare sono gli operai, gli artigiani, i piccoli commercianti che continuamenyte sono sotto il ricatto di balordi senza scrupoli e con molti morti sulla coscienza. tonino ditaranto
ARTIGIANO = IMPRENDITORE
PICCOLO COMMERCIANTE = IMPRENDITORE
capisci perchè o azienda grossa o piccola tu stato con ulteriori leggi colpisci tutti? te lo dice un figlio di artigiano e non il figlio di berlusconi.
A commento della nota di un’agenzia tedesca, ancora qualche breve considerazione sui fatti di Torino.
Scrive l’agenzia (http://walkingclass.blogspot.com/):
“La dignità del lavoro, nei paesi civili e nelle fabbriche civili, dovrebbe essere associata innanzitutto alla sicurezza. La vicenda di Torino è gravissima perché coinvolge un’azienda tedesca in una città italiana. Due paesi nei quali di questi temi non si dovrebbe neppure parlare, tanto dovrebbero essere scontati. Oggi Torino si ferma. Ci fermiamo anche noi. Un po’ di silenzio non fa male. Così come farebbe bene il rispetto delle norme che ci sono e che imporrebbero perfezione nei sistemi di sicurezza. Perché Torino non è diversa da Hannover.”
Il mio timore è che Torino si stia allontanando sempre più da Hannover e l’Italia sempre di più dalla Germania. Le indagini accerteranno, si spera, cause e responsabilità precise di quanto è accaduto alla Tyssen-Krupp.
Al di là dello specifico fatto, la mia impressione è che il nostro paese non si stia dimostrando capace di affrontare il processo di mondializzazione – e quindi la concorrenza di paesi nei quali il costo del lavoro è molto basso – in cui è stato coinvolto senza abbassare gli standard salariali e di sicurezza sul lavoro. Molti economisti parlano di declino del nostro sistema industriale dovuto alla scarsa innovazione tecnologica che rende il lavoro sempre meno produttivo e a una mancanza di ricerca che tiene basso il valore aggiunto di quanto si produce.
Antiche debolezze del nostro sistema politico non hanno mai permesso al nostro Stato di avere un controllo pieno su quanto accadeva sul suo territorio. Rispetto ad alcuni fenomeni di lungo periodo (delinquenza organizzata, lavoro nero, rispetto delle tariffe salariali, ambiente di lavoro, evasione fiscale, ecc.) molti studiosi sostengono che lo stato non abbia neanche mai provato seriamente a controllarli.
Nel sistema-mondo creato dalla velocità dei trasporti e delle comunicazioni, da una concorrenza internazionale sempre più agguerrita, dall’affermazione di teorie liberiste che rivendicano un governo senza controlli dell’economia e dall’emigrazione di grandi masse dai paesi poveri verso quelli più ricchi, la fragilità della nostra forma-Stato si è accentuata ulteriormente.
Nel nostro paese sono saltati molti dei vecchi equilibri fra l’economia, la politica e la società senza che se ne siano creati di nuovo. Siamo tutti consapevoli delle cose che non vanno e tutti più o meno bravi nel denunciarle. Ho, però l’impressione che la denuncia sia diventata poco più che un esercizio retorico dal momento che non c’è più nessuno che raccoglie e risolve le cose denunciate.
Un discorso come questo, lo capisco rileggendolo, richiederebbe un finale col botto, l’indicazione di una ricetta miracolosa, un qualche appello all’italico genio nel tirarsi fuori dai guai.
Lasciamo perdere. Cominciamo a fare un po’ da soli. Cerchiamo solo di fare un po’ meglio il nostro lavoro di tutti i giorni, di svolgere un po’ meglio i vari ruoli che assumiamo nella vita di tutti i giorni. Senza integralismi, spocchia e pose eroiche. Non siamo poi così diversi dal paese di cui ci lamentiamo continuamente. Quando lo capiremo si potrà creare forse quel clima da “stato nascente” che permise al nostro paese di rinascere dopo la guerra, ma non aspettiamo di accumulare le macerie di allora.
Concordo ogni parola di Cristoforo. L’Italia di fatto è uno stato vecchio che non è capace di modernizzarsi. Abbiamo una classe politica sempre più “teorica” e sempre più attenta a mantenere privilegi dei loro grandi elettori.
Ad esempio non riusciamo a cambiare l’istruzione scolastica che si sta sempre più distaccando dal mondo reale del lavoro. Addirittura ci sono regioni che fanno insegnare nelle scuole i dialetti (con la scusa delle tradizioni) togliendo spazio alla matematica, all’inglese (che adesso quasi quasi vale più dell’italiano nel mondo del lavoro) e ad altre materie tecniche. Non si riescono a realizzare infrastrutture efficienti e veloci per via del solito finto ambientalismo.
Ma come si fa a credere in questo paese all’innovazione se recentemente il governo per sbloccare la situazione della scorsa settimana dei TIR ha preso fondi che erano destinati alla ricerca? come per dire l’innovazione può anche aspettare
Anche la Valbasento, ieri, è stata teatro di un incidente sul lavoro: un operaio, brindisino, è precipatato da un’altezza di 5 mt mentre stava lavorando allo smantellamento di un impianto dismesso nello stabilimento ex-Anic.
Le condizioni dell’uomo, 53 anni, pare siano abbastanza critiche. Responsabilità e dinamiche sono in corso di accertamento.
La notizia è riportata su http://www.ansa.it/site/notizie/regioni/basilicata/basilicata.html
Fortunatamente non c’è il morto, forse per questo nessun’altra testata giornalistica online riporta la notizia a livello nazionale?!?
invece di dare del disumano a chi come me è realista e pensare a fare gli ideologi forse c è un problema molto piu grave ceh riguarda la nazione ed è losciopero degli autotrasportatori!usiamo il cervello per spiegarci i motivi di esso e non facciamo solo autocommiserazione!
mentre gli operai ed i lavoratori muoiono in fabbrica o vivono rasentando l’accattonaggio chi può si arricchisce speculando e truffando, o allegramente frodando lo stato. Ho ribadito più volte la mia posizione su lavotori-morti di fame a progetto sulla condizione di prostrazione in cui oggi si lavora ed i nostri politici si preoccupano di approvare leggi sulla parità tra omosessuali ed eterosessuali…su quello che posso o non posso dire…le chiamano conquiste sociali…e come chiamano 800 euro al mese lorde in busta paga? e come chiamano buste paga di 1000 euro teoriche che si trasformano in 500 euro in contanti? come chiamano i ragazzi che sono costretti a rimanere a casa? (xkè con 800 euro al mese vivere da soli è impossibile) e poi fanno i presenzialisti ai funerali di stato…e poi parlano pure di precariato in tv nei salotti buoni di rai uno o in quelli alternativi della Dandini su rai3 ma i loro stipendi crescono e comprano case, ville, gioielli, auto, si ingrassano senza decenza.
Poi spunta Beppe Gillo e minimizzano…è un esaltato…vedete i suoi conti in banca…io invece vorrei vedere i loro! chi sono loro? hanno nomi e cognomi e volti grassocci che trasudano menzogna…chi si salva?
credo nessuno! dobbiamo azzerare tutto…decapitare il sistema classista e dittatoriale…si dicono discepoli di berlinguer…ma con la bocca parlano di giustizia sociale mentre ancora masticano ricchi cibi “rubati” agli operai ed ai lavoratori delle imprese private e non si vergognano di esibire la loro potenza.
Che lavori fanno i figli o i parenti dei politici? me ne trovate uno che fa il commesso sottopagato in un alimentari di provincia magari anche con una laurea ed un master? lo voglio prorpio vedere.
Non so xkè nessuno insorge nessuno sovverte questo nuovo ordine mondiale che con ipocrisia ci confonde parlando di beneficenza verso il terzo mondo colpevolizzandoci e facendoci sentire dei dinosauri di menefreghismo xkè magiamo il panettone e non dolviamo un euro ma chiudono gli occhi sulle famiglie disperate…e sulle pellicce delle amanti o sulle macchine sportive dei figli…
In italia di lavoro precario si muore…!
laz u paz
Non condivido le generalizzazioni di Lazarum, ma è inutile nascondere che sono in molti a vedere le cose al suo stesso modo e che non possono bastare le parole a far loro cambiare idea. Lo stesso atteggiamento peraltro era ben presente nel corteo di lunedì scorso a Torino, come fanno intuire le foto che unisco. A rendere ancora più inaccettabile quanto è accaduto alla Thyssen-Krupp, si aggiungono le ultime notizie di stampa: l’azienda veniva informata dal personale delle Asl che doveva fare i controlli sulla sicurezza un paio di giorni prima. E che anche fra i sindacalisti non ci si impegnava a dovere nella tutela della sicurezza in quella fabbrica. Che fare? Morire sul lavoro o per il lavoro è inaccettabile oggi come una sessantina di anni fa. Nella notte fra il 13 e il 14 dicembre 1949 a Montescaglioso veniva ucciso il bracciante Giuseppe Novello. Tempi diversi e mondi lontani, ma ricordarlo può servire a convincerci ancora di più che il diritto a un lavoro e a una vita dignitosa è una battaglia civile ancora da vincere.
mi volevo astenere…
Ma Novello che ci Azzecca?????
Sono indignato per quello che è successo, e dispiaciuto…
Ma in Fabbrica non Ci Sono gli RSL…!!!!!!
Ci azzecca, a mio avviso, per questo motivo: “ricordarlo può servire a convincerci ancora di più che il diritto a un lavoro e a una vita dignitosa è una battaglia civile ancora da vincere.”
“generalizzazioni”?!
quello che fa la attuale (non che la precedente abbia fatto faville) classe dirigente è sotto gli occhi di tutti…ne convieni?
secondo te i sindacati quanto tutelano i lavoratori di serie A (statali= diritti 70% doveri 30%) , quelli di serie B (privati a tempo indeterminato diritti 30% doveri 70%) e quelli di serie C ( a progetto doveri 100% diritti…%?) vogliamo parlare della 1°categoria?( lavoratori in nero….doveri 150%…diritti… cosa?…)
la moderazione è un pretesto per addormentare gli animi…
la battaglia civile ancora da vincere…non la dovremmo combattere tutti?
sara svegliati e primavera….sara sono le sette e tu devi andare a scuola…
antonello vlaz
su Giuseppe Novello condivido il parere di titus “che c’azzecca?”
Condivido la rabbia di lazarum e come lui penso che “generalizzando” non si compie peccato mortale, per lo meno non si sbaglia più di quando si dice, a ragione, sempre “generalizzando”, che il diritto a un lavoro e a una vita dignitosa è una battaglia civile ancora da vincere.
Non sono per niente d’accordo con lazarum e titus che dicono che Novello non ci azzecca niente. Esattamente 58 anni fa un bracciante montese moriva mentre lottava insieme ad altri per rivendicare alcuni diritti fondamentali per una vita dignitosa. E oggi assistiamo ad un Italia allo sbando dove davvero in mille campi sembra che non ci sia stato alcun progresso. Fa bene quindi Cristoforo a ricordarcelo. Forse se la nostra memoria fosse meno corta vivremmo ora una situazione meno disastrata.
Avete letto l’articolo del New York Times sull’Italia e le sue condizioni pietose? Purtroppo è tutto reale e, purtroppo, dobbiamo assistere anche al presidente Napolitano che definisce “idiozia” quell’articolo. Il rispetto per le istituzioni non mi consente di scrivere quello che penso. Ma Napolitano è la dimostrazione chiara e lampante che quell’articolo ha fatto centro.
Una domanda avevo posto…nessuna risposta….
Cmq nel post in generale ci entra anche questoè come un minestrone…non condivido… ma ogniuno è libero di scrivere ciò che gli sembra + opportuno…..
possiamo inserire gli scioperi dei primi del 900 oppure anche la rivolta degli schiavi con Spartaco nell’antca Roma…
Anzi Partimo dall’esodo degli ebrei dall’antico egitto… così possiamo analizzare profondamente tutto
:’O
Mi astengo e mi autocensuro,
offenderei (s. pietro) titus.
…inseriamo anche quei poveretti che hanno combattuto contro i soprusi dei soviet.
Non sia mai entrino solo comunisti nel minestrone.
Titus per una volta concordo con falco… la storiella dei comunisti che mangiano i bambini lasciala a Berlusconi e ai mononeuroni che vivono la politica come il calcio.
Qui si Sta PARLANDO di Sicurezza sul Lavoro…….
Non si sta parlando di Lotta di classe o altre situazioni del genere….
SE DOBBIAMO sempre Partire dal presupposto che un operaio è una persona che fa parte di una data corrente politica, viviamo in un mondo irreale…..
Prevenire è meglio che CURARE sulle suscettibilità altrui…
Ho posto un Quesito GLI RSL acronimo di Responsabili Della Sicurezza Per i LAvoratori che Hanno Fatto?????
Rappresenta personale operai interni all’azienda che si siedo al tavolo con RSPP Ovvero Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione…nelle riunioni periodiche che bisogna fare, in cui vengono stilati dei rapporti sullo stato della sicurezza interna delle aziende, sulle procedure di sicurezza etc.. questi raooprti restano agli atti e visionabili da tutti i uadri aziendali…
Se la struttura non era in possesso dei requisiti minimi di sicurezza, se gli impianti di antingendio non erano conformi alle normative vigenti etccc
tutto questo si dovrebbe rilevare da questi rapporti periodici.
in cui come dicevvo prima sono presenti gli stessi operai dell’azienda.. ste carte sono state firmate ed approvate si o no?????……….
Queste erano le mie domande!!!!!!!
Mi compiaccio per la precisazione che hai fatto finalmente senza se e senza ma hai delle posizioni ben definite.
Ciffo vedi chi ha tirato fuori il discorso dei Comunisti che mangiano i Bambini…Non è stato il sottoscritto ma forse “qualcuno” irritabile che si auto censura…..
Poi Ad una provocazione ho solo risposto con ironia…
situazione storica acclarata che quel modo di dire venne fuori quando il soviet supremo decise di operare in quel modo contro gli ucraini Basta…
Se poi si urat la suscettibilità altrui quando non si hanno argomentazioni che ci posso fa….
Evita menate del tipo non ci siamo capiti, ho..post al diabete con melate non m’interessano.
Ora riscoprite la sicurezza….solo in caso d’incidenti mortali o di infortuni parmanenti….e la prevenzione ?.
ti rivolgo una domanda?????
La stessa norma deve essere applicata in tutti i campi Lavorativi????
E la Applicano Tutti…???????
INDUSTRIA-ARTIGIANATO-AGRICOLTURA….o no???
Sai quanti e quali sono i Maggiori infortuni……
Prima di Parlare Fatevi un giretto sul Sito DEll’INAIL e poi ne riparlimo…
LA SICUREZZA E LA DIGNITA DELLA PERSONA CHE LAVORA NON HA BANDIERE, TESSERE POLITICHE DI APPARTENENZA….
LA Dignità è un Bene UMANO….NON SI COMMETTA L’ERRORE DI ETICHETTARLA…
i TEMPI DI Guareschi sono cambiati…lasciamo al passato schemi da provincialotti, e cerrchiamo di guardare avanti.
Ammeno che non Bisogna per forza di “Cose” o per “cause” di FORZA MAGGIORE Bisogna ALLINEARSI…
Buona serata
PENSIERO LIBERO….
Amen
ego te absolvo
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!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!………….
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!………….
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!………….
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!………….
Non mi sembra il caso di fare polemiche quando si discute, per cercare di riuscire a capirli, di fatti come quelli di Torino.
Cosa centrano i fatti di Montescaglioso del dicembre 1949 con quelli di Torino del dicembre 2007? Forse poco e lo avevo anche detto parlando di altri tempi e di mondi lontani.
Ma ognuno ha i suoi riferimenti e le sue associazioni di idee. A me il 13 dicembre 2007 erano tornati a mente i fatti di Montescaglioso di un altro lontano dicembre. Fatti maturati dopo che da sei anni – dall’autunno del 1943 – era cominciato nel nostro paese un incontenibile movimento per dare ai contadini le terre non coltivate o mal coltivate.
Fu, mi pare, anche quello un dramma del lavoro.
Ma, a parte una certa vicinanza di date, a suggerirmi l’accostamento era stato un altro particolare. Dopo aver letto i cognomi delle vittime della Thyssen Krupp ho cercato di capire da dove provenivano le loro famiglie consultando il sito di Ellis Island sull’emigrazione. Il primo operaio deceduto è stato Antonio Schiavone. Il sito americano dà 1059 persone con lo stesso cognome sbarcate a New York fra il 1882 e il 1924. Provenivano tutti dal sud. Anche da Matera, Grassano, Montemilone, Castelluccio Inferiore, Savoia di Lucania, Tricarico, Laurenzana, Picerno, ecc. Da Picerno, Tito, Savoia di Lucania, Grassano, ecc. provenivano molti dei 212 con il cognome di un altro operaio della Thyssen, Angelo Laurino.
E indiscutibilmente meridionali sono i cognomi di tutti gli altri operai coinvolti nell’incidente.
Ho pensato allora che i loro padri o nonni erano emigrati a Torino per garantire a se stessi e ai loro figli un lavoro più sicuro e dignitoso nella capitale della grande industria. Come hanno fatto tantissimi altri dei nostri paesi, come forse avrebbe fatto Novello se non fosse stato ucciso.
Sotto questo profilo mi sembrava che ci fosse una qualche continuità fra i due episodi.
Posso essermi sbagliato naturalmente e le critiche sono sempre benvenute.
Come si fa a non riconoscere con Lazarum che i dipendenti pubblici sono super garantiti, quelli privati poco o niente e ai precari non pensa nessuno?
Credo che ognuno di noi potrebbe raccontare storie infinite di uffici con decine di impiegati che non fanno nulla perché non c’è nulla da fare. O di altri uffici dove da fare ci sarebbe, ma si fa poco perché mica chi ci sta è più fesso di quello degli uffici inutili.
Negli anni settanta e ottanta il nostro paese era in relativa crescita. Al sud invece le cose non erano cambiate molto e il posticino da passacarte, commesso, custode non si negava quasi a nessuno. Né la pensione di invalidità, né il sussidio di disoccupazione sulla base di false dichiarazioni. Li chiamavano ammortizzatori sociali e si invocava la questione meridionale a copertura ideologica del clientelismo.
Chi di noi non ha qualche amico o conoscente imboscato in uffici o strutture fantasma da “Deserto dei tartari”? Brave persone, naturalmente, che hanno trovato da “sistemarsi” e si sono accomodate. Cosa si dovrebbe fare, oggi che le risorse sono diminuite, mandarli via?
Non credo che sarebbe possibile; in definitiva non sarebbe neanche giusto, ma rimane il fatto che per pagare loro non si dà lavoro ai giovani, non si investe nella ricerca, non amministra la giustizia in tempi accettabili, non si garantisce la sicurezza.
Il governo, questo governo, ha reso pubblico il 6 settembre 2007 un “Libro verde sulla spesa pubblica” in cui si dicono cose sacrosante. Fra cui:
“Riqualificare la spesa è perciò divenuto un imperativo urgente e ineludibile; per lo Stato, ma anche per Regioni, Province e Comuni. Solo attraverso una forte riqualificazione nell’uso delle risorse che i contribuenti conferiscono alla collettività, governi e amministrazioni possono sospingere la crescita, elevare il benessere, rinsaldare il loro rapporto di fiducia con la società, offrire una prospettiva ai giovani.
Per rilanciare la sua produttività, il settore pubblico deve imperativamente accrescere il proprio capitale, materiale e immateriale. Oggi, l’insufficienza di strade blocca la mobilità di intere regioni, le università e gli istituti di ricerca mancano di posti per giovani scienziati, il materiale rotabile delle ferrovie è vecchio e insufficiente, le infrastrutture a sostegno del turismo sono carenti, i tecnici e gli ingegneri scarseggiano negli uffici, le forze armate e quelle di polizia faticano a reclutare personale adeguato alla elevata tecnicità delle prestazioni richieste. Sono tutti segni di uno stato di grave sottocapitalizzazione cui è urgente porre rimedio. Nuovi investimenti sono dunque indispensabili.”
Speriamo che abbia la forza in una situazione così difficile di onorare l’impegno.
…se la cosa ti fa sentire più a tuo agio cerca pure nella storia un personaggio che ha lottato per il miglioramento dei propri diritti che non fosse comunista ma magari vessato dai comunisti. Se il tirare in ballo un comunista ti fa sobbalzare sulla sedia come se qualcuno avesse bestemmiato mi spiace per te. Personalmente non faccio distinzioni tra comunisti e fascisti nelle tragedie.
E quella di Novello è stata una tragedia che ha colpito da vicino il nostro paese. Non c’entra niente con la sicurezza di lavoro, tu dici che è lotta di classe… per me ricordare che oggi come 60 anni fa in Italia abbiamo gli stessi problemi è qualcosa che dovrebbe farci riflettere. Ieri Novello lottava per un pezzo di terra, oggi lazarum e i giovani come lui “lottano” per un posto non da precario, sicuro, etc….
Insomma… l’accostamento non ti piace e non c’entra… pazienza. Non ci scaldiamo per stupidaggini.
Anche io mi chiedo cosa facessero i responsabili della sicurezza… spero che la magistratura possa presto accertarlo.
Non cerco nella storia Martiri dui tragedie…
Non Sobbalzo dalla sedia…..
Ma Questo Tuo Post Conferma in modo inequivocabile…che nella nostra realtà 2007 siamo ancora all’epoca di Guareschi…anzi lì un’accordo comune lo trovavano qui ci sono ancora le trincee.
Il sotto scritto ha solo parlato di Dignità degli UOMINI (Rileggiti i post Molto attentamente) e vedi chi a tirato fuori cosa… in fisica si chiama causa effetto.
So che devi dare un colpo alla botte ed uno al cerchio ma…. il tuo post è fuori luogo….
Si parlava di sicurezza sul lavoro… ciò che è accaduto a torino… è successo all’ilva a taranto, se non ricordo male circa 10 giorni fa è morto un’agricoltore, in provinciz di potenza sciacciato dalla trattrice azionata con una trita saramenti, negli sessi giorni è morta una Bacciate nel nord cadendo dal rimorchio e schiacciata dal trattore….
Sono innumerevoli quelli che perdono braccia, mani Gambe,
Senza Parlare di chi muore lentamente Quando eseue trattamenti antiparassitari… sai quate persone hanno perso l’uso dell’olfatto e del gusto….
Questo si sta dibattendo….
Non di Fasciti e comunisti o di presunti martiri( a me non me ne frega niente) il Punto e un altro cosa fare o come fare per evitare nel nostro piccolo queste tragedie….
caro ciffo buona giornata e rifletti
Ma Questo Tuo Post Conferma in modo inequivocabile…che nella nostra realtà 2007 siamo ancora all’epoca di Guareschi…anzi lì un’accordo comune lo trovavano qui ci sono ancora le trincee.
Cioè tu deduci dal mio post io sarei uno di quelli che fa trincee? 😀
vabè titus ne riparliamo a monte visto le feste imminenti e ci spieghiamo.
michele, non so cosa ti abbia raccontato tuo nonno, ma la verità è che Giuseppe Novello fu barbaramente assassinato a sangue freddo e quasi a bruciapelo da un carabiniere motociclista all’altezza dell’araco s,stefano mentre con migliaia di montesi protestava contro gli arresti dei dirigenti comunisti e dei capi braccianti operati dalla polizia di scelba la notte trà il 13 e il 14 dicembre del 49, e non da un proiettile sparato per caso durante dei disordini. Da testimonianze pare anche che dopo essere stato ferito e agonixzzante per terra lo stesso carabiniere gli abbia inferto il colpo di grazia. Nessun disordine quindi provocato dai manifestanti, ma solo l’intenzione da parte di una polizia reazionaria di colpire duramente quanti avevano indetto le occupazioni delle terre. Va ricordato anche che quella famigerata notte ad accompagnare i carabinieri alle case dei dirigenti comunisti, vi erano persone di montescaglioso dirigenti della allora democrazia cristiana e del movimento sociale, e che sono gli stessi che poi hanno cercato di deviare la storia raccontando la favola che Novello stesse andando a lavorare. Sia ben chiaro a tutti Novello è stato assassinato mentre protestava pacificamente e con la moglie al suo fianco.
per me discorso aperto e chiuso definitivamente.
tonino ditaranto
Per quanto mi riguarda Rokko non ha tutti i torti. Ha ragione quando dice che queste leggi sulla sicurezza penalizzano il piccolo imprenditore, anzi a mio avviso costringono le piccole imprese ad agire in modo illecito.
Qualche anno fa lavoravo come operaio in una piccola azienda che sicuramente non aveva come primo obiettivo la sicurezza dei suoi dipendenti. Ad esempio l’uscita d’emergenza era sempre ostruita da qualcosa, la stessa porta non era ben funzionante tant’è che molto spesso si faceva fatica ad aprirla. Un bel dì la porta d’emergenza era stata sostituita con nulla che poteva ostruirla, inoltre il datore di lavoro ci ha praticamente costretto ad indossare gli occhiali di protezione mai usati prima. In conclusione dopo qualche ora ti arriva la visita dell’ispettorato per la sicurezza. Questo succede in una regione “rossa” come la nostra.
In Italia per andare avanti senza problemi non serve rispettare la legge serve avere delle buone conoscenze, poi tanto chi se ne frega delle Norme. La nostra normativa in tema di sicurezza forse è una delle più severe, il problema è proprio appliccarle. Se pensiamo di voler irriggidire ulteriormente le Norme senza intervenire sulla nostra cultura di clientelismo e parentelismo, non riusciremo mai e poi mai a risolvere il problema.
Se fossi un piccolo imprenditore andrei alla ricerca di buone conoscenze per evitare di rispettare leggi e Norme che altrimenti causerebbero il fallimento della mia impresa. Dove trovare le buone conoscenze?