martedì 24 Dicembre 2024

HA ANCORA SENSO RESTARE IN AFGANISTAN?

 

NOTIZIE ANSA

» 2007-11-24 16:15
Le reazioni dopo la strage, condanna e polemiche Prodi: ”Missione non in discussione”
NAPOLITANO: DOLORE E SENTITO CORDOGLIO – Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha espresso alla moglie e alla madre del maresciallo Paladini ”i sentimenti di riconoscenza del paese, di sentito cordoglio e di sincera partecipazione al grande dolore”. Lo rende noto una nota del Quirinale.

Napolitano, si legge nella nota, ha appreso ”con profonda tristezza dell’efferato attentato terroristico avvenuto questa mattina in Afghanistan, in cui hanno perso la vita il maresciallo Capo Daniele Paladini del 2/o Reggimento Genio Pontieri di Piacenza, mentre assolveva ai suoi doveri nell’ambito della missione Isaf, e nove civili afghani, tra cui quattro bambini, spettatori di uno dei momenti dedicati all’impegno italiano per la ricostruzione civile del paese”. ”In questa triste circostanza – prosegue il comunicato – il Capo dello Stato ha espresso, in un messaggio alla moglie del maresciallo Paladini, signora Alessandra Rizzo, i sentimenti di riconoscenza del paese, di sentito cordoglio e di sincera partecipazione al grande dolore. In un messaggio alla madre Lucia Stefanizzi Paladini, il Presidente Napolitano ha espresso il suo intenso cordoglio e la piu’ sentita partecipazione all’immenso dolore della famiglia”. ”Il Capo dello Stato – continua – ha altresi’ inviato un messaggio al Ministro della Difesa Arturo Parisi in cui esprime all’esercito italiano i suoi sentimenti di cordoglio, di solidarieta’ e di intensa partecipazione. Al Ministro Parisi il Capo dello Stato ha chiesto di rendersi interprete, presso il governo afghano del suo pensiero commosso e solidale per le vittime innocenti di tanta cieca inumana violenza”. ”Il Presidente Napolitano – conclude la nota – ha inoltre fatto giungere il suo piu’ affettuoso auspicio ai feriti per una loro pronta guarigione”.

PRODI, EROICO SACRIFICIO – “L’eroico sacrificio del maresciallo capo Daniele Paladini, caduto in Afghanistan per impedire che il gesto ignobile di un kamikaze provocasse danni ancora più gravi tra la popolazione civile è in questo momento il mio pensiero più forte e doloroso. A nome mio e di tutto il governo rivolgo ai familiari vicinanza e partecipazione”: lo afferma il presidente del Consiglio, Romano Prodi. “La strage di oggi unisce il sangue di vittime innocenti e di seminatori di pace, nella consapevolezza che la strada da percorrere per riportare la fratellanza e l’ordine in quelle terre tormentate è ancora lunga. Sono vicino anche agli altri militari feriti, ai loro familiari e a quelli dei bambini morti in un giorno di festa – conclude – che l’odio, ancora una volta, ha voluto trasformare in lutto”.

“Non si mette in discussione la nostra presenza nelle missioni di pace”: lo ha detto a Marghera il presidente del Consiglio. L’attentato, ha affermato, avvenuto “nel momento dell’espressione più pacifica e generosa dell’azione italiana, mi ha molto colpito”. Tuttavia, quanto avvenuto, per Prodi “non mette in discussione le scelte fatte dall’Italia riguardo alle missioni di pace che vengono esaminate e discusse nell’ambito della politica generale, non in conseguenza di singoli, luttuosi e tragici avvenimenti”.

BERTINOTTI, MISSIONI? NON NE PARLO ORA – “Non partecipo a discussioni politiche nel giorno di una tragedia. Ne parlo un altro giorno”. Così il presidente della Camera, Fausto Bertinotti, risponde ai cronisti che gli chiedono di commentare l’assicurazione da parte di Romano Prodi che l’impegno italiano in Afghanistan non cambia. “Quando siamo investiti da una tragedia – sostiene a margine del congresso della sinistra europea – bisogna rifiutarsi di mescolare la tragedia alla riflessione politica. Oggi è morto un giovane, sembra anche in un atto di grande generosità e dedizione, il che dice come gli operatori di pace possono vivere momenti difficili”. “Oggi – conclude – bisogna compiere un atto di rispettoso silenzio e di solidarietà nei confronti dei familiari della vittima. La riflessione politica si farà a tempo debito”.

PARISI, NON ABBANDONEREMO IL POPOLO AFGANO – “E’ fuori di dubbio” che tornare adesso a casa significherebbe tradire l’impegno preso, in primo luogo, con il popolo afgano. Lo ha detto all’ANSA il ministro della Difesa, Arturo Parisi. “Sarebbe come abbandonare Milano, Roma, la Campania, la Calabria di fronte ai fatti ai quali assistiamo quasi tutti i giorni per mano della criminalità, più o meno organizzata”, ha spiegato il ministro. Sul tipo di missione dei soldati italiani, il ministro ha aggiunto: “basta considerare i fatti. E’ assolutamente evidente chi sta dalla parte della pace. Noi siamo dalla parte della pace, insieme alle altre componenti della comunità internazionale, su mandato dell’Onu. Ci sono altri, viceversa, stranieri rispetto all’Afghanistan, che sono nemici della pace, che vedono ogni fatto di pace – come quello che oggi veniva celebrato nella festa, e cioé la ripresa della viabilità su un ponte – come qualcosa che ostacola i disegni di morte che guida la loro mano”.

MARINI, MILITARE CADUTO SERVENDO PAESE – ”Il primo pensiero va a questo giovane che e’ caduto servendo il proprio Paese”: cosi’ il presidente del Senato, Franco Marini, sulla morte del militare italiano in Afghanistan. Parlando stamani con i giornalisti prima di partecipare ad un convegno a Giano dell’Umbria, Marini ha detto: ”Ci inchiniamo davanti al nostro caduto ed alla sua famiglia, a cui lo Stato deve guardare con grande attenzione, rispetto ed esserle vicino”. ”Il rischio c’e’ in questa missione guidata dall’Onu – ha proseguito Marini – una missione di pace, voglio sottolineare questo. Sappiamo che c’e’ il rischio ma per difendere la pace nel mondo questi nostri ragazzi affrontano sacrifici e rischi. Tutto il Paese credo che sia vicino al caduto e vicino ai feriti, ai quali – ha concluso il presidente del Senato – auguro una pronta guarigione”.

D’ALEMA ADDOLORATO ESPRIME CONDANNA – Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, si è detto profondamente addolorato per il decesso, avvenuto nei pressi di Kabul, del Maresciallo Capo Daniele Paladini, a seguito di un tragico attentato terroristico, nel quale sono rimasti uccisi anche diversi civili afgani, e che ha provocato il ferimento di altri soldati del contingente italiano in Afghanistan.Lo si è appreso alla Farnesina. Nell’esprimere profondo cordoglio ai familiari della vittima ed i sentimenti della sua vicinanza ai militari feriti e al governo e al popolo afgano, il Ministro D’Alema ha fermamente condannato un atto di violenza ingiustificabile, che colpisce i militari italiani impegnati in una missione di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite e inermi cittadini, in un Paese che spera in un futuro migliore dopo decenni di conflitti e di drammatica instabilità, accompagnato dall’impegno della comunità internazionale ed in particolare di quei partners che, come l’Italia, hanno assunto un ruolo importante per il consolidamento delle istituzioni democratiche, la stabilizzazione e lo sviluppo dell’Afghanistan.

DILIBERTO,PERCHE’ NOI ANCORA IN AFGHANISTAN? – “Il cordoglio alla famiglia è il primo nostro pensiero per questa ennesima vittima di una missione sempre meno umanitaria e di pace. Vorrei che qualcuno mi spiegasse però perché noi continuiamo a stare in Afghanistan”. Così il leader del Pdci, Marco Rizzo, interviene su quanto accaduto in Afghanistan. “Per quanto tempo ancora – aggiunge – dovremo piangere vittime innocenti? Per quanto tempo ancora dovremo esprimere cordoglio a famiglie incolpevoli che sacrificano i loro figli?”.

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3 Commenti

  1. gianni

    Vi ricordo che l’attentato è avvenuto durante l’innaugurazione di un ponte realizzato grazie all’intervento dei militari italiani. Ricordo al sign Diliberto che aiutare la popolazione ad uscire da una situazione di povertà e di miseria, come ad esempio costruire ponti, non credo che rientri nella situazione di  una missione di guerra.

    Caro TM, io invece mi chiedo ma che senso ha avuto per gli americani fare la guerra per liberare l’Italia dal nazifascismo? Perchè il sign. Rizzo dice: “Da Firenze in su l’Italia venne liberata dai partigiani comunisti” nonostante i 67000 tra morti, feriti e dispersi di canadesi, inglesi e americani solo per liberare le citta di Modena, La Spezia, Cesena e Reggio Emilia? Quell’idiota di Rizzo poteva anche ringraziarli invece di dipingere sempre e comunque gli americani allo stesso modo di Bin Laden.

    Poi mi dici perchè il sign Rizzo ed il sign Diliberto hanno votato a favore della politica estera di questo governo (approvando le missioni in Afganistan) soltanto per evitare che le destre possano prendere possesso del paese (parole di Diliberto)? Pur di evitare nuovamente Berlusconi al governo i comunisti pacifisti hanno  addirittura votato a favore dell’intervento in Afganistan. Adesso hanno ancora la faccia tosta di dire: “Vorrei che qualcuno mi spiegasse però perché noi continuiamo a stare in Afghanistan” dopo il suo voto favorevole alla missione.

    Caro tm, secondo te ha ancora senso credere a questi idioti?

  2. titus

    Signore Iddio, che hai costituito di molti popoli l’ umana famiglia, da Te creata e redenta, guarda benigno noi, che abbiamo lasciato le nostre case per servire l’ Italia.

    Aiutaci, Signore, affinché, con la forza della Tua fede, siamo capaci di affrontare fatiche e pericoli in generosa fraternità d’ intenti, offrendo alla Patria la nostra pronta obbedienza, la nostra serena dedizione.

    Fa che sentiamo ogni giorno, nella voce del dovere che ci guida, l’ eco della Tua voce; fa che siamo d’ esempio a tutti i cittadini nella fedeltà ai Tuoi comandamenti, alla Tua Chiesa e nell’ osservanza delle leggi dello Stato.

    Dona, o Signore, il riposo eterno ai nostri morti ed ai caduti di tutte le guerre. Concedi ai popoli la pace nella giustizia e nella libertà e che l’ Italia nostra, stimata ed amata nel mondo, meriti la protezione Tua e la materna custodia di Maria anche in virtù della concordia operosa dei suoi figli.

    Amen.
    Grazie

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