Non capisco perchè quando qualcuno parla di severità e di rigore dello stato qualcuno pensa che sia una caratteristica esclusiva di uno stato fascista e totalitario. Non capisco perchè ci sono ministri che criticano i provvedimenti contro i lavavetri definendoli anticostituzionali (non sapevo che nella costituzione si difende il lavoro nero e le aggressioni verso gli automobilisti fermi ai semafori). Chissà forse la sinistra radicale non conosce lo stato di quei quartieri delle grandi città dove ci sono cittadini che sembrano rinchiusi in “case-prigioni” dotate di porte blindate di ultima generazione e finestre “ringhierizzate” (ci sono dei quartieri romani dove ti fregano anche i calzini appesi fuori dal balcone).
In Italia non siamo capaci di evitare quel solito buonismo ( che a mio avviso può anche provocare razzismo) e l’ipocrisia. L’omicidio della scorsa settimana a Roma ha scosso le coscienze del governo che ha subito fatto sparire il campo ROM ed ha mandato in Romania 5 mila persone tanto per fare vedere che a Roma viene amministrata per bene. Per me questo è un esempio di ipocrisia vera e propria (perchè questo provvedimento non è stato fatto prima? perchè subito il giorno dopo?). Noi italiani abbiam così paura di essere bollati come razzisti che non riusciamo neanche a far rispettare le leggi. Se dici che uno straniero se vuole vivere in Italia deve lavorare allora subito vieni bollato come xenofobo. Se dici di voler espellere un extracomunitario perchè magari viene accusato di furto allora sei semplicemente un fascista.
Se si continua a fare questi soliti moralismi si avrà, cari signori politici, l’apparenza di uno stato debole che non è in grado di capire la realtà. Magari sarete bravi ad organizzare festival del cinema, mostre di fotografie e stronzate del genere ma non riuscirete mai a capire i veri problemi. Continuate a fare i buoni, continuate a non essere severi con chi non rispetta le regole e vedrete quante persone avranno voglia di farsi giustizia da soli. Ecco il commento di Giovanni Giumero: http://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/cronaca/tor-di-quinto/marito-vittima/marito-vittima.html
Tralasciando il contenuto del post, sono rimasto colpito dall’espressione: <...festival del cinema, mostre di fotografie e stronzate del genere...>.
Stronzate del genere?!? vorrei capire su quale presupposto, secondo quale principio le mostre di fotografie e i festival del cinema sono delle stronzate.
Grazie per la risposta.
è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago…
Caro cammellissimo, quello che voglio dire e che forse la questione sicurezza merita molta più attenzione di altre cose. L’appellativo stronzata era riferito solamente ad una questione di priorità. Ho il sospetto che per farsi belli e carini e avere una bella immagine di sè al resto del mondo si è più impegnati ad organizzare eventi vari (che, per carità, sono di alto contenuto culturale) evitando di risolvere problemi seri che richiederebbero molto impegno e meno apparenza mediatica.
Spero di aver risolto il tuo dubbio e spero di avere, sempre se desideri farlo, una tua risposta sul contenuto
Perfetto era solo per puntualizzare, do molta importanza al significato e all’uso delle parole, e vedere il termine stronzata associato a quello di cinema e fotografia mi ha dato fastidio e mi è sembrato un pò qualunquista se poi rapportato al discorso sicurezza.
Venendo a quanto scrivi potrei essere in parte d’accordo. Dico in parte perché per me lo stato non deve essere severo e rigoroso ma solo rigoroso. Severi sono i genitori o gli insegnanti. Lo stato e nello specifico caso l’amministrazione della giustizia dovrebbe semplicemente applicare le leggi.
Forse dico cose banali ma spesso si sente dire anche da politici che sarebbero necessarie pene esemplari. Questo è assurdo, le pene, e questo lo ha detto qualcun altro prima di me, devono semplicemente essere commisurate al crimine punto. Tutto il resto è solo polemica da salotto televisivo. Chi delinque sul territorio italiano (italiano o straniero) deve essere punito secondo la legge italiana e scontare la pena, non essere espulso. Ripeto, mi sembrano delle ovvietà. Scusami ma tutto il resto mi sembra far parte purtroppo di quello che con una figura ultra abusata si chiama “teatrino della politica”.
Bisogna saper essere freddi e realisti, non farsi prendere dalla gravità del singolo evento, non esiste la soluzione “invenzione dell’acqua calda” su problemi come questo.
Sul discorso priorità, anche li potremmo finire con esempi stupidi e ragionamenti populistici. Chi stabilisce quali sono le priorità? Io potrei dire che la questione lavoro viene prima della sicurezza e con questo non dire niente. Potrei dire che fin quando esiste il problema disoccupazione non si deve più giocare il campionato di calcio perché per me è una cazzata e così via.
è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago…