..assurdo, essere considerati così semplicioni..ingenui… ma scherziamo? forse il tipetto crede di aver aver a che fare con una massa di ignorantoni e nulla facenti… non ho parole,mi infastidisce molto questo atteggiamento ..
Cara Ape fossi in te non sarei nessuna delle cose che dici…sono una “forestiera” anche io e ti assicuro che tutto si può dire del tuo paese tranne che faccia una brutta impressione: forse chi ha scritto quelle parole ha esagerato nel voler descrivere Monte in maniera decadente e naif ma credo solo che si sia fatto prendere dai toni poetici che il posto ed il paesaggio che lo circonda ispirano a chi, magari come me, è più abituato al cemento che non alla natura in tutto il suo splendore…e quanto alla descrizione delle persone che vivono a Monte l’unica cosa che mi viene da pensare è che l’autore dell’articolo non sia un così attento osservatore come vuol far credere…personaggi singolari esistono ovunque, in ogni città grande o piccola che sia e ovunque c’è chi apprezza certe “stavaganze” e chi no….quanto poi alla scopiazzatura della televisione (nenche foste nel terso mondo…) direi che, anche in questo caso l’osservatore è stato poco attento: ovunque i ragazzini si vestono, pettinano e truccano in modo abbastanza improponibile (…mi sembra di esser tornata negli anni ottanta!) solo che nei piccoli centri questa cosa si nota di più che nelle grandi città dove la varietà umana è maggiore….questo è quello che penso io, forse sono una forestiera poco poetica o forse sono solo una persona che, stufa della città (Milano) apprezza di più le cose, i posti semplici e naturali dove vivono persone che ancora hanno una dimensione umana e non assomigliano (per la maggior parte del loro tempo) a dei robottini sempre in movimento e senza spazi per un sorriso o per scambiare due parole….
Forse “l’uomo di pianura” De Donno nel descrivere Monte si è ispirato al ricco deposito di rappresentazioni della Lucania e alla velatura di folklore che ne caratterizza molte. Questo probabilmente non gli ha consentito di vedere con chiarezza alcune cose.
Su altre mi sembra che non abbia tutti i torti. La parte nuova del paese sembra anche a me bruttarella. Non trovate?
Piuttosto oggettiva mi sembra l’annotazione sul fatto che la Chiesa Madre non abbia piazza. Non è un demerito, ma un fatto.
Bisognerebbe poi capire quando è stata fatta la visita poiché è del tutto vero che per tanti anni la stessa Chiesa è stata chiusa e circondata da impalcature il cui noleggio dovette costare una cifra. Ricordo che al riguardo il parroco diffuse anche un volantino piuttosto esplicito.
Più in generale mi sembra che il paese nel suo insieme non soltanto manca della piazza della cattedrale, ma anche delle altre due classiche piazze proprie al nostro modello di città: quella civica e quella del mercato.
La mia ipotesi è che ciò sia dovuto al fatto che l’attuale centro storico del paese –da Porta Sant’Angelo a Piazza Roma- sia la risultante dello sviluppo di diversi nuclei formatisi vicino all’Abbazia, a Torre Vetere, alla Chiesa Madre e al palazzo baronale.
Se questo fosse vero si potrebbe dire che Monte non ha un vero centro perché ne ha avuti diversi. Servirebbe, in parte, anche a spiegare un certo nostro antico individualismo, il tendere ad andare controcorrente, lo spirito d’iniziativa, ecc.; soprattutto rispetto al modo di agire della popolazione di paesi vicini. Siamo controversi e, come si è visto anche in questa occasione, suscettibili. Non che non ci piaccia parlar male del nostro paese, ma che non s’azzardino a farlo gli altri. No?
Personalmente sono convinto che la forma e l’aspetto di una città influisca sul modo di essere della comunità che accoglie.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa chi ne ha studiato la storia urbanistica.
Quanto al fatto che Monte sia povera, non saprei che dire. Non mi sembra povero il suo “parco macchine”. Né mi sembra da poveri l’abitazione tipo. Credo che per una coppia appena sposata e con pochi mezzi sia difficile trovare alloggi di 60-70 metri quadri. Sarò lieto di essere smentito ma mi sembra che alloggi con tagli così piccoli non si costruiscano neanche.
Che poi a Monte ci si debba dispacere per il fatto di essere ai margini della Puglia e, nello stesso tempo – come è possibile?- della Nazione, mi sembra idea assai personale di De Donno. Così come “l’ingenuità nell’interpretare i modelli esterni”. Non era più così gia trent’anni fa…
Detto questo, perché non lo scrivono i montesi il ritratto del paese?
Niente concorsi e premi soliti, ma a quello che sembrerà ai frequentatori del sito il più “vero” verrà offerta dai perdenti una cena. Dovrà mangiarla tutta. Il numero delle portate sarà deciso da chi offre.
Escluderei dal confronto i maschi ultra quarantenni.
Siamo, in genere, già grassi.
Forse “l’uomo di pianura” De Donno nel descrivere Monte si è servito del ricco deposito di rappresentazioni della Lucania ed è stato influenzato dalla velatura di folklore che ne caratterizza molte. Questo probabilmente non gli ha consentito di vedere con chiarezza alcune cose.
Su altre mi sembra che non abbia tutti i torti. La parte nuova del paese sembra anche a me bruttarella. Non trovate?
Piuttosto oggettiva mi sembra l’annotazione sul fatto che la Chiesa Madre non abbia piazza. Non è un demerito, ma un fatto.
Bisognerebbe poi capire quando è stata fatta la visita poiché è del tutto vero che per tanti anni la stessa Chiesa è stata chiusa e circondata da impalcature il cui noleggio dovette costare una cifra. Ricordo che al riguardo il parroco diffuse anche un volantino piuttosto esplicito.
Più in generale mi sembra che il paese nel suo insieme non soltanto manca della piazza della cattedrale, ma anche delle altre due classiche piazze proprie al nostro modello di città: quella civica e quella del mercato.
La mia ipotesi è che ciò sia dovuto al fatto che l’attuale centro storico del paese –da Porta Sant’Angelo a Piazza Roma- sia la risultante dello sviluppo di diversi nuclei formatisi vicino all’Abbazia, a Torre Vetere, alla Chiesa Madre e al palazzo baronale.
Se questo fosse vero si potrebbe dire che Monte non ha un vero centro perché ne ha avuti diversi. Servirebbe, in parte, anche a spiegare un certo nostro antico individualismo, il tendere ad andare controcorrente, lo spirito d’iniziativa, ecc.; soprattutto rispetto al modo di agire della popolazione di paesi vicini. Siamo controversi e, come si è visto anche in questa occasione, suscettibili. Non che non ci piaccia parlar male del nostro paese, ma che non s’azzardino a farlo gli altri. No?
Personalmente sono convinto che la forma e l’aspetto di una città influisca sul modo di essere della comunità che accoglie.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa chi ne ha studiato la storia urbanistica.
Quanto al fatto che Monte sia povera, non saprei che dire. Non mi sembra povero il suo “parco macchine”. Né mi sembra da poveri l’abitazione tipo. Credo che per una coppia appena sposata e con pochi mezzi sia difficile trovare alloggi di 60-70 metri quadri. Sarò lieto di essere smentito ma mi sembra che alloggi con tagli così piccoli non si costruiscano neanche.
Che poi a Monte ci si debba dispacere per il fatto di essere ai margini della Puglia e, nello stesso tempo – come è possibile?- della Nazione, mi sembra idea assai personale di De Donno. Così come “l’ingenuità nell’interpretare i modelli esterni”. Non era più così gia trent’anni fa…
Detto questo, perché non lo scrivono i montesi il ritratto del paese?
Niente concorsi e premi soliti, ma all’autore di quello che sembrerà ai frequentatori del sito il più “vero” verrà offerta dagli altri partecipanti, diciamo i perdenti, una cena. Dovrà mangiarla tutta. Il numero delle portate sarà deciso da chi offre.
Escluderei dal confronto i maschi ultra quarantenni.
Siamo, in genere, già grassi.
Concluderei con un pensiero che dovrebbe farci riflettere
“Les maisons font la ville, mais les citoyens font la cité” (J. J. Rousseau).
E con una considerazione: la “ville” ha le sue rigidità, dobbiamo tenerci quella che abbiamo e impegnarci affinchè non peggiori, ma la “citè” può sempre essere migliorata.
Prof. Magistro…
Molte volte su questo sito con ironia, sarcasmo a denti stretti urlato o sussurrato si è scritto e riscritto un malessere diffuso che può attanagliare diverse realtà della nostra comunità.
Quando parlo di comunità non intendo specificare unicamente il Nostro Paese ” U’ Pais MI'” ma l’intera realtà lucana.
Usare aggettivi del tipo sedotta, dilaniata, usurpata, violentata etc… sembra di parlare di un’area del del terzo mondo.
Pattumiera della campania, sfuttata nelle sue risorse dalle lobby degli idro carburi…prosciugata nelle sue risorse idriche in nome di una solidarietà regionale…
Un po di giorni fa ascoltando Radio 24 commentavano il Libro Gomorra e la Casta….
Bene un giornalista Campano di cui non ricordo il nome… Tracciò un ritratto di chi non decide di emigrare…. e disse:… Possono rimanere solo tre tipologgie di persone:
1) I collusi (coloro che grazie alle loro conoscenze possono vive Benissino);
2) I nulla facenti che grazie all’assistenzialismo nel bene o nel male vivono…
3) Gli Eroi che cercano di sopravvivere vivendo in una realtà contaminata nella sua mentalità in cui si pensa che debbano essere gli altri ad occuparsi di loro….
modestamente aggiungo una categoria
4) aggiungo un’altra categoria i “Cog..oni”…che credono che prima o poi le cose cambino e ci sia la vera Meritocrazia.
Buona giornata a tutti io ritorno nella mia paranza Mentale dove vige la latitanza…
Ma chi è tra l’altro sto tipo?E’ uno che ha a che fare con monte,è un giornalista?boh!!certo è che la descrizione del nostro paese è fin troppo negativa, e non mi sembra proprio che monte ed i montesi siano così!
evidentemente la sua macchina fotografica non ha un buon flash. Evidentemente per fare bella figura nel suo blog e tra i suoi amici ha pensato bene di abbellire la descrizione di una realtà che non è realtà. Ad esempio lei dice: “Stranamente la Chiesa Matrice non si affaccia su una piazza, ma su una via secondaria che si insinua tra vecchie casupole, lasciata nell’inagibilità dal terremoto dell’80 da ancor più inagibili coscienze, monumento dell’abbandono.” cosa che non corrisponde al vero.
Quella chiesa è perfettamente funzionante è agibile così come la stragrande maggioranza delle coscienze di questa città. Noi, caro sign De Donno, non nascondiamo i nostri difetti, conosciamo i nostri limiti e sicuramente non siamo così inconscienti come lei pensa.
Caro amico, dai paesi vicini ci dicono che noi montesi siamo ” cap tost ” cioè testa dura. Questo significa che siamo persone testarde, siamo gente disposta a fare sacrifici pur di arrivare ad un obiettivo. Ci ha anche accusato di marginalità. Io invece credo che sono le sue sensazioni ad essere marginali e superficiali.
Ripeto io ed altre persone in questo sito abbiamo sempre criticato i nostri comportamenti, la nostra mentalità. Da questo forse si può capire che abbiamo tanti difetti, ma non siamo certo marginali ed incoscienti.
Lei, caro sign De Donno, è uno che sa scrivere e che cerca di trasmettere emozioni. Avrà fatto una bella figura con i suoi amici e conoscenti descrivendo Montescaglioso in questo modo. Chissà qualche lettore ha anche apprezzato la sua capacità di osservatore. Io invece disprezzo di lei la sua capacità di farsi bello anche a costo di inventarsi personaggi strani e inesistenti e di giudicarci come pappagali che pensano a giocare alla platea vip.
Sconcertante l’articolo… ci sono delle frasi e dei termini che mi hanno lasciata esterrefatta! Paese “anonimo e bruttino” in lontananza? Ma se i contorni del nostro paese sono così belli da essere su ogni locandina delle iniziative montesi!! “Piazza tipica di ogni paese AGRICOLO del sud”-“Chiacchiere sempre uguali dei VECCHI”? Ed io che reputavo quell’immagine come l’emblema della nostra realtà, la cosa più bella: la piazza con gli anziani che chiacchierano… La Chiesa Madre criticata per la sua posizione nel paese…MA COSA VUOLE, SIGNOR DE DONNO, L’EFFETTO “VIA DELLA CONCILIAZIONE-BASILICA DI S.PIETRO”? “Isolamento di una terra SFORTUNATA ai margini della Puglia e della NAZIONE”… Fino a prova contraria noi siamo l’esempio di una comunità partecipe e viva, vèdansi anche le tante iniziative di Montescaglioso.net! Ma la cosa più grave…IL DIALETTO… che è la NOSTRA STORIA…!! Io inviterei il sign.DE DONNO ad ascoltare le nostre voci, a guardare il nostro paese per quello che è realmente, e non fermarsi alle sue “sensazioni” modificate dalla FORZATA vena poetica che ha voluto sfoggiare. Dalla sua descrizione sembriamo degli alieni, ed il nostro paesello un rudimentale agglomerato di case e di disordine, abitato da gente che tenta di globalizzarsi INVANO. Sign. De Donno, legga un po’ di storia di Montescaglioso…tutto ciò che contorna la nostra Abbazia, le leggende su quella che lei definisce “annoiata statua di S.Rocco”… Probabilmente lei vive di MONTAGNE RUSSE, DI AGGLOMERATI DI CEMENTO, DI PERFEZIONE ARTISTICA (tipo i LEGO, no?)… noi viviamo di storia, di tradizioni, e sicuramente di umiltà…quella che in lei manca, date le considerazioni che ha fatto sulla nostra terra. Ho riportato alcune sue frasi… così, per concludere, ne riporto un’altra:”Dalle mie parti su quel ragazzo pioverebbero commenti pesanti come sassate dalla gente STUPIDA COME ME”…ma a questa frase non aggiungo mie considerazioni: non ce n’è bisogno.
Non credo ke questa persona sia stata realmente a Montescaglioso,sia perchè è ritenuta una delle città più belle della zona,grazie alla famosissima e maestosa abbazia che ci ritroviamo,e sia perchè NOI cittadini montesi nn siamo così ignoranti e goffi come lui ci ha descritto.Inoltre,rispetto a molti altri paesi della Basilicata, MONTESCAGLIOSO è molto più moderna,sia dal punto di vista urbanistico ke da quello civile.Mi dispiace,ma credo ke questa persona debba rivedere il suo articolo,perchè in esso non c’è nulla di vero.
ragazzi, eppure non è poi così negativo quest’articolo. A parte le gaffe sparse qua e là, direi che De Donno ha cercato di improvvisarsi poetico senza purtroppo riuscirci. E’ stata proprio questa incapacità a far sembrare l’articolo negativo. Vi dirò, io mi riconosco e riconosco Monte in alcune (poche) delle cose che ha detto!
Signori, non per fare sempre quello che và controcorrente…..ma non capisco la vostra indignazione!!! Sicuramente può essere più o meno condivisibile l’impressione che Monte ha dato al tizio in questione.
Ma non credo assolutamente che sia negativa. A tratti la trovo romantica…. certo un pò parziale, ma in alcuni punti, a mio avviso, anche azzeccata.
riporto un passo dell’articolo di sto de donno: “..la Lucania che è in ognuno di noi, un luogo dell’anima isolato, malinconico, cronicamente disadattato, da sempre ai margini della Città degli uomini, eppure così intimamente bello..” parla di isolato, malinconico, cronicamente disadattato , ai margini della civiltà…. nn sò cosa si può dire di peggio di un paese e dei suoi abitanti. ah, si è vero…poi dice intimamente bello è questo che voi vedete di positivo nell’articolo? secondo me il disadattato è lui
Perfettamente d’accordo con ogni parola detta da Scazzariello. Art e Corvo, qui non si sta dicendo che Montescaglioso è come Milano. Sappiamo tutti com’è il nostro paese, sappiamo tutti che non è il massimo della modernità, sappiamo tutti come funziona il treno F.A.L., sappiamo tutti che l’urbanistica non è perfetta: sappiamo tutti quali sono i limiti del nostro paese. Qui non si sta discutendo sul dettaglio, ma sul senso globale dell’articolo e sulla conclusione tratta da tutto il discorso. Penso di parlare oggettivamente quando affermo che qualsiasi persona che legga quelle righe si faccia un’idea totalmente negativa. Montescaglioso è stata dipinta come un paese fantasma, abbandonato dalla vita, dal calore umano, dai giovani. Un paese disperso fra i colli, luogo più per eremiti che per gente che vuol vivere in società. Sembra che Cristo si sia fermato veramente a Eboli leggendo quelle righe, quando sappiamo che non è così. Sembra che descriva l’ambientazione giusta per un film horror, in cui i protagonisti arrivano in un paese sperduto, abbandonato da Dio e dal mondo, in cui si aggirano persone-fantasma, buffe, strane, inquietanti. Ma voi la vedete così Montescaglioso? Vi ritrovate davvero in quelle parole? Avete davvero questo concetto negativo di Monte, per non aver avuto l’impressione di irrealtà intrinseca nel discorso di questo signore? Questo per rispondere ai due compaesani.
Per quanto riguarda il signor De Donno, non credo sia da attribuire la sua origine al lontano nord. Se ho ben intuito, dovrebbe essere di Bari o provincia. E allora potrei capire il “disagio” di proseguire verso l’entroterra, per chi vive sulla costa, potrei capire il senso di solitudine nel passare da una città con un numero di abitanti di gran lunga superiore a quello del nostro paese, potrei capire le differenze che separano la Puglia dalla Basilicata, ma molte cose che ha descritto per le nostre zone valgono anche per le sue in fin dei conti. Rispetto il punto di vista del signor De Donno, ma bisogna ammettere che l’esagerazione c’è stata, così come una sorta di pregiudizio iniziale (sempre se le mie intuizioni sono giuste).
Sarebbe bello un confronto con questo signore, sarebbe bello se accettasse l’inivito di unirsi alla community. Nell’attesa, esprimo il mio disappunto.
P.S.: Corvo, mi piacerebbe capire precisamente cosa intendi per Romanticismo, perché di volta in volta te ne esci con qualche accezione diversa.
Non capisco proprio il vostro sentirvi offesi. Un turista è venuto a trovarci un giorno qualunque di qualche anno fa e ha messo giù le sue impressioni… secondo voi ha descritto una realtà inesistente? Cosa conta? Sono le SUE impressioni, chissà…. magari influenzate anche da qualche pregiudizio, come ipotizza Ape.
In più quello che descrive a me non sembra affatto campato in aria né totalmente inventato. L’abbazia in abbandono? Lo era fino a 2 anni fa… tipica piazza del sud con le chiacchiere dei vecchi sempre uguali… perché non è così?
isolato, malinconico, ai margini…. non ci piacciono questi aggettivi? Non è vero? Bhè allora cominciamo a chiederci perché uno che viene da fuori ha questa impressione piuttosto che indignarci. A me l’articolo è piaciuto e ho letto un messaggio positivo dell’autore… smettiamola di scandalizzarci per ogni critica che ci viene rivolta (ammesso che l’autore volesse criticare) e anzi approfittiamone per un crescita.
Ciffo, il signor DE DONNO ha dipinto negativamente le cose di cui noi viviamo: l’Abbazia, la Chiesa Madre, la Piazza con la gente che chiacchiera (l’hai mai vista la copertina del libro “u pais mi'”? c’è esattamente quell’immagine: la piazza molti anni fa, con qualche anziano, e la statua di S.Rocco). Quest’ultima immagine lui l’ha resa APATICA, quando(almeno per me) non lo è affatto!! Ok, ha dato il suo giudizio, ha espresso ciò che ha visto, ma le sue parole sono troppo precise e dirette per essere di un visitatore: cosa ne sa lui di come si vive e di come viviamo NOI il nostro paese?! Non è sempre un “voler far critica” di tutto, pènsaci.
Bene bene noto con estremo piacere che c’è qualcuno che non è in paranza……
stessa mia considerazione sull’articolo De Donno …. con conseguente ricostruzione grafica…
Cmq proporrei un metodo altamente democratico…. Invitare in Sig. DE DoNNo poi prenderlo condannarlo alla pubblica gogna…con un banditore che legge l’articolo nella pubblica piazza…così ogni cittadino potra esercitare asseconda se approva o meno lo scritto qualsiasi azione sul DE Donno….
Questa era l’opzione democratica…
Poi sipotrebbe invitare ad un tour il De Donno con tanto di cena… e poi per aiutargli la digestione…gli si fa bere un paio di bicchieri di olio di ricino….
ciao
Non c’è bisogno di arrivare a tanto: basterebbe semplicemente invitare il sign De Donno a visitare un’altra volta il paese, magari con una guida turistica che gli racconti qualcosa in più… Per la cena, non ci sono problemi: gli possiamo far degustare le nostre specialità tipiche e, credimi, se assaggiasse il buon vino che produciamo, frutto di quella “piana ben coltivata” che lui cita, si renderà conto che è TUTT’ALTRO CHE “MONOTONO”…
Vedo che (presumo) appena arrivato già all’opera per dare una dritta a questi monelli.
A me questo articolo o lettera non si capisce cosa fosse
Non è piaciuto semplicemente perchè da come è stato esposto qualcosa mi dice che il signore più che esserci stato le cose se le sia fatte raccontare da qualcuno.
Queste cose raccontate sono state condite da periodi che andrebbero benissimo in qualsiasi altro contesto in qualsiasi altra zona del mondo.
Felice, una volta estrapolate le frasi che riguardano direttamente Monte ti accorgerai che non siamo affatto così. Indignazione lo troverei troppo pesante.
Rimane il parere, di una persona, che va comunque rispettato.
Io non mi indigno, anzi, ci rido sopra.
Il romanticisismo che intravede corvo, secondo me, è scopiazzato da vecchie riviste anni 70 di viaggi e vacanze o da qualche vecchio servizio di Bevilacqua a Sereno Variabile.
In conclusione e dovendo riassumere il tutto:
Come direbbe il buon Ziliani di controcampo: DELUSIONE!
Mi sembrano veramente esagerate certe reazioni allo scritto di G. Di Donno che, visto il riferimento alla chiesa madre chiusa, è anche vecchio di un bel pò di anni. Secondo me rende bene certe atmosfere del paese che alla fine sono quelle che incantano chi proviene dalla grande città. E che cosa c’è di offensivo nello scritto ? Il paese si presenta esattamente così specie in estate: indolente, lento, con le chiacchiere in piazza. E queste cose fanno anche la qualità della vita nei piccoli borghi del Sud. Di personaggi come quello descritto in moto se ne possono trovare a iosa in giro per le strade. Trovo questo breve scritto estremamente ripettoso e pervaso delle suggestioni che in fondo ci spingono a mantenere il legame con il paesello. E la conclusione ( ma avete letto bene ?) è una dichiarazione d’amore. Franco C.
” 1 Montesi non sono ricchi, affatto, basta vedere il parco macchine, ma sono molto dignitosi; simpatici ma non stucchevoli, cordiali ma non invadenti, cercano il rispetto rispettando. In questa realtà 1′ immaginario metropolitano prende forme tutte particolari perché, più che i messaggi di quel mondo lontano arrivano gli echi. Fa sorridere l’ingenuità nell’interpretare i modelli esterni imposti tramite TV e giornali.” .. io personalmente non mi riconosco…. mi irrita questo commento fatto su due piedi.. che ne sà sto tizio della gente di montescaglioso? Trovo ” normale ” che faccia un commento del posto..positivo o negativo che sia… alla fine la bellezza di un paese è soggettiva nò..ma della gente? come fa a dire i montesi non sono ricchi…affatto( aggiunge)… ” fa sorridere l’ingenuità”.. ma che ingenuità.. altro che dichiarazione d’amore dai.. Scrivi pure di un posto se lo visiti…ma quanto meno prima di fare osservazioni sulla gente informati … vivi con loro…. altrimenti attieniti a commenti generici..
Ho letto abbastanza attentamente la descrizione fatta dal viaggiatore.
Secondo me per quando è stata scritta, presumo almeno 20 anni fa, era adatta al contesto di vita di quegli anni a Monte. Addirittura alcuni tratti li trovo più che attuali e non offensivi. Ad esempio il fatto che si veda la differenza con la puglia, mi sembra vero, che l’abbazia sia un pò un enorme sentinella superba e imperiosa di un potere che non c’è più, si. Elogio a chi si sta dando da fare per farla conoscere, resta il fatto che è un contenitore vuoto e pare senza destinazione. E poi leggete con attenzione, ci sono ancora delle osservazioni veritiere. Come dice Franco, il bello di Monte forse è proprio questo.
Scusate, piccola nota sulla data: ma solo io vedo scritto in alto venerdì 10 febbraio 2006? Dovrebbe essere la data in cui è stato inserito l’articolo. E secondo voi è una visita di 20 anni fa? E avrebbe senso inserire un articolo su una visita di 20 anni fa? Pensateci un attimino… e ricordiamoci che la Chiesa Madre è, se non erro, da almeno 5 anni che è stata aperta al pubblico..
Ape questo articolo era già uscito in forma cartacea su Liberalia parecchi anni fa… sicuramente prima del febbraio del 2006 quando Franzesca Zito lo ha inserito anche sul suo blog e su monte.net stesso:
Ma questo signor De Donno è un poeta…praticamente ha capito tutto di Monte e dei montesi!Non capisco chi si sente “ferito” dalle sue parole…veramente credete che si sia discostato così tanto dalla realtà?
Non è affatto snobbismo da quattro soldi quando parla del parco macchine!…io stesso a Roma non mi giro ogni volta a guardare una Porche Cayenne che sfreccia in strada, quando è roba di tutti i giorni vederne una nella città! Perchè a Monte non è sulla bocca di tutti quando qualcuno si compra l’ultimo modello della BMW? Ma in un paese è quello che risalta prima agli occhi! mica ci ha dato dei “poveracci squattrinati”… E poi la descrizione dei vecchietti della piazza…c’è pure un detto a monte “A disc chiacchir’ s’à chiazz com’ a l viecchj da Torr”…ma scherziamo? E’ qualcosa di una bellezza e di una rarità incredibile…Nelle grandi città ormai tutto ciò non esiste più e fra trent’anni nel nostro stesso paese chissà…
E dell’abbazia…perchè è un posto “vivo”? Facciamoci un esame di coscienza…quante volte all’anno ci andiamo ad “ammirarla”?Personalmente se non fossero per quegli eventi che si organizzano nella struttura non ci andrei mai…inoltre starò divagando ma avrei preferito lasciare la vecchia Abbazia molto molto meno “cementata”,vabbè ma se le ristrutturazioni l’hanno fatto persone certamente più competenti di me ci sarà un motivo…
Comunque ritengo la descrizione assolutamente molto vicina alla realtà e personalmente mi ritengo orgoglioso di “apparire” in tal modo ad un forestiero!E spero che torni a trovarci questo Signor De Donno!
ormai sono anni che giro il nord italia e mezza europa, e mi capita spesso di incontrare nei cantieri gente di ogni razza e paese, e quasi sempre mi sento ripetere la solita domanda: non mi sembri calabrese, neanche siciliano o napoletano, e nemmeno pugliese, allora di dove cavolosei?, e io con molto orgoglio rispondo che sono lucano. ah, ecco perchè sembri diverso da tutti gli altri terroni.
Leggendo l’articolo di de donno mi sono sentito difronte ancora una volta a quella domanda e ai tanti che continuamente cercano di capire da dove viene la nostra diversità, che non è poca cosa se paragonata alle genti di altre regioni del sud.
è vero non siamo pugliesi, quantomeno non abbiamo quegli atteggiamenti da superuomini che che caratterizzano come un marchio stampato i pugliesi, e nemmeno faciloni come i napoletani, e neanche teste dure come i calabresi o sbruffoni come i siciliani, chiaramente sto parlando di quelle categorie di persone che più si mettono in evidenza per ogni regione senza con questo voler offendere la tanta gente per bene che vive in quelle regioni e che magari non si sa nenche dove sta. Detto questo devo dire che io un po mi ritrovo nella descrizione di dedonno, un po malinconico e solitario, come in mezzo ad una bella poesia che ti lascia sognare e che poi ti ripporta con i piedi per terra appena finita.
certo il tutto va visto nel contesto in cui de donno ha visitato monte, e magari le persone che ha incontrato, però credetemi la descrizione fatta non si discosta poi molto dalla realtà. non foss’altro per il parco macchine che forse lui non ha avuto modo di vedere per intero, altrimenti si sarebbe accorto di quante sfavillanti mercedes o bmw o altre macchinoni gironzolano per il paese ammorbando l’aria di sera. o probabilmente nel fare il giro per le stradine non si è imbattuto nei tanti cocci di vetro di bottiglie di birra rotte o peggio di laghi di pipì vicino ai portoni che cretini, forse imitatori di culture non lucane, lasciano ogni sera con enorme menefreghismo e mancanza di rispetto nei confronti degli altri, daltronde come darli torto se poi i bagni pubblici puzzano cosi tanto che neanche una sofisticata maschera antigas basterebbe.
chissa de donno queste cose non le ha notate, o anche se lo ha fatto si è guardato bene dal descriverle sapendo che forse se lo avesse fatto ci avrebbe tolto un po di nostra lucanità.
La mia impressione è che il signor De Donno sia convinto di aver scritto qualcosa di bello sul paese e sulla sua gente. Il punto è che si è abbandonato ad una descrizione troppo profonda per essere un visitatore di passaggio, avendo la pretesa di cogliere l’anima sia del luogo, che delle persone. Naturalmente non riesce (e non può riuscire) nel suo intento dato che ciò è possibile solo a chi il paese lo ha vissuto in un arco di tempo quantomeno “medio”. D’altra parte, il nostro fallisce anche nella sua osservazione di fatti più puramente oggettivi, dimostrando uno sguardo appannato (almeno un po’) dal pregiudizio: dire che Montescaglioso non è ricca soprattutto basandosi sul suo “parco macchine” (anche se la sua osservazione risalisse a diversi anni fa) suggerisce o difficoltà visive o ignoranza nel campo dei motori. Comunque, bando alle ciance, siccome credo che in nessuna parte d’Italia (neanche la più sperduta) esista (purtroppo o per fortuna, non so) un posto con abitanti/giovani (ingenui) come quelli descritti nell’articolo del De Donno, alla fine penso che si sia lasciato andare (lui sì) alla sua naiveté e abbia un po’ sognato.
Credo che ognuno di noi abbia fatto dei commenti a caldo su un luogo, che sia un paese o una citta’, positivi o negativi senza realmente conoscere bene il tutto.
Credo bisognerebbe far tesoro di quanto scritto. Il nome di monte gira, i commenti non sono cosi’ maligni e il linguaggio e’ davvero molto, molto ricercato.
ma figurati RosaRosae..chi s’infuoca… ho solo precisato il mio punto di vista su quanto letto. Tutto qua. Quando si parla senza conoscere, qualunque cosa essa sia, mi infastidisce… 😛
io quest’articolo l’avevo letto già anni fa…secondo me è bellissimo…anzi, me l’ero pure stampato per conservarlo….secondo me quella che state conducendo è una discussione futilissima….ce ne sarebbero di cose importanti che riguardano questa regione e in particolare il nostro paese di cui parlare….
Ho letto i primi commenti e la curiosità di leggere l’articolo mi ha travolto. Mi aspettavo critiche banali, considerazioni totalmente fuori luogo, cattiverie gratuite. Niente di tutto questo. L’unica cosa che ho avvertito è la sensazione che l’articolo fosse un pò datato, cosa poi confermata da qualcuno nei commenti. Per il resto non credo ci fosse negatività, penso invece che quanto descritto sia in buona parte corrispondente al vero. Devo essere sincero: spero che il signor De Donno non legga mai i vostri commenti risentiti e molte volte cattivi. “Non c’è nulla di vero” ha scritto qualcuno, “solo pregiudizi”. Santo cielo, ma dove vive? Non serve essere “forestieri” per avvertire le sensazioni descritte nell’articolo incriminato. E’ sufficiente vivere fuori e poi tornare al mio paese sempre uguale a se stesso. E’ sufficiente tornarci in inverno per averne conferma, per avvertire la sensazione di abbandono, di paese addormentato, ai margini, lento. Le posizioni prese contro l’articolo sono dettate, secondo me, più da orgoglio ferito che da effettiva convinzione. Chi di noi non si è mai lamentato dell’assenza di qualsiasi forma di svago che non sia un bar? Chi di noi non ha mai scherzato sui trent’anni serviti per rendere agibile l’abbazia o sui venti serviti per la chiesa Madre? Chi di noi non ha mai criticato l’assenza di marciapiedi e le strade troppo strette e sgangherate anche nei nuovi quartieri? E dai? Certo il parco macchine non è affatto povero ma si tratta di mostri di cilindrate e dimensioni improponibili per un paese fatto di viuzze ormai tutte a senso unico, tanto più che la maggior parte di questi oggetti hanno fatto più lavaggi che Kilometri. Il che potrebbe confermare “l’ingenuità nell’interpretare i modelli esterni”. Però mi chiedo: ma siamo proprio sicuri che questa immagine di Montescaglioso non sia quella che intimamente tutti noi amiamo. A parte le prese di posizione dettate dalla rabbia nei confronti di chi si è permesso di giudicarci, siamo certi che questo stato di cose non sia quello che vogliamo. Sapere di appartenere ad un paese in cui la “statua di San Rocco ascolta un po’ annoiata le chiacchiere sempre uguali dei vecchi” e l’urbanistica si presenta “strana, irregolare, un groviglio di case e strade adattatosi come un guanto alla morfologia di un terreno molto simile alle montagne russe, impraticabile in bicicletta” e in cui “la vecchia porta del paese si affaccia all’orizzonte come una grande finestra su ancor più grandi spazi: un paesaggio bello di una bellezza rarefatta che sfugge al tempo” mi fa sentire orgoglioso. Sapere che dalla vista che il paese offre “si coglie il malinconico senso di isolamento di questa terra sfortunata, dimenticata, messa ai margini della Puglia e della Nazione, cui generosamente dà acqua, petrolio, metano” e che “Questo senso di marginalità impregna le persone, lo si ritrova nei loro occhi, nei loro gesti, nel loro dialetto, un fardello secolare passato di generazione in generazione” , mi fa sentire fiero. Magari bisogna vivere in altri posti, in posti cosiddetti “moderni” per apprezzare quello che si avverte a Monte. Magari è così, e siccome io vivo in un posto del NORD, sono orgoglioso di essere di una Monte così. E sono sicuro che il signor De Donno lo sarebbe anche lui.
Sempre più sconcertata, turbata, sconfortata, dispiaciuta, desolata.
..assurdo, essere considerati così semplicioni..ingenui… ma scherziamo? forse il tipetto crede di aver aver a che fare con una massa di ignorantoni e nulla facenti… non ho parole,mi infastidisce molto questo atteggiamento ..
Sarò sincero,
Non mi identifico affatto nei personaggi descritti da questo signore.
Secondo me descrive delle cose più sul sentito dire che ad averle vissute realmente.
Cara Ape fossi in te non sarei nessuna delle cose che dici…sono una “forestiera” anche io e ti assicuro che tutto si può dire del tuo paese tranne che faccia una brutta impressione: forse chi ha scritto quelle parole ha esagerato nel voler descrivere Monte in maniera decadente e naif ma credo solo che si sia fatto prendere dai toni poetici che il posto ed il paesaggio che lo circonda ispirano a chi, magari come me, è più abituato al cemento che non alla natura in tutto il suo splendore…e quanto alla descrizione delle persone che vivono a Monte l’unica cosa che mi viene da pensare è che l’autore dell’articolo non sia un così attento osservatore come vuol far credere…personaggi singolari esistono ovunque, in ogni città grande o piccola che sia e ovunque c’è chi apprezza certe “stavaganze” e chi no….quanto poi alla scopiazzatura della televisione (nenche foste nel terso mondo…) direi che, anche in questo caso l’osservatore è stato poco attento: ovunque i ragazzini si vestono, pettinano e truccano in modo abbastanza improponibile (…mi sembra di esser tornata negli anni ottanta!) solo che nei piccoli centri questa cosa si nota di più che nelle grandi città dove la varietà umana è maggiore….questo è quello che penso io, forse sono una forestiera poco poetica o forse sono solo una persona che, stufa della città (Milano) apprezza di più le cose, i posti semplici e naturali dove vivono persone che ancora hanno una dimensione umana e non assomigliano (per la maggior parte del loro tempo) a dei robottini sempre in movimento e senza spazi per un sorriso o per scambiare due parole….
Forse “l’uomo di pianura” De Donno nel descrivere Monte si è ispirato al ricco deposito di rappresentazioni della Lucania e alla velatura di folklore che ne caratterizza molte. Questo probabilmente non gli ha consentito di vedere con chiarezza alcune cose.
Su altre mi sembra che non abbia tutti i torti. La parte nuova del paese sembra anche a me bruttarella. Non trovate?
Piuttosto oggettiva mi sembra l’annotazione sul fatto che la Chiesa Madre non abbia piazza. Non è un demerito, ma un fatto.
Bisognerebbe poi capire quando è stata fatta la visita poiché è del tutto vero che per tanti anni la stessa Chiesa è stata chiusa e circondata da impalcature il cui noleggio dovette costare una cifra. Ricordo che al riguardo il parroco diffuse anche un volantino piuttosto esplicito.
Più in generale mi sembra che il paese nel suo insieme non soltanto manca della piazza della cattedrale, ma anche delle altre due classiche piazze proprie al nostro modello di città: quella civica e quella del mercato.
La mia ipotesi è che ciò sia dovuto al fatto che l’attuale centro storico del paese –da Porta Sant’Angelo a Piazza Roma- sia la risultante dello sviluppo di diversi nuclei formatisi vicino all’Abbazia, a Torre Vetere, alla Chiesa Madre e al palazzo baronale.
Se questo fosse vero si potrebbe dire che Monte non ha un vero centro perché ne ha avuti diversi. Servirebbe, in parte, anche a spiegare un certo nostro antico individualismo, il tendere ad andare controcorrente, lo spirito d’iniziativa, ecc.; soprattutto rispetto al modo di agire della popolazione di paesi vicini. Siamo controversi e, come si è visto anche in questa occasione, suscettibili. Non che non ci piaccia parlar male del nostro paese, ma che non s’azzardino a farlo gli altri. No?
Personalmente sono convinto che la forma e l’aspetto di una città influisca sul modo di essere della comunità che accoglie.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa chi ne ha studiato la storia urbanistica.
Quanto al fatto che Monte sia povera, non saprei che dire. Non mi sembra povero il suo “parco macchine”. Né mi sembra da poveri l’abitazione tipo. Credo che per una coppia appena sposata e con pochi mezzi sia difficile trovare alloggi di 60-70 metri quadri. Sarò lieto di essere smentito ma mi sembra che alloggi con tagli così piccoli non si costruiscano neanche.
Che poi a Monte ci si debba dispacere per il fatto di essere ai margini della Puglia e, nello stesso tempo – come è possibile?- della Nazione, mi sembra idea assai personale di De Donno. Così come “l’ingenuità nell’interpretare i modelli esterni”. Non era più così gia trent’anni fa…
Detto questo, perché non lo scrivono i montesi il ritratto del paese?
Niente concorsi e premi soliti, ma a quello che sembrerà ai frequentatori del sito il più “vero” verrà offerta dai perdenti una cena. Dovrà mangiarla tutta. Il numero delle portate sarà deciso da chi offre.
Escluderei dal confronto i maschi ultra quarantenni.
Siamo, in genere, già grassi.
Forse “l’uomo di pianura” De Donno nel descrivere Monte si è servito del ricco deposito di rappresentazioni della Lucania ed è stato influenzato dalla velatura di folklore che ne caratterizza molte. Questo probabilmente non gli ha consentito di vedere con chiarezza alcune cose.
Su altre mi sembra che non abbia tutti i torti. La parte nuova del paese sembra anche a me bruttarella. Non trovate?
Piuttosto oggettiva mi sembra l’annotazione sul fatto che la Chiesa Madre non abbia piazza. Non è un demerito, ma un fatto.
Bisognerebbe poi capire quando è stata fatta la visita poiché è del tutto vero che per tanti anni la stessa Chiesa è stata chiusa e circondata da impalcature il cui noleggio dovette costare una cifra. Ricordo che al riguardo il parroco diffuse anche un volantino piuttosto esplicito.
Più in generale mi sembra che il paese nel suo insieme non soltanto manca della piazza della cattedrale, ma anche delle altre due classiche piazze proprie al nostro modello di città: quella civica e quella del mercato.
La mia ipotesi è che ciò sia dovuto al fatto che l’attuale centro storico del paese –da Porta Sant’Angelo a Piazza Roma- sia la risultante dello sviluppo di diversi nuclei formatisi vicino all’Abbazia, a Torre Vetere, alla Chiesa Madre e al palazzo baronale.
Se questo fosse vero si potrebbe dire che Monte non ha un vero centro perché ne ha avuti diversi. Servirebbe, in parte, anche a spiegare un certo nostro antico individualismo, il tendere ad andare controcorrente, lo spirito d’iniziativa, ecc.; soprattutto rispetto al modo di agire della popolazione di paesi vicini. Siamo controversi e, come si è visto anche in questa occasione, suscettibili. Non che non ci piaccia parlar male del nostro paese, ma che non s’azzardino a farlo gli altri. No?
Personalmente sono convinto che la forma e l’aspetto di una città influisca sul modo di essere della comunità che accoglie.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa chi ne ha studiato la storia urbanistica.
Quanto al fatto che Monte sia povera, non saprei che dire. Non mi sembra povero il suo “parco macchine”. Né mi sembra da poveri l’abitazione tipo. Credo che per una coppia appena sposata e con pochi mezzi sia difficile trovare alloggi di 60-70 metri quadri. Sarò lieto di essere smentito ma mi sembra che alloggi con tagli così piccoli non si costruiscano neanche.
Che poi a Monte ci si debba dispacere per il fatto di essere ai margini della Puglia e, nello stesso tempo – come è possibile?- della Nazione, mi sembra idea assai personale di De Donno. Così come “l’ingenuità nell’interpretare i modelli esterni”. Non era più così gia trent’anni fa…
Detto questo, perché non lo scrivono i montesi il ritratto del paese?
Niente concorsi e premi soliti, ma all’autore di quello che sembrerà ai frequentatori del sito il più “vero” verrà offerta dagli altri partecipanti, diciamo i perdenti, una cena. Dovrà mangiarla tutta. Il numero delle portate sarà deciso da chi offre.
Escluderei dal confronto i maschi ultra quarantenni.
Siamo, in genere, già grassi.
Concluderei con un pensiero che dovrebbe farci riflettere
“Les maisons font la ville, mais les citoyens font la cité” (J. J. Rousseau).
E con una considerazione: la “ville” ha le sue rigidità, dobbiamo tenerci quella che abbiamo e impegnarci affinchè non peggiori, ma la “citè” può sempre essere migliorata.
Prof. Magistro…
Molte volte su questo sito con ironia, sarcasmo a denti stretti urlato o sussurrato si è scritto e riscritto un malessere diffuso che può attanagliare diverse realtà della nostra comunità.
Quando parlo di comunità non intendo specificare unicamente il Nostro Paese ” U’ Pais MI'” ma l’intera realtà lucana.
Usare aggettivi del tipo sedotta, dilaniata, usurpata, violentata etc… sembra di parlare di un’area del del terzo mondo.
Pattumiera della campania, sfuttata nelle sue risorse dalle lobby degli idro carburi…prosciugata nelle sue risorse idriche in nome di una solidarietà regionale…
Un po di giorni fa ascoltando Radio 24 commentavano il Libro Gomorra e la Casta….
Bene un giornalista Campano di cui non ricordo il nome… Tracciò un ritratto di chi non decide di emigrare…. e disse:… Possono rimanere solo tre tipologgie di persone:
1) I collusi (coloro che grazie alle loro conoscenze possono vive Benissino);
2) I nulla facenti che grazie all’assistenzialismo nel bene o nel male vivono…
3) Gli Eroi che cercano di sopravvivere vivendo in una realtà contaminata nella sua mentalità in cui si pensa che debbano essere gli altri ad occuparsi di loro….
modestamente aggiungo una categoria
4) aggiungo un’altra categoria i “Cog..oni”…che credono che prima o poi le cose cambino e ci sia la vera Meritocrazia.
Buona giornata a tutti io ritorno nella mia paranza Mentale dove vige la latitanza…
Ma chi è tra l’altro sto tipo?E’ uno che ha a che fare con monte,è un giornalista?boh!!certo è che la descrizione del nostro paese è fin troppo negativa, e non mi sembra proprio che monte ed i montesi siano così!
giuliano
Caro sign De Donno,
evidentemente la sua macchina fotografica non ha un buon flash. Evidentemente per fare bella figura nel suo blog e tra i suoi amici ha pensato bene di abbellire la descrizione di una realtà che non è realtà. Ad esempio lei dice: “Stranamente la Chiesa Matrice non si affaccia su una piazza, ma su una via secondaria che si insinua tra vecchie casupole, lasciata nell’inagibilità dal terremoto dell’80 da ancor più inagibili coscienze, monumento dell’abbandono.” cosa che non corrisponde al vero.
Quella chiesa è perfettamente funzionante è agibile così come la stragrande maggioranza delle coscienze di questa città. Noi, caro sign De Donno, non nascondiamo i nostri difetti, conosciamo i nostri limiti e sicuramente non siamo così inconscienti come lei pensa.
Caro amico, dai paesi vicini ci dicono che noi montesi siamo ” cap tost ” cioè testa dura. Questo significa che siamo persone testarde, siamo gente disposta a fare sacrifici pur di arrivare ad un obiettivo. Ci ha anche accusato di marginalità. Io invece credo che sono le sue sensazioni ad essere marginali e superficiali.
Ripeto io ed altre persone in questo sito abbiamo sempre criticato i nostri comportamenti, la nostra mentalità. Da questo forse si può capire che abbiamo tanti difetti, ma non siamo certo marginali ed incoscienti.
Lei, caro sign De Donno, è uno che sa scrivere e che cerca di trasmettere emozioni. Avrà fatto una bella figura con i suoi amici e conoscenti descrivendo Montescaglioso in questo modo. Chissà qualche lettore ha anche apprezzato la sua capacità di osservatore. Io invece disprezzo di lei la sua capacità di farsi bello anche a costo di inventarsi personaggi strani e inesistenti e di giudicarci come pappagali che pensano a giocare alla platea vip.
.. ho invitato il ” gentilissimo ” Sig. De Donno ad unirsi a noi…ai nostri commenti.. vedremo che farà… 👿
Brava Patty. Ottima idea.
Sconcertante l’articolo… ci sono delle frasi e dei termini che mi hanno lasciata esterrefatta! Paese “anonimo e bruttino” in lontananza? Ma se i contorni del nostro paese sono così belli da essere su ogni locandina delle iniziative montesi!! “Piazza tipica di ogni paese AGRICOLO del sud”-“Chiacchiere sempre uguali dei VECCHI”? Ed io che reputavo quell’immagine come l’emblema della nostra realtà, la cosa più bella: la piazza con gli anziani che chiacchierano… La Chiesa Madre criticata per la sua posizione nel paese…MA COSA VUOLE, SIGNOR DE DONNO, L’EFFETTO “VIA DELLA CONCILIAZIONE-BASILICA DI S.PIETRO”? “Isolamento di una terra SFORTUNATA ai margini della Puglia e della NAZIONE”… Fino a prova contraria noi siamo l’esempio di una comunità partecipe e viva, vèdansi anche le tante iniziative di Montescaglioso.net! Ma la cosa più grave…IL DIALETTO… che è la NOSTRA STORIA…!! Io inviterei il sign.DE DONNO ad ascoltare le nostre voci, a guardare il nostro paese per quello che è realmente, e non fermarsi alle sue “sensazioni” modificate dalla FORZATA vena poetica che ha voluto sfoggiare. Dalla sua descrizione sembriamo degli alieni, ed il nostro paesello un rudimentale agglomerato di case e di disordine, abitato da gente che tenta di globalizzarsi INVANO. Sign. De Donno, legga un po’ di storia di Montescaglioso…tutto ciò che contorna la nostra Abbazia, le leggende su quella che lei definisce “annoiata statua di S.Rocco”… Probabilmente lei vive di MONTAGNE RUSSE, DI AGGLOMERATI DI CEMENTO, DI PERFEZIONE ARTISTICA (tipo i LEGO, no?)… noi viviamo di storia, di tradizioni, e sicuramente di umiltà…quella che in lei manca, date le considerazioni che ha fatto sulla nostra terra. Ho riportato alcune sue frasi… così, per concludere, ne riporto un’altra:”Dalle mie parti su quel ragazzo pioverebbero commenti pesanti come sassate dalla gente STUPIDA COME ME”…ma a questa frase non aggiungo mie considerazioni: non ce n’è bisogno.
Non credo ke questa persona sia stata realmente a Montescaglioso,sia perchè è ritenuta una delle città più belle della zona,grazie alla famosissima e maestosa abbazia che ci ritroviamo,e sia perchè NOI cittadini montesi nn siamo così ignoranti e goffi come lui ci ha descritto.Inoltre,rispetto a molti altri paesi della Basilicata, MONTESCAGLIOSO è molto più moderna,sia dal punto di vista urbanistico ke da quello civile.Mi dispiace,ma credo ke questa persona debba rivedere il suo articolo,perchè in esso non c’è nulla di vero.
A dire la verità, io mi sono un po’ divertito a leggere questo articolo..
Anche se mi sono subito reso conto che in effetti ha esagerato. (e parecchio)
Però mi chiedo, se non si fosse fermato a Montescaglioso, e avrebbe proseguito, raggiungendo l’entroterra lucano?!
Sono proprio curioso di sapere che cosa avrebbe scritto!
Comunque è pur sempre un opinione di una persona esterna al nostro mondo, che forse è abituata a vedere altri scenari..
E poi mi sembra che sapesse già cosa scrivere prima di giungere nel nostro paese.. pregiudizi?
ragazzi, eppure non è poi così negativo quest’articolo. A parte le gaffe sparse qua e là, direi che De Donno ha cercato di improvvisarsi poetico senza purtroppo riuscirci. E’ stata proprio questa incapacità a far sembrare l’articolo negativo. Vi dirò, io mi riconosco e riconosco Monte in alcune (poche) delle cose che ha detto!
A presto!
Signori, non per fare sempre quello che và controcorrente…..ma non capisco la vostra indignazione!!! Sicuramente può essere più o meno condivisibile l’impressione che Monte ha dato al tizio in questione.
Ma non credo assolutamente che sia negativa. A tratti la trovo romantica…. certo un pò parziale, ma in alcuni punti, a mio avviso, anche azzeccata.
Boh…..sarò io quello strano!!!
Buon pomeriggio
Corvo, c’è sintonia! Stesso messaggio nello stesso tempo 🙂
riporto un passo dell’articolo di sto de donno:
“..la Lucania che è in ognuno di noi, un luogo dell’anima isolato, malinconico, cronicamente disadattato, da sempre ai margini della Città degli uomini, eppure così intimamente bello..”
parla di isolato, malinconico, cronicamente disadattato , ai margini della civiltà….
nn sò cosa si può dire di peggio di un paese e dei suoi abitanti.
ah, si è vero…poi dice intimamente bello
è questo che voi vedete di positivo nell’articolo?
secondo me il disadattato è lui
Scazzariello
Perfettamente d’accordo con ogni parola detta da Scazzariello. Art e Corvo, qui non si sta dicendo che Montescaglioso è come Milano. Sappiamo tutti com’è il nostro paese, sappiamo tutti che non è il massimo della modernità, sappiamo tutti come funziona il treno F.A.L., sappiamo tutti che l’urbanistica non è perfetta: sappiamo tutti quali sono i limiti del nostro paese. Qui non si sta discutendo sul dettaglio, ma sul senso globale dell’articolo e sulla conclusione tratta da tutto il discorso. Penso di parlare oggettivamente quando affermo che qualsiasi persona che legga quelle righe si faccia un’idea totalmente negativa. Montescaglioso è stata dipinta come un paese fantasma, abbandonato dalla vita, dal calore umano, dai giovani. Un paese disperso fra i colli, luogo più per eremiti che per gente che vuol vivere in società. Sembra che Cristo si sia fermato veramente a Eboli leggendo quelle righe, quando sappiamo che non è così. Sembra che descriva l’ambientazione giusta per un film horror, in cui i protagonisti arrivano in un paese sperduto, abbandonato da Dio e dal mondo, in cui si aggirano persone-fantasma, buffe, strane, inquietanti. Ma voi la vedete così Montescaglioso? Vi ritrovate davvero in quelle parole? Avete davvero questo concetto negativo di Monte, per non aver avuto l’impressione di irrealtà intrinseca nel discorso di questo signore? Questo per rispondere ai due compaesani.
Per quanto riguarda il signor De Donno, non credo sia da attribuire la sua origine al lontano nord. Se ho ben intuito, dovrebbe essere di Bari o provincia. E allora potrei capire il “disagio” di proseguire verso l’entroterra, per chi vive sulla costa, potrei capire il senso di solitudine nel passare da una città con un numero di abitanti di gran lunga superiore a quello del nostro paese, potrei capire le differenze che separano la Puglia dalla Basilicata, ma molte cose che ha descritto per le nostre zone valgono anche per le sue in fin dei conti. Rispetto il punto di vista del signor De Donno, ma bisogna ammettere che l’esagerazione c’è stata, così come una sorta di pregiudizio iniziale (sempre se le mie intuizioni sono giuste).
Sarebbe bello un confronto con questo signore, sarebbe bello se accettasse l’inivito di unirsi alla community. Nell’attesa, esprimo il mio disappunto.
P.S.: Corvo, mi piacerebbe capire precisamente cosa intendi per Romanticismo, perché di volta in volta te ne esci con qualche accezione diversa.
Non capisco proprio il vostro sentirvi offesi. Un turista è venuto a trovarci un giorno qualunque di qualche anno fa e ha messo giù le sue impressioni… secondo voi ha descritto una realtà inesistente? Cosa conta? Sono le SUE impressioni, chissà…. magari influenzate anche da qualche pregiudizio, come ipotizza Ape.
In più quello che descrive a me non sembra affatto campato in aria né totalmente inventato. L’abbazia in abbandono? Lo era fino a 2 anni fa… tipica piazza del sud con le chiacchiere dei vecchi sempre uguali… perché non è così?
isolato, malinconico, ai margini…. non ci piacciono questi aggettivi? Non è vero? Bhè allora cominciamo a chiederci perché uno che viene da fuori ha questa impressione piuttosto che indignarci. A me l’articolo è piaciuto e ho letto un messaggio positivo dell’autore… smettiamola di scandalizzarci per ogni critica che ci viene rivolta (ammesso che l’autore volesse criticare) e anzi approfittiamone per un crescita.
Ciffo, il signor DE DONNO ha dipinto negativamente le cose di cui noi viviamo: l’Abbazia, la Chiesa Madre, la Piazza con la gente che chiacchiera (l’hai mai vista la copertina del libro “u pais mi'”? c’è esattamente quell’immagine: la piazza molti anni fa, con qualche anziano, e la statua di S.Rocco). Quest’ultima immagine lui l’ha resa APATICA, quando(almeno per me) non lo è affatto!! Ok, ha dato il suo giudizio, ha espresso ciò che ha visto, ma le sue parole sono troppo precise e dirette per essere di un visitatore: cosa ne sa lui di come si vive e di come viviamo NOI il nostro paese?! Non è sempre un “voler far critica” di tutto, pènsaci.
Bene bene noto con estremo piacere che c’è qualcuno che non è in paranza……
stessa mia considerazione sull’articolo De Donno …. con conseguente ricostruzione grafica…
Cmq proporrei un metodo altamente democratico…. Invitare in Sig. DE DoNNo poi prenderlo condannarlo alla pubblica gogna…con un banditore che legge l’articolo nella pubblica piazza…così ogni cittadino potra esercitare asseconda se approva o meno lo scritto qualsiasi azione sul DE Donno….
Questa era l’opzione democratica…
Poi sipotrebbe invitare ad un tour il De Donno con tanto di cena… e poi per aiutargli la digestione…gli si fa bere un paio di bicchieri di olio di ricino….
ciao
Non c’è bisogno di arrivare a tanto: basterebbe semplicemente invitare il sign De Donno a visitare un’altra volta il paese, magari con una guida turistica che gli racconti qualcosa in più… Per la cena, non ci sono problemi: gli possiamo far degustare le nostre specialità tipiche e, credimi, se assaggiasse il buon vino che produciamo, frutto di quella “piana ben coltivata” che lui cita, si renderà conto che è TUTT’ALTRO CHE “MONOTONO”…
Ciao Ciffo,
Vedo che (presumo) appena arrivato già all’opera per dare una dritta a questi monelli.
A me questo articolo o lettera non si capisce cosa fosse
Non è piaciuto semplicemente perchè da come è stato esposto qualcosa mi dice che il signore più che esserci stato le cose se le sia fatte raccontare da qualcuno.
Queste cose raccontate sono state condite da periodi che andrebbero benissimo in qualsiasi altro contesto in qualsiasi altra zona del mondo.
Felice, una volta estrapolate le frasi che riguardano direttamente Monte ti accorgerai che non siamo affatto così. Indignazione lo troverei troppo pesante.
Rimane il parere, di una persona, che va comunque rispettato.
Io non mi indigno, anzi, ci rido sopra.
Il romanticisismo che intravede corvo, secondo me, è scopiazzato da vecchie riviste anni 70 di viaggi e vacanze o da qualche vecchio servizio di Bevilacqua a Sereno Variabile.
In conclusione e dovendo riassumere il tutto:
Come direbbe il buon Ziliani di controcampo: DELUSIONE!
” 1 Montesi non sono ricchi, affatto, basta vedere il parco macchine, ma sono molto dignitosi; simpatici ma non stucchevoli, cordiali ma non invadenti, cercano il rispetto rispettando. In questa realtà 1′ immaginario metropolitano prende forme tutte particolari perché, più che i messaggi di quel mondo lontano arrivano gli echi. Fa sorridere l’ingenuità nell’interpretare i modelli esterni imposti tramite TV e giornali.” .. io personalmente non mi riconosco…. mi irrita questo commento fatto su due piedi.. che ne sà sto tizio della gente di montescaglioso? Trovo ” normale ” che faccia un commento del posto..positivo o negativo che sia… alla fine la bellezza di un paese è soggettiva nò..ma della gente? come fa a dire i montesi non sono ricchi…affatto( aggiunge)… ” fa sorridere l’ingenuità”.. ma che ingenuità.. altro che dichiarazione d’amore dai.. Scrivi pure di un posto se lo visiti…ma quanto meno prima di fare osservazioni sulla gente informati … vivi con loro…. altrimenti attieniti a commenti generici..
Ho letto abbastanza attentamente la descrizione fatta dal viaggiatore.
Secondo me per quando è stata scritta, presumo almeno 20 anni fa, era adatta al contesto di vita di quegli anni a Monte. Addirittura alcuni tratti li trovo più che attuali e non offensivi. Ad esempio il fatto che si veda la differenza con la puglia, mi sembra vero, che l’abbazia sia un pò un enorme sentinella superba e imperiosa di un potere che non c’è più, si. Elogio a chi si sta dando da fare per farla conoscere, resta il fatto che è un contenitore vuoto e pare senza destinazione. E poi leggete con attenzione, ci sono ancora delle osservazioni veritiere. Come dice Franco, il bello di Monte forse è proprio questo.
Scusate, piccola nota sulla data: ma solo io vedo scritto in alto venerdì 10 febbraio 2006? Dovrebbe essere la data in cui è stato inserito l’articolo. E secondo voi è una visita di 20 anni fa? E avrebbe senso inserire un articolo su una visita di 20 anni fa? Pensateci un attimino… e ricordiamoci che la Chiesa Madre è, se non erro, da almeno 5 anni che è stata aperta al pubblico..
Ape questo articolo era già uscito in forma cartacea su Liberalia parecchi anni fa… sicuramente prima del febbraio del 2006 quando Franzesca Zito lo ha inserito anche sul suo blog e su monte.net stesso:
https://www.montescaglioso.net/node/329
Ma questo signor De Donno è un poeta…praticamente ha capito tutto di Monte e dei montesi!Non capisco chi si sente “ferito” dalle sue parole…veramente credete che si sia discostato così tanto dalla realtà?
Non è affatto snobbismo da quattro soldi quando parla del parco macchine!…io stesso a Roma non mi giro ogni volta a guardare una Porche Cayenne che sfreccia in strada, quando è roba di tutti i giorni vederne una nella città! Perchè a Monte non è sulla bocca di tutti quando qualcuno si compra l’ultimo modello della BMW? Ma in un paese è quello che risalta prima agli occhi! mica ci ha dato dei “poveracci squattrinati”…
E poi la descrizione dei vecchietti della piazza…c’è pure un detto a monte “A disc chiacchir’ s’à chiazz com’ a l viecchj da Torr”…ma scherziamo? E’ qualcosa di una bellezza e di una rarità incredibile…Nelle grandi città ormai tutto ciò non esiste più e fra trent’anni nel nostro stesso paese chissà…
E dell’abbazia…perchè è un posto “vivo”? Facciamoci un esame di coscienza…quante volte all’anno ci andiamo ad “ammirarla”?Personalmente se non fossero per quegli eventi che si organizzano nella struttura non ci andrei mai…inoltre starò divagando ma avrei preferito lasciare la vecchia Abbazia molto molto meno “cementata”,vabbè ma se le ristrutturazioni l’hanno fatto persone certamente più competenti di me ci sarà un motivo…
Comunque ritengo la descrizione assolutamente molto vicina alla realtà e personalmente mi ritengo orgoglioso di “apparire” in tal modo ad un forestiero!E spero che torni a trovarci questo Signor De Donno!
ormai sono anni che giro il nord italia e mezza europa, e mi capita spesso di incontrare nei cantieri gente di ogni razza e paese, e quasi sempre mi sento ripetere la solita domanda: non mi sembri calabrese, neanche siciliano o napoletano, e nemmeno pugliese, allora di dove cavolosei?, e io con molto orgoglio rispondo che sono lucano. ah, ecco perchè sembri diverso da tutti gli altri terroni.
Leggendo l’articolo di de donno mi sono sentito difronte ancora una volta a quella domanda e ai tanti che continuamente cercano di capire da dove viene la nostra diversità, che non è poca cosa se paragonata alle genti di altre regioni del sud.
è vero non siamo pugliesi, quantomeno non abbiamo quegli atteggiamenti da superuomini che che caratterizzano come un marchio stampato i pugliesi, e nemmeno faciloni come i napoletani, e neanche teste dure come i calabresi o sbruffoni come i siciliani, chiaramente sto parlando di quelle categorie di persone che più si mettono in evidenza per ogni regione senza con questo voler offendere la tanta gente per bene che vive in quelle regioni e che magari non si sa nenche dove sta. Detto questo devo dire che io un po mi ritrovo nella descrizione di dedonno, un po malinconico e solitario, come in mezzo ad una bella poesia che ti lascia sognare e che poi ti ripporta con i piedi per terra appena finita.
certo il tutto va visto nel contesto in cui de donno ha visitato monte, e magari le persone che ha incontrato, però credetemi la descrizione fatta non si discosta poi molto dalla realtà. non foss’altro per il parco macchine che forse lui non ha avuto modo di vedere per intero, altrimenti si sarebbe accorto di quante sfavillanti mercedes o bmw o altre macchinoni gironzolano per il paese ammorbando l’aria di sera. o probabilmente nel fare il giro per le stradine non si è imbattuto nei tanti cocci di vetro di bottiglie di birra rotte o peggio di laghi di pipì vicino ai portoni che cretini, forse imitatori di culture non lucane, lasciano ogni sera con enorme menefreghismo e mancanza di rispetto nei confronti degli altri, daltronde come darli torto se poi i bagni pubblici puzzano cosi tanto che neanche una sofisticata maschera antigas basterebbe.
chissa de donno queste cose non le ha notate, o anche se lo ha fatto si è guardato bene dal descriverle sapendo che forse se lo avesse fatto ci avrebbe tolto un po di nostra lucanità.
La mia impressione è che il signor De Donno sia convinto di aver scritto qualcosa di bello sul paese e sulla sua gente. Il punto è che si è abbandonato ad una descrizione troppo profonda per essere un visitatore di passaggio, avendo la pretesa di cogliere l’anima sia del luogo, che delle persone. Naturalmente non riesce (e non può riuscire) nel suo intento dato che ciò è possibile solo a chi il paese lo ha vissuto in un arco di tempo quantomeno “medio”. D’altra parte, il nostro fallisce anche nella sua osservazione di fatti più puramente oggettivi, dimostrando uno sguardo appannato (almeno un po’) dal pregiudizio: dire che Montescaglioso non è ricca soprattutto basandosi sul suo “parco macchine” (anche se la sua osservazione risalisse a diversi anni fa) suggerisce o difficoltà visive o ignoranza nel campo dei motori. Comunque, bando alle ciance, siccome credo che in nessuna parte d’Italia (neanche la più sperduta) esista (purtroppo o per fortuna, non so) un posto con abitanti/giovani (ingenui) come quelli descritti nell’articolo del De Donno, alla fine penso che si sia lasciato andare (lui sì) alla sua naiveté e abbia un po’ sognato.
We’ ragazzi, mamma mia quanto patriottismo… Patty
ma non ti sembra di infuocarti un po’ troppo?
Credo che ognuno di noi abbia fatto dei commenti a caldo su un luogo, che sia un paese o una citta’, positivi o negativi senza realmente conoscere bene il tutto.
Credo bisognerebbe far tesoro di quanto scritto. Il nome di monte gira, i commenti non sono cosi’ maligni e il linguaggio e’ davvero molto, molto ricercato.
Grazie 😉
ma figurati RosaRosae..chi s’infuoca… ho solo precisato il mio punto di vista su quanto letto. Tutto qua. Quando si parla senza conoscere, qualunque cosa essa sia, mi infastidisce… 😛
io quest’articolo l’avevo letto già anni fa…secondo me è bellissimo…anzi, me l’ero pure stampato per conservarlo….secondo me quella che state conducendo è una discussione futilissima….ce ne sarebbero di cose importanti che riguardano questa regione e in particolare il nostro paese di cui parlare….
ma meglio occuparsi di cretinate…eh????
Benissimo Misia, Proviamo ad elencarle…e a trovare un nostro modo di risolverle,
non lo dico solo a te ma anche a coloro che utilizzano molte parole per gli argomenti vani.
Quindi: puoi fare un’elenco di “cose importanti che riguardano questa regione e in particolare il nostro paese” ?
Non solo elencate da te ma da tutti coloro che vogliono esporre problematiche molto più serie…
Facciamo un esperimento?
Ne siamo in grado oppure no?
Forza, incominciamo!
Max
Ho letto i primi commenti e la curiosità di leggere l’articolo mi ha travolto. Mi aspettavo critiche banali, considerazioni totalmente fuori luogo, cattiverie gratuite. Niente di tutto questo. L’unica cosa che ho avvertito è la sensazione che l’articolo fosse un pò datato, cosa poi confermata da qualcuno nei commenti. Per il resto non credo ci fosse negatività, penso invece che quanto descritto sia in buona parte corrispondente al vero.
Devo essere sincero: spero che il signor De Donno non legga mai i vostri commenti risentiti e molte volte cattivi.
“Non c’è nulla di vero” ha scritto qualcuno, “solo pregiudizi”. Santo cielo, ma dove vive? Non serve essere “forestieri” per avvertire le sensazioni descritte nell’articolo incriminato. E’ sufficiente vivere fuori e poi tornare al mio paese sempre uguale a se stesso. E’ sufficiente tornarci in inverno per averne conferma, per avvertire la sensazione di abbandono, di paese addormentato, ai margini, lento.
Le posizioni prese contro l’articolo sono dettate, secondo me, più da orgoglio ferito che da effettiva convinzione. Chi di noi non si è mai lamentato dell’assenza di qualsiasi forma di svago che non sia un bar? Chi di noi non ha mai scherzato sui trent’anni serviti per rendere agibile l’abbazia o sui venti serviti per la chiesa Madre? Chi di noi non ha mai criticato l’assenza di marciapiedi e le strade troppo strette e sgangherate anche nei nuovi quartieri? E dai? Certo il parco macchine non è affatto povero ma si tratta di mostri di cilindrate e dimensioni improponibili per un paese fatto di viuzze ormai tutte a senso unico, tanto più che la maggior parte di questi oggetti hanno fatto più lavaggi che Kilometri. Il che potrebbe confermare “l’ingenuità nell’interpretare i modelli esterni”.
Però mi chiedo: ma siamo proprio sicuri che questa immagine di Montescaglioso non sia quella che intimamente tutti noi amiamo. A parte le prese di posizione dettate dalla rabbia nei confronti di chi si è permesso di giudicarci, siamo certi che questo stato di cose non sia quello che vogliamo.
Sapere di appartenere ad un paese in cui la “statua di San Rocco ascolta un po’ annoiata le chiacchiere sempre uguali dei vecchi” e l’urbanistica si presenta “strana, irregolare, un groviglio di case e strade adattatosi come un guanto alla morfologia di un terreno molto simile alle montagne russe, impraticabile in bicicletta” e in cui “la vecchia porta del paese si affaccia all’orizzonte come una grande finestra su ancor più grandi spazi: un paesaggio bello di una bellezza rarefatta che sfugge al tempo” mi fa sentire orgoglioso. Sapere che dalla vista che il paese offre “si coglie il malinconico senso di isolamento di questa terra sfortunata, dimenticata, messa ai margini della Puglia e della Nazione, cui generosamente dà acqua, petrolio, metano” e che “Questo senso di marginalità impregna le persone, lo si ritrova nei loro occhi, nei loro gesti, nel loro dialetto, un fardello secolare passato di generazione in generazione” , mi fa sentire fiero. Magari bisogna vivere in altri posti, in posti cosiddetti “moderni” per apprezzare quello che si avverte a Monte. Magari è così, e siccome io vivo in un posto del NORD, sono orgoglioso di essere di una Monte così.
E sono sicuro che il signor De Donno lo sarebbe anche lui.