Ciao a tutti, avete mai sentito la storia del professor M.???
Di seguito il link alla pagina del corriere che ci racconta l’ennesima sconfortante, avvilente, barzelletta italiana.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/07_Luglio/17/scuola_malattia.shtml
L’articolo specifica, per non fare giustamente “di tutta l’erba un fascio”, che è un caso isolato o comunque non frequente. Voi cosa ne pensate?
ci mancava anche questo caso per sottolineare l’inadeguadezza della nostra scuola.
il fatto è che di prof. cosi ce ne sono tantissimi, non li controlla nessuno però e se li controllano non gli fanno nulla…..
ma signore e signori non preoccupatevi la colpa è sempre di noi studenti e di qualche telefonino accesso in aula ^_- …
Corvaccio, sei riuscito a soffiarmi lo scoop!! 😉
Scherzi a parte, stamattina anch’io leggevo perplessa delle vicende di questo professor M., ricordando i tempi andati del liceo, quando in quarto e quinto ginnasio ho cambiato la bellezza di 7 professori di latino e greco, con disastrose conseguenze nell’apprendimento di tali materie.
Si dice di solito “scoperta la causa, curata la malattia”. Questo non è il caso. Le cause – molteplici – sono ben note a tutti: un sistema amministrativo che consente l’assenteismo; un senso di professione e professionalità latente in alcuni docenti (troppi); una realtà, quella della scuola, sempre troppo lontana dai tempi correnti. Eppure, nonostante la consapevolezza di un sistema scolastico che fa acqua da tutte le parti, non si fa niente per migliorare le cose.
Fare l’insegnante è come fare il medico: bisogna averne la “vocazione”; si ha nelle mani la “vita” di giovani uomini e donne che diventeranno ciò che anche la scuola (nelle persone dei docenti) farà di loro. E cosa ne sarà di ragazzi che hanno come esempio docenti che latitano, manifestando un’assoluta mancanza di senso del dovere? Cosa si può pretendere da uno studente che allunga le mani sulla prof consenziente ed immortala il momento con il telefonino?
Mi fa rabbia sentire quei discorsi che attribuiscono alle nuove generazioni un vuoto di valori e responsabilità. Ma di chi è la colpa? Chi permette loro questa sorta di “anarchia morale”, tutta da verificare, del resto?
Al giorno d’oggi scegliere di insegnare diventa una scelta di comodo: si hanno tre mesi di ferie all’anno, poi le due settimane a Natale… Puoi prendere malattia, aspettativa, maternità (e qui le donne italiane riscoprono sorprendemente un istinto materno d’altri tempi e chissà perchè le gravidanze non filano mai lisce… Fino a qualche tempo fa i bambini si partivano in casa, altro che gravidanze a rischio!!).
Fortunatamente non tutti gli insegnanti appartengono a questa indegna sottospecie. Io, personalmente, conservo un ottimo ricordo dei miei insegnanti delle scuole elementari, medie e superiori (coi dovuti distinguo!).
Ma credo di essere parte di una minoranza!
Il problema è chiunque faccia domanda, viene inserito nelle fatidiche, travagliate graduatorie, senza un minimo di selezione attitudinale. Non ci si può alzare la mattina ed improvvisarsi docenti, senza aver preparazione nè inclinazione adeguate… a meno che non siamo consapevoli del disastro cui la scuola va incontro con questo modo di fare.
per aspera ad astra
statali…phuà! per uno che lavorano circa 10 bivaccano e reclamano
aumenti salariali e contributivi, vogliono andare in pensione prima e con il massimo, uno lavora…ed il resto?non trovo le parole adatte a commentare una “mala usanza” italiota…gli statali non si toccano, didietro ben parato, solo diritti, pochi doveri…apprezzo tantissimo quelli che in barba alla consuetudine di bighellonare lavorano e fanno anche il lavoro delle zavorre che ci costano ogni mese milioni di euro in stipendi…meditiamo.
brà brà