venerdì 22 Novembre 2024

Disparità di trattamento per padre Bossi

Invito tutta la comunità virtuale montese a riflettere sulla vicenda del rapimento di padre Bossi. Se non sbaglio il padre lombardo è in mano ai sequestratori dal 10 di Giugno. Cari ragazzi a me è sembrato che non vi è stato nessun clamore mediatico da parte della stampa. A me sembra che per questo governo la vita di un reporter in cerca di uno scoop valga di più rispetto ad un semplice prete cristiano.

Ricordo che a seguito delle polemiche per la vicenda Mastrogiacomo il presidente del consiglio disse che per salvare la vita di una persona avrebbe compiuto anche degli illeciti.  Chissà se adesso ha la stessa opinione.

Per salvare il giornalista si è arrivati addirittura a richiedere la presenza dei talebani alle varie conferenze per la pace in Afganistan. Allora a questo punto si potevano far  partecipare i nazifascisti  per la pace in Europa, o sbaglio? Si è addirittura arrivati a liberare dei pericolosi terroristi, tanto chi se ne frega se poi quelli tagliano le teste o si fanno esplodere davanti ad una scuola. La vita di un giornalista italiano di sinistra vale molto di più di quella di un Afgano vero?

E al padre Bossi sarà riservato lo stesso trattamento? Credo che l’unica sua colpa sia quello di essere cristiano e di non appartenere alla religione politica di sinistra fatta di intellettuali, giornalisti e professorini che nelle loro piccole dimore investiti da aria condizionata a palla e seduti sulle loro comode poltrone di pelle  parlano di pace nel mondo e di abbattimento di gas serra.

Scusate tanto per lo sfogo.


Commenti da Facebook

11 Commenti

  1. ciffo

    Penso sia innegabile che la pubblicità data alla vicenda di padre Bossi sia quasi nulla rispetto alla mobilitazione che c’è stata per Sgrena e Mastrogiacomo con pagine di articoli, manifestazioni, trasmissioni tv, servizi al tg ogni giorno per mesi.
    Non so se serve a qualcosa fare dietrologia politica… forse semplicemente una giornalista militante catturata mentre testimonia le brutture della guerra americana “vende” di più di un semplice missionario, come lo stupro di un nordafricano vende di più delle violenze di un italiano… ecc…
    La speranza è che, nell’ombra, il governo faccia tutto quello che serve per la liberazione così come è stato fatto in precedenza per gli altri rapimenti. Il fatto che la cosa non sia pubblicizzata non significa necessariamente che non stia accadendo.
    Bisogna però ricordare che la sorella stessa di padre Bossi e il vaticano attraverso il PIME (Pontificio istituto per le missioni estere) hanno esortato tutti ad evitare strumentalizzazioni e inutili polemiche politiche che potrebbero soltanto rendere ancora più complicata la liberazione del missionario.
    Di sicuro è simpatico notare che, in base agli eventi e notizie che si susseguono, la stampa italiana viene definita in mano a Berlusconi o alla sinistra secondo i casi…. magari ha ragione chi dice che oggi destra e sinistra sono solo 2 facce della stessa medaglia.

    1. Cristoforo Magistro

      Sembra anche a me che del sequestro di Padre Bossi si parli meno che di quello di Mastrogiacomo e della Sgrena, ma non credo che il motivo di questa disparità sia il fatto che un missionario sia meno importante di un giornalista.
      Personalmente credo che chi si imbarca in missioni pericolose per fare informazione debba saper reggere la botta se le cose vanno male, altrimenti è meglio che stia a casa.
      Detto questo, rimane il fatto che l’opinione pubblica ha il diritto di sapere cosa succede nelle zone di guerra e a farglielo sapere non sono certamente i giornalisti ammanicati (embedded) con i comandi militari la cui funzione è, piuttosto, quella di fare propaganda a beneficio del fronte interno, cioè del paese che ha mandato uomini in guerra.
      La liberazione di un giornalista indipendente catturato in un paese ufficialmente in guerra è quindi questione ben diversa da quella della liberazione di un concittadino rapito in un paese formalmente pacifico e formalmente amministrato da un governo regolare come quello delle Filippine.
      Padre Bossi era in missione a Mindanao da vario tempo, chi tratta per la sua liberazione avrà dovuto cercare di dipanare varie ipotesi per capire quali possono essere stati i motivi, le modalità, gli autori e i possibili esiti del sequestro. Tutto questo non si fa schiamazzando.
      La sinistra non avrebbe fatto per il missionario la stessa mobilitazione fatta per altri. Ammesso che sia vero, mi chiedo perché non la fanno i Fede, i Ferrara, i Feltri, i Bondi e compagnia una più efficace campagna per mobilitare l’opinione pubblica a favore del missionario?
      Per favorire la liberazione dell’ostaggio il governo non ha esitato a dare il crisma dell’ufficialità alla missione dell’esponente dell’opposizione Boniver, ad esempio. Spero che altre iniziative meno mediatiche diano migliori risultati.
      In ogni caso: una mia veloce ricerca su internet sullo spazio dato alla questione “padre Bossi” da alcuni quotidiani ha fornito i seguenti dati:
      Avvenire (giornale cattolico): 43 risultati;
      La Repubblica: 183 risultati;
      Il Giornale: 147 risultati.
      Spero di aver impostato correttamente la ricerca.
      L’Italia non è l’unico paese che paga e scende a compromessi più o meno onorevoli per la liberazione di ostaggi, noi lo facciamo in modo più chiassoso e sotto spinte emotive che trasformano tutto in sceneggiata. Giornalisti francesi, inglesi, tedeschi sono stati liberati dopo molti mesi dal sequestro e quando nei loro paesi era caduto il silenzio stampa. Non credo che fossero stati lasciati andare a gratis. E hanno trattato anche gli americani, per lo meno in alcuni casi.
      Noi lo facciamo con uomini, i nostri servizi di sicurezza, che rappresentano un “doppio Stato” e quando dimenticano la “doppia lealtà” cui sono vincolati dai tempi della guerra fredda si trovano a piangere i Callipari. I compromessi cui i nostri governi sono scesi per liberare gli ostaggi diventano poi armi di ricatto e condizionamenti dei vari Pollari e compagnia, si fa per dire, bella.
      La nostra democrazia è debole e fino a quando si continuerà a prendersela con la cultura con la c minuscola e con i professorini per il bello o il cattivo tempo, non c’è da sperare che le cose migliorino.
      In ogni caso: chi impedisce a Corvo di produrre cultura con la maiuscola e chi a Gianni di diventare, visto che c’è, un professore?
      Magari, anche lui, con la maiuscola.
      Basta coi professorini, ma anche con questo desolante qualunquismo.

  2. Cinzia

    Caro Gianni,
    io non parlerei di “disinteresse” verso il rapimento del sacerdote solo da parte del governo (magari il Ministero degli Esteri se sta occupando, senza troppo clamore).
    In Italia (ed in questo siamo simili agli USA) chi muove l’opinione pubblica è la stampa. E’ vero che dietro carta stampata e tg ci sono sempre i politici di turno, ma – dato il disinteresse comune a Raitre e Rete4 – non ne farei una questione politica del tipo “i sinistri non se ne curano, invece i destri …”. Beh, non mi sembra che i destri ci pensino poi più di tanto. La cosa che personalmente più mi disgusta e che trovo raccapricciante è che le sorti del sacerdote che nelle Filippine non si trovava certo in vacanza (come abbiamo avuto il piacere di apprendere a proposito di Fiorani, in assoluto relax alla corte di Lele Mora… sì, Fiorani, proprio lui, uno dei furbetti del quartierino…) passino in secondo piano rispetto agli ultimi outing della più viscida ed immonda creatura mediatica, tale Fabrizio Corona.
    Insomma… dobbiamo sorbirci lo squallore di un letamaio fatto di vippetti e gentaglia allo sbaraglio, piuttosto che sapere come si muovono le indagini sul caso di padre Bossi o – in tempi passati – dei tre anonimi tecnici ENI in mano ai guerriglieri del MEND.
    All’epoca di Mastrogiacomo, titoli monotematici a tutte le ore. All’epoca della Sgrena, idem… (All’epoca della Sgrena, la porcheria più grossa è stato l’omicidio Calipari, su cui “l’amica” America ha negato ogni minima collaborazione, salvo poi blindare Roma per accogliere Bush con onori e riverenze…)
    Quindi mi chiedo: i giornalisti, quelli veri, quelli che hanno il senso della dignità, dove sono? Possibile che siano più sensibili alle lacrime da coccodrillo della soubrettina Ribas, pentita tiratrice di coca che ora nega, piuttosto che alle vicende di persone che rischiano la vita in nome di ideali ormai in via d’estinzione?
    La colpa di padre Bossi, come dici tu, non è quella di essere cristiano e non schierato politicamente. L’unica colpa è quella di non fare notizia. No audience… no prima pagina!

  3. vince_ditaranto

    Ciao Gianni,

    io non prenderei le tue parole come uno sfogo ma semplicemente come lucida considerazione sulle situazioni a tratti paradossali che si creano ogni volta nel “bel paese”.

    Che esistano ostaggi di serie A e ostaggi di serie B penso non ci siano dubbi…….come non ci sono dubbi sul fatto che molto è fatto dalla importanza che i media dedicano agli eventi di volta in volta.

    Non sarei molto daccordo sul fatto che un prete rapito non faccia notizia in se…..in fondo l’Italia è un paese dai facili moralismi collettivi, quindi bastava montare un bel servizio strappa lacrime sulle attività del prete con i bambini/disagiati/ecc…. per catturare sicuramente molta attenzione: un po come insegnava sapientemente Ken Broakman a Bart Simpson in una famosa puntata della serie “I Simpson” (spero che l’abbiate vista per capire a cosa faccio riferimento).

    Ma a mio avviso bisogna farsi finalmente una domanda.

    Chi sono tutti questi “personaggi” che vanno in Iraq (tolti i militari ovviamente) e in altre zone “calde”?

    Quali sono i loro reali intenti?

    Non si può non negare che tutti questi volontari, giornalisti, associazioni umanitarie varie (su cui io avrei molte riserve) danno “problemi” alle operazioni militari e sociali che si cerca di svolgere in quelle regioni.

    Dove è scritto che l’Italia debba ogni volta preoccuparsi di questi incidenti diplomatici solo perchè tu vuoi andare a fare il filantropo, o vuoi ricercare e/o narrare le “tue” verità sulla guerra…???? 

    Non dimentichiamo che sia la Sgrena che Mastrogiacomo sono stati accusati di attività non ben specificate di spionaggio e affini. Questo spiegherebbe la solerzia nel riportarli subito a casa. Ma io allo spionaggio vero e proprio non ci credo….credo che “questi” civili mossi molte volte da reali intenzioni creino comunque, involontariamente, situazioni incresciose, imbarazzi internazionali e via dicendo. Per farvi capire di cosa sto parlando vi riporto alla memoria il personaggio di cui si innamora Brad Pitt nel film “Spy Game” (sperando che l’abbiate visto). Lei era mossa da principi puri ma per arrivare a fare volontariato in mezzo alle bombe, o sei una persona in odore di santità, o semplicemente un’invasata che fà qualsiasi cosa e usa qualsiasi mezzo pur di perseguire il proprio obiettivo.

    E’ il caso di concludere quindi dicendo che spesso ….” s’ fasc’ chiù mal’ ca ben'”….

    Il facile moralismo a cui siamo arrivati è riuscito a far definire gente che stava li per lavorare (perchè mandata dalle proprie aziende….vedi quelli dell’Eni o Quattrocchi e co…) solo dei “mercenari”!!!

    A mio avviso è abbastanza grottesco la disparità di giudizio verso gente che è mandata in giro per il mondo in quanto validi professionisti e che è mal vista, mentre si ha trasporto emotivo verso “giornalai” che vanno in Iraq per poi incassare soldi con i loro best sellers strappa lacrime cercando in tutti i modi di far apparire “cattivo” un marines che dà uno scappellotto ad un musulmano gridando alle barbarie occidentali.

    Che ci possiamo fare..? fin quando la cultura, con la c piccola piccola è in mano a certa gente, il popolo verrà sempre ammaestrato anche su chi versare lacrime e provare dispiacere.

     

    Buona giornata   

    1. gianni

      caro Corvo,

      condivido il tuo post al 100%. Aggiungerei che padre Bossi non parlava di bene ma semplicemente si adoperava per far bene. Molti altri sono andati in Iraq e Afganistan per criticare e rinnegare gli americani ed inneggiare i tagliatori di testa. Ragazzi ricordatevi che per Mastrogiacomo sono liberi dei terroristi. Di fatto questa è stata un’operazione illecita anche perchè la legge parla molto chiaro in materia di sequestro di persona. In questi casi lo stato sequestra i beni di famiglia per evitare di pagare il riscatto, adesso invece le cose non sono andate proprio come detta la legge.

      Chissà forse anche Aldo Moro, che era un semplice presidente del consiglio, meritava più attenzione di un giornalista alla ricerca di scoop. Vi ricordo che anche in quel caso ci doveva essere uno scambio di prigionieri. Lo stato invece ha deciso di non scendere a patti con le brigate rosse e di seguire la linea dura. A quel punto Moro è stato ucciso come un cane e adesso non vi è nessuna sentenza all’ergastolo per quei brigatisti. Che bella l’Italia si preoccupa dei giornalisti; si preoccupa dei terroristi che hanno combattuto contro lo stato che, invece di condannarli a morte o almeno all’ergastolo, regala loro un bel posto da sottosegretario; si preoccupa dei talebani perchè in fondo loro, giustamente, tagliano teste per combattere contro l’americano infedele; si preoccupa di parlare contro i preti pedofili e non parla mai dei preti missionari.

      Quasi quasi da grande voglio fare il professorino di sinistra che parla di pace nel mondo, di gas serra e spara a zero contro gli americani infedeli. Voi che dite? Magari riesco ad organizzare un Live Ipocrit  con una serie di mega concerti in tutto il mondo.  

       

      1. titus

        Pur condividendo il Post fatto da Corvo e quello tuo Gianni…Vorrei precisare Che Aldo Moro Nel 1978 quando fu rapito non era presidente del consiglio, ma Presidente della Democrazia Cristiana.
        Consiglierei a chi volesse approfondire l’argomento di leggere le cronache e le interviste dell’epoca particolarmente interessanti potrebbero risultare quelle Del Presidente Emerito della Repubblica Italiana Sen. Francesco Cossiga…
        Dove in un consiglio di gabinetto presero delle decisioni comuni e concordi tra tutti e dico tutti i partiti politici.

        ….Cossiga diede le dimissioni da ministro dell’Interno in seguito al ritrovamento del cadavere del presidente della DC in via Caetani. Al giornalista Paolo Guzzanti disse: «Se ho i capelli bianchi e le macchie sulla pelle è per questo. Perché mentre lasciavamo uccidere Moro, me ne rendevo conto. Perché la nostra sofferenza era in sintonia con quella di Moro»…..

  4. Willianpoe

    mmmm Domenico conta fino a dieci prima di scrivere..

    1 2.. 3  5  10

    Corvo, vuoi farci credere che i giornalisti impiegati dalle varie testate in zone di guerra, sono un ostacolo alle missioni militari e SOCIALI(che ridere)???

    Un giornalista, che racconta il suo punto di vista in un contesto di sangue, violenza, morte risulta un “problema”, mentre una forza di occupazione militare che miete vittime(civili) con dei moventi improbabili(la famossisima guerra preventiva) è legittima. Non ti sembra ovvio che i “professionisti” legati ad alcune multinazionali che sfruttano un territorio ricavando un cospicuo profitto, siano leggermente malvisti dalle popolazioni locali rispetto ai giornalisti??

    Permetti che un uomo che rischia la vita scelga di raccontare la sua verità??

    Intendiamoci: la sua verità, non un dogma sulle guerre internazionali. Al massimo il lettore può scegliere di essere in disaccordo con quanto scrive il “giornalaio”. Si chiama senso critico. E se poi lo scellerato “giornalaio” racconta di un marines che trucida un civile, oppure bombarda Fallujah con le bombe al fosforo chiudi gli occhi e immagina che sia tutto un sogno. Lo puoi fare, le guerre sono lontane.

     

     

    1. vince_ditaranto

      Ciao Willian,

      sapevo che avresti risposto ad un post del genere….ti stavo aspettando!!!

      Prima di tutto, non prendertela solo con me 🙁 …perchè, se leggi alcune risposte alle mie affermazioni, scoprirai che anche altri condividono per sommi capi le mie considerazioni.

      Ovviamente sono stato un po provocatorio, e poco “correct”…….sinceramente i miei erano almeno interrogativi. Credo che sia abbastanza legittimo sollevare dubbi sulle reali intenzioni e attvità di questi “civili”  che popolano le zone calde del mondo.

      Scusami se rimango un pochino disorientato se una persona che non ricopre “nessun ruolo governativo” (il caro Gino Strada) è in grado di contattare e permettere la liberazione di un ostaggio in mano ai terroristi. Significa che involontariamente ci sono molti contatti con questa gente, “contatti” che sono, per usare un eufemismo, sotto nessun controllo, si basano esclusivamente sulle “amicizie personali” di un unico uomo o di un gruppo di uomini.

      A tuo avviso tutto ciò è normale? Penso che i dubbi siano leciti…..

      Ricordati, caro Willian, che grazie al caso Mastrogiacomo, l’Italia è andata contro la prima regola fondamentale delle norme anti-terrorismo riconosciute da tutti le nazioni del mondo: ha trattato con i terroristi.

      Cosa hai da dire a questo riguardo?

      Perchè secondo te si sono affannati a riportare in Italia un giornalista, guardacaso “amico” del governo Prodi,  mentre per gli altri le operazioni sono molto più blande?

      Lascia stare le provocazioni del mio post precedente, a volte esagero volutamente porgendo il fianco a facili risposte, e rispondi a queste due ultime riflessioni. Queste non sono provocatorie.

       Ciao

      Vincenzo

       

  5. vale461mito

    quello che dici caro gianni è sacrosanto, la disparità MEDIATICA è notevole.

    non condivido tutta via lo spirito di questo post, troppo facile metterla sempre sul piano del conflitto DESTRA VS SINISTRA e PSICONANO VS MORTADELLONE.

    cioè smettiamola, cominciamo a dire piuttosto che i nostri cari giornalisti sono dei maestri nel manipolare la realtà, che sono bravi a farsi comandare dai loro superiori e che spesso non hanno le pa*** per mettersi contro chi dovrebbe dargli il pane quotidiano e invece li comanda a bacchetta.

    il fatto è che tutto viene monitorato, tutto ma proprio tutto e l’informazione è la prima cosa che viene monitorata in ITALIA. Siamo una democrazia, ma viviamo in uno stato comatoso per quanto riguarda la libertà di opinione e di stampa.

    Padre Bossi è un uomo da ELOGIARE per quello che sta facendo per tutti quei bambini che non hanno niente e se è stato rapito un motivo ci sarà e ovviamente sarà un motivo stupido, perchè rapire una persona cosi SPECIALE è stupido di per sè. Comunque non si tratta solo di questo caso, se ci pensate infatti la morte del poliziotto RACITI ha fatto scalpore, tanto scalpore, giustamente, ma la morte di quel dirigente di una piccola società di terza categoria in CALABRIA cosa ha prodotto? è stato fermato il campionato? si è arrivati alle lacrime in tv per quel poverino che ha lasciato moglie e figli? NO, perchè ovviamente non vestiva una divisa. Morto RACITI ecco che tutti sono pronti a fare la morale, a farsi belli sulla gazzetta dello sport o a CONTROCAMPO. Non ho nulla in contrario contro le forze dell’ordine e nemmeno contro chi fa il suo mestiere, mi fanno incazzare gli ipocriti e scusate se ve lo dico ma l’italia NE è STRACOLMA.

    i primi della classe? I GIORNALISTI o pseudo tali….poi quando SANTORO porta a galla i misfatti e li racconta a tutti viene preso a pedate, buttato fuori per anni.

    io non mi meraviglio più perchè so di essere in ITALIA.

  6. Willianpoe

    Bene bene… mi stavi aspettando..

    Non sono indispettito con te, è la “trance agonistica” che mi costringe ad essere aggressivo(in realtà è tutta apparenza) con chi ha idee diverse dalle mie.

     

    il nostro caro connazionale Gino Strada opera(in tutti i sensi) in Afghanistan.

    Essendoci, in questa zona, molteplici scontri nei suoi ospedali arrivano civili, militari, oppure… Taleban. Cosa accade: i chirurghi operano i Taleban salvando loro la vita, di conseguenza si instaura un rapporto di reciproco rispetto che, in alcuni casi, può consentire alle organizzazioni internazionali di fungere da “ambasciatori sotteranei”. E’ in definitiva un canale alternativo ai soliti servizi segreti. Positivo, anche perchè permette di delineare un quadro quasi completo della situazione.

    Tu, realmente credi che il governo italiano abbia solo ora violato le norme internazionali?? Nel caso della Sgrena, delle due simona, dei colleghi di Quattrocchi ,secondo te chi ha sborsato enormi quantitativi di denaro??

    Sono pratiche nascoste che tutti gli stati applicano. Dagli stati uniti al giappone passando per la Germania.

    ciao

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