venerdì 22 Novembre 2024

Antico Stradario.

Nell’Agosto del 1900 il Comune di Montescaglioso, in ottemperanza ad un decreto regio del Luglio precedente (n. 261) predisposto per avviarre il nuovo censimento della popolazione a aprtire dal Febbraio 1901, riorganizza la numerazione dell’abitato individuando l’uso di molti stabili e confermando o modificando la toponomastica del paese. Il lavoro effettuato è documentato dallo ” Stradario di Montescaglioso ” sottoscritto dall’allora segretario comunale Angelo Buccico, attualmente conservato presso l’Archivio di Stato di Matera. Il documento è di notevole importanza poichè restituisce una sorta di fotografia del paese agli inizi del novecento e propone numerosi spunti e notizie, corredate da planimetrie dell’abitato disegnate fuori scala ma con tutti i numeri civici e la toponomastica.

Lo stradario è aperto da un prelominare nel quale Buccico motiva la redazione del documento e ne chiarisce gl iaspetti funzionali. In particolare la possibilità che lo Stradario, negli anni successivi, possa essere  aggiornato utilizzando l oschema già predisposto. Si spiega così la presenza nel documento di annotazioni successive di oltre un decennio all’ Agosto del 1900. Dopo il preliminare, quasi per un vezzo dell’autore, lo Stradario è aperto dalla trascrizione dell’ ” Apprezzo di Montescaglioso ” redatto nel 1677 dal Regio Tavolario Gennaro Sacco, già pubblicato nel 1991 da F. Caputo, che contiene una dettagliata descrizione del paese nella seconda metà del seicento. Anzi, il Buccico, riesce anche ad apporre alcune noticine all’ ” Apprezzo ” fornendo altre notizie. A pag. 14 riporta l’epigrafe esistente sulla porta della chieda della Madonna delle Grazie con la sootscrizione dell’Abate Mauro da Altamura, committente nel 1626 degli affreschi e del restauro dell’antica cappella benedettina. Un’altra nota è relativa alla grande statua in Legno di S. Michele Arcangelo risalente al 1670, che si conservava nella chiesa dell’ abbazia, traslata nella chiesa delle Monache nel 1784 dopo il trasferimento dei monaci a Lecce. Il Buccico ci tiene a sottolineare che la medesima statua nel 1915 fu riportata nella chiesa abbaziale e affidata alle cure della Confraternita del Carmine che dal 1875 officiava la chiesa. Il merito del ” ritorno ” è dello stesso Buccico, all’epoca, priore del Carmine.

Le planimetrie e gli schemi che compongono lo Stradario, sono ricche di annotazioni. Si propongono le notizie più interessanti.

Strada I. L’attuale Piazza del Popolo è riportata con il nome Piazza Municipale con l’annotazione della modifica in Piazza Umberto I deliberata dal Consiglio Comunale il 9 Agosto 1900. Su alcuni numeri civici è annotata la proprietà di alcuni palazzi alle famiglie Lenzi e Buccico.

Strada VI.  La planimetria individua via Garibaldi, l’attuale via P. Schiavoni e l’odierna P. Roma, indicata però come Borgo S. Rocco. Notevoli alcune note a margine. Sono localizzati il magazzino ed il frantoio del palazzo marchesale. E’segnalata la nuova strada dell’attuale P. Schiavoni con una nota secondo cui la via sarebbe stata realizzata nel 1912. In fondo a v. Garibaldi a destra è segnalato il portone del recinto di palazzo Andriulli, attualmente occuapto dagl iimpianti dell’ex cinema S. Lucia ed a sinistra, l’orto dei Cantore. 

Strada VII. Inquadra la zona del Fornello e di S. Nicola. Secondo le note i vicoli perpendicolari a v. S. Agostino, riportano lo stesso agiotoponimo. La strada che scende alle cantine, porta ancora il nome di Porta S. Nicola, ovvero Porta Schiavoni, abbattuta sul finire dell’ottocento. E’indicato il muro ” di parapetto del vallone di S. Nicola ” e le case abbattute per mettere in comunicazione i due tratti stradali delimitati dal ” muraglione ” del vallone.

Strada XXIX. E’l’attuale via Paladini con l’impianto di Borgo Andrisani. Le annotazioni raccontano che a quell’epoca il Borgo è ancora in mao ad un unico proprietario e pertanto il Comune non ha inteso apporre la numerazione interna, considerando solo l’ingresso principale su via Paladini. Il Borgo è individuato come ” Recinto D’Alessio già Borgo Andrisani “, probabilmente la testimonianza di un passaggio di proprietà.

Strada XXX. Individua i Cappuccini e tutte le perpendicolari dell’attuale via S. Francesco nonchè l’orto ancora esistente davanti al Convento.

   

  


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