Vi consiglio la lettura di un libro che parla dei comportamenti dei politici italiani e di come questi sono molto attenti a pensare al bene comune. Il libro è LA CASTA di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella.
A leggere quel libro ti vien voglia di non andare a votare. Ma non è questo il motivo di questo mio nuovo forum. Anzi, vorrei far capire come in epoche diverse la politica aveva un senso ed era considerata una vera e propria passione. Ad esempio il primo Presidente della Republica, Enrico De Nicola, essendo stato eletto come capo provvisorio ( 28 giugno 1946 ) prese così sul serio la “provvisorietà” del suo ruolo che non solo non si insiedò al Quirinale ma, non utilizzo mai gli 11 milioni annui previsti per il suo appannaggio e fece il presidente pagando di tasca sua. Alcide De Gasperi non aveva neanche un cappotto e se lo fece prestare per non far sfigurare l’Italia per un viaggio in America nel 1947. Che dire del comunista Guido Quaranta che nel 1972 aveva deciso di tornare a fare il medico dopo due legislature per motivi economici: ” L’indennità parlamentare non mi consentiva di mantenere i miei due figli all’università”.
Persone che avevano il senso dello stato, persone che avevano l’idea che il pubblico denaro dovesse essere rispettato. Si è vero questo non ha niente a che fare con l’elezioni comunali ma ci fa capire la vera passione politica. Prima, caro osservatore_ attento, era veramente una passione sia per la destra, sia per la sinistra. L’unico interesse personale era la soddisfazione di fare politica. Non chiedo ai nostri politici di rifiutare il loro stipendio, chiedo soltanto di avere passione per la politica e non di avere passione per i vantaggi della politica.
bravo Gianni, secondo il mio personale punto di vista, hai colto nel segno, su cosa debba essere un politico prima di tutto.
La nostra Tradizione Repubblicana è di Recente formazione, ma gli esempi di uomini politici votati alla gente ne abbiamo, Mi devo ripetere ma A. De Gasperi diceva…”La differenza tra un politico ed uno statista sta nel fatto che il politico pensa alle prossime elezioni lo statista alle prossime generazioni.”….
Se siamo giunti in un momento cruciale della nostra vita sociale e politica dove ogni partito, movimento lamenta la disaffezione dei “giovani” alla politica, il perchè secondo Me sta nel fatto che la politica è vista come mezzo per arricchirsi o far arricchire una cerchia ristretta.
Uomini della politica vera ed esempi in Italia ci sono stati, Gli stessi che hai mensionato tu, aggiungerei Berlinguer, La Malfa ed Almirante.
Uomini che se anche sui banchi parlamentari erano attestati su posizioni differente e il più delle volte avevano scontri verbali…non indifferenti… avevano un comune alto senso delle istituzioni e della politica inteso come Servizio nei confronti dei cittadini.