Il 22 febbraio scorso, dopo una gestazione di circa 3 anni, è andato finalmente online www.italia.it. Il portale nasce per promuovere e valorizzare sulla rete internet l’offerta turistica italiana sotto i diversi profili culturali, ambientali, enogastronomici e del made in Italy.
Realizzato da Innovazione Italia S.p.A. e da un gruppo di imprese (IBM Italia S.P.A, ITS S.p.A e Tiscover AG), il portale scatena immediatamente una valanga di critiche e di proteste. L’intera blogosfera e molti professionisti del settore cominciano a denunciare, una per una, decine di gravi mancanze. Il portale è lento, pieno di errori e inesattezze, tecnicamente lacunoso e non pienamente accessibile ai disabili come la legge Stanca imporrebbe. Alcune sezioni del portale sono poi non funzionanti.
Insomma… se l’intenzione è quella di attirare nuovi turisti…. si parte col piede sbagliato! Ma la cosa che imbufalisce i navigatori è il prezzo di questo investimento fatto con poca competenza: 45 milioni di euro!!!!
Il solo logo, aldilà di ogni logica e legge di mercato, è venuto a costare alle tasche dei contribuenti 100mila euro + IVA.
Le numerose proteste servono a qualcosa… le parti del portale più imbarazzanti vengono rimosse o sostituite, fioccano comunicati che danno parziale giustificazione ai costi enormi e promettono migliorie a breve. Rimane lo sconforto dei più per una spesa faraonica; 45 milioni di euro che persone più competenti avrebbero potuto far fruttare meglio.
Su iniziativa di alcuni volenterosi professionisti del multimedia è nato scandaloitaliano, un blog che raccoglie tutte le informazioni sul neonato portale del turismo. Chi volesse approfondire o segnalare l’ennesima inesattezza può farci un salto.
Intanto la regione Emilia Romagna ha chiesto che i contenuti che la riguardano vengano rimossi… proteste sono arrivate dalla provincia di Rimini, la questione è arrivata anche su Striscia la Notizia.
E Montescaglioso?
Un potenziale turista che volesse visitarci grazie a Italia.it avrebbe queste informazioni:
“Meta turistica, si affaccia da un´altura sulla fertile valle del Bradano e la gravina di Matera. Antica sede di una comunità benedettina tra le più fiorenti della Basilicata, è dominata dall´imponente abbazia di Sant’Angelo posta alla sommità dell´abitato e riparata dalle mura quattrocentesche. La chiesa, con alta cupola e svettante campanile, ha un interno secentesco riccamente decorato. Nella sala del capitolo si possono ammirare affreschi del `700, e nella sala della biblioteca un ciclo di affreschi della fine del secolo XVI. “ …qualcosa è meglio che niente!
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Ciao Ciffo
Anch’io ho notato la completa inefficenza di quel sito. Credo che il nostro amministratore avrebbe potuto fare di meglio anche con un 10.000 euro. I nostri politici son così bravi a parlare di riduzioni di spese e non si rendono conto di questi scandali.
Tra le altre cose se si fa una ricerca su Metaponto non da alcun risultato. La località di Metaponto è solo citata indirettamente sul comune di Bernalda dicendo testualmente: “Rilevante il turismo estivo (a Lido di Metaponto) e archeologico. A pochi chilometri dall´abitato sono i resti di Metaponto, antica città fondata dai Greci nel sec. VIII a. C.”
A giudicare dall’importanza archeologica di Metaponto francamente mi sembra un pò poco.
Gianni ti ringrazio per la stima.. di sicuro ci sono migliaia di persone che per molto meno (gratis?) avrebbero fatto molto meglio.
Guarda qui:
http://wiki.bzaar.net/RItaliaCamp
Un gruppo di professionisti ha già dato il via ad un progetto parallelo a italia.it. Rifare il portalone utilizzando metodologie e concetti moderni totalmente ignorati dagli incompetenti che hanno buttato nella spazzatura 45milioni dei nostri euro per una porcheria indecente. Purtroppo in Italia si pensa ancora che il modo migliore per fare le cose è solo buttarci dentro tanti soldi.
Intanto TUTTI sulla internet sono imbufaliti. Provate a cercare “merda” su google… mi sa che il portale italia.it non avrà vita facile.
Personalemnte voglio vedere il lato positivo della cosa. Ormai fare le cose “tanto per” non è più possibile. Grazie alla rete, alle community e alle nuove tecnologie ci sono migliaia di persone pronte a sbugiardare il furbo di turno. La politica prima o poi dovrà accorgersi di questo.
Da google digitando la parola ” merda” vi è il collegamento al portale, francamente non mi sarei mai apettato una cosa del genere.
Quel sito è paragonato alla m…
Eppure ci sono altri due siti istituzionali che a mio avviso sono di facile consultazione e soprattutto sono molto utili. Sto parlando di ” Italia.gov” e ” impresa.gov”. Vorrei un tuo parere in merito.
Inoltre ” italia.it” non rispetta i parametri di accessibilità per i disabili.
Mi chiedo perchè il dipartimento dell’innovazione del governo non ha seguito la stessa strada per quei siti che ho citato prima?
Non voglio fare un discorso politico ma credo che se questo sito fosse stato creato durante la scorsa legislatura sotto la supervisione del ministro ” Stanca” le cose sarebbero andate diversamente.
Ritengo l’ex ministro una persona di elvata cmpetenza nel campo dell’innovazione tecnologica e lo ha dimostarto attuando delle vere e proprie rivoluzioni per l’innovazione delle pubbliche amministarazioni e non solo. Vorrei ricordare inoltre l’esperienza passate del ministro come dirigente della ibm.
Sarebbe il caso di modificare quel sito magari mettendolo nelle mani del sign Stanca.
Ho il sopsetto, da come è stato gestito questo sito, che adesso aumenteranno i costi nelle p.a per l’uso di nuove tecnologie invece di diminuirle come ere negli obbiettivi del precedente ministro.
Caro admin non si può spendere 45.000.000 di euro per un qualunque sito. Inoltre è uno scandalo che soltanto il logo possa costare 100.000 euro. Figuriamoci adesso per il WiMax che è alle porte, chissà quanto ci costerà in più del suo valore reale.
La tecnologie di comunicazioni moderne sono nate per aumentare l’efficcienza, la produttività, la competitività e in particolare vanno verso l’abbattimento dei costi.
Seguiremo questa strada? Oppure, come al solito in Italia, andremo in controtendenza guadagnadoci anche per questo settore l’appellativo di paese anomalo?
Il fatto che digitando quella parola google indichi il portale italia.it è dovuto al “google bombing”, una tecnica usata molto spesso da smanettoni del computer per “ingannare” gli algoritmi usati da google per indicizzare i siti web. E’ quindi una “burla”… il fatto notabile è che la burla è possibile se e solo se molte persone sono d’accordo nel realizzarla.
Riguardo Stanca… il portale italia.it nasce proprio sotto il suo ministero. Il nuovo governo ha solo ereditato e ha continuato nella pessima gestione della cosa. In realtà i colpevoli, se ce ne sono, vanno cercati forse nei manager di Innovazione Italia (SVILUPPO ITALIA… se non l’hai vista ti consiglio la puntata di Report sui consigli di amministrazione delle grandi aziende pubbliche italiane). Ti ricordo poi che proprio l’IBM (dove l’ex ministro Stanca lavorava) si occupa della realizzazione tecnica e manutenzione del portale insieme a ITS (nel cui consiglio di amministrazione c’era l’attuale ministro Nicolais) e Tiscover AG.
Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto;
http://punto-informatico.it/p.aspx?i=2036754
se avete tempo, date 1 occhiata su:
http://www.repubblicadeicittadini.com/
e, buona adesione
…dopo aver speso 58 milioni di euro dei contribuenti ed essere arrivati alla conclusione che peggio non si poteva fare:
Rutelli pronto a chiudere il portale Italia
Almeno ci si è accorti di questo fallimento. Spero che questo errore non possa capitare più in futuro. Comunque penso seriamente che il nostro Ciffo avrebbe fatto di meglio con molto molto meno.