Basta con le sfilate di cravatte al sole il giorno 15 luglio a Policoro.
Ci sono grosse responsabilità del presidente del Governo Renzi e della Regione Basilicata, di Pittella e dei suoi predecessori in tutta questa storia delle estrazioni petrolifere e di colonizzazione delle società petrolifere prima in terra lucana e ora in tutto il golfo di Taranto. Il compito degli uomini e delle donne che ricoprono ruoli istituzionali non è quello di fare sfilate, ma atti concreti, se vogliono veramente salvare il mare e gli ultimi pezzi di territorio rimasti. Perché sono anni che noi siamo stati costretti a combattere, oltre che contro i petrolieri e il governo, anche contro quei politici che sfileranno mercoledì, per spronarli a non emanare leggi che ci stavano condannando e a compiere azioni di contrasto contro le intenzioni trivellatrici in terra come in mare. Sono anni che le associazioni ambientaliste manifestano lungo la costa jonica a questo scopo, troppo spesso ignorate e osteggiate da quegli stessi personaggi.
Non è sfuggito ai più attenti che la questione reclamizzata per la manifestazione del 15 luglio è solo quella delle trivelle in mare e che l’intenzione politica di taluni personaggi è solo propagandistica. Nel primo caso, è una mistificazione dire che si tratta di due problemi distinti e separati, quasi a voler far credere che siano due emergenze diverse e non il risultato di un’unica Strategia Energetica Nazionale, di un’unica missione Sblocca Trivelle, di un’unica idea regionale di appoggio alle soluzioni dei petrolieri, di un’unica rete di potere politico che ha costretto e costringe ancora sindaci senza spina dorsale a non avere il coraggio di dire un NO reale e a non opporsi veramente alla crivellazione del nostro territorio. Nel secondo caso, è obbrobriosa la loro spudoratezza e la loro predisposizione all’inganno della povera gente di Basilicata: siamo arrivati al punto che i rappresentanti delle istituzioni nelle stanze del potere legiferano in un modo e poi addirittura organizzano manifestazioni contro le loro stesse decisioni, solo per abbindolare gli elettori.
Il problema delle trivellazioni in terra e in mare non è disgiunto e noi non possiamo più permetterci il lusso di dare fiducia a occhi chiusi a questa gente: una recente istanza di ricerca di idrocarburi, la d 74 alla foce del Crati in Calabria, tenta infatti anche di superare questa contrapposizione trivellando i fondali, ma piazzando la piattaforma sulla terra ferma, esponendo così insieme il mare e la terra ad un impatto, un inquinamento e a dei rischi ancora maggiori.
Peccato che, queste cose, Leone, Pittella e gli altri non le stiano spiegando ai cittadini. E allora se la politica, quella che ha sempre governato in Basilicata, non le spiega, è bene dare diritto di intervento il 15 Luglio ai cittadini. Perché, da che mondo è mondo e da che democrazia è democrazia, sono i cittadini a dover manifestare e chiedere conto agli amministratori locali e regionali, non politicanti che vorrebbero cantarla e suonarsela da soli, legiferando e manifestando contro le leggi che loro stessi hanno votato e voluto, contro le emergenze che loro stessi hanno creato. Il loro dovere è un altro e allora inizino a fare il loro dovere, che di spettacoli ne abbiamo già abbastanza in giro.
Affinché non risulti troppo evidente che taluni politici stanno facendo di tutto per chiudere la bocca alla protesta civile per poterla gestire in tranquillità e a favore di chissà quali scopi, il 15 Luglio la parola deve essere data ai cittadini, che devono avere la possibilità di guardare negli occhi i loro rappresentanti istituzionali. Questi devono rispondere e legiferare, non comiziare!
[RETE ASSOCIAZIONI SIBARITIDE E POLLINO PER L’AUTOTUTELA – MEDITERRANEO NO TRIV – MONTE NOTRIV – LIBERIAMO LA BASILICATA – NOTRIV MAGNA GRECIA – NOTRIV POTENZA – KARAKTERIA – FORUM PER LA TUTELA DEL TERRITORIO E DELLA LEGALITA’ STEFANO GIOIA – INDIGNATI LUCANI – MO’ BASTA – ARCA LUCANA PER LA LEGALITA’ – NOTRIV CALABRIA – NOTRIV JONIO – NO TRIV SAN FELE/ISDE POTENZA – NOTRIV NAZIONALE SEZIONE BASILICATA – ARCHEOART – COMITATO PER SENISE RIFIUTO]