giovedì 26 Dicembre 2024

Visita capo Protezione Civile a Montescaglioso

COMUNICATO STAMPA  –

 19 maggio 2015 –

Lunedì 25 maggio 2015 visita del Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale, ing. Fabrizio Curcio.

 

 Il Capo Dipartimento della Protezione Civile nazionale, ing. Fabrizio Curcio, lunedì 25 maggio prossimo, alle ore 11 circa, sarà a Montescaglioso per un sopralluogo nell’area della frana che, in data 03 dicembre 2013, in località ”Cinque Bocche”, ha portato allo sgombero di alcune famiglie e opifici.

Presso la casa comunale incontrerà il Sindaco della Città di Montescaglioso Giuseppe Silvaggi e gli amministratori locali per fare il punto delle attività svolte in seguito all’evento calamitoso, le cui attività di monitoraggio sono state svolte dai componenti  l’apposito tavolo tecnico.

In data 28 dicembre 2013 il predecessore dell’ing. Curcio, il Prefetto Franco Gabrielli, aveva già provveduto ad effettuare un sopralluogo nell’area dell’evento franoso.


Commenti da Facebook

2 Commenti

  1. Francesco Lomonaco FL

    In tema di DISASTRI Ambientali, segnalo questa importante riflessione…

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    Giorgio Nebbia

    Sono passati venticinque anni da quando il parlamento ha approvato l’importantelegge sulla difesa del suolo che porta il numero “183”. La legge fu salutata da molti come un passo concreto per far cessare o almeno rallentare la lunga serie di alluvioni cominciata nel 1951 con quella del Polesine, poi continuate ogni anno, con alcuni eventi clamorosi come l’alluvione di Firenze del 1966. Da allora era stato un seguito senza fine di disastri territoriali in tutta Italia; anzi l’approvazione della legge 183 fu accelerata dalla grande frana e alluvione della Valtellina del luglio 1986, con 53 morti e 4.000 miliardi di lire di allora (circa 4 miliardi di euro di oggi) di danni.

    La 183 partiva da alcuni concetti noti; la difesa del suolo e la regolazione del flusso delle acque superficiali richiedono una amministrazione del territorio per bacini idrografici, quelle unità geografiche i cui confini, ben definiti, sono lo spartiacque delle colline e montagne. In ciascun bacino idrografico le acque scorrono dalle vette lungo le valli fino al mare attraverso fossi e torrenti che confluiscono nel fiume principale il quale porta al mare il risultato di tutto quello che succede all’interno del bacino: i residui dell’erosione del suolo, lesostanze inquinanti delle città, delle industrie, dell’agricoltura e della zootecnia, ramaglie e tronchi.

     

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    qui l’articolo completo

    http://comune-info.net/2014/11/gli-alluvionati-domani-ringraziano/

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