di Tommaso Pedicini
La fotodocumentarista Francesca Magistro presenta il suo progetto sull’estrazione del petrolio in Basilicata e sulle conseguenze sociali e ambientali che ne derivano.
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A Temparossa c’è chi resiste nonostante le trivelle
“Lucus a non lucendo” è la frase latina da cui prende nome la Lucania. Recenti studi hanno avanzato l’ipotesi che la parola “lucus” potrebbe derivare da “lux”, ovvero dalla luce delle radure all’interno dei boschi… Luoghi quanto mai adatti alla formazione di giacimenti di idrocarburi.
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Francesca Magistro
Sulla storia del petrolio in Basilicata, una storia iniziata con Enrico Mattei quasi 60 anni fa, Francesca Magistro ha ricercato e fotografato per oltre due anni. Ai microfoni di Paola Fabbri, ospite nei nostri studi, la giovane fotografa residente a Colonia ha raccontato di una popolazione defraudata delle proprie ricchezze naturali in cambio di poche briciole di benessere.
La Basilicata, da cui deriva quasi l’80% della produzione petrolifera nazionale, è a tutt’oggi una delle zone più povere d’Italia. Ma non è tutto, oltre ai problemi sociali e ambientali legati alle trivellazioni, gli affari legati all’oro nero lucano sembrerebbero avere anche dei risvolti criminali.
Francesca Magistro ha scelto di stampare le fotografie del progetto “Lucus a non lucendo” su carta di giornale per renderle più accessibili e sottolineare il suo intento divulgativo. Usando due degli album così realizzati è possibile realizzare una mostra “fai da te”.