domenica 24 Novembre 2024

Gal Bradanica , tre siti attrattori per il turismo

L’Abbazia di San Michele Arcangelo di Montescaglioso, il chiostro dell’ex convento di San Francesco a Irsina, il bosco ”Tre Coste” di Grottole, in provincia di Matera, sono i siti culturali e ambientali che il Gruppo di azione locale ”Bradanica” valorizzerà come attrattori dell’offerta turistica locale. Lo ha annunciato il presidente del Gal, Leonardo Braico, nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il direttore Nicola Raucci e operatori locali. ”Si tratta di iniziative – ha detto Braico – destinate ad accrescere l’appeal dei centri della collina materana, valorizzando risorse e potenziando la rete dei servizi”. Gli interventi, già appaltati a imprese locali, prevedono un investimento di 500 mila euro (metà pubblico e metà privato) nell’ambito della programmazione Fears ”Attrattore turistico-culturale”. A Montescaglioso la società locale CooperAttiva con un investimento complessivo di 150 mila euro realizzerà nuovi allestimenti museali negli interrati del monastero e dell’esistente percorso visita al pianterreno, compresa l’area archeologica. L’intervento prevede l’ampliamento dell’info-point turistico, la ricostruzione della cella del monaco, dello scriptorium e della spezieria. Saranno sistemati, con funzioni a tema,il piano seminterrato dell’antico frantoio e della molitura del grano, e delle cantine rupestri. A Irsina, con un investimento complessivo di 175 mila euro, la società Petit Prince di Potenza realizzerà un percorso virtuale ed emozionale, con riproduzioni tridimensionali dei segni culturali e religiosi dell’antico convento con uno ‘viaggio” tematico incentrato sulle ”meraviglie di Dio” con le opere di artisti di varie epoche. Il terzo progetto, affidato al Consorzio Mediterraneo di Matera, per un investimento di 175 mila euro, prevede, con due percorsi di fruizione notturna e diurna, di apprezzare le risorse naturalistiche e di conoscere con una narrazione tematica storie, curiosità e valori di un luogo particolare come un bosco. I promotori intendono fare dell’area naturalistica un luogo di conoscenza-intrattenimento-apprendimento, legato alla comunità, alla sua memoria, alla sua storia. I lavori saranno completati entro il 30 aprile 2015. (ANSA).

© 2006-2014 Trm Radiotelevisione del Mezzogiorno.

Articolo completo: http://www.trmtv.it/home/primo-piano/2014_09_07/76571.html


Commenti da Facebook

4 Commenti

  1. pierod.58

    Sì, tutto bello, ma quando sarà ultimato il restauro dell’abbazia? Quando sarà restituito alla collettività e ai turisti il monumento più bello della regione? Non se ne parla più. Tutto tace. E’ una vergogna !!! 

    1. vince_ditaranto

      Piero,

      la situazione dell’Abbazia è il simbolo di come vanno le cose.

      Mancanza assoluta di una visione comune, perlomeno condivisa ai cittadini, tra tutti gli attori preposti.

      Le uniche cose buone provengono da iniziative “singole” di “singoli” attori che riescono tra una marea di burocrazia a realizzare qualcosa di degno. Mi riferisco all’impegno quotidiano del CEA (che poi alla fine sono due o tre persone…. Sorpreso) e a qualche sponda del Sindaco, come è avvenuto nel caso della Cantina dell’Abate. 

      E’ possibile che tutto questo non sia strutturato?

      E’ possibile avere un resoconto dagli assessorati di riferimento (credo Assessorato alla Cultura e ai Lavori Pubblici) sullo stato dell’Arte?

       

      Sconforto.

       

      @vince_ditaranto

      #laMontechevorrei

  2. Francesco Lomonaco FL

    Bellissimo Progetto.

    (ma secondo voi… il museo della Civiltà Contadina e l’associazionismo Culturale… saranno interpellati?!)

    > Ora più che mai occorre dire che l’Abbazia è un Patrimonio di Tutti… e tutti devono poter contribuire affinchè l’Attrattore “Abbazia” (Patrimonio di tutti i Montesi) possa creare BENEFICI all’intera comunità!

  3. Francesco Lomonaco FL

    Per me l’Amministrazione Comunale andrebbe condannata per MILLANTATO CREDITO > Forse è il caso di chiedersi se sia giusto fregiarsi di un TITOLO che nella realtà non corrisponde al vero…

    Il Progetto

    L’iniziativa è prevista dall’Accordo-Quadro sottoscritto il 23 settembre 2010 tra il Ministro per il turismo e il Presidente dell’ANCI. Il decreto del Ministro degli affari regionali, turismo e sport, che disciplina il bando, è stato firmato il 10 maggio 2012 e il primo bando di partecipazione per i Comuni è stato pubblicato sul sito del Governo il 14 settembre 2012, con scadenza a novembre. Scopo del progetto è promuovere il “buon vivere” italiano, contribuendo ad incrementare le politiche di destagionalizzazione attraverso la valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale, turistico, storico-urbanistico, architettonico ed enogastronomico del sistema delle Autonomie locali italiane, nell’ottica del recupero e del rilancio dell’immagine dell’Italia.In particolare, l’iniziativa intende promuovere lo stile di vita italiano tra i turisti stranieri o italiani desiderosi di approfondire anche gli aspetti meno noti dell’offerta del nostro Paese.

    Queste le buone pratiche riconosciute e promosse dal progetto:

    • tutelare e rendere fruibile per il turista il proprio patrimonio architettonico o naturale;
    • mantenere la propria capacità di ospitalità e di accoglienza turistica;
    • conservare il proprio sistema di attrattive sul territorio;
    • attuare politiche di promozione dell’offerta culturale;
    • attuare iniziative per l’accessibilità e l’informazione turistica.
      L’Articolo 4 … sul disciplinare dell’USO del MARCHIO parla chiaro….

    ARTICOLO 4 

    Revoca dei marchi 

    1. Il Comune è autorizzato a fregiarsi dei marchi finché restano soddisfatte le condizioni che ne hanno permesso la selezione tra i Comuni Gioielli d’Italia e comunque per un periodo massimo di cinque anni. 

    2. Qualora nel periodo di concessione venissero meno dette condizioni, il Dipartimento, sentito il Comitato di Coordinamento, può revocare o sospendere il diritto all’uso dei marchi con conseguente esclusione dall’omonimo circuito. 

    3. Il Comune, al quale è stata comunicata la revoca o la sospensione del diritto all’uso dei marchi, provvede ad eliminare la denominazione e l’emblema figurativo dei marchi da tutti i supporti (pannelli, cartelli stradali, segnaletica, ecc.) e da tutti i documenti (opuscoli, avvisi, capolettera, ecc.) e s’impegna, nel caso di una sua esclusione, non solo ad abbandonare l’uso dei marchi ma anche a non crearne di simili che possano ingenerare confusione nell’utenza. Lo stesso impegno riguarda il Comune che, di propria iniziativa, decida di rinunciare ai marchi. 

    Roma, 12 febbraio 2013 Il Comune di 

    Il Capo del Dipartimento 

    Il Sindaco 

    Cons. Calogero Mauceri 

    http://www.affariregionali.it/media/46636/disciplinare_gdi_12_febbraio_2013.pdf

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