Basta morti!

Cosa si aspetta per mettere in sicurezza le strade con conducono verso e fuori Montescaglioso e quindi mettere in sicurezza l’intero paese?

Per chi, da ieri, non è andato ancora a Matera sappia che troverà nuovamente, all’altezza della pineta, un semaforo che costringe il traffico a procedere in senso alternato perché la parete a ridosso sta nuovamente franando.

Chi voglia, invece percorrere la Carrera, troverà, certamente, delle cunette appena costruite, ma percorrerà una strada piena di buche. La vogliamo asfaltare?

Guai poi avventurarsi per la Giannina, anche questa, il più delle volte coperta di fango. Chi invece continuasse e attraversasse il ponte sul Bradano, interdetto alla circolazione perché da decenni  pericolante, troverà ad attenderlo i carabinieri o la polizia pronti a multarlo.

Peggio se decidesse di percorrere la tristemente famosa contrada Pantano.

Della scorrimento veloce o della strada che conduce  a Ginosa è meglio non parlare per carità di patria.

La situazione non per niente allegra. E non si dica che non ci sono soldi!  


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4 Commenti

  1. Francesco Lomonaco FL

    Se dico mi piace c’è il rischio di essere fraintesi

    Ma la situazione è veramente di melma…

    se chi deve provvedere non si assume la propria responsabilità… cosa ci resta a fare nel “ruolo” in cui è pagato per FARE?!

    Se invece si vogliono prendere DECISIONI con una larga condivisione e non c’è una maggioranza politica adeguata…. 

    si facciano i “tavoli” aperti ai cittadini e associazioni che hanno voglia di partecipare… (ma si faccia subito qualcosa… per carità)!

    Qusta amministrazione è nata sulla spinta di una coalizione che oggi non c’è più.  Il Sindaco dovrebbe prenderne atto ed agire di conseguenza… dimostrando il coraggio di una capacità di scelta. Le dimissioni non sono l’unica strada. Può spalancare le porte al volontariato civile e sociale, può scegliere di far partecipare i cittadini proponendo una agenda di problemi e ascoltando “direttamente” i soggetti trasversalmente interessati alle soluzioni dei problemi. Il dialogo a più voci è una difficoltà apparente… ma è il prezzo della DEMOCRAZIA.

    Il sindaco deve avere il coraggio di RI_cercare la “legittimazione”  elettorale attraverso un NUOVO modo di fare e organizzare la Pubblica Amministrazione. 

    Molti problemi collettivi non hanno bisogno di “denaro” o “impegni di spesa”. Chiedere ai cittadini di fare il proprio dovere è una questione di “relazione” umana. Molti problemi sociali hanno bisogno di determinazione e capacità di comprensione delle cause e degli effetti. La Cultura, la Partecipazione ATTIVA non hanno bisogno di DENARO. L’Educazione, l’istruzione, l’alimentazione. la prevenzione, la raccolta differenziata … se adeguatamente affrontati possono cambiare lo STILE DI VITA della nostra comunità… senza alcun impegno di spesa “straordinaria”.

    1. Lucrezia Didio

      La situazione montese è davvero paradossale!!! In genere a fenomeni “eccezionali” come lo è stato per noi la frana, seguono periodi di grande fermento e attivismo. Fermento dovuto alla necessità di far fronte a una condizione emergenziale, che ha alterato in qualche modo un equilibrio precario che va ripristinato. Nel nostro paese invece, sembra non muoversi nulla. Sembra che non sia successo nulla…spenti i riflettori della stampa nazionale, abbiamo ripreso le nostre vite tranquille, la nostra normalità. Forse non siamo abbastanza consapevoli del periodo che stiamo attraversando: un periodo fortemente condizionato dalle ripercussioni della frana, che se non adeguatamente fronteggiate, rischieranno di pesare come un macigno sull’intera comunità montese. 

      Le istituzioni sono vergognosamente assenti in questo periodo. E non ne faccio una questione di bandiera. Probabilmente qualcosa è stato fatto o si sta facendo (me lo auguro) a livello istituzionale. Ma la comunicazione? Chi informa i cittadini? Dove sono gli aggiornamenti? Dove gli stati di avanzamento degli studi che si stanno conducendo sul nostro territorio? Chi ci sta lavorando, e con quali competenze? C’è un coordinamento di tutte le attività diagnostiche e di monitoraggio? 

      Il nostro territorio è a forte rischio idrogeologico…Se nel tempo si sono protratte azioni di inurbamento e antropizzazione del territorio errate, vuol dire che occorrerà cambiare rotta, per evitare che si ripetano eventi simili. Innescare un processo di sensibilizzazione alle tematiche della corretta gestione del territorio. Iniziare a promuovere buone pratiche, che devono essere perseguite da tutti: amministratori, tecnici progettisti e cittadini. Abbiamo cominciato? Se si, da dove? 

      E sul fronte della mitigazione dell’impatto dell’evento frana sulla comunità? Ne vogliamo parlare? Quali ricadute, a livello economico, si stanno registrando sul territorio? Quale è il bilancio delle perdite? E cosa si sta fecendo per evitare che le ripercussioni a livello economico diventino sempre più drammatiche?

      Forse è bene iniziare a titare le somme di tutti questi ragionamenti.

      Non ci sono soldi per fare tutto…questa è la risposta classica. Ok, plausibile. Ma non è necessario fare tutto. Occorrre individuare delle priorità di intervento. Delle azioni strategiche che poi consentano di intervenire su altri fronti. E le priorità vanno individuate assieme.

      Quello della mobilità e delle connessioni territoriali è, a mio avviso, una delle priorità perchè ha ricadute sull’intera economia del paese, e quindi su tutti. Garantire delle connessioni adeguate è fondamentale, per dar seguito ad altri tipi di politiche. Occorre rilanciare l’economia montese, rilanciare l’offerta turistica, offerta culturale…ma se poi è impossibile arrivare a Monte…non abbiamo risolto nulla.

      Forse è il caso di iniziare a fare dei bilanci e iniziare a ragionare in maniera partecipata, sulle strategie comuni da adottare per il futuro prossimo del nostro paese. 

  2. vince_ditaranto

    Non posso che unirmi allo sconcerto di Franco Mazzoccoli per tutto ciò che sta avvenendo (senza reazioni?) nella nostra Montescaglioso.

    Sono allibito che non ci sia l’ombra di un piano di emergenza dopo tutto quello che è avvenuto. 

    Ho già scritto più volte mail al Comune per capire se c’è la possibilità di avere più informazioni, sia su quanto è successo sia su cosa si intende fare. Non ho avuto nessuna risposta.

    Le domande sono tre e sono rivolte essenzialmente, oltre che al Sindaco, all’assessore ai lavori pubblici e al coordinatore della protezione civile:

    1- E’ possibile conoscere l’esito, o il punto di stallo, del famoso Tavolo Tecnico? Ovviamente non ci accontentiamo di quattro parole ma vorremmo report dettagliati e documenti.

    2 – Quali sono gli interventi che si intendono fare nel breve e nel lungo periodo per cominciare a pensare SERIAMENTE al dissesto idrogeologico in cui versa il nostro territorio? 

    3- Quali le destinazioni dei “danari” che dovrebbero essere ormai stati stanziati?

     

    Non mi sembrano domande difficili. 

     

    P.S. una delle mail presenti nei contatti (ufficio.tecnico.montescaglioso@cert.ruparbasilicata.it) NON FUNZIONA, la posta torna indietro. Purtroppo è proprio la mail che dovrebbe riguardare il settore lavori pubblici.  

     

    @vince_ditaranto

    1. Francesco Lomonaco FL

      (per puro caso) ho incrociato in macchina. l’assessore ai Lavori Pubblici… e gli ho chiesto:- “Quando sarà possibile riprendere il filo sulle questioni aperte? (.. partecipazione dei cittadini al Bene Comune – Cittadini per il Parco della Murgia – Consulta del Fare, Transition Townn, Associazionismo Culturale…)

      Mi è stato risposto al volo: – “La Prossima Settimana”…. 

      Per la cronaca: sono state inviate lettere formali… ma come potete immaginare … non c’è tempo da perdere per rispondere, non ci sono soldi ne per i bolli ne per la telefonia (colpa della spending rewieuuuuu)

      Abbiamo perso quasi tutto… ma la speranza sarà l’ultima a morire Sorridente

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