Comunicato Vis Severiana : No al razzismo sportivo

La società VIS SEVERIANA MONTESCAGLIOSO intende, in primis, presentare le proprie scuse alla società del Mesagne Volley ed, in particolare, al capitano della squadra destinatario di insulti razziali da parte di alcune persone presenti al palazzetto nel corso dell’incontro disputatosi domenica 12 gennaio.

La società tutta è solidale nei confronti dell’atleta e condanna fermamente quanto accaduto impegnandosi, come già riportato, ad individuare i responsabili affinché mai più prendano parte alle gare interne della propria squadra.

Allo stesso tempo, tuttavia, la società a nome del Presidente, dei dirigenti, degli atleti e di tutta la cittadinanza di Montescaglioso respinge le accuse di razzismo che vengono mosse, non ritenendo la città di Montescaglioso ed i suoi abitanti persone mosse da tale sentimento vergognoso ed ignobile.

Mai, ripetiamo Mai, prima di oggi sono pervenute accuse di tale natura alla nostra società ed alla nostra città. La nostra società da oltre venti anni è presente nel mondo della pallavolo e numerose sono state le squadre avversarie affrontate e che vantavano nel loro organico atlete di “colore” e Mai in passato si sono verificati tali spiacevoli episodi.

La società prende le debite distanze da coloro che tifosi non sono e che eventualmente si sono resi responsabili di tali ignobili offese ma allo stesso tempo le espressioni di insulto rivolte da pochi “personaggi” NON possono determinare accuse di razzismo ad una intera società ed ad un intera città quando tutto il palazzetto era impegnato a sostenere e tifare la propria squadra.

Il non essere intervenuti nel corso dell’incontro per fermare tali offese è la chiara dimostrazione che quanto avvenuto non ha coinvolto l’intero tifo di Montescaglioso ma è stato limitato ad una sola zona del palazzetto dove, molto difficile era ascoltare quanto veniva proferito a causa del “rumore” prodotto dai veri tifosi.

Il razzismo è ben altra cosa…facciamo attenzione a parlarne…facciamo attenzione a tacciare di tali comportamenti intere città…facciamo attenzione ad usarlo come esempio educativo per i ragazzi. Il razzismo è una forma di discriminazione ben più pesante, ripetiamo ignobile, e vergognosa che va condannata indiscriminatamente e pesantemente.

Nel respingere tali accuse la Vis Severiana intende ancora una volta presentare le proprie scuse al capitano del Mesagne destinatario di tali insulti manifestando tutta la propria solidarietà e affetto.

A tal proposito vogliamo invitare nuovamente la squadra del Mesagne nella città di Montescaglioso ospitandoli per una intera giornata.


Commenti da Facebook

9 Commenti

  1. Montescaglioso
    LA SOCIETA’ SPORTIVA VIS SEVERIANA SMENTISCE LE ACCUSE MOSSE DALL’ATLETA DEL MESAGNE NNEKA ARINZE E DISCONOSCE OGNI RESPONSABILITA’ IN MERITO AI FATTI ASSERITI.
    DALL’ANALISI DELLE RIPRODUZIONI AUDIOVISIVE E DALLE TESTIMONIANZE RACCOLTE TRA IL PUBBLICO PRESENTE ALLA PARTITA NON EMERGE ALCUN CORO RAZZISTA.


    1. ZODD

      sto seguendo la vicenda su fb e da cittadino montese mi sento offeso quando si tira in ballo l intera comunità , dandola per razzista.

      quindi la domanda è

      1 perchè il capitano non ha segnalato  la vicenda all arbitro , ma lo ha fatto il giorno dopo via social network e su tutti i mezzi stampa nazionali e tv?

      2 Gli arbitri non hanno notato nulla , la cittadina o la società cosa centra in tutto cio ?

      3 ha accettato le scuse , come mai nn le riporta nelle sue continue interviste , ma dalla pagina facebook , prelvano tutto cio che ha a che fare con quel argomento facendone un pandeonio mediatico ?

      addiritura vendola si è scomodato

      per chi vuole approfondire la vicenda e vuole rendersi conto che (secondo me ) è solo una strumentalizzazione mediatica , puoi leggersi tutti i commenti e gli articoli dalla loro pagina ufficiale Mesagne Volley

  2. ZODD

    Montescaglioso (Matera)

    Smentita categorica su accuse di razzismo mosse alla comunità montese.

     

     COMUNICATO STAMPA

     

    16. 01. 2014 

    L’Assessore comunale allo Sport, Pietro Avena, a nome dell’intera Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Giuseppe Silvaggi, ha negato, in maniera categorica, la validità delle presunte accuse di razzismo mosse alla comunità montese dalla giocatrice italo – nigeriana Nneka Karen Arinze.

    Questi i fatti: al termine della gara di pallavolo femminile di serie B2 Girone H, disputatasi domenica scorsa presso il Palauditorium Karol Wojtyla di Montescaglioso tra la squadra di casa della Vis Severiana Ingest Montescaglioso e la Off Occhiali Mesagne, la giocatrice ospite, capitano della sua formazione, ha inserito sul proprio profilo Facebook una frase nella quale si affermava che sul terreno di gioco di Montescaglioso era stata oggetto di atteggiamenti discriminatori da parte della tifoseria locale. Tale messaggio, apparso sul famoso social network, è stato immediatamente recepito dagli organi di informazione che ne hanno dato ampio risalto tanto da trasformarlo in un vero e proprio caso nazionale.

    L’assessore Avena, presente alla gara insieme agli assessori comunali Maddalena Ditaranto (Cultura e Pubblica Istruzione) e Antonio Lorusso (Bilancio),  in caso di atteggiamenti razzistici nei confronti della squadra ospite, non avrebbero certamente esitato ad intervenire ed impedire che tale situazione proseguisse. Tale esigenza non si è mai verificata e per questo è grande lo sconcerto e la meraviglia, da parte degli amministratori locali, nel sentire accusare di gravi comportamenti, mai avvenuti, parte della comunità. 

    L’accusa mossa verso i nostri concittadini  non è giustificata né tantomeno ammissibile: questo il pensiero dell’assessore Avena, il quale ha sottolineato come sia avvenuta una vera e propria strumentalizzazione delle “intemperanze rumorose” dei tifosi locali, le quali sono state trasformate in accuse di atteggiamenti discriminatori che ritiene totalmente inesistenti.

    Avena ha inoltre evidenziato quanto sia infondata tale accusa di razzismo mossa verso la Città di Montescaglioso, la quale non merita e non ha mai mostrato tali atteggiamenti: a tal proposito ha ricordato come nella comunità montese siano presenti, da numerosi anni, tante comunità estere che si sono perfettamente integrate socialmente  e professionalmente nel tessuto locale.

    Allo stesso tempo evidenzia come la comunità montese, con numerosi suoi cittadini, abbia conosciuto direttamente la via dell’emigrazione e, pertanto, conosca sulla sua pelle quanto sia difficile vivere lontano dalle proprie radici familiari.

    Il Sindaco della Città di Montescaglioso Giuseppe Silvaggi ha espresso grande meraviglia in merito alle dichiarazioni rilasciate dal Governatore della Regione Puglia, Nichi Vendola. A tal proposito ha affermato quanto sia grave che un esponente delle Istituzioni accusi un’intera comunità senza aver prima interpellato e consultato le Forze dell’Ordine e gli amministratori locali presenti all’avvenimento, i quali non hanno riscontrato la validità di tali, pesanti, accuse. Il primo cittadino si è detto amareggiato ed offeso da “dichiarazioni gratuite, prive di alcun fondamento, offensive nei confronti dell’intera comunità di Montescaglioso”. L’assessore Avena, a nome dell’Amministrazione comunale, invita l’atleta del Mesagne Nneka Karen Arinze, con i suoi familiari, a trascorrere una giornata a Montescaglioso, in maniera da poter conoscere e apprezzare la cordialità e l’ospitalità che ha sempre contraddistinto la comunità montese.

     

    Per il Comune di Montescaglioso (MT):  dott. Michele Marchitelli

     


     


    Riprese di TRM

  3. Montescaglioso

    Vicenda pallavolista Montescaglioso, Pittella scrive a Vendola

    23/01/2014 11:24Il presidente della Regione Basilicata ha evidenziato come “quello dell’accoglienza è per noi lucani un valore ineludibile”, “tanto da farne un punto di onore ed orgoglio”

    Pittella - Vendola

    In seguito alle polemiche innescate a Montescaglioso per un presunto caso di “razzismo” verificatosi, secondo quanto denunciato da una atleta di colore, nel corso della partita di pallavolo tra la squadra femminile “Vis Severiana” e le ospiti del Mesagne, il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, in una lettera inviata oggi al presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha ribadito come “quello dell’accoglienza è per noi lucani un valore ineludibile”, “tanto da farne un punto di onore ed orgoglio, come la nostra storia, non solo recente, ha dimostrato in tante occasioni”.
    “La stessa collaborazione istituzionale tra le nostre Regioni – ha sostenuto Pittella – è da decenni una pratica virtuosa, non sempre emulata, in modo altrettanto proficuo, in altre aree del Paese”.
    “Sono quindi profondamente convinto che l’equivoco generato da un episodio, o presunto tale, che con lo sport nulla ha a che vedere – ha affermato il governatore lucano – richieda a tutti noi un supplemento di attenzione, per tentare di capire cosa realmente sia accaduto. Ma soprattutto per rinsaldare i valori, quelli veri, di amicizia, di sana competizione e di autentico agonismo che nel mondo dello sport (e non solo) devono continuare a presiedere le relazioni tra le nostre popolazioni.
    Così facendo eviteremo, come purtroppo sta accadendo in queste ore, di “criminalizzare” un’intera comunità, quella di Montescaglioso che – ha sostenuto ancora Pittella – non merita i titoli denigratori e le ricostruzioni ingiuriose che in questi giorni, purtroppo, abbiamo letto su alcuni organi di stampa”.
    Concludendo la lettera a Vendola, Pittella si è detto certo di poter contare sulla sua disponibilità “ad affrontare di persona questo ed altri temi, che, in futuro, devono vedere le Regioni del Mezzogiorno protagoniste sullo scenario politico nazionale”.
    bas 02

    1. vince_ditaranto

      Leggo con amara rassegnazione le esternazioni del Sig. Pittella. Siamo alle solite.

      Il problema non è accertare e quindi condannare con forza gli eventuali episodi di razzismo nello sport (tanto, una condanna in più al razzismo può fare solo bene agli ambienti sportivi locali, risaputamente frequentati non certo da menti illuminate Fico). Il vero problema per il politicante è che non si parli male del proprio territorio, in una forma di patriottismo di cartapesta davvero ipocrita. Vendola ha condannato un episodio, magari non accertato, e subito risponde Pittella nel più classico dei campanilismi madievali.

      Comunque dite al Sig. Pittella che, anche se fosse successo davvero l’episodio di razzismo e quindi fossero giuste le considerazioni di Vendola, come parte integrante della comunità montese non mi sento affatto “criminalizzato”. Il tentativo di coinvolgere tutti noi in un ipocrita braccio di ferro politico per non fare brutta figura è veramente patetico.

      Roba da matti….! 

       

      @vince_ditaranto

      1. Filippo

        E’ l’ipocrisia che anima e arma gli animi di chi non vede o non vuol vedere una regione (Basilicata) in balia dell’improvvisazione, del familismo amorale e del clientelismo (tipo ex democristiano e temo che, purtroppo, moriremo tutti democristiani anche se non mi rassegno). Il campanilismo come il nazionalismo (si badi bene: nazionalismo e non patriottismo) serve a nascondere i problemi veri per inventarne altri privi di sostanza.

        Vincè. hai proprio ragione.

        Filippo

        1. Wiseman

          ho deciso di pubblicare la testimonianza di un mio amico che ha assistito a tutta la scena incriminata, visto il clamore ingiustificato che la vicenda ha destato, naturalmente, a chi vuole posso fornire le generalità dell’amico:

          C’era un gruppo di ragazzini, oltre la recinzione, che si agitava e urlava in favore della nostra squadra   e, mi pare ci fosse qualche dirigente o tifoso della squadra avversaria, molto vicini a loro. Certo facevano un gran casino, però assolutamente niente di offensivo o ingiurioso verso alcuno. All’improvviso, la signorina capitano del Mesagne (30 anni), dalla panchina, si rivolgeva verso di loro con gesti irrituali e irriguardosi (dito medio ed altro)….vi lascio immaginare la reazione dei RAGAZZINI!!!! urla ed improperi verso di lei, a quel punto, POTREBBE esserci scappato l’insulto razzista che, in tutta onestà NON ho sentito. Così come pare non l’abbiano sentito nè l’arbitro nè i dirigenti/tifosi che assistevano all’incontro vicino ai ragazzini, pare sia stata solo lei a sentirli. Chi ha sbagliato di più, i ragazzini o la signorina capitano?

          Era proprio necessario sollevare questo polverone senza polvere? è giusto marchiare una intera comunità di questa infamia? Stranamente, gli organi di stampa, lo stesso Vendola, il nostro difensore dei deboli e degli oppressi da Fidenza, hanno preso per oro colato la versione unilaterale da parte della signorina in questione, nessuno che abbia pensato ad una controverifica! Non penso che siano questi gli esempi da dare ai ragazzini durante un incontro sportivo. Avrei tante cose da dire, ma mi fermo qui, con l’augurio che Tutti si possa dimenticare e cancellare dalla memoria queste storie che non fanno bene a nessuno.

          Questa è la sintesi del racconto del mio amico,persona matura  che stimo molto, ognuno faccia le proprie considerazioni

          wise

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