Montescaglioso
La Notte dei Cucibocca
5 Gennaio 2014 – ore 19:30
Montescaglioso
Programma
4 Gennaio 2014
Ore 20:00 Abbazia S. Michele – Sala del Capitolo
Lezione / laboratorio su gli strumenti musicali tradizionali: “Altobello Persio e gli angeli musicanti” con Luca Gherardi, liutaio
5 Gennaio 2014
Ore 10:00 / 13:00 – 15:30 / 17:30 Monastero SS. Concezione. Sede CEA
Laboratorio costruzione strumenti musicali con materiali di riciclo
Ore 19:30 Abbazia S. Michele: vestizione dei Cucibocca
Ore 20:30 – 23:00 I Cucibocca nei vicoli del Centro storico
Ore 21:00 – 24:00 Piazza Roma / Corso Repubblica: I Nove bocconi del Cucibocca / Animazione con zampogne e strumenti tradizionali
Organizzazione
Centro di Educazione Ambientale di Montescaglioso (CooperAttiva) con Comune di Montescaglioso, Parco della Murgia Materana e Famiglie Risorsa
Partners: Altramusica / Buffalmacco
INFO
Centro Educazione Ambientale di Montescaglioso
0835 201016 / 334.8360098
Provincia in Bus – Inverno 2013-2014
L’iniziativa è promossa dall’Assessorato al Turismo della Provincia di Matera per permettere a turisti e visitatori di raggiungere comodamente e conoscere le ricchezze artistiche, architettoniche, demoantropologiche presenti nei comuni del materano.
Partenza in bus gratuita da Matera (PIazza Matteotti) e con supplemento individuale di € 5,00 dai comuni limitrofi (Altamura, Ginosa, Laterza, Santeramo, Gravina e Santeramo in Colle). Per info e prenotazioni:
Info e prenotazioni
Agenzia Ridola Viaggi di Matera
0835 314233 / 3475673175
escursioni@ridolaviaggi.it
Il docufilm sui cucibocca a cura di TreeNet Studios :
edizione 2012 realizzato da Giuseppe Scocuzza e nicola Prietrocola per conto di Montescaglioso.net
Il manifesto Cucibooca 2014 ha creato un certo interesse, non solo a Monte. Abbiamo chiesto a Mauro Bubbico di raccontarci qualcosa ed ecco il suo scritto. Vogliamo ricordare che la comunicazione sul CUCIBOCCA in 16 anni di manifestazione ha sviluppato una vera e propria ricerca su vari aspetti e significati del rito. Grazie a Mauro ha raggiunto un incredibile livello di elaborazione. Il manifesto del 2011 in un servizio di La Repubblica è stato annoverato tra i dieci progetti più rappresentativi della grafica italiana del secondo dopoguerra, esposto al Design Museum della Triennale di Milano, TDM5: Grafica italiana, 14 aprile 2012 – 24 febbraio 2013.
Narrare la tradizione con gli occhi di Maurice Sendak.
Nel paese dei mostri selvaggi di Maurice Sendak è una pietra miliare della letteratura per l’infanzia. Apparve la prima volta nel 1963 negli Stati Uniti. A decretarne la fortuna fu il pubblico infantile, e tradotto in quasi tutte le lingue è probabilmente il libro più letto al mondo. Alla sua uscita il libro suscitò molte critiche di chi lo considerava spaventoso e diseducativo, non adatto a una lettura serale e capace di scatenare incubi nei bambini. “Nessuno prima di Sendak aveva osato mettere un bambino ribelle al centro di un libro destinato all’infanzia, nessuno aveva osato avventurarsi nei meandri della psiche infantile.”
Credo che nello sviluppo narrativo del libro di Sendak e de La notte dei Cucibocca, ci siano molte analogie. Entrambi con la loro particolare sensibilità nei confronti del mondo infantile assolvono alla stessa funzione: invitano il bambino ad elaborare e vincere le paure e ad aprirsi ad un mondo di fantasia e felicità. Vi propongo la storia, in modo che ognuno possa immedesimarsi e trovare i riferimenti con i Cucibocca.
Una sera Max vestito con il suo costume da lupo ne combina di tutti i colori; alla madre che lo chiama “Mostro selvaggio!” lui ribatte “e io ti sbrano”. Così fu cacciato a letto senza cena.
Nella camera di Max quella sera una foresta crebbe
e crebbe crebbe crebbe
crebbe fino al soffitto ormai fatto di rami e foglie e pure le pareti si trasformarono in foresta
e si formò perfino il mare con sopra una barchetta tutta per Max che giorno e notte si mise a navigare
e navigò in lungo e in largo per mesi e mesi
infine dopo un anno o poco più giunse nel paese dei mostri selvaggi.
E appena arrivato nel paese dove abitano i mostri selvaggi
quelli ruggirono terribilmente, digrignarono terribilmente i denti,
rotearono tremendamente gli occhi
e mostrarono gli artigli orrendi
fino a che MAx grodò: “A CUCCIA!”
e li domò con il trucco magico di fissargli negli occhi gialli
senza batter ciglio e quelli ebbero paura e proclamarono che lui era il più selvaggio di tutti
e lo fecero re di tutti i mostri selvaggi.
“E adesso” urlò Max “attacchiamo la ridda selvaggia!”
“Ora basta!” disse Max e cacciò i mostri selvaggi a letto senza cena.
E Max, il re di tutti i mostri selvaggi, si sentì solo
e desiderò di essere in un posto dove c’era qualcuno che lo amava più di ogni altra cosa al mondo.
Fu allora che odorò tutto intorno
un profumo di cose buone da mangiare che arrivava da molto lontano;
così rinunciò ad essere re del paese dei mostri selvaggi.
Ma i mostri selvaggi gridarono: “Oh, non andartene – noi ti vogliamo mangiare – così tanto ti amiamo!”
Max rispose “No!”
I mostri selvaggi quelli ruggirono terribilmente, digrignarono terribilmente i denti,
rotearono tremendamente gli occhi
e mostrarono gli artigli orrendi
e Max saltò nella sua barchetta e agitò la mano in segno di saluto
e navigò indietro per un anno o poco più
e in lungo e in largo per un mese
e per un giorno intero.
Finché tornò a quella sera nella sua stanzetta
dove trovò la cena ad aspettarlo
che era ancora calda.
Scherno della morale corrente, travestimento, gioco, suspance, lieto fine e morale, la struttura narrativa di Nel paese dei mostri selvaggi è la stessa del rito collettivo dei Cucibocca. Protagonisti della nostra festa popolare sono i bambini come Max mentre i mostri selvaggi sono gli omoni con barbe lunghe e grandi cappellacci che vengono “per invitare i bambini ad aprire le porte della fantasia e liberare i mostri, quelli che abitano i recessi oscuri, terribili e imperscrutabili della psiche umana.”
I Cucibocca arrivano con il buio per spaventare, loro dicono “ti cucio la bocca!” ed è come dire “io ti mangio!”, si assiste a uno scambio delle parti ma nella realtà i giganteschi strani personaggi invece che spaventare corteggiano i bambini, invitandoli a giocare con loro, finendo per diventare amici. I cucibocca come i mostri buoni di Sendak insegnano a non avere paura, a saper controllare i comportamenti negativi. Max dominerà i mostri divenendone il re, il più cattivo di tutti e alla fine stanco e affamato ritornerà al mondo reale richiamato dal profumo della cena ancora calda che lo aspetta. Nel nostro caso “Le nove buone cose da mangiare”, il cibo che si consuma quella notte avrà la stessa funzione di richiamo alla realtà, agli affetti famigliari, dopo il gioco o il sogno.
“Sendak con questa storia vuole ricordare agli adulti che il tempo dell’infanzia non è felice e sereno, ma tormentato da innumerovoli occasioni di conflitto, durante le quali, talora, i mostri selvaggi sembrano avere la meglio. Ci ricorda che crescere è doloroso. E che tuttavia i bambini riescono a sconfiggere noia, paura, dolore e ansia e riescono a provare gioia. È la fantasia a venire loro in aiuto. È attraverso la fantasia che i bambini raggiungono la catarsi. Essa è il miglior strumento che hanno per domare i mostri selvaggi.”
La locandina è un omaggio a Sendak, ai 50 anni del suo libro e vuole mostrare un’altro punto di vista ai già molteplici significati di questa misteriosa e unica festa che apre la narrazione del Carnevale con i suoi rituali, il 5 di gennaio, in un piccolo comune del materano, Montescaglioso.
Mauro Bubbico
Bbliografia
Nel Paese dei mostri selvaggi. Storia e illustrazioni di Maurice Sendak, Babalibri, 1963
Mostri selvaggi in mostra. Cinquant’anni con le creature di Maurice Sendak, Babaliri, 2013
http://www.atlantidezine.it/nel-paese-dei-mostri-selvaggi-2.html
http://www.mymovies.it/film/2009/nelpaesedellecreatureselvagge/news/primeimmagini/
http://www.brainpickings.org/index.php/2013/09/03/maurice-sendak-posters-reading-books/
La riproposizione di manifestazioni legate alla storia e alla cultura del territorio è indubbiamente un fatto positivo, tanto più quando queste servono a stimolare e rianimare la socialità e l’economia del territorio stesso. Ciò detto, il ripescaggio della notte dei cucibocca fatto dal CEA è senz’altro da valutarsi positivamente. Specialmente in momenti come quelli che Montescaglioso sta attraversando attualmente.
Credo tuttavia che tali operazioni si possano fare tranquillamente senza sovrapporre e attribuire a manifestazioni e ad espressioni della cultura del passato sensibilità ed esigenze proprie dei nostri tempi. Voglio dire che le espressioni immateriali del passato vanno trattate con lo stesso rispetto che usiamo nella conservazione dei suoi manufatti (mobili, quadri, sculture, strumenti, arredi, ecc.) e resti architettonici.
A differenza di questi però le tradizioni spesso non lasciano tracce utili a stabilire quando, perchè e ad opera di chi sono nate. Non ne hanno lasciate sicuramente quelle prodotte dalla cosiddetta civiltà contadina e ancor meno, al suo interno, quelle provenienti dal mondo pastorale, infinitamente più selvatico del primo. Una civiltà e un mondo che esprimevano comunque una cultura organica, quella folklorica, dotata -ha scritto Luigi M. Lombardi Satriani in Menzogna e verità nella cultura contadina del Sud- “di una, sia pur relativa, autonomia e la cui caratteristica è fondamentale è data dalla sua radicale diversità rispetto alla cultura ufficiale”.
Sulla base di questa e simili considerazioni io sarei portato ad attribuire la manifestazione dei cucibocca all’irruzione, non casualmente notturna, degli uomini selvatici – quali erano considerati i pastori- che si erano liberati dalle catene del loro lavoro, nell’abitato difeso da mura e porte d’accesso e minacciosamente lo percorrevano. Una manifestazione carnevalesca alternativa a quelle più o meno ufficiali tollerate dalla chiesa.
A farla breve, un qualcosa di simile ai cortei dei mamutones sardi, probabilmente presenti in passato anche in altre zone.
Forse qualche testimonianza di divieto o censura al riguardo potrebbe trovarsi proprio negli archivi ecclesiastici.
PS: Belli i video, bellissime le foto. Complimenti
Cucibocca 2014: la QUESTUA
Come sempre la realizzazione dell’evento è autofinianzato con il sostegno di tanti amici che rispondono all’antica QUESTUA del Cucibocca, che ringraziamo.
– Salumeria del Corso
– Antica Macelleria del Corso
– Azienda Vitivinicola Ditaranto
– Macelleria Bove Saverio
– Focacceria del Corso
– Supermercati DESPAR di Andriulli Rocco
– Macelleria Nazionale di Panico Francesco
– Panificio S. Rita di Pietrocolo Giuseppe
– Pasticceria “Delizie” di Ventrelli Luigia
– Panificio Calabria di Ditaranto Giuseppe
– Supermercato Petrarca / Caseificio Massara Vita
– Mondo Frutta di Rocco Lomonaco
– Panificio “Antiche Bontà da Forno”
– Latticini Gliro di Petrarca Antonio
– Forno S. Anna
– Macelleria da Dino
– Caseificio dell’Abbazia di Scocuzza Nicola
– Ditaranto Materiali Edili di Giuseppe Menzella
– Expotech
– Stile Libero
– Frantoio Oleario Contangelo Rocco
– Bar Planet
– Jamming Bar
– Confraternita del Purgatorio
– Tipografia Motola (dal 1999 stampatore in esclusiva dei manifesti del Cucibocca)
Video TRM :
Reportage di 12 minuti diretta live TRM H 24
Eccovi Alcuni Scatti sulla notte dei Cucibocca 2014 :
Rocco Giove :
Cucibocca di Montescaglioso
Il Cucibocca più anziano posa per uno scatto spaventoso.
Questi tre Cucibocca sono pronti a girovagare per il paese
Un Cucibocca durante la vestizione
Foto di Mariano Silletti
Riconoscimento Nazionale al Cucibocca
La Notte dei Cucibocca ha ottenuto il 2° posto per la prima tappa del giro d’Italia in 52 weekend…… leggete e diffondete!!!
http://www.giroitaliain52weekend.it/reportage-i-cucibocca-di-montescaglioso-mt/
Eccovi il video della Notte dei Cucibocca 2014 a cura di Giuseppe Scocuzza. Buona Visione!