A seguito di un post dell’anonimo Ciccio Burrito, ci è giunta diffida da parte dell’Avvocato dell’Assessore Antonio Lorusso circa il contenuto del suddetto scritto. Il post, conseguentemente, è stato rimosso. Si rileva il persistere dell’abitudine di alcuni utenti nell’usare Montenet come casella postale delle proprie lettere anonime. Nel caso specifico, abbiamo ritenuto che, eccessivo, sgradevole ed ipocrita, il post BURRITO, squalificasse solo il suo estensore ed anonimo firmatario. Abbiamo preso atto di una diversa valutazione da parte dell’Ass. Lorusso e rimosso il post. Per sostanziare una valutazione più obiettiva, (gli Admin non sono infallibili) invitiamo la comunità di Montenet a segnalare gli eccessi. All’Ass. Lorusso, qualora voglia procedere con una querela, saranno forniti i dati disponibili nel sito relativamente all’anonimo. Invitiamo anche la comunità ad esprimersi sull’opportunità o meno di modificare le modalità di partecipazione alle discussioni in maniera tale da favorire la diretta assunzione di responsabilità e di evitare il ripetersi di situazioni spiacevoli.
Commenti da Facebook
2 Commenti
Rispondi a
Rispondi a
Devi essere connesso per inviare un commento.
Mi ha sorpreso sapere dell’iniziativa di Antonio. Da qualche anno non ho più responsabilità sull’amministrazione del sito e diversi ADMIN si sono succeduti dopo di me nel corso della storia di montescaglioso.net ma come decano del sito e utente più anziano ricordo nitidamente decine di discussioni in cui i toni sono stati più accesi del necessario e molte persone, che ricoprono anche ruoli importantissimi, sono state direttamente o indirettamente tirate in ballo con forti critiche spesso al limite della decenza.
La linea seguita è stata sempre quella dell’assicurare la più ampia libertà di espressione a tutti. Come può un amministratore decidere autonomamente se una critica travalica l’offesa? Quando una frase “sgradevole” da critica legittima e aspra diventa diffamazione? Quale diritto l’amministratore deve tutelare? Quello di espressione dell’utente che scrive o quello dell’onorabilità di chi è tirato in ballo?
Servirebbe un magistrato per ogni blog.
Si capisce quindi che l’unica linea guida deve essere il buon senso. Personalmente ritengo che chi ricopre ruoli istituzionali importanti DEVE innalzare la propria soglia di tolleranza alle critiche. La maggior visibilità comporta onori ed oneri.
Voglio fare un esempio. Se con il nickname di ciffo scrivessi “chissà cosa ha fatto la Minetti per essere in consiglio regionale lombardo” sarei sgradevole? SI senza dubbio. Lascerei intendere che la signorina è lì solo per (de)meriti. Se invece di ciffo mi firmassi con il mio vero nome e cognome, abbandonando l’anonimato, sarei meno sgradevole? NO
Andrei quindi censurato? Io credo di NO, che mi chiami ciffo o con mome e cognome. E’ sacrosanto assicurarmi il diritto di criticare il modo in cui la selezione della classe dirigente lombarda è stata portata avanti… e questo anche se io NON ho assistito alle famose cene e parlo per sentito dire senza conoscere assolutamente le doti politiche e i meriti accademici della signorina in questione.
Quindi ciffo è libero di diffamare la Minetti o chiunque altro visto che l’ADMIN non censura? Certo che no… perchè i famosi anonimi tali non sono. Chi si registra lascia in memoria un indirizzo email e un indirizzo IP che rendono rintracciabile la persona che ha scritto. Se qualcuno si ritiene offeso ha quindi tutte le possibilità di denunciare e far perseguire l’incauto utente.
Pretendere che tutti mettano nome e cognome – o che il tono delle discussioni sia sempre moderato con tolleranza zero – corrisponde a un’inopportuna richiesta di negazione di un diritto fondamentale di tutti noi, quello della libertà di espressione.
Sono sicuro che Antonio non ha riflettuto abbastanza su questi temi, forse malconsigliato.
Ciffo ha ragione, in piena libertà di espressione tutti devono assumersi le proprie responsabilità. Chiunque tecnicamente può essere rintracciabile quindi tutti possiamo essere soggetti a denuncie. Specificare nome e cognome o nascondersi dietro ad un nick non è poi tanto diverso anche perchè uno può anche bleffare con la sua identità (in tal caso la cosa potrebbe essere ancor più sgradevole).
In realtà sulla diffamazione via internet vedo il tutto abbastanza complicato e ingarbugliato; ad esempio se la Minetti fosse di Montescaglioso che tipo di comportamento avrebbe dovuto avere l’ADMIN a seguito di una diffamazione? Vale più una pseudo Minetti montese che una Minetti milanese? Poi ancora, come si fa a capire la differenza tra offesa e pesante critica? Come deve comportarsi l’ADMIN se gli viene chiesto di censurare un commento che lui stesso non ritiene offensivo?
Questi e tanti altri interrogativi mi fanno pensare che fare l’admin non sia affatto semplice….ci vuole tanto buon senso e confidare (o meglio sperare!!!) anche nel buon senso degli utenti. Non concordo con ciffo quando dice che la pretesa di un nome o di un cognome o di una forma di identità certa corrisponda alla negazione della libertà di espressione anche se, purtroppo, abbiamo bisogno dell’anonimato per sentirci più liberi