Pensieri in libertà …

di Piero Didio

Non so se ve ne siete accorti ma siamo in campagna elettorale anzi, ad essere precisi, oggi termina la campagna elettorale per le elezioni politiche 2013, lasciando agli elettori il fatidico giorno di riflessione.

Quello della campagna elettorale è un periodo straordinario: gli Dei scendono dall’Olimpo e camminano in mezzo a noi, li vediamo, li possiamo finanche toccare; è meraviglioso. Ho notato che qualcuno ha due gambe e due braccia, proprio come noi. Fuori dalle loro auto blu sembrano in tutto e per tutto simili a noi. Meravigliosa illusione, ma la divinità è divinità.

Ma, se ci avete fatto caso, quest’anno qualcosa non ha funzionato. A Montescaglioso Dei non se ne sono visti, nessun comizio elettorale, nessuna sfilata di auto blu con i lampeggianti, niente scorte di forze di polizia, nessun codazzo di simpatizzanti ad accompagnare le divinità dai loro carri trionfali fin sul palco (questo sì, piuttosto mediocre, qualche ruvido tubo di acciaio e un scaletta in legno scheggiato, si poteva fare i più). Comunque, palchetto regolamentare in Piazza Roma montato per tempo ma desolatamente vuoto in tutto il periodo della campagna elettorale, a dire il vero quest’anno sembrava un po’ piccolo ma io (povero ingenuo) davo la colpa alla crisi, evidentemente sapevano che sarebbe stato poco usato. Qualche party privato per pochi intimi e fedeli all’interno dei comitati elettorali e niente di più. Stessa sorte riservata agli spazi per le affissioni, neanche dai manifesti si sono affacciati quei meravigliosi faccioni sorridenti. Niente di niente. Qualcuno ci capisce qualcosa? Ci hanno tolto anche questi brevi, fuggenti attimi di condivisione divina. Forse siamo stati cattivi e gli Dei ci hanno voluto punire. A pensarci bene hanno ragione ad avercela con noi. In tutti questi anni non abbiamo fatto altro che lamentarci del lavoro che mancava, che non ce la facevamo ad arrivare a fine mese, qualcuno addirittura ha avuto la sfacciataggine di lamentarsi del fatto che neanche ad inizio mese aveva più soldi per la spesa. E poi a lamentarci della sanità che non funziona, delle tasse troppo alte, dei pochi fondi all’istruzione, delle pensioni da fame e sempre più lontane, della benzina, dei cinesi, e basta. Effettivamente dovremmo vergognarci. Se poi pensiamo a tutto quello di cui li abbiamo rimproverati c’è veramente da autofustigarci con il cilicio tutte le sere prima di andare a letto. Facciamo, quindi, un doveroso mea culpa e confessiamo almeno alcune delle nefandezze di cui ci siamo macchiati. Siamo andati a spulciare tra i conti dei vari gruppi e ci siamo accorti che qualcuno si è approfittato di venti milioni di euro (di soldi pubblici però, che male c’è?), qualcuno si è comprato il fuoristrada (sempre con i soldi pubblici. Ma scusate, a Roma nevicava, come si potevano raggiungere i locali dove si svolgevano i festini con le escort mascherate da maiali ????). E poi siamo andati a vedere che qualcuno addebitava ai bilanci regionali le proprie vacanze (ne avranno pure diritto, No?), ristoranti, cravatte; ci siamo indignati perfino per un piccolo barattolo di Nutella (ma se Nanni Moretti ne aveva uno in cui ci si poteva tuffare come si possono negare 250 g. di Nutella a un povero consigliere regionale). Li abbiamo accusati di guadagnare troppo, di essere in tanti, di autoassegnarsi vitalizi faraonici, di sistemare amici, parenti e amanti. E poi li abbiamo chiamati corrotti, ladri, incapaci, indagati, condannati, assenteisti, furbetti, festaioli ecc. Non fatemi spingere oltre in questa mortificante ammissione di colpe. Anche un Dio ha una pazienza e, credetemi, loro ne hanno avuta tanta. Il minimo che ci potessimo aspettare era che ci negassero quelle loro fantastiche apparizioni,  sono stati anche benevoli e misericordiosi. Comunque adesso è finalmente tutto finito. Fra tre giorni ritorneranno sul loro monte, avvolti nelle loro aure splendenti di divinità. Possiamo sperare nel loro perdono e, mi raccomando, non disturbiamoli oltre con le nostre petulanti richieste, i nostri lagnosi lamenti ma, soprattutto, teniamo la Guardia di Finanza lontana dai loro libri contabili e dalle loro casseforti. Forse ci perdoneranno. Amen.

 

P.S. Vorrei dedicare questo mio intervento a tutti (spero tanti) quei  politici che hanno svolto e svolgono il loro ruolo con onestà, correttezza e dedizione, ma soprattutto che mirano i loro sforzi al raggiungimento di un bene comune. Ce ne sono, ma di loro non si parla mai, purtroppo.


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