mercoledì 27 Novembre 2024

Pensieri in libertà …

di Piero Didio

Salve a tutti. Vorrei oggi inaugurare una rubrica, grosso modo, settimanale in cui prendere spunto da un evento, un fatto o comunque un argomento di cui si è parlato in settimana e commentarlo insieme a voi. Sarebbe un modo, secondo me, utile per suscitare un sano dibattito su argomenti che comunque ci toccano.

Questa settimana vorrei commentare con voi la, ormai consueta, pubblicazione della classifica per province stilata annualmente dal Sole 24 Ore. Questa classifica annuale è diventata ormai ineluttabile come il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica o come la relazione annuale della Banca d’Italia, tutti l’aspettiamo anche se già sappiamo quello che ci dirà. Ma, in più, la classifica ci permette di confrontarci con la posizione occupata l’anno precedente o con quella delle province “rivali”. Chi non ha mai fatto il confronto con la posizione occupata  da  Potenza?  Ebbene quest’anno Matera occupa la 77ma posizione su 107 totali, una in più rispetto a Potenza, e guadagnando una posizione rispetto all’anno scorso. Il dato che colpisce nella lettura della graduatoria è l’assenza di una qualsiasi provincia meridionale, a parte quelle della Sardegna, nei primi settanta posti. La prima provincia meridionale che si scorge in classifica è Pescara al 72mo posto, seguita da L’Aquila al 74mo e da Potenza e Matera, rispettivamente 76ma e 77ma. Da buoni meridionali il dato non può certamente farci piacere ma tant’è. Ci può consolare solo il fatto che Matera (e Potenza) sono fra le prime delle province meridionali. Tanto per fare chiarezza nella comprensione di tale graduatoria elenchiamo qui i parametri utilizzati dal giornale economico per stilare la classifica generale; i parametri sono 6: tenore di vita – affari e lavoro – servizi, ambiente, salute – popolazione – ordine pubblico – tempo libero. Poi, all’interno di questi parametri ce ne sono altri che non è il caso di elencare e rimando il lettore che volesse saperne di più all’edizione del giornale di lunedì scorso.  Ma, su alcuni dati è sicuramente utile fare qualche piccola riflessione. Innanzitutto vorrei, con un moto di orgoglio, sottolineare che nel sotto-parametro “Microcriminalità e rapine” le prime 40 posizioni sono occupate quasi completamente da province del Sud, con Matera che si piazza al 7mo posto, anche qui un gradino sotto Potenza. Ma quasi tutti i parametri riferiti all’ordine pubblico vedono la prevalenza delle province meridionali (Matera e Potenza comprese) rispetto a quelle del Nord. Il dato sarebbe sicuramente positivo se qualche buon leghista non ci venisse a dire che i nostri criminali li abbiamo spediti al Nord e per questo loro soffrono maggiormente il problema. Hanno ragione? Comunque, Matera si piazza quasi stabilmente intorno all’ottantesimo posto nei più importanti sotto-parametri, presi in considerazione, ripeto su un totale di 107 province: 82ma come PIL pro capite prodotto; 78ma nei depositi bancari pro capite; 86ma nei consumi privati; 47ma (non male) nello spirito d’iniziativa; 94ma nel tasso di disoccupazione. La lista è ancora lunga ma ve la risparmio. Ma due sono i piazzamenti che mi lasciano veramente sconcertato: Penultimo posto nei “prestiti non onorati” e ultimo posto nel “tasso di emigrazione ospedaliero”. Ora, se per il primo dato ritengo che le condizioni economiche ante crisi e quelle attuali abbiano svolto un ruolo importante nel posizionamento della nostra provincia in una posizione così poco lusinghiera, per il secondo dato la riflessione è sicuramente da sottoporre ai nostri responsabili del settore sanitario. Abbiamo, a Matera, uno degli ospedali più moderni del meridione, credo ci siano anche le attrezzature necessarie; allora cosa manca?  Meditate, medici, meditate.


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