Comitato Recupero Cervelli Montesi

Ieri sera, mentre Montescaglioso sonnecchiava uggiosa & gelida, un gruppo di giovani “attivisti” montesi, partendo da un idea di alcune settimane prima, realizzava e costituiva il Comitato Recupero Cervelli Montesi (meglio noto come C.R.C.M).

 

 

 

 

 

Tale ente è stato costituito SA’ PAROL, dai soci paritari Donato Cifrese (convogliatore di menti e portavoce), Nicola Suglia (fucina di Idee e public relations), Vito Lospinuso (forgiatore e primo sponsor ufficiale), Francesco Lomonaco (LomFra e Internet), Luciano (festa & folklore), Valerio e Cristina(i giuristi), Eddies (chef artista di strada C.R.C.M.), Katia (bargirl e costume)…

Prima azione dimostrativa del gruppo è stato il riconoscimento, a due giovani menti montesi, sia perchè distintesi rispettivamente nel campo dell’ambiente e della cultura,sia per la loro rabbia, e il loro attivismo sia per amore per loro la terra. Si tratta di Giuseppe Calamita (entrato a far parte del C.R.C.M. da ricercatore CNR di Tito) e Michela Appio (beni culturali, ricerca e manifestazioni).

I riconoscimenti (due Preziosi cervelli in terracotta lavorati a mano e con tanto di targhetta) sono stati realizzati da Vito Lospinuso, su ideazione di Nicola Suglia, e gentilmente donati da questo nostro giovane artista, che con atto di riconoscenza verso il C.R.C.M., ha fatto la sua prima sponsorizzazione all’ente Sa’ Parol.

 

Emozionati e Commossi i due, hanno ringraziato calorosamente gli amici del CRCM, che hanno  attutito il loro rimpatrio dopo anni di studio e lavoro oltre Bradano, rispettivamente 8 anni a Parma e 5 anni a Napoli.

Ai due volenterosi và il nostro grazie per essere coraggiosamente tornati attivi e rabbiosi con l’intenzione di aggiungere un altro mattone al muro dello sviluppo lucano,  per combattere ciò che c’ impedisce di decollare…

L’ente opera molto informalmente con un gruppo di numerosi amici, organizzando serate, spostando masse, forgiando idee (e cervelli), organizzando pranzi e cene e feste informali varie, parlando e ascoltando la gente… Il CRCM, si costituirà come in questo caso, ogni volta che i soci riterranno necessario farlo.

L’ente ha ritenuto doveroso il ringraziamento a tutte le menti che restano a monte, per motivi di studio, lavoro ed affettivi o altro, che hanno sempre lottato, che non hanno abbassato la testa e che sono qui a versare sangue sulla terra dove sono nati, da briganti e non da Piemontesi, che non si sono mai messi a disposizione del capitale del nord. A loro và il Nostro Costante e Continuo Grazie.

 

 

 

Ringraziamo Gigi, Zodd e la Nuova Omnia S. Lucia al Completo, che sono intervenuti in seconda serata apportando quell’aria festiva e costruttiva di Cervelli Montesi che lavorano.

Ringraziamo anche il Red Fox Club per averci ospitato danzerecci in terza serata che sembrava ormai destinata al rientro a casa.

Colgo l’occasione per invitare tutti coloro interessati a farne informalmente parte!

Luoghi di incontro: ovunque o per strada.


Commenti da Facebook

12 Commenti

  1. Cinzia

    Iniziativa originale, lodevole, audace.

    I miei complimenti più sentiti ed il mio più grosso in bocca al lupo al C.R.C.M. La vostra è una grande sfida, ma sarete sempre e comunque vincenti per averci almeno provato!

    A Michela e Giuseppe: ragazzi, un premio meritatissimo per aver avuto il coraggio di tornare! Che siate di esempio per tutti i “cervelli in fuga”…

    Cinzia

  2. ciffo

    Bravi! Grandi!
    L’ennesima iniziativa scherzosa – ma non tanto – di LomFra&C… complimenti a tutto il Comitato. Auguri a Michela e Giuseppe… speriamo che siano i primi di una lunga serie di cervelli che rimpatriano.
    Il problema è un PROBLEMA. Spero che la nostra classe politica locale se ne renda conto… la priorità dei loro programmi deve essere la creazione dei presupposti perché Montescaglioso non perda le sue eccellenze. Troppi montesi in gamba sono a “sprecarsi” lontano!
    Al CRCM… voglio dare la mia disponibilità per qualunque cosa avete bisogno… a disposizione!
    Un saluto al dottore.

  3. titus

    Comitato Recupero Cervelli Montesi (meglio noto come C.R.C.M).

    e’ Il caso di citare il Sommo Poeta….. Fatti non fummo per viver come bruti, ma per seguir Virtù e sapienza…. Bravi Ragazzi…mi compiaccio vivamente con voi per queste lodevoli iniziative….

    Speriamo che ci sia realmente il nuovo che avanza….

    Bravo a LomFra Al secolo Frodo…. Fucina intellettuale d’iniziative…..

  4. piovasco

    Iniziativa interessante, va benissimo ma perchè cadere nel solito meridionalismo vittimista? Perchè tirare in ballo i poveri Piemontesi? Capisco che il senso dell’affermazione è figurato, ma perchè non evitare certe espressioni?

    Messa così sembra che chi sta a lavorare al Nord o altrove magari in oriente o in Africa venda () il proprio corpo e il proprio cervello al miglior offerente.

    Se questi cervelli sono così in gamba allora perchè “sprecarsi” al Nord, caro Ciffo. Uno che si spreca per me non è in gamba. Perchè non pensare che ci possa essere un valore aggiunto personale, per la propria formazione nell’andare a conoscere altri posti altre culture.

    Guarda caso proprio in Piemonte in senso dispregiativo si dice che è un “bùgia nein” (= non si allontana) chi ha il sedere legato a casa propria. Il fatto di andar via a conoscere altro, in tutti i sensi, è inteso come un valore positivo. Perchè non considerare anche queste persone che con la propria intelligenza vanno fuori a farsi conoscere come degli ambasciatori della propria terra, altrimenti quasi misconosciuta?

    Da lodare chi rimane o ritorna quindi, ma da non disprezzare (o forse da premiare anch’essi) chi va via.

    Ciao

    1. Cinzia

      Cammellissimo, non credo che ci fossero intenti denigratori nè vittimisti nei post precedenti al tuo.
      Anzi, personalmente trovo l’iniziativa di LomFra (a cui dovrebbe andare un Cervello honoris causa) e Soci tutt’altro che vittimista. Una presa di posizione netta e attiva, per quanto “burlesca”.
      Sono d’accordo con te quando dici che il fatto di andare via e allargare le proprie conoscenze è una cosa positiva, ma non parlerei affatto di valore aggiunto se tali conoscenze rimanessero sempre fuori dalla nostra terra. Che valore aggiunto sarebbe? Parlerei più di un valore “sottratto”… Il valore aggiunto si avrebbe se le conoscenze acquisite fuori portassero benefici qui, a casa nostra.
      Onestamente, poi, ho i miei dubbi che quelli che “con la propria intelligenza vanno fuori”, riescano “a farsi conoscere come degli ambasciatori della propria terra, altrimenti quasi misconosciuta”. E sai perchè? Perchè molto spesso andarsene non è una scelta… e le “missioni diplomatiche” non ti danno da mangiare. Quindi si finisce per diventare anonimi anelli di una catena di montaggio che ingrassa il PIL altrui… E intanto il nostro Sud continua a morire… Proprio per questo, ritengo la scelta di Michela e Giuseppe un atto di “coraggio”, un segno che a lungo andare mi auguro farà la differenza per noi gente del Sud.
      Cinzia

      1. aleph zero

        CONCORDO PIENAMENTE CON QUANTO DICE LA MAGICA CINZIA! PUR NON ESSENDO MAI STATO FUORI MONTE PER PIU’ DI UN MESE, SONO DEL PARERE CHE LE ESPERIENZE FUORI SONO FORMATIVE, DOVRO’ QUINDI APRIRE QUALCHE PARENTESI DA QUALCHE ALTRA PARTE NELLA MIA VITA(PRIMA O POI), MA APPUNTO SI TRATTERA’ DI PARENTESI, L’OCCHIO LUNGIMIRANTE GUARDA SEMPRE A CASA. E  CIO’ NON VUOL DIRE CHE L’ATTACCAMENTO SIA DA CODARDI, ANZI, E’ QUEL SURPLUS CHE FA’ LA DIFFERENZA TRA L’UOMO E LA MACCHINA, L’UOMO FA’ CRESCERE LA COMUNITA’, LA MIGLIORA E MILGIORA LUI, COLTIVA LA SUA TERRA E COLTIVA LA SUA CULTURA, APPRENDE E PORTA CON SE, ESPORTA ANCHE, MA COMUNQUE IMPORTA, E’ CIO’ CHE CI DIFFERENZIA.

         

        SE L’ANTROPOLOGIA DICE CHE L’UOMO E’ IL PRODOTTO DELL’AMBIENTE CHE LO CIRCONDA, ALLORA E’ SUO DOVERE DARE QUALCOSA A QUELL’AMBIENTE…

         

        ALTRIMENTI RIDUCIAMOCI AD UN MISERO INGRANAGGIO, DOVE CI RICHIEDONO LI’ ANDIAMO, DOVE MANCANO INGRANAGGI LI CI SARA’ SEMPRE QUALCUNO PRONTO A SOSTITUIRLO, MAGARI FORZATO DALLE CONDIZIONI DI ORIGINE.

         

        IO CREDO NELLA PIANTA CHE CRESCE, PRENDE IL SOLE E LA PIOGGIA DALL’ESTERNO, E CONTINUA A CRESCERE SEMPRE LI, E DAI SUOI SEMI NASCERANNO DEI FIORI MIGLIORI…

         

        Homo Sapiens nello spazio

      2. ciffo

        Cammellissimo sono d’accordo in parte. Chi va fuori arricchisce sé stesso. Allo stesso tempo però una regione sempre più vecchia (in alcuni paesi dell’entroterra vivono ormai solo anziani) ha bisogno di forze nuove per rigenerarsi. Se queste forze nuove sono costrette ad emigrare senza possibilità di ritorno… bhè… in questo senso è uno spreco. C’è poi molta gente in gamba che per scelta personale decide di emigrare e di rimanere fuori. Scelta legittima e rispettabile. L’importante è che sia una scelta vera… non l’unica opzione disponibile.
         
        Un pò come i ricercatori italiani che vanno all’estero. Secondo te non vanno a sprecarsi? Certo lavorano e ottengono risultati importanti anche lì… si arricchiscono, crescono e fanno conoscere l’Italia. Rimane pur sempre uno spreco di risorse per la nostra nazione.
         
        Qui trovi un post in cui abbiamo parlato dell’argomento:
        Quanti fantasmi?

        1. piovasco

          Ciffo hai inteso perfettamente il senso del mio intervento. Parlavo infatti di arricchimento personale.

          Certo, spesso quella di partire è una scelta obbligata purtroppo. E questo è l’elemento negativo per come la vedo io e non la scelta di partire in se.

          Ho dato un’occhiata rapida alla discussione che mi hai proposto. Interessante, concordo con chi parla di fenomeno naturale nell’abbandono dei posti più remoti dai centri più vitali.

          Mi sono convinto che spesso la differenza non stia tra area settentrionale ed area meridionale. Anche al Nord in maniera differente ma simile si vive una situazione simile a quella dei paesi del sud. Mi riferisco allo spopolamento delle vallate alpine piene di storia e di tradizioni verso l’estero o la calamita Milano.

          Certo è un peccato per tanti paesi dell’entroterra lucano ritrovarsi abitati di soli anziani ma è il corso naturale delle cose che porta a questo, e non è detto che non sia un fenomeno irreversibile. Prima o poi  grazie alla tecnologia magari si potrà decidere di lavorare a distanza e di vivere in posti più a misura d’uomo e meno stressanti.

          Valuterei questi fenomeni in un arco temporale maggiore di quello che può essere l’esperienza di una generazione. Ricordate quanti emigranti in centro Europa o America c’erano trenta-quaranta e più anni fa?

           

  5. For Peace

    Complimenti per l’iniziativa, spero di poter ricevere il premio anch’io nel più breve tempo possibile.

    Mi auguro che i vincitori attuali e futuri del  titolo siano in grado di camminare con le proprie gambe.

    A presto.

  6. lazarum

    meno male che che le buone cose ancora si fanno a monte!

    ottima iniziativa…valutiamo in prospettiva l’idea di premiare e ricoscere

    il valore di tanti bravi ragazzi montesi che sanno emergere in periodo in cui farsi notare lavorativamente e culturalmente è diventato quasi impossibile.

    brav brav lazurum placet…

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