Devo anticipatamente ringraziare il mio amico yuri, che durante i nostri studi pomeridiani in bibilioteca, mi ha portato a conoscenza di un libro che sembrerebbe attribuire un importante scoperta pitagorica ad un fabbro montese…
Il libro in questione è “Le due culle: Montescaglioso – Matera” del Comm. Giuseppe Matarazzo, e dedica alla questione pitagorica un intero capitolo.Riporto testuali parole:
“ Pitagora tra storia e leggenda a Montescaglioso.
Pitagora naque a Samo, un isola presso le coste dell’ Asia Minore, intorno all’anno 570 a.c. […] all’età di 50 anni venne a Taranto (colonia ionica) dove fondò la Scuola Italica che in sostanza era una “Setta Filosofica”. Come responsabile fu perseguitato […] scampato nel rifugio di Metaponto, dove sarebbe morto alla veneranda età di 99 anni, dopo aver disposto che la sua sepoltura fosse avvenuta nella vasta campagna adiacente al Tempio di Apollo. Il Pitagora dell’età matura dimorò quindi a metaponto con diversi suoi seguaci, lasciando a Taranto il filosofo Archita come continuatore del suo pensiero. […] Fondamentale intuizione pitagorica è cio che ricordiamo come il Teorema di Pitagora e la Tavola pitagorica, rispettivamente basi operative in geometria e in aritmetica […] “
ed ora arriviamo a cio che ci interessa ” Nel campo musicale intuì la media armonica tra due numeri (due lunghezze di corda musicali) come afferma lo studioso barese Annoscia. Essa è uguale al doppio del prodotto di codesti due numeri, divisi per la loro somma, tra 15 e 10 la media armonica è 12 – (15 x 10 x 2) : (15 + 10). La serie maggiore DO-MI-SOL. Sono le tonalità rapportate alla lunghezza (misure) delle corde. I rapporti tra le tonalità sono espressi da numeri interi semplici.” voi direte e cosa centra monte? ed eccoci qua: ” Giamblico, filosofo neoplatonico di Calcide (IV sec. d.c.), discepolo di Porfirio, racconta che Pitagora, passando per caso davanti a un fabbro, pare proprio a Montescaglioso, udì i diversi suoni dei martelli che battevano suul’incudine. Si fermò in atteggiamento pensoso e poi chiese al fabbro di pesare i martelli. Notò quindi che raddoppiandosi il peso, il suono variava di un’ ottava. Rientrò a casa e provò con le cordo sonore e notò che raddoppiando la lunghezza della corda otteneva lo stesso effetto musicale variato dei martelli del nostro fabbro. La stessa cosa accadeva con le canne del flauto e con i suoi calcoli avviò la scoperta della proprietà delle relazioni delle armonie musicali e dei rapporti numerici. […] Si ebbe la teoria dell’acustica come ” aritmetica applicata ” e dell’astronomia come “geometria applicata” e presto questi elementi: aritmetica, acustica, astronomia e geometria, divennero elementi base del Cosmo chiamato poi universo. E ancora un numero, il numero uno, attribuito a Dio. L’idea moderna della ricerca scientifica basata sul numero può vantare pitagora come precursore o iniziatore […] Al tempo di Pitagora il territorio Ionico con al centro Metaponto, era abitato da agglomerati umani, insediati nella zona e che ancora non si configurano come comuni autonomi. Quindi gli abitanti di Mons Caveosus erano un continum dei metapontini e viceversa. Molto più tardi, quando nell’agglomerato di Mons Caveosus, coevo del metapontino, si rifugiarono i superstiti fuggiaschi della distrutta Metaponto pre proteggersi dagli inseguitori nemici prima e dalla malaria dopo, la loro sede cioè metaponto, rimase come una propaggine di Montescaglioso. E fu territorio montese per diversi secoli, essendo allora insesistente Bernalda a cui è oggi aggregata.
Montescaglioso potrebbe quindi vantare la primogenitura di comunità organizzata, poi denominata città, sull’antica terra Ionica, con Pitagora tra i suoi antenati. Risulta che il filosofo sia stato degnamente onorato in età medioevale e la sua immagine fu effigiata ed è ancora in bella mostra ” (o quasi) “ su una parete delle biblioteca dell’abate del grandioso Monastero Benedettino di Sant’ Angelo.“
l’autore del libro continua poi con alcuni versi in cui racconta la scoperta della scala musicale, di cui cito solo :
Così anche note e loro durate/furon da pitagora catalogate./Il merito suo fu grande,certamente, ma ricordare con lui altra gente/come il fabbro maniscalco montese/mi pare doverso e cortese.
ora, basterebbe la citazione del filosofo Giamblico per potere e dovere attribuire a pitagora la cittadinanza onoraria montese, e qui và il mio sollecito, e spero anche il vostro, all’attuale amministrazione, o a quella futura, affinchè si proceda.
Volevo aggiungere che Non bisogna essere esperti di marketing per immaginare il ritorno in termini non solo economici e storici, ma anche di immagine, che montescaglioso potrebbe avere, dal turismo di nicchia a innumerevoli altre iniziative, da possbili cortometraggi a visite guidate nelle vecchie botteghe e cantine abbandonate… e chi più ne ha più ne metta…
insomma chiudo con un frase dello stesso Giuseppe Matarazzo:
“il grande Pitagora di Samo
è per montescaglioso, storico richiamo
e il comune potrebbe con ordinanza
riconoscergli postuma la cittadinanza,
onoraria, naturalmente
come s’addice a una grande mente.”
non lasciamo morire la cosa… potrebbe davvero risultare utile sia a noi che alle generazioni a venire… magari è proprio per questo che monte è ricca di geni soprattutto musicali? Amne, korova, goldenfleas e tutti gli altri, siete forse discendenti genetici di Pitagora?
Pitagora è nel nostro patrimonio genetico?
Se così fosse sapremmo subito fare 2 conti e scoprire che il risultato è scontato. Possiamo solo guadagnarci!
La cittadinanza onoraria sarebbe anche il meno… forse si potrebbe pensare a qualcosa anche più accattivante dal punto di vista del marketing. E qui i geni montesi penso potranno dir la loro.
LomFra… ma tu ti ricordi che un tempo la nostra scuola media era la scuola media PITAGORA?
Ah carissimo LomFra,
magari fossero tutti “ignoranti” 😉 come te!
Se così fosse non ci sarebbe più la necessità di nascondersi dietro il vigliacco anonimato e si potrebbe “ignorare” l’invidia e professare liberamente sè stessi in virtù degli altri!
Ti ringrazio per aver contribuito, con Pitagora e il suo montese maniscalco, ad illuminare la mia mente, sia dal punto di vista storico-filosofico che come spunto per un tributo musicale da rendere alle nostre radici! Ti sono debitore…. magari su qualche tetto }:)
PS: “Ignoriamo” i vigliacchi!!!
Amne20
Ottimo Lomfra !!!
si dia il via a una petizione per la cittadinanza onoraria a Pitagora. Non può che tornare utile a Monte.
hai visto che studiare la matematica il pomeriggio con yuri porta ad ottimi risultati?;-)
ottimo!
non sarebbe per niente male sfruttare questo episodio per un prossimo evento..
topobiche_81
D’accordo.
Diamola a Pitagora e togliamola a emanuele filiberto. Il grande matematico potrebbe vergognarsi di avere un concittadino simile
Caro Lomfra, bravo. Vale la pena puntare in alto. Rilancio. Sarebbe il caso di verificare alcune date. Da un mio veloce riscontro il 2007 potrebbe essere l’anno giusto per la creazione di un “comitato” ad hoc. Se è vero che Pitagora è morto il 497 a.C. (fonte Rizzoli Laorusse” sarebbero 1510 anni dalla sua scomparsa. (avvenuta a Metaponto). Avanzo la tua candidatura a Presidente del futuro comitato. Auguri.
magari ce li giokiamo al lotto il 15 e il 10 … speriamo proprio di non dover aspettare altri 1510 anni per il riconoscimento della cittadinanza …
stasera qualcuno mi diceva che vorrebbe girare un documentario sull’aneddoto pitagorico, ti vedo benissimo nelle parti di chi fà le riprese… o preferiresti fare pitagora??? eh eh eh
p.s. nel caso qualcuno dovesse vincere al lotto i soldi andranno a finanziare l’ipotetico comitato pitagorico per il 50%, per il restante 50% andranno al comitato recupero cervelli montesi sa’ parol
ramingo errante
Mitico!!!….LomFra e Yuri. Vorrei avere, se possibile, il titolo dell’opera del filosofo da cui riprendete la notizia. La cosa è interessante e curiosa allo stesso tempo.
Consentitemi, però, di aggiungere delle precisazioni storiche che riguardano il territorio metapontino, in particolare la cittadina di Bernalda.
Nell’articolo si legge che Bernalda è “inesistente”.
Non è così. In questa fase storica di V sec. a.c., esisteva già un piccolo agglomerato di abitazioni nei pressi dell’attuale castello e nei pressi della Chiesa di S. Donato, come dimostrato dai ritrovamenti archeologici.
Nello stesso luogo della chiesa di S. Donato, intorno al XI secolo d.c sorse un abitato, o meglio un casale, con il nome di Camarda.
Il toponimo, probabilmente, deriva da “Kamardon” che in greco-bizantino significa: accampamento militare, tende militari. etc.
Angelo Lospinuso
ciò ke a me a colpito molto, oltre all’importanza della scoperta, e al passaggio da monte di un personaggio determinante per l’umanità, una di quelle salde fondamenta del pensiero umano, ed alla visibilità che montescaglioso potrebbe avere se la cosa venisse ben sfruttata, è stato proprio il fatto che in un periodo come questo, particolarmente fecondo di riconoscimenti, dai Papi ad Emanuele Filiberto (personaggi che comunque con monte hanno poca attinenza), non ci sia stato ancora qualcuno ke abbia avanzato un riconoscimento a chi con montescaglioso ha realmente avuto qualcosa a che fare.. è anke vero che nessuno è profeta in casa sua, ma pitagora alla fine era un uomo di mondo 🙂 e d mond
per rispondere ad angelo lospinuso, purtroppo il libro non ha una parte bibliografica da cui attingere da quale opera del filosofo Giamblico di Calcide (IV sec. d.c.), si evince ciò! Bisognerebbe parlare con G. Matarazzo, che attualmente credo viva a Matera, e comunque bisognerebbe ricercare su testi poco noti, fatto sta che tale citazione riporta la cosa come un aneddoto, rendendolo ancora molto più interessante. Spero che magari tu o altri che hanno maggiore dimistichezza in materia facciano qualche sforzo per approfondire… io purtroppo sono solo un “quasi economista” !
caro francy lomonaco un comitato ad hoc andrebbe solo a burocratizzare e quindi rallentare la cosa, che pertanto è meglio che resti (almento per ora) SA’ PAROL … purtroppo la cosa ha bisogno dell’impegno di molte persone, a cominciare da un ipotetica raccolta firme, o magari l’impegno di qualche volenteroso amministratore! cmq qua non stiamo mica a fare a botte per la paternità della cosa, l’importante è che si faccia, starà poi alle persone intelligenti saper cogliere il frutto.
ringrazio il grande amne, classico esempio di attivismo e propositivismo montese(qualcuno cè ancora per fortuna), che, come ha detto, potrebbe scriverci una canzone sull’aneddoto pitagorico.
purtroppo per rasputin, la cittadinanza non è una cosa che si possa togliere facilmente, quindi E.F. è, e resta, un cittadino a tutti gli effetti, anche se chissà quando si vedrà a monte, o magari quando lo vedremo in un bar a spendere 60 cent per un caffè… ma questa è un altra storia
ramingo errante
…peccato LomFra, pensavo che la notizia fosse stata rintracciata su un’altro autore e non nel volume del nostro concittadino Matarazzo.
Devi sapere, infatti, che molti autori non riportano in bibliografia o in nota, la fonte utilizzata. Così facendo creano solo problemi a chiunque volesse approfondire o accertarne la fondatezza.
Io personalmente, non ho tempo da dedicare a questo nuovo filone di ricerca….nè abbiamo troppi in progress!!
Angelo Lospinuso