Le ultime propaggine della collina di Montescaglioso a Torre Vetere, sul versante occidentale del paese, precipitano in un vasto sistema di calanchi, fossati ed affioramenti argillosi o alluvionali di grande suggestione paesaggistica. Tra tutte le formazioni la più imponente è Monte Vetere con la caratteristica forma a cono rovesciato capace di segnare profondamente il profilo di Montescaglioso. Il Monte, presenta il versate nord orientale coperto da un fitto bosco e qullo suoccidentale, cioè più espsosto al sole, quasi privo di alberi. Si potrebbe dire che questo versante di Monte Vetere costituisca un primo esempio di desertificazione a scala locale provocata dai mutamenti climiatici. Infatti ben prima che un incendio doloso distruggesse le poche alberature superstiti, gran parte della vegetazione ad alto fusto era stata distrutta dalla combinazione micidiale tra l’arido subratrato argilloso, la continua esposizione al sole e la diminuzione della piovosità. Poco oltre, il terreno diventa sempre più scosceso ed è inciso da profondi calanchi e fossati in continuo avanzamento a causa dell’erosiome provocata dall’acqua. L’intero terrazzamento a valle di Monte Vetere, con direzione sudovest – nordest, presenta a circa 300 metri dal piede della collina, alte pareti quasi verticali formate da paleofrane ove si osservano suggestivi e vasti fenomeni di erosione e ruscellamento. E’ possibile notare la impressionante sequenza dei riporti e delle stratificazioni determinati dai sedimenti marini che al tramonto si colorano di rosso fuoco: tutta la zona è ricca di fossili affioranti in superfice. Negli anni cinquanta l’area è stata rimboschita con un programma di piantumazione e sistemazione idrogeologica lungo e impegnativo con il quale è stata realizzata una grande area boschiva molto vicina al paese e facilmente raggiungibile a piedi.
Nel bosco sono presenti alberi tipici dei programmi di rimboschimento e spesso privi di alcun rapporto con il territorio: cipresso italico, cipresso arizonico, eucalipto, pino marittimo e acacia. Il sottobosco è particolarmente ricco ed formato da vegetazione tipica della macchia mediterranea. Particolarmente suggestive si presentano le colonie muschio e di ciclamini dalla ricca fioritura. Un’altra ragione per una passeggiata nella grande pineta è costituita dagli scorci paesaggistici. Ampi squarci di vedute aperte sulla valle del Bradano o verso la Murgia. I calanchi, molto profondi, ed alcune agglomerati di sedimenti modellati dal vento e dall’acqua in forme suggestive. Tra questi la cosiddetta “ Piezz’ u cas’ “ ovvero “ Pezzo di cacio “, un affioramento di sedimenti con una forma quasi rotonda come una forma di formaggio. Il bosco ed i calanchi sono tutti raggiungibili a piedi dal centro storico di Montescaglioso imboccando i sentieri che partono da Torre Vetere, Salnetro e Porta S. Angelo.
Testo e foto: Francesco Caputo (CEA Montescaglioso).