mercoledì 25 Dicembre 2024

Habitat rupestre in Basilicata.

Titolo: L’habitat rupestre in Basilicata.

Pag. 174, foto a colori 149, grafici 27, illustrazioni in b/n 28. Costo € 15,00. Editore: CooperAttiva / Montescaglioso.

Il primo e finora l’unico catalogo dedicato al patrimonio rupestre della Basilicata. Una ricerca estesa a tutti i comuni della regione, gran parte dei quali presenta, nei centri storici e nel territorio nuclei e insediamenti rupestri. La pubblicazione propone risultati frutto di un nuovo approccio alla tematica della civiltà rupestre e sposta l’attenzione da Matera all’intero territorio della Regione, proponendo la città dei Sassi come parte, sicuramente la più complessa e vasta ma non l’unica, di una tradizione e di una identità condivise con l’intera Basilicata. Vasti insediamenti rupestri si rintracciano nel Vulture, Altobradano, Valli del Sinni, Agri e Basento e lungo la costa tirrenica. La presenza di insediamenti rupestri in Basilicata non è limitata alle sole aree calcaree come Matera e Montescaglioso, ma si sviluppa anche in ambienti geomorfologici caratterizzati dalla presenza di argille e sedimenti alluvionali oltre che vulcanici come nel Vulture. In queste condizioni ove la consistenza del materiale litico, diversamente da Matera, appare abbastanza ridotta, l’uomo ha saputo escogitare particolari metodi e tecniche per la realizzazione e conservazione di vasti ambienti rupestri.

La ricerca ricostruisce una sorta di tipologia dell’habitat rupestre riconducibile a varie categorie: le chiese, i monasteri, gli eremitaggi, i santuari e tra questi quelli dedicati a S. Michele, le strutture per le produzioni agricole e gli insediamenti fortificati. Numerose le novità presentate e gli elementi inediti proposti. Il suggestivo acquedotto rupestre di Irsina; i nuclei rupestri dei castelli di Pietrapertosa e di Castelmezzano; i palmenti all’aperto di Albano; i casili a secco di Montescaglioso; un gruppo di nuove chiesa a Rapolla e Montescaglioso.

La pubblicazione è divisa in due parti: un saggio iniziale che analizza le problematiche del patrimonio rupestre in Basilicata e le schede riferite ai singoli comuni. La prima parte affronta le problematiche connesse alla diffusione del fenomeno in Basilicata; l’origine del patrimonio rupestre attribuito piuttosto che ad una emigrazione in massa di monaci brasiliani dalla Grecia, al rapporto tra uomo e ambiente nelle specificità locali; le tematiche della tutela e della conservazione ma anche le testimonianze della cultura materiale appartenente al mondo delle grotte. La seconda parte individua ed illustra gli agglomerati più importanti per vastità e tipologia nei singoli comuni. La pubblicazione è corredata da numerose fotografie a colori che restituiscono la suggestione dei numerosi siti rintracciati. Circa 30 grafici illustrano con disegni le planimetrie delle chiese inedite ma anche il funzionamento delle cantine per le quali si analizzano alcuni ipogei di Grassano, Rapolla e Montescaglioso. Un altro corredo grafico è invece costituito da illustrazioni che “ raccontano “ i vari oggetti ed attrezzi utilizzati nelle lavorazioni effettuate nelle grotte. Il volume si propone come un approccio complessivo alle tematiche del patrimonio rupestre lucano annunciando interventi di approfondimento su siti e tematiche più specifiche.


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