Titolo: La Murgia e la Difesa S. Biagio a Montescaglioso.
Pagine 23, con 27 foto a colori. Costo € 4,00. Editore: CooperAttiva / Montescaglioso.
Montescaglioso con Matera è all’interno dell’area protetta del Parco della Murgia Materana che insieme ai Sassi condivide l’appartenenza al “ Patrimonio culturale dell’Umanità “ decretata dall’UNESCO. La pubblicazione fornisce una guida alla Murgia di Montescaglioso ed alla Difesa S. Biagio, zona preparco dell’area protetta, da usare sul campo. Nel territorio di Montescaglioso ricadono circa 3000 ettari degli 8000 costituenti il Parco. In quest’area sono localizzate alcuni dei siti monumentali e naturalistici più importanti del Parco. Nella zona si rintracciano buona parte degli endemismi botanici del Parco tra cui l’ophyride materana, le colonie di ginepro, fillirea, ruta, olivastro, alanterno e leccio ed un significativo numero di esemplari, ormai rari, di fragno. E’possibile osservare il lento volo dei rapaci che nidificano tra le gole della Madonna della Murgia, e tra questi il rarissimo capovaccaio, o le tracce della presenza di istrici, volpi e cinghiali. Nel sistema naturalistico dell’area, la contiguità della Difesa di S. Biagio (circa 800 ettari) con il Parco, gioca un importante ruolo per la sopravvivenza della fauna in tutto il comprensorio bradanico. La Difesa presenta una sua specificità soprattutto negli aspetti geomorfologici caratterizzati dalla presenza di grandi formazioni alluvionali profondamente incise dall’erosione che origina il suggestivo spettacolo dei calanchi.
La presenza dell’uomo nelle due aree è attestata da strutture diffuse e significative. Nella Murgia le chiese rupestri della Madonna della Loe, le cripta della Scaletta, del Canarino, di villa Irene e S. Andrea ed infine la chiesa ipogea di Cozzo S. Angelo scoperta proprio durante le ricerche realizzate per questa pubblicazione; le masserie Strada con un imponente sistema di raccolta dell’acqua e masseria Messina eretta in prossimità di grandi tufare. A Difesa S. Biagio, la cappella omonima ed i resti dell’abitato indigeno a Lama di Mille.