Nel 2003 il CEA ha segnalato alle autorità competenti la necessità di avviare interventi di tutela e conservazione della chiesa di S. Andrea, ( nel vicolo omonimo presso la Chiesa Madre ) attestata già nel sec. XV, destinata a diventare abitazione privata. La chiesa era stata trasformata in abitazione nel secolo XIX e per aumentare gli spazi disponibili i proprietari avevano diviso l’unica navata in due livelli con strutture erette dall’interno. La proposta del CEA era di acquisire l’immobile al Comune e nel frattempo avviare immediatamente gli interventi di tutela con l’apposizione del vincolo conservativo che avrebbe impedito l’uso improprio dell’antico edificio. All’esterno della chiesa si notavano i resti del portale e di due semicolonne poste negli spigoli mentre sulla facciata era ancora possibile leggere la presenza di un rosone. Nell’interno si intravedeva l’abside mentre era ben conservata la volta a botte con lunette laterali. Durante i lavori sono venuti alla luce affreschi. Ciò nonostante le Soprintendenze competenti hanno ritenuto di non apporre il vincolo diretto sull’edificio, decisione assolutamente non condivisa dal CEA, ma di indicare esclusivamente prescrizioni circa la conservazione dei dipinti e gli interventi sulla facciata. Attualmente è possibile ammirare la facciata medievale recentemente restaurata che, ammesso ce ne fosse bisogno, segnala l’importanza della chiesa che nelle parti ancora occupate dagli addossamenti interni potrebbe anche conservare resti di affreschi, così come descritto nelle fonti.
Il CEA ha nuovamente riproposto al Comune la necessità di salvaguardare e di recuperare ad una fruizione pubblica la chiesa, magari utilizzando le risorse disponibili nel “ Contratto di Quartiere “. S. Andrea, infatti, insieme alle chiese di S. Stefano e S. Maria in Platea, ambedue in restauro, e di S. Simone, purtroppo utilizzata come pollaio, contribuisce ad arricchire ulteriormente l’offerta turistica di Montescaglioso.
In allegato la richiesta di vincolo diretto sulla chiesa, avanzata dal CEA ed un articolo della ” Gazzetta del Mezzogiorno ” .