[img_assist|nid=1399|title=Erwitt|desc=|link=none|align=left|width=446|height=300]Il senso dell’ironia si esprime attraverso la capacità di prendere le distanze da se stessi, dalle cose che ci circondano, dagli eventi che ci accadono.
L’ironia è lo straordinario dono di sorridere e ridere ridimensionando i problemi, le incertezze, le paure.
L’ironia semplice è figlia di un ‘ intelligenza buona che nasconde dietro le parole la volontà di sdrammatizzare, di trovare altre soluzioni.
L’ironia è uno sguardo dietro le apparenze. Uno sguardo che non si ferma in superficie. Penetra le situazioni ed apre uno spazio su nuove dimensioni ed altre visioni.
E’ impossibile in fotografia, così come nel resto dei campi dell’arte, imporsi uno stile.
Esso è il frutto sì della pratica, ma soprattutto dell’istinto.
Lo stile nasce spontaneamente. E quello di Elliott Erwitt è radicato nel suo profondo amore per l’umanità.
Attraverso l’uso magistrale di un punto di vista che sfrutta proporzioni, forma e taglio, le sue fotografie esprimono un significato emotivo ed emozionale pregno dell’intensità contraddittoria della vita. Le sue immagini sono un eterno bisticcio visivo.
Ciò che Erwitt prova a suggerirci ha sempre a che fare con il paradosso.
‘Una cosa è essere spiritosi, un’altra avere umorismo in fotografia. La fotografia, del resto, quel tipo di fotografia che si misura con l’istante irripetibile, la più nobile, io credo, quella che più autenticamente esprime la natura specifica del linguaggio, è un mestiere bizzarro, una sorta di corrida tra il caos e il senso. Ci giocano molto l’intuito, la sensibilità .’
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‘La materia prima dell’umorismo è propriamente l’intelligenza. L’intelligenza delle cose, quella che permette lucidamente di percepirne il rovesciamento di senso e attraverso questo rovesciamento rivelarne la natura intrinseca.
Ma l’umorismo, e non soltanto in fotografia, non riguarda solamente le situazioni che il fotografo incrocia, è una struttura estetica, formale, una visione, anche politica, del mondo. Nelle immagini di Elliott noi percepiamo, nella folgorazione dell’istante, nella forma stessa dell’immagine, perfetta sempre anche se mai forzata, imposta, la fragilità della linea di demarcazione tra il senso e il non senso, tra quello che banalmente guardiamo e quello che il suo sguardo ci fa vedere.’
Così Ferdinando Scianna, il grande fotografo siciliano presentava una mostra dedicata ad Elliott Erwitt , curata da Chiara Fasser e tenutasi presso la Galleria dell’Incisione in occasione della Biennale Internazionale di Fotografia di Brescia nel 2004.
La semplice lezione di Erwitt sembra accostarsi a quel genere di umorismo che ancora si ritrova nella personalità delle anziane indigene africane. Nella vita queste donne ne han passate di tutti i colori , ed ormai hanno mescolato il proprio sangue col sangue della Fatalità; ogni volta che essa ricompare con la sua ironia, l’accolgono cordialmente come una sorella.
L’humour sottile e brillante di quest’uomo, maestro di fotografia e di vita, dovrebbe insegnarci ad accettare ciò che non possiamo cambiare. E tuttavia a cogliere le opportunità che vi si celano.
Francesca Zito
L’ironia, è l’impulso dell’arguzia. E’ l’impulso che a volte ci permettte di cogliere quelle situazioni a volte paradossali, a volte tristi, e di cercare nuovi risvolti da esse. Risvolti felici e sereni di un maglione che simboleggia la nostra coscienza, la nostra anima. Compito arduo riuscire ad imprigionare l’ironia con uno scatto, compito di chi possiede un talento ed un istinto fuori dal comune. Un mix di emozioni che Erwitt possiede e mostra soprattutto in quelle sue curiose e simpatiche foto dedicate ai cani. Se andate sul sito http://www.elliotterwitt.com scoprirete delle immagini veramente stupende, dai bambini ai ritatti di personaggi famosi( compreso un “Che” guevara che guarda l’infinito fumando il suo sigaro). Se siete appassionati fateci un salto, non rimarrete delusi.
SEMPLICEMENTE MERAVIGLIOSO!
topobiche_81