Buongiorno a tutti,
stamattina ho letto questo interessante editoriale di Michele Finizio su Basilicata24,
mi sembrava molto appropriato anche perchè non ho mai letto una descrizione così certosina, a tratti tristemente esilarante, della mediocrità. Ve lo propongo sperando di fare cosa gradita.
Il mediocre non necessariamente è persona scarsamente istruita, incompetente o senza cultura. Ciò che lo distingue è il valore. Il mediocre è una persona di scarso valore. Non per questo non ha valori. Anzi ha dei valori su cui fonda le proprie specifiche caratteristiche. Per dirla con Gigi Proietti, il mediocre millanta, invidia, distrugge, offende, si arrampica, si insinua, offre chimere, mena fendenti a destra e a manca, urla, strepita, minaccia, e al contrario di molti di noi presunti non mediocri, vince. Egocentrico, perché in cuor suo sa di non valere, fa pagare questa consapevolezza a chiunque gli capiti a tiro, irritante con i sottoposti, spesso più bravi di lui, si erge altero nella sua luce brillante quasi sempre solo riflessa. Il mediocre sa vendere se stesso “nei mercatini” del semplicismo e della superficialità. Ma soprattutto ha la capacità di affrontare la vita con un egoismo fuori misura. La sua carriera dipende da un equilibrio perentorio: essere una spanna sotto il padrone e una spanna sopra la plebe. Il mediocre di rango usa la giustificazione come arma bianca per difendersi dalle minacce esterne. Il tasso di disoccupazione aumenta, ma per causa della congiuntura mondiale. L’emigrazione giovanile cresce, ma per causa della crisi europea. Siamo i più poveri del Paese, ma per causa del Governo. La crescita economica è lenta o inesistente, ma dipende dall’Italia e dall’Europa. Il territorio è inquinato e l’ambiente trucidato, ma che volete, esistono cause di forza maggiore, ragioni di Stato. L’economia regionale è in ginocchio, ma tutti sono in ginocchio, persino la Francia, la Spagna, la Grecia, l’Italia… Eccolo il mediocre che ti ritrovi nei posti chiave. Ha sempre una risposta facile alle domande difficili. Intanto I tuoi anni di studi, di esperienze, di faticose ricerche del meglio, svaniscono al primo incontro col mediocre di turno. Il mediocre è paradossalmente ambizioso, cerca strade in discesa per salire sul trono del potere, piccolo o grande che sia. La sua mancanza di talento è in fondo la sua carta vincente, soprattutto in certi ambienti ostili all’intelligenza. Il mediocre è un genio di se stesso. Ha scritto Mario Andrea Rigoni: “per capire il successo, altrimenti inspiegabile, di certi individui, bisogna sapere che esiste un tipo del tutto particolare di genio: il genio della mediocrità”. E il genio alla fine lo ammiri. Questo è il problema o meglio il rischio di una regione fondata sul mediocratismo. Accade così che il disprezzo si trasforma in ammirazione, l’ammirazione in consenso e il consenso in tragedia. La Basilicata di oggi è anche figlia di questa dinamica. Eppure è accertato che l’intelligenza batte la mediocrità 10 a 1. Perché i mediocri vincono tutte le partite? A voi, cari lettori, la palla.
Michele Finizio, 25/06/2012, basilicata24