Matera vari luoghi
Dal ilquotidianodellaBasilicata http://www.ilquotidianoweb.it/it/basilicata/matera_sassi_radio_3_concerto_teatro_gratis_2011.html
Dal 23 al 25 settembre i Sassi e il Castello saranno il set naturale di Materadio. Ci saranno i Servillo e Battiato
LA radio da vedere è quella che approda dal 23 al 25 settembre a Matera. I Sassi e il Parco del Castello diventeranno set teatrale e musicale per ospitare “Materadio”, una iniziativa promossa da Radio 3 e sviluppata insieme al Comune di Matera e al Comitato Matera 2019.
Quale strumento migliore della radio, per raccontare una città, le sue tradizioni, la sua musica, i volti, i colori? Nella città dei Sassi troveranno casa per tre giorni le storiche trasmissioni di Radio 3: da Fahreneit alla Barcaccia, da Uomini e profeti e Hollywood Party, da Radio 3 Scienza e A3-il formato dell’arte.
Per la prima volta nella storia della città, le differenti espressioni artistiche invaderanno i rioni storici di tufo e il centro storico, da piazza San Pietro Barisano, alla Casa Cava, al Parco del Castello che, ancora una volta ospiterà importanti occasioni di spettacolo, come già accaduto per la cittadinanza onoraria a Enrique Irazoqui, protagonista del film “Il Vangelo secondo Matteo”.
«Sarà soprattutto una festa – spiega Marino Sinibaldi, direttore di Radio 3 – cui vorremmo partecipassero la comunità degli ascoltatori della radio, ovunque vivano e quella dei cittadini di Matera. Ci sarà molta musica, eventi spettacolari, ma ci saranno anche le parole e le idee che Radio 3 manda in onda ogni giorno. Serviranno per raccontare Matera a chi ci ascolta da tutta Italia e per portare a Matera voci, testimonianze e riflessioni preziose».
Il valore non solo simbolico ma anche
di grande impatto per la promozione e la valorizzazione della città, candidata a Capitale della Cultura europea nel 2019, viene sottolineato dal sindaco, Salvatore Adduce: «Il quartier generale di Radio 3 sarà, non a caso, la Casa Cava, luogo di animazione e produzione culturale, punto di eccellenza per la creatività e per le visioni urbane. Ma Materadio – prosegue Adduce – che simbolicamente richiama nel titolo anche il tema della madre radio, come mezzo di comunicazione che riesce a generare discussioni, dibattiti, approfondimenti, azioni, immaginazione e suoni, è anche e soprattutto una festa».
Si comincia il 23 settembre alle 14,30 con le “musiche inaudite” del Rocco de Rosa Quintet che si esibirà in piazza S. Pietro Barisano. A pochi passi, nella Casa Cava, Marino Sinibaldi andrà in onda con una puntata di Fahreneit dedicata ai libri e alle idee dal titolo evocativo: “Le parole sono sassi”.
Alle 16,50 in piazza San Pietro Barisano il teatro di Radio 3 presenterà “L’innaffiatore del cervello di Passannante” di e con Ulderico Pesce con musiche arbereshe eseguite dai VioClaBass. Infine alle 19 nel Parco del Castello il concerto Tubolibre” condsotto da Pino Saulo. Alle 21,30 Toni Servillo legge Napoli su testi di Salvatore Di Giacomo. Aduardo de Filippo, Ferdinando Russo, Raffaele Viviani, Mimmo Borrelli e Enzo Moscato.
Alle 22,30 Peppe Servillo darà voce allo spettacolo Futbol con Javier Girotto e Natalio Mangalavite.
Il 24 settembre alle 10,15 del mattino in piazzetta S. Pietro Barisano ai Terragnora saranno affidati i suoni dalle città di File urbani. Conducono Valerio Corzani e felice Liperi. Alle 10,50 Radio3scienza approfondirà uno degli elementi sconosciuti e misteriosi di Matera: L’acqua. Conduce Rossella Panarese.
Alle 11,30 il formato dell’arte condotto da Elena Del Drago, direttamente dalla Casa Cava. Alle 12 il concerto del Quartetto di Cremona su musiche di Verdi e Debussy. Conduce Valentina Lo Surdo. Alle 15 dalla casa cava Marino Sinibaldi parlerà di Sud e della memoria del futuro. Alle 16,50 Mimmo Cuticchio, tra i protagonisti di Terraferma di Emanuele Crialese, in piazzetta San Pietro Barisano leggerà racconti epico cavallereschi della tradizione orale. Cinema e magnifici set andranno in onda dalla Casa cava nella puntata di Hollywood Party, alle 19. Alle 21,30 concerto di Franco Battiato al Parco del Castello. Infine il 25 settembre I suoni delle città in onda alle 10,15 da piazza S. Pietro Barisano con Guita Republica, cui seguirà alle 10,50 dalla Casa Cava, Uomini e profeti, l’umiltà del male, il sogno della pace, condotto da Gabriella Caramore. Alle 12 dalla Casa Cava concerto del pianista. Emanuele Arciuli su musiche di Grieg, Listz, Gershwin e Bela Bartok. Infine alle 13 dalla Casa Cava la puntata della Barcaccia su Opera lirica in varietà. Conducono Michele Suozzo ed Enrico Stinchelli.
Battiato non meriti l’affetto dei materani
Scritto da michelangelo tarasco
Battiato, facci una cortesia, non venire più a Matera. Cancella questa parola dal tuo vocabolario. Grazie!
In un incontro con i giornalisti ti sei permesso di usare parolacce.
Hai detto che il tuo non voleva essere un concerto ma pensavi di suonare per un pubblico ristretto (avevi un contratto o sei venuto per “sentito dire”?) in uno spazio chiuso.
Hai detto che siamo un paese di capre.
Pensi che siamo arretrati perchè usiamo un faretto sulla telecamera e non pensi che sia per ottenere una qualità migliore; vorrei vederti fare un concerto con una chitarra scordata, ma questo è difficile da capire per chi fa musica e non produce immagini.
Hai fatto intendere che non avevi intenzione di cantare più di due o tre pezzi, poi vista l’affluenza di pubblico (tutto pieno al parco del castello di Matera n.d.r.), forse hai cambiato idea e repertorio.
All’inizio del concerto hai detto che se qualcuno non aveva intenzione di stare in silenzio poteva andare al bar, vedi signor Battiato, noi in questa città abbiamo ospitato illustri artisti, mai nessuno ha avuto da ridire sul comportamento di questi “pecorai”.
Sei stato invitato in questa città che è candidata a capitale europea della cultura per il 2019 e tu dal palco dici “ma quale città della cultura”.
Sei stato ospitato in un albergo a cinque stelle e anche su questo hai avuto da ridire.
Ripeto facci una cortesia dimentica Matera.
Noi la cultura ce l’abbiamo nel sangue.
Tu NO.
Non ci meriti.
Evita di attraversare la Basilicata quando devi andare più a sud, prendi l’aereo, così non ci infanghi più di quanto hai fatto.
Il nostro è un popolo mite, ospitale, ma solo con chi lo merita.
Tu No.
Il primo risultato si vede già su twitter dove una tua fan, per quello che hai detto, ha deciso di non venire al tuo concerto questa sera.
E’ solo l’inizio. Non hai fatto una bella figura. Essere artisti non è solo saper cantare, ma anche saper vivere.
Tu NO.
Mi sorge un dubbio, non è che sei un testimonial di un’altra città candidata a capitale europea?
Allora si spiegherebbero molte cose, ma certamente non è così!
Intanto il web si attiva e risponde.
hyperbros.com ha parlato di te leggi qui
Michelangelo Tarasco
Ho letto su facebook e sulla rete tanti commenti sullo stesso tono di questo. Davvero un peccato. Mi spiace dirlo ma commenti simili non fanno che confermare le tesi di Battiato. Nel nostro provincialismo ci piace solo chi ci incensa, forse i ruffiani, magari ci piace essere presi in giro.
Chi conosce davvero Battiato ha capito che quella sera è stato genreoso come poche volte. Ha regalato a Matera delle vere e proprie perle. Mi hanno detto che dietro non si sentiva nulla. Per fortuna ero vicino al palco e ho potuto godere emozioni che, sono sicuro, raramente si possono vivere dalle nostre parti.
La ricerca della perfezione che incarna il percorso artistico e di vita di Battiato è esattamente quello che dovrebbe essere preso a riferimento per candidare seriamente Matera a capitale della cultura. Siamo indietro anni luce. Possiamo scegliere di migliorarci e lavorare o possiamo invece mandare tutti a quel paese perchè tanto siamo già i migliori del mondo. Sentite a me… la prossima volta invitate uno a caso da AMICI o XFACTOR!
Ciao Ciffo,
dopo aver premesso per chi mi legge che non c’ero all’evento materano, avrei una domanda da fare: ma cosa ha detto/fatto di preciso Battiato per scatenare tutto questo putiferio? Esiste un report dei fatti o delle dichiarazioni virgolettate?
Condivido il tuo discorso sul provincialismo e sul fatto che non bisogna sempre aspettarsi che l’artista di turno esca sul palco e dica “Matera sei stupenda, sono felice di essere qui..!!!”, ma bisogna pure vedere come Battiato si è posto. Lo spessore dell’uomo oltre che dell’artista è notevole ma possibile che tutti lo hanno frainteso, inclusi molti giornalisti della gazzetta e del quotidiano?
In tutte le cose esiste un modo di fare, se lo si rispetta (questo è il buon senso dell’uomo a suggerirlo) si può dire e fare tutto quello che si vuole in libertà.
Prendo per buone le tue considerazioni ma comunque con riserva visto che il Maestro è forse il tuo cantante preferito !
Scherzi a parte, cosa è successo davvero? Solo così potrò esprimere il mio parere.
Cosa è successo non posso raccontartelo con certezza. Posso dirti quello che ho capito. Battiato con Radio3 si era accordato per portare a Matera la sua opera lirica e, a fine opera, intrattenersi col pubblico con qualche suo brano. Arrivato a Matera ha scoperto che il tutto era stato pubblicizzato come un suo concerto. Location e attrezzature non erano all’altezza, invece di trovarsi in un luogo chiuso con posti a sedere l’evento è stato messo in un luogo all’aperto che ha ospitato 20mila persone (per la maggiorparte semplici curiosi) invece di 2mila, impianti non all’altezza, problemi tecnici e mancanza di strumentazione per tenere un concerto, anche volendo, soprattutto per chi, come lui, segue la perfezione.
Battiato ha fatto buon viso a cattivo gioco. Ha ridotto al minimo l’opera (che sembrava non interessare a nessuno) e ha fatto molti suoi brani suonando solo con piano e basi registrate. Nonostante tutto, ad alcuni Battiato non è piaciuto perchè si è lamentato troppo in conferenza stampa. Ha detto che Matera non è pronta per diventare capitale della cultura (e come dargli torto!!!) e che deve lavorare molto, ha parlato di arretratezza e di capre riferendosi all’italia in generale e alla condizione che stiamo vivendo. Evidentemente alcuni hanno frainteso il tutto come offese a Matera e ai suoi abitanti. Inoltre in avvio di concerto, invece di salutare e omaggiare chi era accorso a vederlo, come fanno solitamente le star che si arruffianano il pubblico, ha detto duro, chiaro e tondo “per questa cosa serve il silenzio assoluto, se non siete interessati andate al bar”.
Forse hai ragione e io non sono obiettivo.
Guarda tu stesso la sua conferenza stampa e cosa ha detto. La trovi sul video di TRM alla fine dell’articolo:
http://www.trmtv.it/home/cultura/2011_09_25/26816.html
Un racconto delle cose lo trovi anche qui:
http://vivamatera.com/2011/09/25/la-macchina-del-fango-anche-su-battiato/
Ciffo, effettivamente dai link che mi hai proposto viene fuori una situazione abbastanza diversa.
Premetto che la conferenza stampa non riesco a vederla ma sembra che tutto sia stato generato dal misunderstanding su che tipo di esibizione si trattasse. Questo mi sembra effettivamente una figuraccia materana, nel più classico atteggiamento pressapochista che rappresenta (ahimè) una parte poco professionale del nostro modo di essere.
Credo che poi tutto il resto sia figlio di questa frizione iniziale, tra affermazioni vere e fraintese si è generata la polemica.
Non credere però che con questo la tua oggettività sia stata recuperata ?
Spero che almeno il resto degli eventi siano andati bene, ricordo che anche con l’episodio del “presepe vivente” a Matera si scatenò una polemica a proposito della discutibile gestione dell’evento.
Speriamo di migliorare.
dal Quotidiano di oggi:
e stupisce tutti
L’intelligenza è la capacità di adattarsi alle situazioni. Ieri sera, al Parco del Castello, Battiato e Matera hanno saputo adattarsi. Il primo alle condizioni inaspettate e inadeguate del concerto: il Maestro avrebbe preferito che si svolgesse a porte chiuse, con dei posti a sedere e soprattutto che non fosse pubblicizzato come un suo concerto, perché di fatto avrebbe dovuto essere un’opera lirica su Bernardino Telesio (filosofo e naturalista di Cosenza del ‘500) da lui solamente composta. La seconda perché, appunto, si aspettava un concerto e invece si è ritrovato davanti un’opera lirica e perché, in effetti, le condizioni d’ascolto non erano le migliori. Troppa gente rispetto a quanto il posto poteva contenerne; tantissimi sono rimasti bloccati sulla strada che costeggia il Castello pur di ascoltarlo. Eppure, alle 21.45, un quarto d’ora dopo l’inizio dell’opera, in tanti abbandonano il Parco delusi dal fatto che il Maestro non cantasse. Chi è andato via e incontra degli amici che ancora devono arrivare, ironizza: «Andate, andate.», dicono con un mezzo sorriso che intende: «Vedrete quello che v’aspetta». Nonostante questo, il Parco era pienissimo e c’erano migliaia di persone, che con pazienza hanno ascoltato la prima mezz’ora di opera lirica, in silenzio: di fatto erano state ingannate. Alla fine di ogni aria, un tiepido applauso.
Peccato, perché meritava davvero e, probabilmente, in altre condizioni, cioè quelle d’ascolto di un’opera lirica, seduti e con libretto in mano per poter seguire la storia, sarebbe stato maggiormente apprezzato.
Poco dopo le 22, il soprano palermitano (che Battiato dice di aver scovato dopo una lunga ricerca, persino all’estero) conclude la sua performance, e qui gli applausi di stima aprioristica sono generosi e calorosi. Il sospetto, che è solo un sospetto, è che il Maestro, abbia deciso di accorciare la parte d’opera, vista la situazione. Battiato torna sul palco, dopo aver introdotto alle 21.30 il soprano: lo accoglie una batteria di applausi. Inizia a cantare il suo repertorio più sacro, accompagnato da solo pianoforte e tastiera: “Lode all’inviolato”, “Il re del mondo”. L’effetto è surreale: migliaia di persone in silenzio, incantate da suoni che vengono da lontano. Ma qui si materializza il fantasma paventato dal Maestro nel pomeriggio: un problema tecnico già riscontrato nelle prove. Il microfono non funziona bene, si perde qualche parola. Con la grazia che gli è propria, ma evidente nervosismo chiede che il microfono sia sostituito. Riprende a cantare con “Stati di gioia”, ma è come se fosse staccato dalla musica, le parole non vi aderiscono. Sarà l’ultimo momento di tensione, di qui in poi ci sarà perfetta comunione fra musica e parole, fra lui e il pubblico. Il momento più alto è raggiunto da “Povera patria”, canzone composta dopo la morte di Falcone e Borsellino. Al verso «fra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni» l’applauso esplode, come in ogni esecuzione dal vivo di questo brano. Solo che questo ha la forza e la fame disperata di migliaia di persone arrabbiate, affamate e disperate, i materani e i loro cugini vicini. Fame di cultura, fame di lavoro, fame di cambiamento, fame di rivoluzione, fame di speranza. C’era tutto questo in quell’applauso spontaneo che ha coperto, per qualche istante, le parole del Maestro che di qui in poi si rilassa, ride, ammicca al proprio pubblico, gli chiede di partecipare, accenna passi di danza. E quando la mezz’ora prevista di concerto finisce e il pubblico amichevolmente fischia, spontaneamente, senza inscenare l’uscita dal palco per poi rientrare, chiede un attimo di consulto con i suoi musicisti per trovare altre canzoni. Spiega che non erano preparati. Ricomincia con “Stranizza d’amuri”, bellissima canzone d’amore cantata in siciliano. Il pubblico ringrazia, ne vuole ancora, ognuno chiama la propria canzone preferita. Si placa solo quando sente le prime note de “La cura”. Non diventa più una questione di quantità, ma di qualità: la bellezza della canzone appaga tutti e Battiato può lasciare il palco, assalito dalla folla che chiede una foto o un autografo, finché non raggiunge la macchina.
Chissà, tornando in albergo o stamattina andando all’aeroporto di Bari, cosa avrà pensato. Se la sua indignazione per questa Italia sfasciata e approssimativa («Questo Paese è arretrato peggio delle capre.» tuonava ieri pomeriggio in albergo alla stampa), per una classe politica fatta di «perfetti e inutili buffoni» ha trovato una speranza: sabato sera, in fondo, poteva essere una fotografia perfetta dell’Italia, arrangiata e inadeguata.
Eppure tutto è andato per il meglio e l’emozione è stata fortissima forse proprio per questo, per l’aver superato brillantemente i nonostante tutto che sono l’espressione più usata per questo paese. L’intelligenza è il primo requisito per una rivoluzione culturale.
Io credo che quando questo tipo di eventi li si organizzano per la prima volta si puo’ anche sbagliare in qualcosa, tra l’altro sbagliare è umano e Battiato quando è salito sul palco all’inizio a modo suo si è giustificato insieme al direttore di radio tre Sinibaldi, per cui questo denota la sorpresa da parte dell’organizzazione, c’è da dire che l’evento era gratis e questo ha sicuramente scomodato una percentuale maggiore di persone, fan e non fan pur di esserci, il parco del castello Tramontano è un bellissimo posto dove specialmente nei pomeriggi estivi è bello passeggiare, respirare e leggere un libro.
Secondo ilmio modesto parere l’articolo di Tarasco è esagerato perchè Matera con Materadio ha vissuto tre giorni intensi di cultura e la Casa Cava e piazza San Pietro Barisano hanno offerto a cittadini e turisti degli spettacoli unici nel loro genere (vedi Ulderico Pesce in piazza San pietro Barisano e i fratelli Servillo sempre al parco del castello nella serata del 23).
Io dico che noi inteso come montesi, materani, lucani e meridionali dobbiamo fare in modo che aziende come la rai come in questo caso valorizzino i nostri territori e chi è preposto a farlo come istituzioni, associazioni ecc. devono incentivare queste situazioni basate sulla cultura appunto del territorio se con la cultura si vogliono attirare turisti.
Tanto di cappello a Battiato musicista, compositore e artista!