mercoledì 25 Dicembre 2024

Patrimonio rupestre

Il diffondersi della presenza umana sulla terra è legato all’uso dei ripari in grotta. In questi luoghi, caverne e grotte naturali, le più antiche comunità umane attrezzano i primi rifugi, realizzano le prime difese ed impiantano le prime necropoli e luoghi di culto. Insediamenti che attestano una fase in grotta dei primordi della presenza umana, sono presenti in tutti i continenti ed in particolare in Europa e nel vicino oriente. Le particolari condizioni geomorfologiche e climatiche del bacino mediterraneo, hanno favorito, nei millenni, lo sviluppo, l’evolversi ed il diffondersi sul territorio di vasti insediamenti rupestri destinati a vari usi: nuclei demici, lavorazione e conservazione delle produzioni agricole, necropoli, fortificazioni, luoghi di culto. E’possibile rintracciare insediamenti rupestri nei deserti nordafricani, nelle aree calcaree della penisole italiana, balcanica e greca, sugli altopiani anatolici e nelle formazioni alluvionali nel meridione della Francia e della Spagna. Ma la civiltà rupestre, se valutata e analizzata a livello planetario, evidenzia dimensioni e complessità ancora più vaste ed articolate che coinvolgono tutti i continenti: i grandi templi buddisti ed indù in grotta dell’Asia; gli agglomerati residenziali rupestri cinesi; le necropoli del popolo Dogon nel Niger; le chiese rupestri di Lalibela e del Tigrè in Etiopia; i pueblos delle popolazioni native nelle aree steppiche e desertiche degli Stati Uniti; le necropoli indios sulle Ande. Il mondo sotterraneo è un aspetto delle culture e dei saperi umani che colpisce per il forte legame con l’ambiente, la natura ed il soprannaturale. Ancora oggi tale attitudine umana si presenta viva poichè la realizzazione di strutture sottoterra prosegue nei campi più disparati e può considerarsi come lo sviluppo contemporaneo delle tante ragioni che nell’antichità hanno indotto l’uomo ad utilizzare cavità artificiali per molte attività di pace e di guerra. Bunker e rifugi sotterranei realizzati durante i conflitti del novecento aggiornano le strategie difensive utilizzate nelle città sotteranee altomedievali dell’Anatolia e della Cappadocia. Le banche per la conservazione delle sementi, patrimonio dell’umanità, a protezione della biodiversità, sono realizzate e protette in grandi cavità, esattamente come i ” granai collettivi fortificati ” del Nordafrica, delle Canarie e dell’Andalusia.  L’uso di tunnel scavati lungo il confine tra Laos, Cambogia e Vietnam ha costituito un formidabile, ma povero, strumento d’attacco utilizzato dai Vietnamiti contro l’esercito americano. IPalestinesi sottoposti all’embargo israeliano, riforniscono Gaza di merci e armi tramite gallerie scavate nel deserto. Finanche il terrorismo talebano utilizza grotte e cavità artificiali per sfuggire alla risposta degli eserciti alleati. Nelle moderne metropoli il ” mondo di sotto “, semplifica la gestione ed il funzionamento di molte infrastrutture: metropolitane, condotte sotterranee di enormi dimensioni e ampiezza ed anche centri commerciali. La città ” di sopra ” è simmetrica con quella sotterranea. In un ambito così complesso la Basilicata occupa un ruolo di rilievo poiché conserva uno dei patrimoni rupestri più vasti e complessi del mondo. Insediamenti rupestri non solo a Matera e sulla Murgia (Patrimonio UNESCO dell’Umanità), ma anche in buona parte dei comuni lucani con modalità di insediamento e tipologie diverse dalla città dei Sassi. Nel corso degli anni il CEA ha sviluppato uno specifico filone di ricerca dedicato al patrimonio rupestre della Basilicata, realizzando catalogazioni e schedature in tutti i Comuni della Regione. Da tali ricerche sono nate varie iniziative: mostre sul patrimonio locale, pubblicazioni, campagne di sensibilizzazione, progetti di cooperazione internazionale. Le ricerche sono in continuo sviluppo con l’obiettivo di approfondire aspetti particolari o problematiche locali. Alla ricerca il CEA affianca e realizza attività per la valorizzazione del patrimonio locale ( la manifestazione “ In vino veritas “ nelle cantine rupestri di Montescaglioso, i percorsi trekking tra Matera e Montescaglioso ) e per la tutela. CEA Montescaglioso è impegnato nella realizzazione di una banca dati dedicata al patrimonio rupestre ed alle strutture sotterranee nel mondo. Un impegno particolare è nella costruzione in Basilicata e nel Sud di una rete di soggetti locali interessati a iniziative di tutela e valorizzazione e a un percorso di ” aggiornamento ” del concetto di civiltà rupestre capace di superare analisi del fenomeno e suggestioni fuorvianti e avulse dal contesto storico reale e, infine, in grado di  percepire la dimensione planetaria del ” sottoterra ” e lo sviluppo, oggi, nel nostro mondo, di una prassi antica quanto l’uomo.      

Risorse web sul mondo del ” sottoterra ” :

http://www.lochstein.de/hrp/kult/kult.htm 

http://www.showcaves.com/english/explain/Index/index.html


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