Mi permetto di segnalare agli interessati che spesso i concorsi artistico-letterari sono cose poco serie e, qualche volta, vere e proprie truffe.

Mi sembrano poco seri quelli banditi dall’Associazione Magna Grecia che fanno riferimento a personaggi della nostra letteratura come Albino Pierro e Isabella Morra e sfruttano  il patrocinio dei Comuni di Grottole, Tursi e Valsinni.

Senza mettere in discussione l’onestà delle intenzioni degli organizzatori, mi chiedo perché chi voglia parteciparvi dovrebbe sborsare trenta euro senza sapere né cosa vincerebbe, né da chi sarebbe giudicato, né se poi il concorso si terrà nei termini e nelle date fissate. Nei tre bandi, tutti uguali, si fa infatti riferimento nell’art. 14 a vaghissime cause di “forza maggiore” che potrebbero indurre il comitato organizzatore ad apportare tutte le “variazioni necessarie”.

L’unica cosa certa è quindi l’esborso di trenta euro.

Capisco perfettamente che chi ha il “vizio” di scrivere voglia essere giudicato e letto e non trovo niente di male nel fatto che sia disposto per arrivare a tale risultato a spendere qualcosa – hanno pubblicato a loro spese anche grandi autori -, ma una cosa è spendere, un’altra è buttare i soldi al vento.

Di questi tempi, se non si trova un editore disposto ad assumersi il rischio, forse la cosa migliore è proprio pubblicare in proprio,magari insieme a qualche altro per abbassare i costi, ciò che si scrive. Si eviterà per lo meno la sensazione di sentirsi imbecilli, oltre che per il fatto di scrivere, anche per essersi affidati a organizzatori di dilettanti allo sbaraglio.