Per il discorso del metapontino, a circa un mese dalla terribile alluvione che ha duramente colpito la nostra terra di Lucania, sono ancora vive e sanguinanti le ferite che l’acqua ha provocato col suo passaggio.
Le stime parla…no chiaro: per la Provincia ci sono 42 milioni di euro di danni per le infrastrutture di loro competenza (strade e ponti), mentre per il settore “Agricoltura” la Coldiretti parla di 52 milioni di euro di danni.
Per quanto riguarda invece gli interventi, lo Stato ha riconosciuto lo stato di calamità naturale, ma poi dal Governo centrale non è pervenuto alcun sostegno economico reale a tutt’oggi. La Regione Basilicata ha dato 100mila euro per i primissimi interventi, che difronte alla stima poi dei danni sono praticamente una goccia nell’oceano; altri fondi finora non sono stati messi a disposizione. La Provincia, nel limite delle proprie disponibilità, ha stanziato finora 900mila euro per le opere di primo intervento sulle infrastrutture, per liberare le strade principali dal fango e dai detriti sin da subito, e fare una verifica e messa in sicurezza dei ponti. Tenendo presente che in Basilicata ci sono 1500 km di strade, l’impegno è davvero gravoso. Inoltre ha posticipato dal 31 marzo al 31 luglio il pagamento dei Passi carrabili, così da venire incontro alle emergenze delle famiglie colpite.
La pulizia dei canali è invece di competenza del Consorzio di bonifica, che già prima di questi eventi versava in una situazione critica.
Le stime parla…no chiaro: per la Provincia ci sono 42 milioni di euro di danni per le infrastrutture di loro competenza (strade e ponti), mentre per il settore “Agricoltura” la Coldiretti parla di 52 milioni di euro di danni.
Per quanto riguarda invece gli interventi, lo Stato ha riconosciuto lo stato di calamità naturale, ma poi dal Governo centrale non è pervenuto alcun sostegno economico reale a tutt’oggi. La Regione Basilicata ha dato 100mila euro per i primissimi interventi, che difronte alla stima poi dei danni sono praticamente una goccia nell’oceano; altri fondi finora non sono stati messi a disposizione. La Provincia, nel limite delle proprie disponibilità, ha stanziato finora 900mila euro per le opere di primo intervento sulle infrastrutture, per liberare le strade principali dal fango e dai detriti sin da subito, e fare una verifica e messa in sicurezza dei ponti. Tenendo presente che in Basilicata ci sono 1500 km di strade, l’impegno è davvero gravoso. Inoltre ha posticipato dal 31 marzo al 31 luglio il pagamento dei Passi carrabili, così da venire incontro alle emergenze delle famiglie colpite.
La pulizia dei canali è invece di competenza del Consorzio di bonifica, che già prima di questi eventi versava in una situazione critica.
Nel merito della nostra Comunità, il ponte parzialmente crollato che ci collega con la SS380 “Tre confini” (giù al Capo Iazzo), si stanno valutando due ipotesi: o il rifacimento completo (costo 2 milioni di euro), oppure una sovrastruttura che in piena sicurezza permetta il passaggio dei veicoli al di sopra del manto stradale danneggiato (costo 200mila euro).
Ora tutto dipende dagli stanziamenti del fondo per le calamità naturali, ma tutto è fermo a quanto pare.
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Mi sono informato presso gli organi competenti per raccogliere questi dati a beneficio di tutti quelli che possono fare qualkosa, sia per chi può smuovere la situazione sia per chi vuol protestare per far smuovere la situazione.
Leggendo il post mi stavo chiedendo, ma chi le fa queste stime economiche?
Non sono un esperto e probabilmente non ho idea dei costi….ma le cifre mi sembrano un po strane.
Per esempio…..il ponticello famoso che è crollato costerebbe “intero” 2 milioni di euro?
La storia italiana insegna che le “ricostruzioni” hanno da sempre gonfiato le tasche degli approfittatori!
Stiamo attenti, i soldi pubblici sono di tutti e non, come qualcuno pensa, di nessuno.
se lo rifanno , magari un bel po piu largo sarebbe meglio , visto l enorme flusso di mezzi pesanti che a stento in due passano. a loro la scelta e alla svelta.