venerdì 27 Dicembre 2024

IL MESSAGGIO Di UN REGISTA – Charlie S. Chaplin

Chaplin DittatoreNell’ottobre dei 1940 quando l’esercito tedesco aveva già occupato la Polonia, la Francia, il Belgio e l’Olanda, Charlie Chaplin scrisse, diresse ed interpretò il suo primo film sonoro: Il grande dittatore.
Nel film il grande comico americano interpreta contemporaneamente due personaggi, quello di un debole, patetico barbiere ebreo, perseguitato dalle leggi di un tiranno antisemita, e quello del tiranno Hynkel la cui figura ricorda chiaramente quella del dittatore nazista Hitler.
Il film è malinconicamente comico, come tutti quelli di Chaplin, il pubblico sorride, ma sotto alla comicità il regista comunica il suo messaggio: il dittatore deve essere fermato.


Scusate, ma non voglio fare l’imperatore. Non è il mio mestiere. Non voglio governare o conquistare nessuno. Mi piacerebbe aiutare tutti, se fosse possibile: gli ebrei, i gentili, i negri, i bianchi.
Noi tutti vogliamo aiutarci vicendevolmente. Gli esseri umani sono fatti cosi. Vogliamo vivere della reciproca felicità, non della reciproca infelicità. Non vogliamo odiarci e disprezzarci. Al mondo c’è posto per tutti. E la buona terra è ricca e in grado di provvedere a tutti.
La vita può essere libera e bella, ma noi abbiamo smarrito la strada: la cupidigia  ha avvelenato l’animo degli uomini, ha chiuso il mondo dietro una barricata  di odio, ci ha fatto marciare, col passo dell’oca verso l’infelicità e lo spargimento di sangue. Abbiamo aumentato la velocità, ma ci siamo chiusi dentro. Le macchine che danno l’abbondanza ci hanno lasciato nel bisogno. La nostra esperienza ci ha resi cinici, l’intelligenza duri e spietati. Pensiamo troppo e sentiamo troppo poco. Più che di macchine abbiamo bisogno di umanità. Più che d’intelligenza abbiamo bisogno di dolcezza e bontà. Senza queste doti la vita sarà violenta e tutto andrà perduto.
L’aereo e la radio ci hanno avvicinati. E’ l’intima natura di queste cose a invocare la bontà dell’uomo, a invocare la fratellanza universale, l’unità di tutti noi. Anche ora la mia voce raggiunge milioni di persone in ogni parte del mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema  che costringe l’uomo a torturare e imprigionare gli innocenti. A quanti possono udirmi io dico: non disperate. L’infelicità che ci ha colpito non è che un effetto dell’ingordigia  umana: l’amarezza di coloro che temono la via del progresso umano. L’odio degli uomini passerà, i dittatori moriranno e il potere che hanno strappato al mondo ritornerà al popolo. E finché gli uomini saranno mortali la libertà non perirà mai.
Soldati! Non consegnatevi a questi bruti, che vi disprezzano, che vi riducono in schiavitù, che irreggimentano la vostra vita, vi dicono quello che dovete fare, quello che dovete pensare e sentire ! Che vi istruiscono, vi tengono a dieta, vi trattano come bestie e si servono di voi come di carne da cannone. Non datevi a questi uomini inumani: uomini‑macchine con una macchina al posto del cervello e una macchina al posto del cuore ! Voi non siete delle macchine! Siete degli uomini ! Con in cuore l’amore per l’umanità! Non odiate ! Solo chi non è amato odia ! Chi non è amato e chi ha rinnegato la sua condizione umana!
Soldati! Non combattete per la schiavitù ! Battetevi per la libertà! Nel diciassettesimo capitolo di San Luca  sta scritto che il regno di Dio è nell’uomo: non in un uomo o in un gruppo di uomini ma in tutti gli uomini ! In voi ! Voi, il popolo, avete il potere, il potere di creare le macchine. Il potere di creare la felicità! Voi, il popolo, avete il potere di rendere questa vita libera e bella, di rendere questa vita una magnifica avventura. E allora, in nome della democrazia, usiamo questo potere, uniamoci tutti. Battiamoci per un mondo nuovo, un mondo buono che dia agli uomini la possibilità di lavorare, che dia alla gioventù un futuro e alla vecchiaia una sicurezza. Promettendo queste cose i bruti sono saliti al potere. Ma essi mentono ! Non mantengono quella promessa. Né lo faranno mai! I dittatori liberano se stessi ma riducono il popolo in schiavitù. Battiamoci per liberare il mondo, per abbattere le barriere nazionali, per eliminare l’ingordigia, l’odio e l’intolleranza. Battiamoci per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso conducano alla felicità di tutti. Soldati, uniamoci in nome della democrazia! Hannah, mi senti? Ovunque tu sia, alza gli occhi! Alza gli occhi, Hannah! Le nubi si disperdono! E torna il sole! Usciamo dalle tenebre alla luce! Entriamo in un mondo nuovo, un mondo più buono, dove gli uomini saranno superiori alla loro ingordigia, al loro odio e alla loro brutalità. Alza gli occhi, Hannah!L’anima dell’uomo ha messo le ali e finalmente egli comincia a volare. Vola nell’arcobaleno, nella luce della speranza. Alza gli occhi, Hannah! Alza gli occhi!

da La mia autobiografia, Mondadori
Charlie S. Chaplin


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